giovedì 24 dicembre 2009

Richiesta convocazione urgente C.C. "Grave disagio dei lavoratori del Consorzio COGEI"

Giovedì, 24 dicembre, l'opposizione ha protocollato la seguente richiesta di Consiglio Comunale urgente.

Alla cortese attenzione del Presidente del Consiglio Comunale 
Sig. Biagio MARCHESE
SEDE

Oggetto: richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale, avente come Ordine del Giorno “ Grave disagio dei lavoratori del Consorzio Cogei, in arretrato con il pagamento degli stipendi e del TFR da diversi mesi. Solidarietà alle loro richieste. Determinazioni.”

Ugento, lì 24 dicembre ’09

Egregio Signore,
i sottoscritti Consiglieri Comunali Oronzo Cavalera, Renato Gianfreda, Luigi Corvaglia (PD); Gianfranco Coppola (IDV); Nico Giannuzzi (UDC); Angelo Minenna (PdCI) ai sensi dell’art. 17 dello Statuto Comunale e del successivo Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale,


CHIEDONO

alla S.V. la convocazione urgente, in orario serale, consono alle esigenze di gran parte della cittadinanza ugentina, di una seduta del Consiglio Comunale, per discutere e dibattere del seguente OdG: “Grave disagio dei lavoratori del Consorzio Cogei, in arretrato con il pagamento degli stipendi e del TFR da diversi mesi. Solidarietà alle loro richieste. Determinazioni.
 

Ordine del Giorno.
 

IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che:
 da ben dodici anni il Consorzio Cogei di Roma gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani su tutto il territorio comunale.
Da sei anni, lo stesso Consorzio gestisce anche il servizio di raccolta dei rifiuti differenziati, nonché piattaforme e isole ecologiche per la raccolta degli stessi nelle località costiere, oltre ad altre tipologie di rifiuto presso la piattaforma di Ugento.
Il Consorzio Cogei occupa ben 22 unità lavorative a tempo indeterminato, come operatori ecologici a tempo indeterminato e svariate altre come personale tecnico amministrativo presso il cantiere di Ugento.
Nel periodo da maggio a settembre, il numero delle unità lavorative passa dalle attuali 22 a quasi 50 operai stagionali, addetti alla raccolta RSU e del rifiuto differenziato.
Considerato che:
il Comune di Ugento versa, con puntualità e congruità, all’ATO LE/3 la propria quota per il pagamento delle ditte che svolgono la raccolta della spazzatura nei vari territori, e che in detta quota è stabilità anche una parte spettante alle mensilità e ai TFR dei lavoratori della Cogei di Ugento.
Visto e considerato:
che dal mese di ottobre ’09 il Consorzio Cogei, in maniera inspiegabile, non versa gli stipendi, o li versa in maniera dimezzata, ai lavoratori stessi, i quali, come possiamo ben capire si trovano in enorme difficoltà per questo increscioso stato di cose.
I lavoratori stessi, ai quali va il nostro plauso e la nostra solidarietà sia per la situazione difficile in cui sono costretti a vivere da ormai ben tre mesi, sia per la maniera corretta e civile con la quale manifestano il loro disagio, lottando sia per un loro sacrosanto diritto, e nello stesso tempo garantendo comunque la pulizia ed il decoro di Ugento, Gemini, Torre San Giovanni e delle marine di Torre Mozza e Lido Marini, ormai esasperati e stufi delle continue promesse del Consorzio Cogei di un immediato saldo degli stipendi arretrati, minacciano per i prossimi giorni nuove e più eclatanti manifestazioni di protesta.
A questa situazione, va aggiunto anche il dramma dei lavoratori stagionali della Cogei, che dal mese di settembre ’09 si vedono negato un diritto elementare quale la liquidazione del proprio TFR.
Ritenuto che:
sia una ingiustizia sociale svolgere il proprio lavoro e non venire pagati in tempo, o peggio non essere per nulla pagati.
Se i lavoratori Cogei dovessero, in maniera giusta e legittima, decidere per lo sciopero e quindi dall’astensione dal lavoro questo potrebbe tradursi in una mancata raccolta dei rifiuti, con conseguenze di immagine per Ugento ed il suo territorio rilevanti, oltre che per l’immediato affacciarsi di una possibile emergenza igienico – sanitaria.
Tutto quanto sopra premesso, considerato, visto e ritenuto,
Ai sensi dello Statuto Comunale e del D. Lgs. 267/2000.
Acquisiti i pareri di regolarità tecnica e contabile.
Sentiti gli interventi dei Consiglieri Comunali, allegati nel resoconto stenotipistico alla presente deliberazione,  di cui ne fa parte integrante e sostanziale.
Con voti…espressi secondo le modalità previste dalla legge ed in forma palese.
IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta Comunale, con particolare riferimento all’Assessorato all’Ambiente del Comune di Ugento, ad intraprendere ogni iniziativa politica ed istituzionale, soprattutto presso il Consorzio Cogei e presso l’ATO LE/3 sui rifiuti, di sostegno alle rimostranze degli operai e del personale tecnico ed amministrativo del cantiere di Ugento del Consorzio Cogei, affinché siano immediatamente liquidate le mensilità arretrate, e per scongiurare un altro scenario del genere per i prossimi mesi.”
Tanto per gli adempimenti dovuti,
Distinti Saluti.

I Consiglieri Comunali:
Cavalera Oronzo (P.D.)
Corvaglia Luigi (P.D.)
Gianfreda Renato (P.D.)
Giannuzzi Nico (U.D.C.)
Coppola Gianfranco (I.d.V.)
Minenna Angelo (P.d.C.I.)

mercoledì 23 dicembre 2009

Consiglio Comunale del 10 dicembre 2009: O.d.G. e resoconto

COMUNE DI UGENTO

CONSIGLIO COMUNALE DEL 10/12/2009
ORDINE DEL GIORNO

  1. Approvazione verbali sedute del 19/11/2009 e del 24/11/2009.
  2. Integrazione deliberazioni consiliari n. 12/08 e n. 50/08 ed approvazione schema appendice della convenzione stipulata in data 20/09/2009 tra comune di Ugento e Fondazione "Dott. Francesco Mazzeo ".
  
Il Segretario procede all'appello

CITTADINO - Buona sera, con permesso. Visto che stasera state tutti qui riuniti in Consiglio comunale. Signor Sindaco, noi vogliamo che portate il problema della Cogei al Consiglio comunale. Il signor Pala non ci sta pagando da tre mesi. Noi abbiamo problemi seri in famiglia.  22 famiglie che non hanno da mangiare. Al più presto possibile di portare questo problema al Consiglio comunale. Non penso che sia una cosa da  buttare via. Eugenio, tu sai che Sono mesi che stiamo sempre sopportando. Che scioperiamo veniamo denunziati, se lavoriamo siamo dei "coglioni" scusate il termine. Dite voi un padre di famiglia come si deve comportare. Vi ringrazio.  
SINDACO - È un problema già conosciuto, Antonio. Ti ringrazio per la... Anche se in tono esasperato, ma posso capire, perché è un problema serio. Lo affronteremo entro lunedì mattina, in modo che le cose si sappiano... Però su questo argomento non c'è discussione.  
CONSIGLIERE RISO - Solo per dire una cosa.  
PRESIDENTE - Consigliere Riso, mettiti al posto,  per favore. Grazie. .  
 Presenti n. 17, assenti n. 4

PUNTO 1 O.D.G.
APPROVAZIONE VERBALI SEDUTE DEL 19/11/2009  E DEL 23/11/2009

PRESIDENTE - Favorevoli?  
CONSIGLIERE GIANFREDA - Segretaria, per favore, se può controllare gli assenti.
PRESIDENTE - Dobbiamo fermarci con i lavori perché la segretaria è sprovvista di un documento.
SEGRETARIA -  Per i voti, la delibera n. 48 del 19.11.2009, risultava assente: Scarcia, Ponzetta e Preite.  
PRESIDENTE - Favorevoli?  
VOTAZIONE  
FAVOREVOLI  -  16
ASTENUTI  - 1  (Preite)

SEGRETARIA - La n. 49, assenti: Ponzetta e Preite.  
PRESIDENTE - Favorevoli?  
VOTAZIONE   
FAVOREVOLI - 16  
ASTENUTI - 1  (Preite).

SEGRETARIA - La n. 50, assenti: "Ponzetta e Preite.  
PRESIDENTE - Favorevoli?  
VOTAZIONE  
FAVOREVOLI - 16  
ASTENUTI - 1  

SEGRETARIA - La n. 51, assenti: Ponzetta, Preite e Coppola.  
VOTAZIONE  
FAVOREVOLI - 16  
ASTENUTI - 1  

SEGRETARIA - La n. 47, assenti: "Ponzetta, Colosso e Preite.  
VOTAZIONE  
FAVOREVOLI - 16  
ASTENUTI - 1  

SEGRETARIA - Poi passiamo al Consiglio del 24. La n. 52, assenti: Giannuzzi, Ponzetta, Nuzzo, Colosso e Minenna.  
PRESIDENTE - Favorevoli?  
VOTAZIONE  
FAVOREOLI -  
ASTENUTI -  
CONSIGLIERE GIANFREDA - Segretaria, il 24 ha detto?  
SEGRETARIA - Del 24 sì.  
CONSIGLIERE GIANFREDA - Io presente?
SEGRETARIA - In questa delibera, sì.   La n. 53, assenti: Nuzzo, Colosso, Gianfreda, Minenna e Coppola.  
PRESIDENTE - Favorevoli?  
VOTAZIONE  
FAVOREVOLI -  
ASTENUTI -  
SEGRETARIA - La n. 54, assenti: Ponzetta, Nuzzo, Colosso, Gianfreda, Minenna, Coppola.  
PRESIDENTE - Favorevoli?  
VOTAZIONE  
FAVOREVOLI -  
ASTENUTI -  
SEGRETARIA - La n. 55, assenti: Ponzetta, Nuzzo, Colosso, Cavalera, Gianfreda, Minenna.  
PRESIDENTE - Favorevoli?  
VOTAZIONE  
FAVOREVOLI -  
ASTENUTI -



PUNTO  2  O.D.G.
INTEGRAZIONE DELIBERAZIONI CONSILIARI N. 12/08 E N. 50/08 E APPROVAZIONE SCHEMA APPENDICE DELLA CONVENZIONE STIPULATA IN DATA 20/09/2009  TRA COMUNE DI UGENTO E FONDAZIONE "DOTT. FRANCESCO MAZZEO"

