lunedì 15 dicembre 2008

"Sulla vicenda Basile"


Riproponiamo qui un articolo già uscito, nello scorso dicembre, su un nostro foglietto informativo intitolato come il blog.
Esso riassume e compendia il nostro punto di vista sui tragici fatti che hanno sconvolto la nostra comunità a partire dal barbaro omicidio di Peppino Basile.


SULLA VICENDA BASILE
“A prescindere da ogni posizione politica, dagli stessi moventi dell’omicidio del Consigliere Basile, un lutto che ha così fortemente colpito e impressionato una comunità non “si elabora”nel silenzio, ma nella partecipazione attiva, nella condivisione dei sentimenti suscitati, nel mantenere vive le coscienze della stessa comunità, nella seria e fattiva collaborazione con gli inquirenti.”
Era questo il cuore del manifesto da noi affisso a metà settembre scorso ed è secondo noi il discrimine fra due impostazioni, culturali più che politiche, che dividono la nostra comunità.
Per permettere al lettore di capire meglio di cosa stiamo parlando, sintetizziamo però le ultime vicende.
Dopo cinque mesi dal quel terribile 14 giugno, segnati da contrasti a volte molto aspri tra chi, don Stefano in primis, cercava per l’appunto un’elaborazione collettiva del trauma subito dalla nostra comunità incoraggiando i cittadini a partecipare e collaborare e chi, amministratori comunali in testa, si trincerava dietro un silenzio francamente incomprensibile.
Dopo cinque mesi dicevamo, s’iniziava un lavoro di ricomposizione di questa frattura con il Consiglio Comunale del 17 novembre 2008 dove si approvava una mozione in tema di legalità e sicurezza cittadina condivisa da tutte le forze politiche presenti in Consiglio.
Sarebbe stato comunque preferibile in quell’occasione, come da noi suggerito, un “Consiglio Comunale Aperto” tanto più che furono invitate con lettera anche le associazioni presenti sul nostro territorio.
Da quel Consiglio comunque, mentre nel frattempo perveniva l’ennesima lettera anonima ove, a sentire i mezzi d’informazione , si facevano nomi, moventi del delitto Basile ecc. …., si ripartiva per ricomporre un’unità che non fosse solo formale.
Venivano cosi convocate due riunioni, alle quali venivano invitate tutte le associazioni, ivi inclusi i partiti politici, venerdì 5 dicembre e sabato 6 dicembre.
Quantunque alquanto movimentate, in special modo la prima, si concludevano positivamente fissando data, modalità, percorso di una manifestazione da tenere il 15 dicembre e distribuendo persino le varie incombenze che l’organizzazione di un tale evento comporta.
È in questa situazione, di graduale riconciliazione degli animi che piomba il manifesto targato Amministrazione Comunale dal titolo “BASTA VELENI” di domenica 7 dicembre, il quale, ad onta del titolo di veleni e illazioni ne distribuisce a piene mani distruggendo cosi tutto quello che si era faticosamente costruito.
E meno male che nelle premesse della mozione sulla legalità approvata il 17 novembre all’unanimità si dichiarava “occorre rasserenare gli animi dei cittadini evitando sterili strumentalizzazioni e accostamenti indebiti di qualsiasi natura”.
Ci chiediamo a chi giova tutto questo, chi ha voluto rompere ad ogni costo.
Comunque un concetto deve essere molto chiaro, anzi cristallino.
Il Partito Democratico sta è starà sempre dalla parte di chi “non si fa i fatti suoi”, di chi combatte per capire perché sia potuto succedere, di chi vede i segni di deterioramento sociale della nostra comunità e non si rassegna, di chi ha il coraggio delle proprie idee e non si nasconde dietro l’anonimato, di chi vuole salvaguardare il nostro ambiente e la nostra salute, da chi tuttora, per vedersi riconosciute le proprie capacità e costruirsi un futuro decente è costretto ad abbandonare la sua terra.
Insomma, dalla parte dei cittadini.
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