PRESIDENTE - Prego, Sindaco.  
SINDACO - Buona sera a tutti. Stasera l'ordine del giorno tratta, in maniera abbastanza puntuale, credo anche esaustivo, di una richiesta avanzata dalla titolare, professoressa dell'Anna Mazzeo Maria Antonietta, per ciò che riguarda una modifica da apportare alle precedenti delibere,  di cui all'oggetto di questo ordine del giorno, che chiede, in sostanza, di aggiungere le seguenti modifiche alla convenzione già stipulata.
Si chiede di modificare e integrare la convenzione stipulata in data 20 settembre 2009, prevedendo accanto a tutte le espressioni "Residenza Sanitaria Assistenziale e alla sigla RSA" le seguenti dizioni: "e/o Residenza Socio  Sanitaria Assistenziale per anziani", in sigla RSSA" , di cui all'Art. 66 del Regolamento Regionale  18 gennaio 2007, n. 4, attuativo della Legge Regionale 10 luglio 2006 n. 19, e/o Residenza Sociale Assistenziale per anziani, di cui all'Art. 67 del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007 n. 4 , attuativo della Legge Regionale 10 luglio 2006, n. 19. E inoltre di integrare l'Art. 3 della convenzione, aggiungendo di seguito alle parole "si impegna",  le parole: "Nel caso volesse realizzare anche una residenza sanitaria assistenziale". Questa è la richiesta della signorina Mazzeo, titolare della struttura che deve sorgere a Ugento e attualmente Presidente della fondazione Francesco Mazzeo.  
La richiesta viene giustificata perché si ritiene che, attraverso questo modifiche, si possa rendere la struttura più adatta ai bisogni ed alle esigenze di un buon e corretto funzionamento, ma soprattutto anche alla luce di alcune precisazioni che adesso vi leggerò.  
Con la sigla RSA sono indicate, nei regolamenti Regionali e nelle Leggi Regionali vigenti, 3 tipologie: Residenza Sanitaria Assistenziale,  Residenza Sociale Assistenziale, Residenza Socio - Sanitaria assistenziale.
Che cosa prevede l'una, l'altra e l'altra ancora? La Residenza Sanitaria Assistenziale, agganciata alla Legge n. 8/2004, che implica, prima dell'esame del progetto, la verifica di compatibilità  e anche una pre-autorizzazione regionale, che permetta al Comune di esaminare la pratica dal punto di vista urbanistico.
Questa struttura rientra nella pianificazione a regionale nella specialità sanitaria da trattare e nei posti letto riservati per territorio.  
La RSA, invece, Residenza Sociale Assistenziale per anziani, che è una struttura socio - assistenziale vera e propria, è agganciata alla Legge Regionale n. 19/2006 e il Regolamento regionale n. 4 del 2007, Art. 67.  Qui il potere autorizzatorio è del Comune e della A.S.L. competente per territorio, con iter amministrativo certo e con date precise.  
La RSSA è una residenza socio - sanitaria assistenziale, agganciare alla Legge Regionale n. 19/2006 e Regolamento regionale n. 4/2007, Art. 66.
Qui, in questo caso, il potere autorizzatorio è del Comune e della A.S.L. competente per Territorio, con iter amministrativo certo e date precise, e possibilità di un convenzionamento con la A.S.L..
Occorre specificare inoltre che l'accesso nella residenza Sanitaria assistenziale non è libero, è  sottoposto alla valutazione dell'unità di valutazione multidimensionale della A.S.L. di competenza con una temporaneità del ricovero stesso , che va da 60 a un massimo di 120 giorni.  
L'accesso, invece, in una residenza sociale assistenziale per anziani, RSA o Residenza Socio Sanitaria Assistenziale, RSSA, è libero e con una degenza senza limitazioni di tempo, a differenza del precedente, che prevedeva una temporaneità di 60 - 120 giorni, e senza alcuna valutazione preventiva da parte della A.S.L..  
Queste strutture rappresentano l'evoluzione delle case di riposto, con una vigilanza sanitaria effettuata all'interno.  
I parametri strutturali per tutte le tipologie di strutture sono identici, e niente esclude che un cambio di destinazione d'uso nel tempo sia possibile.  
Con la dicitura RSA, il territorio si arricchirebbe di una struttura ricettiva per anziani di facile accesso, con iter amministrativi certi e in tempi rapidi.  
Questo è , in sintesi, il criterio che spinge l'Amministrazione comunale a condividere questa richiesta. Ma c'è altro da aggiungere ancora: nel senso che andando a leggere l'Art. 66, Residenze socio - sanitarie assistenziali per anziani, al comma 1 dice: "La residenza protetta o residenza socio - sanitaria assistenziale è una struttura che deve avere le seguenti caratteristiche". Quali sono? La residenza socio - sanitaria assistenziale, di seguito nominata RSSA,  eroga prevalentemente servizi socio assistenziali a persone anziane in età superiore ai 64 anni, con gravi deficit psicofisici, nonché persone affette da demenze senili, che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse, ma che richiedono un alto grado di assistenza alla persona, con interventi di tipo assistenziale e socio - riabilitativo ad elevata integrazione socio - sanitaria, che non sono in grado di condurre una vita autonoma e le cui patologie, non in fase acuta, non possono far  prevedere che limitati livelli di recuperabilità dell'autonomia e non possono essere assistite a domicilio.  
La RSSA per anziani non può ospitare ospiti con età inferiore a 64 anni, ancorché diversamente abili gravi. Fatta eccezione per persone affette da demenze senili, morbo di Alzheimer e demenze correlate, anche se non hanno raggiunto l'età dei 64 anni.  
Questo perché poi dobbiamo capire anche le prestazioni che all'interno della struttura vengono erogate. Le prestazioni socio - sanitarie sono le seguenti, perché ci sono delle figure professionali previste, e sono erogate da educatore professionali, da operatori socio - sanitari, da infermieri, assistenti sociali, tecnico della riabilitazione.
Tutti questi servizi sono possibili all'interno della residenza che si andrà a realizzare grazie a strutture esistenti all'interno della stessa struttura e che sono stati previsti nel progetto che è stato già approvato.  
Detto questo, si chiede, in sintesi, in parole più semplici, di rendere possibile l'utilizzo migliore, l'utilizzo anche dal punto di vista organizzativo e dell' accesso alle persone disabili anziane, che necessitano di assistenza particolare, di poter accedere a questa struttura, che conterà, se  non vado errato, dai 24ai 30 posti letto e che prevede anche la possibilità di assicurare all'interno servizi sanitari che, con una struttura simile, andranno a incidere di meno sul costo complessivo della retta, perché c'è la possibilità di ospitare all'interno anche persone che hanno bisogno soltanto dell'assistenza socio - assistenziale.  
Detto questo, presuppone, da parte di tutti quanti noi, un'attenzione abbastanza tranquilla, un'attenzione condivisa da parte di tutti, perché questa struttura che sta nascendo a Ugento rappresenterà, e credo che sia opinione diffusa da parte di tutti quanti, un fiore all'occhiello per quanto il territorio di Ugento, considerando che di queste strutture, al di là della casa di ripeso che è nata da pochi giorni, da un mese appena,  di queste strutture Ugento non ne ha. E qui siamo ad un livello leggermente, se non abbastanza, superiore alla casa di riposo che è appena nata.
Io credo che con questi presupposti, accedendo alla richiesta della signorina professoressa Mazzeo, possiamo senz'altro esprimere un voto favorevole.  
PRESIDENTE - Grazie, Sindaco.  Prego, consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO - Grazie, Presidente. Sforzandomi di rimanere in tema, per non essere poi giudicato come colui che evade il tema di oggi, ecco che non ho che da, prima ancora di propormi o dare le soluzioni in qualità di Verde per la Pace, non ho che da far presente un rammarico mio, nel momento in cui, facente parte della commissione urbanistica, con a capo l'ingegnere, qui presente, Giuseppe Nuzzo, continuo in ogni occasione, anche in occasione dell'ultima riunione, per parlare di ciò che dobbiamo decidere oggi, con mio profondo rammarico ho dovuto ripetermi quando ho sollecitato ancora al Presidente di quella commissione, il qui presente ingegnere Nuzzo, di arrivare con tutti i documenti per tutto ciò che attiene la discussione in quella commissione. Quel giorno si trattava, appunto, del tema di oggi.
E quindi, della concessione per la fondazione Mazzeo.  E quindi per l'inizio dei lavori, rispettando le procedure.  
E qui ancora aggiungo un'altra cosa: nel momento in cui non so quale prezzo stiamo pagando... anzi finiamo la prima cosa. Io proporrei che l'ingegnere Nuzzo... è gravissimo quello che fa nel momento in cui non si adopera ad informarci, a darci tutti gli atti. Ed io che debba andare a ramingare di qua e di là, a raccogliere tutti questi atti. Sono atti dovuti, ai quali nessuno si può esimere. E poi arrivare addirittura  ad innervosirmi, a mettermi contro qualcuno in ufficio. E qui mi rivolgo all'ufficio tecnico. La soluzione per quanto concerne... Io direi che a questo punto, se continua a fare in questo moto, io proporrei alla maggioranza che si dimettesse. O fa le cose come le deve fare, diversamente proporrei questo. Non ho nessun potere, però un suggerimento glielo voglio dare.
Ed ho rispetto di tutti, nel momento in cui abbiamo l'Avvocato Necessario Giannuzzi, che è un Avvocato,  lui è un ingegnere e così via. Ognuno fa il suo mestiere ed ho rispetto dei ruoli.  
Detto questo, mi rivolgo anche all'ufficio tecnico nel momento in cui non ho capito quale prezzo stiamo pagando, nel momento in cui... sulle persone non ho niente da dire, sul personale. Stiamo pagando quel tributo di 3 tecnici provenienti dal Comune di Nardò, non ho capito per che cosa, per quale scambio.  
Detto questo, salvo un'eccezione di un tecnico qui presente, gli altri due lasciano molto a desiderare. E chi lo dice, non lo dice perché vuole essere l'ingegnere, il dottore e tutto. Per piacere! Qui i tecnici, con il qui presente dell'Amministrazione, l'ingegnere De Marco, devono essere a disposizione prima di tutto dei cittadini. E quindi io chiedevo, in qualità di cittadino, poi come consigliere, devono rispettare me e devono rispettare tutti i cittadini. Metterli nelle condizioni. E ripeto: io faccio fatica, in qualità di consigliere, andare a reperire questi atti. È gravissimo. Immaginate voi un cittadino che vada da un ufficio all'altro a reperire questi atti, per la buona riuscita del bene comune.  
E non voglio anticipare niente, perché poi chiederò io un Consiglio comunale per la solidarietà nei miei confronti, che ho il coraggio di dire queste cose.  
Detto questo, passiamo al tema, e non me ne voglia nessuno. Per quanto concerne questa fondazione, sono dell'idea solidale allo spirito sociale per la realizzazione di questa opera. Non c'è dubbio. Faccio però salva la convenzione stipulata nel settembre scorso. Quindi, parlo del 2009, che secondo me era partita così bene. Non ho capito poi perché stravolgere, perché si è cambiata la natura ed il fine pubblico a favore delle privato. Qua cozza la cosa, poiché la RSA è diventata... quindi significa Residenza Sanitaria Assistenziale in Residenza Sanitaria Sociale Assistenziale. Siamo qua. A noi interessa questo soprattutto, per la buona riuscita del fine pubblico. Anche perché è venuto meno, secondo me, o potrà venire meno, quel principio con il quale la stessa fondazione si è costituita, e noi non abbiamo lo statuto di questa fondazione. Stiamo parlando di una  fondazione, non avendo in mano uno statuto. Era il minimo. Noi ci basiamo sulla base di quello che ha dato la Regione come idea, quello che ha dato il Prefetto, che ha detto: "Va bene questa fondazione", pur non avendo uno statuto di questa fondazione.
Quindi per me è venuto meno il principio no-profit ai fini sociali, come si proponeva la stessa fondazione all'atto della sua costituzione statutaria . Mai avuto in possesso da parte di questa Amministrazione, pur affidandosi a un parere positivo da parte del Prefetto.  
Quindi qui, come minimo c'è da proporre degli emendamenti. Quando noi andiamo a guardare l'Art. 8 della convenzione stipulata nel mese di settembre, il 20 settembre 2009, dove all'Art. 7 diceva: " La ditta rimarrà nel possesso dell'area del immobile, per la durata di anni 25 dalla data del rilascio del certificato di agibilità, durante i quali gestirà la RSA.". Si parla di RSA.
Da settembre a novembre stiamo parlando. Poi ci si presenta col modifica e integrazione a quella in data 27 novembre e si fa quest'altra, si dice: "Non vogliamo fare più la RSA, vogliamo fare la RSSA". Ne stravolgiamo il fine, secondo me.
A noi interessa più la natura sanitaria, perché, grazie a Dio, il  Comune è una parte in causa. La convenzione è da stipulare insieme, quella definitiva, tra la fondazione e il Comune. Se permette il Comune attiene alle cose comuni, al bene comuni. Io penso che dobbiamo fare i nostri interessi, se non vi dispiace.   
Allora, ecco che qui, quando andiamo a parlare, la modifica si può fare anche su quello di settembre, quando parla che "trascorso Il periodo di 25 anni, la signora Mazzeo Maria Antonietta si impegna con la presente convenzione u trasferire a titolo gratuito..."etc. etc. . Dobbiamo poi precisare "senza alcun intervento di manutenzione, di ristrutturazione". Belli miei, magari lasciate tutti i danni e macerie, ed il Comune paga, e io pago come cittadino!  
E poi finisco col dirvi... penso di stare dentro, ci sono due minuti altri. Col dirvi che quel lavoratore, a quel lavoratore sono solidale. Siamo tutti solidali. Il Sindaco ha detto: "Poi ci attiveremo". Quindi su questo non c'era da aggiungere qualcosa. A questo punto sono costretto ad aggiungerla pure io: faremo ad hoc un Consiglio comunale per venire incontro alle esigenze di questi lavoratori. Pero vi devo dire una cosa: qui, per quelli che hanno la coda di paglia, sono tutti complici di questa situazione. E metto l'Amministrazione, ci metto la Cogei, ci metto gli stessi lavoratori, che purtroppo non possono farsi prendere in giro in questo modo.
E qui la fanno grande tutti, perché ne escono tutti vittoriosi, sui bisogni della gente. Questo è gravissimo. Allora, prendiamo posizione e solidarietà per questi lavoratori. Grazie.  
PRESIDENTE - Grazie, consigliere.  
CONSIGLIERE CAVALERA - Grazie, Presidente. Io purtroppo in commissione non sono potuto venire. Per problemi di salute, quando c'è stata la commissione consiliare, non sono potuto venire.  E ci ritroviamo adesso con questo ordine del giorno per questa modifica di una convenzione già stipulata, una integrazione che, sinceramente, porta ad una cosa diversa rispetto a quello che già si è deliberato.  
Allora, fermo restando la bontà dell'iniziativa, in ogni caso, perché si tratta sempre di strutture rivolte al sociale, però alcuni dubbi mi dovete consentire di esprimerli. Alcuni che vengono adesso, nel senso che io non lo so se al momento della richiesta della variante al Piano di lottizzazione se non si sapesse già cosa fosse una RSA, se non si sapeva già che doveva rientrare nella pianificazione regionale. Perché io personalmente in quel Consiglio comunale espressi proprio questi concetti. Io vi chiesi espressamente: "Ma siete sicuri che avrà possibilità seria di essere realizzata questa struttura? Proprio perché le RSA sono commisurate rispetto al numero degli abitanti, cioè sono come i posti letto negli ospedali, quasi. Ed a questo non mi fu data risposta.
E ci ritroviamo, appunto, oggi, con una cosa diversa da quella da cui si è partiti.  
Senz'altro, sempre una cosa utile, molto probabilmente utile per la collettività, però non è quello per cui si è fatta la variante a quel piano di lottizzazione.  
Ed io già allora, già nell'occasione dell'approvazione di quella variante, portai a conoscenza ancora altre situazioni, perché io mettevo preventivamente il Comune, prima di poter approvare questo tipo di servizi, doveva dotarsi di un piano particolareggiato dei servizi comunali, una volta fatto un monitoraggio, un censimento delle necessità nel Comune, in modo che queste strutture possano venire veramente incontro alle esigenze dei cittadini, una volta, però, verificate sul posto.  
Perché, dicevo, non vorrei che si facessero strutture che poi non hanno utenza, e quindi che potessero diventare delle cattedrali nel deserto, diciamo, e non avessero neanche una sostenibilità economica.  Ci ritroviamo adesso con questi stessi dubbi. Questi dubbi, per quanto mi riguarda, non sono superati.  
Per cui, sinceramente, non lo so, rimango della stessa idea dell'altra volta, anche se diciamo fu dato, anche da parte nostra, un vostro favorevole, proprio perché di buon auspicio e per la bontà dell'iniziativa in sé per sé.   
Per quanto mi riguarda, ripeto, rimangono questi dubbi, che ho voluto ancora ribadire in questa fase.  Non so se al momento della domanda non si sapesse cosa fosse una RSA.  
PRESIDENTE -  Grazie, consigliere Cavalera. Prego, consigliere Giannuzzi.
CONSIGLIERE GIANNUZZI - Grazie, Presidente. Brevemente. Credo che la faccenda di questa sera, la pratica di questa sera, questa variante ad una variante debba essere raccontata secondo un duplice binario. Perché la storia di questa proposta, che perviene da un privato, che noi tutti conosciamo, e che stimiamo ed apprezziamo... io personalmente perché ho avuto molte occasioni di contatto un con la signorina, per cui parlo di una persona che conosco e apprezzo. La storia di questo affare corre su due binari: uno urbanistico e  l'altro che riguarda la convenzione annessa alla variante, al piano di lottizzazione. Perché in realtà la variante al Piano di lottizzazione è stata fatta proprio in funzione di questa convenzione che in realtà consentiva di ottenere un contemperamento fra opposti interessi: un interesse privato, destinato poi a trasformarsi in interesse collettivo, cioè l'apertura di un centro sociale, addirittura  da trasferire poi in proprietà all'ente pubblico, trascorso un certo numero di anni, e l'interesse pubblico. L'interesse pubblico, nel senso che l'Amministrazione, il Consiglio comunale, organo sovrano della pianificazione urbanistica, si determinava a variare un programma, un piano di lottizzazione, quindi uno strumento di pianificazione attuativo, ma avendo sempre come obiettivo il raggiungimento di un interesse pubblico, ossia la realizzazione di una struttura che rispondesse alle esigenze della collettività.
Un po' una permuta, una permuta di interessi. Chiamiamola così, anche se l'espressione è infelice. Cioè, di fronte ad una (non voglio fare pubblicità occulta) BMW ci veniva restituita una Mercedes. Più o meno... il Consigliere Congedi si occupa di queste cose, e apprezza molto bene il valore di una BMW o il valore di una Mercedes.
In buona sostanza, ci mantenevamo lì.  
Il dubbio che viene, che è legittimo porsi oggi, è: permane questo equilibrio di interessi contrapposti, seppur da coordinarsi In questa richiesta di variazione? Cioè, stiamo permutando sempre una Berlina di grosso calibro, di grossa cilindrata e stiamo ottenendo ugualmente in cambio una Berlina di grossa cilindrata?  Probabilmente non è proprio la stessa cosa. Ma non perché ci piace valutare diversamente gli aspetti, ma perché oggettivamente (è un'espressione brutta) stiamo ricevendo in cambio un qualcosa di diverso.
Cerchiamo un attimo di analizzare che cosa stiamo ricevendo. Io lascio stare il procedimento di variante al Piano di lottizzazione.  Basta soltanto, però, ricordare, anche all'assessore all'urbanistica, che allorquando la Regione fu interessata, perché interessammo anche la Regione, chiedemmo conforto sul procedimento da seguire, ci disse:"Optate per una variante al piano di lottizzazione". Perché l'ufficio si pose anche il dubbio, che condividemmo, se non fosse il caso addirittura di fare una variante al Piano Regolatore. Perché la ritipizzazione di un'area da C ad F, probabilmente comportava una necessità di variante al Piano Regolatore. Sapete tutti come ci risposte la Regione, o meglio, penso ricordiate tutti come ci rispose la Regione, o meglio, quelli che si sono occupati di questa faccenda. La regione ci rispose dicendo:"fate una variante al Piano di lottizzazione".   Sapete perché? Perché non andava alla Regione. La variante al Piano di lottizzazione non va alla Regione.  Ponzio Pilato si lavò le mani. Quindi, questo era il discorso urbanistico. È superato ormai, riguarda altri aspetti.  
Ripeto, torniamo noi questa sera a questa bilancia di interessi.  
Cosa è una RSA? Perché io credo che l'Amministrazione, anche in questa circostanza, lo abbiamo visto in altre occasioni, però anche in questa circostanza, ha complicato la vita del privato. Più di una volta, consigliere Cavalera, ai colleghi di maggioranza , a qualche collega di maggioranza ponemmo questo quesito: Bene la variante al piano di lottizzazione. Facciamo un  procedimento forzato, ma facciamolo. Però, siete realmente consci di quello che il privato sarà chiamato a fare, approvando quella convenzione? Ma è proprio una RSA, proprio quella Residenza Sanitaria Assistenziale? Quel quasi irraggiungibile che il privato intende realizzare? Ma è realmente questo? Cioè, abbiamo parlato chiaramente? Come Comune, con il privato che vuole fare quest'opera meritoria, abbiamo parlato chiaramente? Per dire: "Guarda, caro privato, noi ti apprezziamo, è assolutamente bello, utilissimo quello fai per la collettività, però guarda che quello che stai per fare ti pone su un percorso irto di ostacoli, difficile". Anche in termini economici, parliamoci chiaramente, perché realizzare una Residenza Sanitaria assistenziale è realizzare un quasi ospedale, perché è una via di mezzo tra un ospedale e una casa di cura, semplice casa di riposo. È una struttura intermedia, perché si associano anche prestazione di tipo sanitario, con personale sanitario interno, con un tipo di attrezzatura di riabilitazione. Insomma, richiede un investimento significativo, importante.  
Io credo, consigliere Cavalera, che probabilmente non siamo stati chiari o non abbiamo capito bene, Cioè abbiamo complicato la vita. Perché, se questa sera stiamo venendo qui in Consiglio comunale a fare questa variazione allo schema di convenzione, è perché probabilmente ci si è resi conto che non è soltanto il tipo di procedimento che è complesso. Perché, quanti procedimenti vanno a Bari, Prodotte Nuzzo? Quanti dei nostri procedimenti edilizi, purtroppo, si incrociano con le strade di Bari? Normale amministrazione.  
Quindi, io credo che non è tanto il fatto che il procedimento per l'autorizzazione alla apertura di una RSA debba essere gestito al di fuori, all'aver creato una certa idea nel modificare queste richieste, ma proprio la difficoltà concreta nel realizzarsi, nell'imbarcarsi in un'impresa difficile. Comprensibilissimo. Io sto dicendo che l'errore lo abbiamo fatto noi, lo ha fatto il Comune, lo ha fatto l'Amministrazione nel momento in cui non la messo in grado il privato di fare una scelta consapevole.  
Consentitemi di leggervi un attimo che cosa è una RSA. Perché tutto fa cultura. Io non sono un esperto di materie sanitarie, però con l'occasione ho approfondito anche questo aspetto.  
Una RSA, sostanzialmente, "è una struttura sanitaria extra ospedaliera - leggo dal Regolamento alla RSA dedicato, che è il Regolamento n. 8 del 2002 - che si rivolge"...  ed è questo, sostanzialmente, quello che dobbiamo capire questa sera . Poi lo condividiamo, per l'amor di Dio, però  è bene  capire questa sera che l'Amministrazione sta spostando l'attenzione su una struttura con un target di riferimento completamente diverso. Perché, mentre nella struttura RSA è possibile trovare ricovero per le persone non più in età evolutiva, dice il Regolamento, portatrici di alterazioni morbose e  stabilizzate e persone non più in età evolutiva... Noi, a giurisprudenza, facciamo un esame che si chiama "Psicologia dell'età evolutiva", e quei testi dicono che dai 18 anni in su si smette di stare nell'età evolutiva e si passa ad un'altra fase.  
Quindi, si tratta di un target molto ampio: persone anziane, persone adulte colpite da handicap di natura fisica, persone adulte portatrici di disturbi psichiatrici. Comprendiamo benissimo che è un target molto ampio. Quindi, quello che stiamo facendo questa sera è un restringimento anche di target. Ripeto: lo condividiamo, però è bene dare un voto favorevole condiviso, piuttosto che non darlo e rimanere con quello che si ha da dire.  
Stiamo restringendo il target, quindi, dei futuri, tra virgolette, è un termine improprio, assistibili: dai 64 anni in su. C'è , quindi, non solo una differenziazione di tipo strutturale, di personale da impiegare, di strutture interne e quant'altro, ma anche di target.  
Quindi, in realtà stiamo operando una trasformazione sostanziale fra quello che avevamo in mente di fare, o deciso di fare in un primo momento, e quello che ci viene richiesto di fare questa sera in un secondo momento.  
Ora, questo è il quadro nel quale occorre muoversi . Sicuramente è una iniziativa da condividere. Sicuramente l'Amministrazione in questo senso, a mio giudizio, e parlo di amministrazione anche in modo improprio, non soltanto contemplandovi i soggetti di indirizzo politico, ma il Comune nella sua complessità organizzativa, secondo me non ha fornito un'assistenza utile nei confronti della Fondazione, nel momento in cui si è andati a concordare per la RSA.
Quindi, c'è stata una certa leggerezza. Adesso andiamo a modificare questo discorso.  
Anzi, io sarei dell'idea di cassare proprio il termine RSA, dalla convenzione. Perché, per quanto mi è dato di capire, sia dalla richiesta della Fondazione, sia dalla relazione del Sindaco, la fondazione, in buona sostanza, predilige la strada delle strutture alternative alla RSA che ci sta proponendo questa sera. Quindi, secondo me non ha ragione di restare questa dizione nello schema di convenzione.  
Una dizione di quel tipo, cioè RSA o alternativamente le altre tipologie, si potrebbe giustificare soltanto se si mettesse una norma nella convenzione a dire: "Io parto per fare la RSA. Nel momento in cui, però, la Regione mi dice che non la posso realizzare per problemi di compatibilità di programmazione regionale, allora faccio una RSSA.". Però secondo me oggi non ha ragione di restare quella dizione RSA, perché secondo me ormai non è più nell'orizzonte fattibile.  
Quindi, si potrebbe fare ulteriormente uno sforzo e rendere ancora  l'atto migliore, in maniera tale da togliere qualsivoglia interpretazioni dubbia. Quindi togliere proprio la RSA e far mantenere soltanto queste strutture alternative.
Ciò posto, ciò dettò, è logico che noi esprimiamo, lo faranno anche gli altri colleghi, l'apprezzamento, la condivisione, l'entusiasmo per questa iniziativa, sperando che questi gesti possano essere presi d'esempio per le future generazioni, che questo sia un altruismo trasmissibile, sia d'esempio, e che comunque il Comune supporti, pasticciando quanto meno possibile, l'attività del privato perché sia effettivamente sviluppabile secondo procedimenti semplici, chiari, schietti.  
Quindi, un "grazie" e procediamo sicuramente, almeno per quanto ci riguarda, oltre, sperando che questa struttura potrà presto vedere la luce e che quanto meno persone ci possano andare, ma perché le famiglie magari avranno la bontà di trattenere le persone anziane in casa, perché queste strutture non dovrebbero mai sostituire l'affetto e il supporto di questa famiglia. Però speriamo lo stesso, per il bene del paese, per il bene della nostra Ugento, che tutti vogliamo perseguire, che questa struttura veda la luce quanto prima è possibile. Grazie.  
PRESIDENTE - Grazie, consigliere Giannuzzi  
CONSIGLIERE GIANFREDA - Signor Presidente, gentili intervenuti. Come se qualcuno dei consiglieri di minoranza, nell'occasione dell'approvazione della delibera che riguardava, appunto, l'idea della signorina Mazzeo come Presidente dell'associazione Francesco Mazzeo, di dare un servizio utile ai concittadini di Ugento e dintorni, qualche consigliere della minoranza, ed io voglio mettere in evidenza, fu profeta. Perché voglio leggervi le quattro righe dell'ingegnere Cavalera, mio capogruppo, quando, proprio su questo termine RSA o RSSA fu molto chiaro in Consiglio comunale.  
Come ha detto chi mi ha preceduto, un elogio sempre, come avevamo fatto già in quella delibera, all'iniziativa del privato che, consentitemi, io ho avuto modo di conoscere in questi ultimi anni soprattutto, come la signorina Mazzeo, che ho conosciuto una persona dai profondi sentimenti di solidarietà.  
E questo aiuta molto, oggi come alcuni mesi fa, a credere veramente che l'associazione, da lei presieduta, voglia col cuore dare un servizio che finora manca alla nostra cittadinanza. Ed io sono convinto che va ancora oggi dato sostegno, ed hanno fatto bene i consiglieri che mi hanno preceduto, va dato sostegno a quell'idea, anche se, ed io immagino, un privato espone un desiderio, non può andare a cavillare quale sigla, quale tipo di struttura dal punto di vista giuridico può essere più adatto al territorio, quale tipo di struttura può essere più facilmente e più celermente raggiungibile, rispondendo sempre a quelle che sono le esigenze del territorio.  
E quindi, concordo che il privato non ha avuto assistenza da parte dell'Amministrazione comunale; concordo che, pur con qualche intervento in commissione ed in questo Consiglio comunale, alla maggioranza siano state un pò rizzate le antenne, magari per perdere allora una settimana in più e passare poi alla realizzazione di quello che, a mio avviso, comunque, e noi lo avalleremo a scanso di equivoci, comunque è un servizio che rende onore a chi lo effettuerà a costo zero, va precisato, per il Comune, e per il quale si sarebbe perso molto più tempo. Probabilmente la struttura sarebbe stata già in funzione, se non fosse stata portata questa questione su binari che erano tortuosi per il loro raggiungimento.
Quando l'ingegnere Cavalera diceva: "In questo caso stiamo parlando di una Residenza Sanitaria Assistenziale che, teniamo presente, non è un ricovero per anziani o un ospizio, l'RSA nella A.S.L. i a posti letto come un ospedale, sono subordinati e commisurati agli abitanti, cioè tanti posti letto per abitante". Esattamente come si fa la pianificazione della nascita di un ospedale. "Non è che uno può intervenire a casaccio. Allora - proseguiva il consigliere Cavalera - se dobbiamo interpretarla come residenza sanitaria assistenziale c'é questo rischio", cioè quello di non far vedere la luce alla struttura per quanto era tortuoso il cammino.
"Se poi dobbiamo pensare, già da adesso, che invece di una RSA sarà sulla carta RSA, ma sarà un vero e proprio ospizio, come sta succedendo in altre SRA già esistenti, che di fatto si stanno trasformando in ospizio, però sulla carta noi le chiamiamo RSA".  
Era un messaggio per dire: "Fermiamoci dieci giorni altri, vediamo di dare la possibilità, a chi vuole dare questo servizio, di dare un qualcosa che possa davvero essere realizzata, un qualcosa che possa essere davvero fatta in tempi anche relativamente brevi, ma la positività di questo è che, ed è per questo che noi la rivoteremo, è che pur ridimensionando quelli che sono le tipologie e l'ampiezza dell'età che, come ha detto il consigliere Giannuzzi, va dai 18 all'infinito, a 100 anni e più, dobbiamo però dire che con questa trasformazione si allarga la tipologia di chi dovesse usufruirne. Perché io sono convinto che se la struttura sarà realizzata con i sacri crismi, con i criteri che la A.S.L., la Regione detteranno, oltre che il Comune, quei 24 - 30 posti letto, proprio perché è qui che dobbiamo guardare noi a livello politico...  Noi abbiamo detto: "Apprezziamo il privato che si è mosso tra tante difficoltà, non ultima la richiesta fatta qualche giorno fa di trasformazione", perché sicuramente è stata consigliata in maniera giusta "e noi politicamente dobbiamo anche guardare che pur avendo, consigliere Giannuzzi, delle prestazioni da quella struttura meno sanitarie, l'aspetto sociale l'organo politico non lo deve mai sottovalutare".  
Oggi tutti, più di 20 - 30 - 50 anni, abbiamo gravi problemi, sia per i ritmi della vita delle nostre famiglie, sia perché la possibilità di avere, per il nostro genitore, un nostro nonno e quant'altro, la possibilità di avere una struttura che possa accudire, che possa curare, che possa vigilare e nello stesso tempo mi permette di stare a non più di 100 - 200 - 500 metri dal mio parente, il lato politico noi non dobbiamo trascurarlo.  
Verrebbe voglia dire: "Ma che state combinando? Vi avevamo avvisati". Cioè, rivendicazioni, etc.. No, sta prevalendo in noi, pur rimarcando le criticità del cammino che non dipendono dal privato,  il senso di responsabilità del servizio che Ugento potrà avere da qui a qualche anno.  
E quindi, questo ci induce a soprassedere su qualcosa che non è stato, forse, visto a tempo giusto, e quindi a sostenere e ringraziare ancora una volta la Signorina Mazzeo e la sua associazione e che auguriamo, con questa variante, con questa modifica, possa davvero accelerare i tempi di realizzazione, perché sono certo, conoscendola, che l'intento unico rimane quello di dare un servizio che oggi ad Ugento manca.  
PRESIDENTE -  Grazie, consigliere Gianfreda. Prego, consigliere Coppola. Avevo capito che vuole intervenire.
CONSIGLIERE COPPOLA - Se vuole che intervento, posso intervenire. Due minuti, tanto per ringraziare l'iniziativa e l'idea di questa signorina, cioè della signorina Mazzeo. Noi anche politicamente esprimiamo il voto favorevole, in quanto l'iniziava è eccellente. Noi ammiriamo l'impegno dimostrato in questi anni che  io ho anche praticato il Comune. Cioè, possiamo augurare un buon inizio, visto che alla variante verrà dato sicuramente esito positivo.  
Gli diciamo "In bocca al lupo".  Grazie.
PRESIDENTE  - Grazie, consigliere. Prego, Sindaco.  
SINDACO - Io avevo preso un po' di appunti per chiarire alcuni quesiti che sono stati posti. Però, vista la disponibilità di tutti quanti per votare a favore, per evitare che qualche mio chiarimento possa far sorgere qualche polemica, non faccio nessuna precisazione. Prendo atto di quello che è stato detto. I chiarimenti, semmai, saranno dati successivamente, anche in sede di ufficio, di eventuali incontri. Volendo, possiamo sempre approfondire anche con i tecnici della fondazione, che hanno realizzato egregiamente quest'opera.  
Mi preme soltanto ringraziare la signorina Mazzeo, che è la prima volta, credo, che sia presente in questa aula consiliare, per la sensibilità dimostrata nei confronti di tutta la collettività ugentina. Perché quest'opera, come è stato detto già da qualcuno, è un successo di tutta quanta la città di Ugento, ma è un dono che la signorina Mazzeo, essendo cittadina di Ugento, ha voluto dare a tutti quanti noi.  
Ti chiamo col nome, Mariolina, perché ci conosciamo, siamo stati anche collegi d'insegnamento, siamo stati amici per tanti anni. Io voglio ricordare anche in quest'aula il motivo della nascita di questa fondazione e la nascita di questa opera. E credo di non sbagliare dicendo che tu quest'opera, avendo voluto dedicarla allo scomparso dottor Francesco Mazzeo, che qualcuno di noi più anziano, qui vedo Mirco Urro, mio fratello Cosimo, qualcun  altro ricorderà senz'altro, io credo che alle nuove generazioni questo dono, questa tua voglia di fare del bene all'intera collettività, ma soprattutto questa tua disponibilità a creare una struttura che rimarrà nella storia di un Ugento come un esempio indelebile della generosità umana... Perché di questi tempi molte volte leggiamo atti, leggiamo cose che ci fanno venire i brividi soltanto a pensare della crudeltà e della malvagità di alcune azioni umane.  
Questa sera, invece, stiamo festeggiando veramente con grande affetto, con grande attenzione la nascita di un'opera che è frutto della generosità di una persona ugentina. Ti siamo grati e speriamo di poter (lo faccio come augurio personale) di poter essere io a inaugurare, anche perché durerò poco: un anno e mezzo e poi... Vediamo se riuscite a fare in fretta. Avrei molto piacere di inaugurare personalmente quest'opera.  
Ti ringrazio ancora e a tutti quanti voi grazie.  
CONSIGLIERE GIANNUZZI - Speriamo che verremo a trovare il Sindaco nella struttura.  
PRESIDENTE - Votazione. Chi è favorevole?  
VOTAZIONE
UNANIMITÀ DEI PRESENTI
PRESIDENTE - Per l'immediata esecutività?  
VOTAZIONE
UNANIMITA DEI PRESENTI

[La seduta termina alle ore 18:00]

martedì 22 dicembre 2009

Richiesta convocazione C.C. su aumenti tariffa spazzatura e motivi mancato incasso di circa 3 milioni di euro dalla società MONTECO.

Lunedì, 21 dicembre, l'opposizione ha protocollato la seguente richiesta di Consiglio Comunale.

Egr. Sig. Presidente del Consiglio Comunale
Sede
Egr. Sig. Segretario Generale
Sede
Ugento, 21 dicembre 2009

Oggetto: richiesta di convocazione del Consiglio Comunale.

I sottoscritti Consiglieri Comunali, nel numero previsto dalla legge e dallo statuto comunale, chiedono ai sensi dell'art. 39, comma 2, del D.Lgs 267/2000 la convocazione del Consiglio Comunale per discutere sul seguente ordine del giorno:


Interpellanza urgente al Sindaco e all'Assessore all'Ambiente, Lecci Massimo, sull'aumento della tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani (TARSU) e sui motivi del mancato incasso di circa 3 milioni di euro dalla società Monteco.

 
«Riferiscano il Sindaco e l'Assessore all'Ambiente, Massimo Lecci, sull'aumento della tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, sui motivi del mancato incasso di circa 3 milioni di euro dalla società Monteco e sullo stato del procedimento di recupero del predetto credito; riferiscano, altresì, quali provvedimenti hanno adottato o intendono adottare al fine di mitigare l'impatto che il forte aumento della tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani ha prodotto sui bilanci delle famiglie ugentine, in un periodo di forte crisi economica, e se non ritengono che l'incasso del credito vantato nei confronti della Monteco, qualora effettuato per tempo nel corso degli anni, avrebbe impedito di far ricadere soltanto nelle tasche dei cittadini di Ugento, Gemini e Torre San Giovanni l'aumento della tassa determinato dal pagamento del costo di smaltimento dei rifiuti in discarica».


I Consiglieri Comunali
Cavalera Oronzo (P.D.)
Gianfreda Renato (P.D.)
Corvaglia Luigi (P.D.)
Coppola Gianfranco (I.d.V.)
Giannuzzi Nico (U.D.C.)
Minenna Angelo (P.d.C.I.)

mercoledì 16 dicembre 2009

Consiglio Comunale del 28 novembre 2009: O.d.G. e resoconto




COMUNE DI UGENTO
CONSIGLIO COMUNALE DEL 28 NOVEMBRE 2009
ORDINE DEL GIORNO
  1. L.R.12/05/1980 n. 42 - ART. 5 - APPROVAZIONE PIANO DIRITTO ALLO STUDIO ANNO 2010 E APPROVAZIONE CONVENZIONE SCUOLE DELL`INFANZIA NON STATALI. 
  2. ASSESTAMENTO GENERALE DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2009 (ART. 175 D.LGS. 267/2000) VARIAZIONE ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2009/2011 E AL BILANCIO 2009/2011.
  3. MODIFICA PROGRAMMA DELLE OPERE PUBBLICHE DEL TRIENNIO 2009-2011 E DELL`ELENCO ANNUALE 2009.
  4. VARIAZIONE ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2009/2011 E AL BILANCIO DI PREVISIONE 2009/2011 PER MODIFICA PROGRAMMA DELLE OPERE PUBBLICHE DEL TRIENNIO 2009-2011 E DELL`ELENCO ANNUALE 2009.
  5. SENTENZA N. 588/08 DEL GIUDICE ONORARIO DELLA PRIMA SEZIONE CIVILE DEL TRIBUNALE DI LECCE - EREDI LUPO CESARIO - RICONOSCIMENTO DEBITO FUORI BILANCIO.




    Il Segretario procede all'appello
PRESIDENTE - Presenti 17, assenti 4.
CONSIGLIERE CAVALERA - Il consigliere Gianfreda oggi, purtroppo, sarà assente per impellenti motivi familiari. Il consigliere Minenna dovrebbe arrivare a momenti.
PRESIDENTE - Prego, consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO - Posso? Addetto giustifica Coppola. Penso che non si vedrà per un po' di tempo, man mano nel tempo.
PRESIDENTE - Diamo la parola al Sindaco.
SINDACO - Prendo la parola soltanto perché, alla luce di quelli che sono stati i risultati dell'indagine conclusasi, pare, in base alle dichiarazioni degli inquirenti in maniera positiva, per far luce sull'omicidio Basile, con tutte le cautele del caso, perché ognuno può essere considerato innocente fino a con danna. Comunque mi corre l'obbligo, e spero che sia una considerazione condivisa da tutti quanti, porgere i ringraziamenti e l'attestato di stima nei confronti degli inquirenti e dei magistrati che hanno, con paziente lavoro e con grande capacità di indagare in silenzio, senza clamori e senza esternazioni, come succede purtroppo in tante altre occasioni, credo che l'operato degli inquirenti vado considerato nel modo migliore, soprattutto da parte nostra, da parte di un'amministrazione comunale che è stata oggetto per tanti mesi di attacchi più o meno leciti, ma soprattutto in considerazione del clima che si era creato qui a Ugento. Al di là della colpevolezza o meno degli indagati, a me preme sottolineare un passaggio del procuratore Cataldo Motta, laddove dice che dalle indagini approfondite, fatte per tanti mesi, non risulta nessuna possibilità di aggancio all'attività politica dell'amministrazione comunale di Ugento. L'ha detto chiaro e tondo, sono stati visionati atti, delibere. Alla fine è emersa una verità inconfutabile. Vi dico questo perché sarebbe il caso che da parte nostra, sia maggioranza che opposizione, si prendesse atto di queste dichiarazioni in attesa della verifica finale delle eventuali responsabilità, ma soprattutto in considerazione del fatto, e non so quanti di voi hanno visto la trasmissione di Canale 8 di ieri sera, io ho sentito l'obbligo, su domanda dell'intervistatore, difendere la classe politica di Ugento passata e presente. Perché ho sempre detto che a Ugento capaci di fare, o di pensare soltanto certi atti, non esistono. I politici che si sono impegnati qui in Comune sono sempre stati politici che hanno avuto a cuore le sorti della non à ugentina, al di là del colore politico. Io credo che su questa impostazione non ci sia, spero, divisione, ma soprattutto ci sia la consapevolezza che se qualcuno nel passato ha cercato di infangare l'amministrazione comunale, e questo passaggio ha comportato anche infangare il buon nome della città di Ugento, questo qualcuno si possa ravvedere e incominciamo a parlare, da oggi in poi, di fatti concreti di amministrazione e di atti che possano mirare a ricostruire il tessuto sociale, economico del nostro territorio, ma soprattutto, in prospettiva, non parlare più di cronaca nera, ma parlare soprattutto e soltanto di attività per lo sviluppo che tutti quanti noi abbiamo a cuore nel territorio di Ugento. Detto questo, chiaramente, avremo modo successivamente di provvedere, di organizzare eventualmente altre manifestazioni, sé il caso, a completamento, a chiusura delle indagini, in modo poi da informare correttamente i cittadini, ma soprattutto perché credo che questo fatto ci porti un po' di liberazione da una cappa che da troppo tempo offendeva l'immagine di Ugento, ma soprattutto impediva il corretto svolgimento dell'attività amministrativa a qualsiasi livello, consiglieri di maggioranza o di opposizione, Assessori e Sindaco.
Perciò, mi sentivo in dovere di ringraziare i magistrati, a ringraziare gli inquirenti a nome di tutto quanto il Comune di Ugento.
PRESIDENTE - Grazie, Sindaco. Prego, consigliere Giannuzzi.
CONSIGLIERE GIANNUZZI - Grazie, Presidente. Brevemente, soltanto per associarmi alle parole del Sindaco. Un plauso alle forze inquirenti, siano esse di polizia o magistrati che hanno condotto le indagini. Ovviamente, anche la mia professione mi induce a essere un attimo prudente, perché in Italia, viva Iddio, la Costituzione dice che si è innocenti fino a una sentenza irrevocabile di condanna. Anche perché, alla luce delle dichiarazioni, così come sono state lette e si leggono sui giornali, sembrerebbe che comunque le persone indagate stiano respingendo le accuse. Si tratta sempre di nostri concittadini per i quali, ovviamente, va il massimo rispetto giuridico, anche per le famiglie coinvolti. Sono particolari momenti molto delicati. Sindaco, io voglio dire soltanto una cosa: la mia impostazione è nota. Io ho cercato, in questa vicenda e quest'anno trascorso, sempre di pormi nel mezzo di situazione spesso contrapposte, di proporre iniziative che potessero ricondurre a un clima di unità. A volte abbiamo scritto belle pagine in quest'aula di Consiglio comunale, quando abbiamo approvato all'unanimità la mozione sulla sicurezza e sulla legalità. Lo abbiamo approvato, condiviso, lo abbiamo discusso, abbiamo dato veramente l'idea ai cittadini che le istituzioni si compattano su temi fondamentali, si dividono sulle sciocchezze. Ministro cercato anche, insieme al Presidente del Consiglio comunale, di porre in essere una manifestazione, ricordate benissimo, poi non andò a buon fine. Erano tutte azioni finalizzate, comunque, a cercare, in quel periodo di indagine, a ricondurre un attimo la situazione a una unità, seppur apparente, ma almeno comunque utile per il proseguo stesso delle indagini. Non sempre questo obiettivo è stato centrato. Attendiamo gli sviluppi successivi. Poi consentitemi di dire come la penso: io penso che una politica di una maggioranza si contrasta e si batte con la politica. Non esiste la giustizia, dal mio punto di vista, come impostazione mentale, per poter battere l'avversario. Cioè, l'avversario si combatte politicamente, dimostrando di avere un'idea alternativa, dimostrando di avere un progetto diverso, ma restando sempre nell'alveo e nei limiti e nel perimetro di uno scontro politico legittimo. Almeno da parte mia, conoscete benissimo, non intendo assolutamente di avvalermi di altre forme, se non di quelle che consente la politica. La pensiamo diversamente su tante cose, ci confrontiamo, continuiamo a farlo. Speriamo che le indagini, ripeto, giungano a un punto definitivo. Certo che se dovesse (è una mia riflessione, che intendo estendere a voi tutti qui questa mattina) confermarsi questo filone di indagine, e quindi gli odierni indagati risultare poi, con sentenza definitiva, gli autori di questo fatto, ci vorrebbe un attimo di riflessione da parte dell'intera comunità ugentina, a partire da chi abitava, naturalmente, in quelle zone. Perché credo che dovremmo tutti iscriverci a un corso accelerato di senso civico, perché, al di là della politica, credo che qui a questo quelli che debbono essere educati siamo per primi noi, indipendentemente dal ruolo che svolgiamo nella società ugentina. Grazie.
PRESIDENTE - Grazie, consigliere Giannuzzi. Prego, consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO - Avrei voluto sicuramente, solo che mi avesse preceduto il Sindaco, senza nulla togliere a Nico. Con un diesel mi metto in moto e poi, a lungo andare, cerco di continuare. Innanzitutto solo solidale con quello che ha detto il Sindaco, e quindi mi aggancio al suo discorso, nel dire: "Grazie, Presidente e buona giornata a tutti". La storia fino a oggi sul delitto Basile mi sconcerta, come penso tutti, però, a mio modesto avviso, sono colui il quale è così rammaricato dinanzi a questo efferato delitto, quale movente sia. E sono solidale anche con tutti coloro, spero di vero cuore, gli artefici di tutta... passivi e attivi, e quindi mi riferisco innanzitutto a quella bambina, a chi non c'è più, e chi ha sferrato questo efferato delitto. Con un perdono da cristiano, ma con la speranza, senza dilungarmi, che siamo solo all'inizio di una verità. Questo è il mio concetto. Perché non vorrei essere frainteso, nel momento in cui, ancora tutt'oggi, e vi prego, sono solo parole forti, si continua a speculare su questa storia. E allora dico ancora: come cristiano perdono tutti coloro che mi hanno fatto del male. Come cittadino e consigliere comunale a Ugento dei Verdi per la Pace, ieri sconcertato e oggi sereno nella possibilità di rilasciare finalmente una mia dichiarazione, non vera quando la stampa riportò all'indomani del delitto Basile, che il sottoscritto disse: "Speriamo che tale delitto non è politico. Mentre poi gli organi di informazione dissero che il sottoscritto ha detto che è politico. Oggi uso parole forti nel dire che questa storia non è degna di mia attenzione e considerazione. Non per andare in contraddizione a quello che ho detto prima, per aver solo ricevuto male da tutti, dopo aver dato onori e sodilarietà, partecipando attivamente in vita e in morte con lo stesso Peppino Basile, come tutti sanno. E sono giunto a queste conclusioni. Come si suol dire, permettetemi di ribadirvi, con mio profondo dispiacere e rammarico, per ristabilire un po' di serenità per questa amministrazione, per tutte le popolazioni ugentine e non. L'ho sbagliata con il morto, con il vivo, Gianfranco Coppola e company di questa amministrazione, e soprattutto di Italia dei Valori. Non sono rivendicazioni di personalismi, questi. Ma è una cruda realtà che porgo a voi, sotto gli occhi di tutti, che hanno solo speculato e continuano a speculare a destra e a manca, moralmente, politicamente e economicamente. È giunto il momento di fare silenzio, composti e rasserenati. Se poi scriverò un mio libro, ribalterò quasi tutto ciò che hanno già scritto nei due libri su Peppino Basile. Qui si amano i morti non considerati in vita, fatti santi poi. È troppo bello, da qua a cent'anni dire, non per vanto "Salvatore Riso era una brava persona". No, oggi me lo dovete dire. Qui si è speculato, dicevo. Poi ai posteri l'ardua sentenza. Oggi noi siamo una grande responsabilità, come amministratori e, ribadisco, soprattutto come cittadini. Bisogna spogliarsi dal fatto... Si è consiglieri, no, io non devo parlare. Perché no? Non deve essere una novità quando Salvatore Riso, e ripeto, non me ne abbiate, va a informare i cittadini di quello che è possibile. E perché no? Tanto lo faceva lui. Lo faccio io. E non voglio, con questo, scivolare in comizi. Io, anzi, dirò ai cittadini quanto prima, perché sono una persona corretta, ve lo anticipo prima. Mi scherzava l'Avvocato Scarcia, ha detto: "Ma poi hai qualcosa da dire?". E perché no? Nel senso buono. Non ce l'ho personalmente con nessuno, ma quando devo dire, cerco di dire le cose. Quindi, in ragione di questo, ecco che un domani dirò... Anzi proprio domani ai cittadini dirò ai cittadini che con tutte le sue contraddizioni Peppino Basile, quello che ha cercato di fare per il bene comune. Su questo penso che nessuno ha dubbi. E quello che cerco di fare io per il bene Comune, non so se vi risulta. Dopo di che, dirò ai cittadini: "Trovate un'altra persona al posto mio, io da domani mi ritiro dalla politica". Però devo portare avanti queste aspettative comuni. E sto per finire. Infatti ho chiesto prima al Presidente gentilmente se poteva lasciarmi un attimino per organizzarmi, perché poi mi dimentico le cose, e cerco di stare calmo, perché poi quando ci si riscalda, poi il discorso non viene come deve venire, e così via. E quindi dico ancora, mi dispiace anche dirlo, che non doveva essere degno della mia attenzione questa cosa, per quello che mi è successo. Ma siccome sono innanzitutto un cristiano, ecco che cerco di dare il mi modesto contributo. A questo aggiungo, faccio pure una proposta oggi. E questo lo darò alla stampa, non ci sono problemi, alla televisione, man mano. È giunto il momento di parlare anche io. Chi ha speculato su queste situazioni? I cosiddetti avvoltoi, i cosiddetti sciacalli. E ce ne sono tanti in giro. Mi spiace, non voglio fare il santo. Come fino a ieri c'è chi si è improvvisato sul giornale, un facente parte, specializzato, forze della Digos. Io sono convinto che ognuno fa il suo mestiere. Quando io ho bisogno di qualcosa da approfondire in bilancio, perché no? Vado pure dal signor Pacella, dall'assessore Pacella. Perché ognuno fa il suo mestiere. Che senso aveva ieri andare a dire: "Come mai? Come mai?". Ma che "come mai?"? Per essere solidale con la famiglia Colitti? Io sono solidale con tutti, ve l'ho detto in primis. Il mio stato d'animo è quello di non apprendere mai che tutto ciò che abbiamo oggi è tutto vero. Ecco perché dicevo: siamo all'inizio, secondo me, di una verità. E mi fermo qua perché, ripeto, non dovevo neanche parlare di questo. Proprio perché ne ho ricevute. Traducendolo in politichese, vi faccio una proposta e finisco: Siccome io, grazie a Dio, ho ricevuto in questa assise delle discriminazioni, o forse involontarie, non so, vorrei prenderla da questo punto di vista. Quindi oggi io vi faccio una proposta, politica, nel momento in cui vi dico gentilmente di ristabilire le gratificazioni sull'opposizione, come principio sano, non per altro. Non ci stiamo dividendo niente. Nel chiedervi, sotto gli occhi di tutti, che il sottoscritto, per riparare nei confronti, parlo a maggioranza e opposizione, del sottoscritto, che già da oggi, pur non essendo ufficiale, lo farò successivamente, perché io le porte le lascio tutte aperte, oggi io non voglio prendere la decisione di prendere le distanze da maggioranze e opposizioni e dichiararmi indipendente, perché la porta la lascio ancora aperta per poco. Diversamente, incominciamo, come segnale forte e di riscontro nei miei confronti, e sapete a che cosa mi rivolgo, come riparazione a quello che mi avete fatto. Non ci sono misteri, lo dico francamente: io vorrei, non voglio, ritornare, penso che me lo sono conquistato sul campo, a fare il capogruppo di quella ... Rivedete le vostre posizioni. Anche perché i risultati mi danno ragione, scusate, non è presunzione, a fare il Presidente di quella famosa.... Il capogruppo della lista "Per tornare a Sperare". Perché, vi ribadisco, quella lista è stata fatta dal Buonanima, dal sottoscritto e doveva essere anche Minenna, che all'ultimo momento ci ha abbandonati. Questa è la situazione, questa è la verità. Ma ne saprete tante di verità, non nascondo niente. E è un discorso. L'altro, e finisco, è quello che io, ripeto, non sono ricatti, a me piace... Proprio l'altro giorno alla qui presente Architetto Marrella, per non parlare di assenti, dicevo: "Io, signora Marrella, la denuncio pubblicamente, nel momento in cui lei non ha garbo - e gliel'ho detto già che lo ribadivo qua - nel ricevere e nel rispettare Salvatore Riso e tutti i cittadini prima, come cittadino, come consigliere e così via. Non che demanda! Lei è responsabile dell'ufficio". Mi fermo qua, senza nessuna polemica. E non ne ho per nessuno, credetemi. Finisco con la mia proposta, a dirvi anche: gentilmente vorrei anche la presidenza dell'urbanistica, della commissione urbanistica. Fate vopis, lo chiedo a maggioranza e opposizione. Io continuerò a fare la mia opposizione, speriamo insieme agli altri, che ho già sollecitato un anno fa. E di opposizione, grazie o Dio, non ne ho visto ancora. Non è morale per nessuno, né bacchettare nessuno. È una constatazione di fatto, è un dato di fatto, è una realtà. Non voler prendere atto, Sindaco e Presidente, significa mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Ma qui non stiamo facendo il male nostro o il bene nostro, stiamo facendo il male dei nostri figli, nel momento in cui veramente in questo paese, per prendere a livello turistico, a qualsiasi livello, tutti uniti uno per tutti e tutti per uno. Altro che inciuciamenti: salvatore Riso se n'è andato a Destra; Salvatore Riso è traditore; Salvatore Riso ruba i soldi delle feste patronali. Queste sono cose passibili di denuncia. Le persone devono parlare per cognizione di causa, per avere avuto a che fare, mai condannare le persone aver sentito dire. E non mi dilungo, Presidente, e chiudo nel dire: se voi volete darmi, tutti, questo segnale, grazie. Diversamente, come ho sempre fatto, io continuerò a votare secondo scienza e coscienza.Grazie a tutti.
CONSIGLIERE NUZZO - Grazie, Presidente, buongiorno a tutti. Non per fare polemica o meno con l'amico e consigliere Riso, però, se mi permettete, gli voglio dare un consiglio: tu dovresti fare una mozione di sfiducia nei miei confronti. Perché chiederla così in Consiglio comunale è troppo riduttivo e non ti qualifica, non come persona, come Consigliere. Quindi, fai una mozione di sfiducia, magari dicendo che non so fare bene le cose, perché magari arrivo in ritardo, per una serie di cose. La indirizzi al Presidente. Se il Presidente ritiene farla propria, la discuterà, la maggioranza. Poi io o le darò una grande soddisfazione, e mi deve credere: quella di darle personalmente a mano la lettera delle mie dimissioni. Io non ho problemi, veramente. D'accordo, Salvatore? Lei faccia questa mozione di sfiducia nei miei confronti. Quando io le metterò in mano la lettera, lei...
PRESIDENTE - Non è un dibattito questo.
CONSIGLIERE NUZZO - Non volevo aprire un dibattito. Chiedo scusa.
PRESIDENTE - Comunque, anche io, Sindaco, voglio dire un pensiero mio. Riso, non è un dibattito! Ma perché dobbiamo fare sempre così, in ogni Consiglio comunale? Parla!
CONSIGLIERE RISO - Io non l'avevo posta in termini... forse sono stato frainteso. Non l'avevo posta in termini di sfiducia nei confronti della persona. No! L'ho detto molto chiaramente: per riparare al danno che mi avete fatto. Io lo dico a tutti. Perché di fatto quel regolamento cambiato... avete collaborato tutti a fare quello, non l'ho fatto io, quando io ero in ospedale. Di questo sto scusate un attimo. Perché sfiducia? Anzi, ci congratuliamo e ci gratifichiamo personalmente da ambedue.
PRESIDENTE - Consigliere, per favore, hai detto abbastanza.Per quel passaggio che lui ha fatto, riguardo alla presidenza della commissione, io sono stato sordo, non ho sentito niente. Perché, consigliere Riso, questi sono problemi che se li deve porre la maggioranza, se vanno bene o se vanno male. Ma non sono problemi che puoi avanzare te queste richieste, quando tu non fai parte né della maggioranza né della minoranza. Sei un consigliere e basta.Prego, Sindaco.
SINDACO - Soltanto per chiarire, una volta per tutte. Perché, consigliere Riso, quando si parla di riparare a quello che non è stato giusto secondo te fare al momento in cui si è indicato e eletto il capogruppo, questi sono fatti che attengono alla dialettica interna della tua lista, del tuo gruppo di appartenenza, dove sei stato eletto. Siccome a norma di Regolamento, secondo gli uffici e secondo il Consiglio, è stato indicato come capogruppo il consigliere Coppola, a te può dispiacere o non dispiacere, però nella vita democratica di una assise, come questa del Consiglio comunale, le regole del rispetto di quelle che sono le decisioni dei consiglieri vanno sempre tenute in debito conto.Per cui, io credo che da parte tua, ripeto, può esserci un risentimento, ma non ci può essere riparazione con lo scambio di presidenza, quando abbiamo a che fare con una carica elettiva... Il Presidente della commissione, il consigliere Niuzzo, sé stato eletto non perché l'ha chiesto lui, perché i consiglieri gli hanno dato fiducia. E siccome questa fiducia è stata ampiamente ripagata traverso gli atti, attraverso il suo impegno, io credo che il problema non si ponga assolutamente. Perciò, chiudiamo questa discussione e andiamo avanti con i lavori.
PRESIDENTE - Prego, consigliere Cavalera.
CONSIGLIERE CAVALERA. - Grazie, Presidente. Per aggiungere, a quello che ha detto il Sindaco inizialmente, anche il plauso mio e, ritengo di tutto il gruppo che rappresento, agli inquirenti, alle forze del ordine per il lavoro svolto e che svolgeranno ancora e la costanza avuta e che avranno ancora.
Secondo me nessuno di noi ha mai sposato, per questa brutta storia di Ugento, una tesi o l'altra, indistintamente. Certo, ci sono stati diversi atteggiamenti che hanno alimentato tante polemiche.
Quello che voglio dire: speriamo solo che gli sviluppi prossimi, fermo restando, come diceva il Sindaco, ogni cautela del caso, e ogni garanzia per le persone coinvolte, possano contribuire squarciare prima e a eliminare completamente dopo la cappa di dubbi, di smarrimento che ha ricoperto il nostro paese per un anno e mezzo., per lasciare posto a una serenità d'animo generalizzata di ognuno e un rasserenamento di rapporti interpersonali. Almeno questo tra chi ha ritenuto o ritiene di avere avuto o di avere dei problemi. Detto questo, e per noi vi posso garantire che è stato sempre così, tra maggioranza e opposizione, tra le forze politiche deve restare solo diversità di vedute eventualmente sui problemi e sulle soluzioni del paese e del nostro territorio. Ci possono essere diversità di priorità e di valutazioni sulle esigenze dei nostri cittadini, però (almeno per noi è stato sempre così, ripeto) in una corretta dialettica politica che a volte ci può vedere più vicini, poche volte, veramente, molto spesso ci vede lontani. Questo mi sentivo di dire, grazie.
PRESIDENTE - Grazie, consigliere Cavalera. Passiamo al primo punto all'ordine del giorno. 



PUNTO 1 O.D.G.

L.R.12/05/1980 n. 42 - ART. 5 - APPROVAZIONE PIANO DIRITTO ALLO STUDIO ANNO 2010 E APPROVAZIONE CONVENZIONE SCUOLE DELL`INFANZIA NON STATALI.
 

PRESIDENTE - Prego, assessore Lecci.
ASSESSORE LECCI - Grazie, Presidente. Signor Sindaco, colleghi consiglieri, anche quest'anno siamo chiamati a assolvere a un importante adempimento, afferente l'approvazione del Piano comunale per il diritto allo studio ai sensi e per gli effetti dell'Art. 5 della Legge Regionale 12 maggio 1980, n. 42 recante "Norme organiche per l'attuazione del diritto allo studio". Come si evince dal contenuto della proposta di deliberazione e dagli atti a essa connessi, il Piano in parola è stato elaborato d'intesa con i dirigenti scolastici delle scuole primarie e secondarie, nonché con il responsabile delle scuole paritarie. Indubbiamente, gli importi che si intendono chiedere alla Regione sono stati determinati osservando le indicazioni varate dalla stessa.
Dalle schede che compongono il Piano, credo che siano di immediata lettura e, come tali, saranno state agevolmente consultate in questi giorni di pre Consiglio.
Credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro, se non ringraziare la commissione consiliare, e mi scuso per non essere stato presente ai lavori, mi ci sono stati degli impegni concomitanti, e l'ufficio istruzione per il costruzione prodotto nell'occasione. E quindi invito l'assise a esprimersi favorevolmente in merito. Grazie.
PRESIDENTE - Grazie, assessore. Prego, consigliere Minenna.
CONSIGLIERE MINENNA - Grazie, Presidente. Io inizialmente per sottoporre un emendamento a questa proposta, che più che altro è di carattere formale, non sostanziale: nella parte delle premesse a questa proposta di Consiglio, vorrei che si aggiungesse: "Visto il parere favorevole espresso dalla quarta commissione consiliare, come da verbale ivi allegato".Ieri mattina mi sono preoccupato di far fare le copie per questa mattina a tutti i consiglieri.
PRESIDENTE - Grazie, consigliere Minenna. Votiamo l'emendamento.
CONSIGLIERE MINENNA - Poi volevo aggiungere anche, Presidente, perché devo motivare la mia astensione, così come ho fatto in commissione e così come potete leggere dal verbale, il contributo che noi stiamo andando a chiedere alla Regione sia per le scuole statali, sia per le scuole d'infanzia non statali. Come la Legge prescrive, la Legge Regionale, per altro modificata in questi giorni, noi come Comune dovremmo acquisire tutta una serie di documentazione, prima di andare a chiedere questo contributo. Per esempio le autorizzazioni sanitarie o sapere quale sia il trattamento lavorativo e previdenziale, se vi sono dipendenti o meno in queste strutture. Io ho pregato che mi fosse recapitata questa documentazione. Sinceramente non la sto vedendo in questo momento. Per questo motivo preannuncio la mia astensione su questo punto all'ordine del giorno, come tutti gli anni.



PUNTO 2 O.D.G.
ASSESTAMENTO GENERALE DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2009 (ART. 175 D.LGS. 267/2000) VARIAZIONE ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2009/2011 E AL BILANCIO

PRESIDENTE - Prego, assessore Pacella.

ASSESSORE PACELLA - Signor Presidente, onorevole Sindaco e consiglieri tutti. ..... (legge relazione agli atti).
PRESIDENTE - Interventi? Prego, consigliere Cavalera.
CONSIGLIERE CAVALERA - Grazie, Presidente. Diamo atto dell'onestà con cui l'assessore Pacella, questo ormai lo facciamo da diverso tempo, rimarca i problemi del bilancio comunale. Diciamo che su questo assestamento ci sarebbe poco da dire, perché il fondo del barile, diciamo, delle risorse era stato già raschiato in fase di equilibri di bilancio, ai primi di ottobre. Le cifre, praticamente, erano state già sistemate in quella occasione. Purtroppo, a conclusione di quest'anno, dobbiamo dire che è stato un bilancio disastroso, completato verso la fine di quest'anno, appunto, da quel assurdo e irresponsabile sperpero di denaro dei cittadini, quale è stato quello pagato per l'esproprio Quarta Colosso: 550 mila euro, ricordo, rispetto a un saldo di 38 mila euro richiesto dalla proprietà nel 2003.
Per raschiare il fondo del barile avevate già tolto tutto, come ha anche riconosciuto l'assessore Pacella, fino a sospendere anche quei pochi servizi ai cittadini bisognosi, come l'assistenza domiciliare degli anziani. Questo per pagare debiti fuori bilancio per spese legali, quasi sempre, e financo per pagare multe dei NAS per le condizioni igieniche dei mercati coperti.
Praticamente, dal mercato coperto e dall'affitto dei box e delle panche, in questo 2009 avete incassato 1000 euro e non avete coperto neanche i 2 mila euro rotti di multe che ci hanno fatto i Nas.
Questo per far capire come vengono gestiti i beni comunali.
Poi vorrei fare un riferimento sulla spesa per ingombranti, incrementata ancora di 23.602 euro, portata da 120 mila euro a 143.602,00 euro. E questo, dispiace dirlo, è una delle tante irresposabilità della gestione del contratto del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani. Perché, tra i tanti problemi e tra le tante clausole non rispettate, c'è anche questa omissione che è stata fatta, perché non è stata mai fatta una gara fra più piattaforme per lo smaltimento degli ingombranti.
C'è un servizio svolto su un incarico diretto a una ditta, ma non si è mai veramente andati in fondo per vedere o meno se potevamo risparmiare con un raffronto di costi fra più piattaforme.
Un altro appunto sull'energia elettrica per il museo: 8500 euro. E questa è una spesa che ritroveremo nel futuro sempre più copiosa, questo è certo, per come è stata impostata la situazione del museo, la spesa per l'energia elettrica sarà un altro importo sostanzioso che ci ritroveremo dall'anno prossimo in avanti.
A parte nel museo tutti i problemi che si stanno rivelando giorno per giorno.
Poi, per quanto riguarda la tassa sui rifiuti, non so se c'è il dottore Bocco, se è possibile vorrei avere una spiegazione sull'addizionale erariale Tarsu del 15%. Non so, sinceramente, dottore se è stato ogni anno questo ex addizionali Eca e Meca. Non so se c'è sempre stata questa tassa, oppure se è stata una mia svista.
Perché sugli avvisi di pagamento che stanno arrivando ai cittadini, non sono evidenziati per bene i conteggi. E i cittadini stanno avendo difficoltà per capire, specialmente dopo gli ultimi aumenti che ci sono stati.
E c'è un importo, infatti, di 102 mila euro, riportato per l'esercizio 2010, nel bilancio pluriennale,. Non so se è stato istituita da poco, oppure se e stata evidenziata in modo diverso negli altri anni.
Quindi, in conclusione, è un bilancio con un avanzo di amministrazione che poteva servire per urbanizzare qualcosa nel nostro Comune, per realizzare qualcosa di opere pubbliche. Avanzo di amministrazione totalmente falcidiato, come anche ha riconosciuto l'assessore, dal debito... Anzi, questo non l'ha detto l'assessore, lo dico io: falcidiato dal debito irresponsabile per l'esproprio della 167 di Gemini. Per quest'anno abbiamo pagato 20 0 mila euro, 350 mila euro li pagheremo l'anno prossimo. E l'anno prossimo si aggiungerà a questa spesa anche quella dell'esproprio del campo sportivo, perché credo che arriverà a sentenza anche quell'esproprio lì.
Gli oneri concessori quest'anno sono, compresi anche quelli della zona industriale, stati usati per il 43,13 % per spesa corrente. È un bilancio che lascia ancora tante questioni irrisolte: la questione Monteco, la questione delle spese legali, il risparmio energetico e l'efficienza burocratica. Anzi, quest'anno riuscite a peggiorare le cose, come se al peggio non ci fosse limite, con quello che siete riusciti a inventarvi, proprio per quello che troveremo nei prossimi ordini del giorno, con l'accettazione di questa proposta Telecom di risparmio energetico per la pubblica illuminazione, che avete approvato in Giunta con la delibera n. 151 del 10 settembre 2009. Progetto che volete oggi inserire nel Piano delle opere pubbliche nel prossimo ordine del giorno.
Secondo me, con quella delibera, con quell'atto votato da 3 assessori e il Sindaco, avete compiuto, mi dispiace dirlo, uno scempio amministrativo e un altro attentato alle casse comunali, e quindi alle tasche dei cittadini.
A parte di l'insensibilità di non coinvolgere nessuno, a cominciare dai consiglieri di opposizione, per scelte così importanti, che per prima cosa hanno bisogno di valutazioni approfondite e trasparenza delle procedure, questo per non cadere in errori irreparabili a danno della collettività, come purtroppo è successo tante volte.
Però questo argomento lo approfondiremo nel prossimo ordine del giorno, ma sul quale vi chiedo di riflettere sin da ora.
Bilancio di un anno, quindi, iniziato male che chiuso peggio, sia per le casse comunali, sia, di conseguenza, per i cittadini, con poche risorse impiegate per cose produttive, molte per cose improduttive, una qualità della spesa scarsa e insufficiente (vedi il servizio di raccolta rifiuti, con riferimento, per esempio, alla percentuale di raccolta differenziata, che ci vede tuttora uno degli ultimi Comuni del nostro ambito territoriale) l'esecuzione di opere pubbliche, si aggiungono sempre più opere pubbliche, dopo le piazze adesso si aggiungono anche i gravi problemi del museo.
Quindi, assestamento che chiude un bilancio annuale con poche luci e con tante, tante ombre, da noi sempre messe in evidenza, nella speranza, purtroppo inutile, di essere da stimolo per qualche miglioramento e che hanno lasciato, ancora una volta, Ugento e i suoi cittadini senza risposte adeguate, tali da intravedere una svolta economica, sociale e nella qualità di vita di tutti noi. Queste sono le valutazione che ci fanno dare un voto negativo necessaria su un argomento che può sembrare puramente tecnico, com'è l'assestamento di un bilancio. Grazie.

PRESIDENTE - Grazie, consigliere Cavalera. Prego , consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO - Grazie, Presidente. Cerco di sfiorare man mano tutto ciò che attiene alle entrate e alle uscite, non approfondendo l'argomento, ma dando degli input e magari pure qualche suggerimento. Ormai l'assessore ha già fatto una carrellata, o meglio un'esposizione molto esauriente, però non ci a siamo sul contenuto, o almeno in parte, e così via. E quindi, se noi andiamo a esaminare l'imposta comunale sulla pubblicità, 5.500,00 euro rispetto allo stanziamento, la tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche, diritti pubbliche affissioni, diritti di segreteria, proventi servizio refezione scolastica, etc. etc., e poi singolarmente le concessioni, l'impianto di telefonia mobile, e così via. Poi, tra le maggiori entrate, imposta comunale sugli immobili arretrato. Siccome mi risulta che non tutti pagano l'ici, io mi sono stancato di continuare, come cittadino, a pagare l'ICI per gli altri. Siccome ho chiesto già all'ufficio che verificassero, poi un ufficio mi manda all'altro e dice: "Ma lì bisogna andare all'ufficio...". Per piacere, qui attrezzatevi, organizzatevi e facciamo questi controlli, perché mi sono stancato di fare l'uccello migratore, andando di qua e da là da un ufficio all'altro per far rispettare diritti e doveri di tutti i cittadini. E devono dare conto. Non devo essere lo spauracchio di nessuno, e così via. Poi andiamo sul discorso addizionale sul consumo di energia elettrica. E oggi parleremo di un mega progetto, che sarà motivo di mia attenzione e critica tale che veramente non si può sognare la luna nel pozzo o andare sulla luna in particolar modo, quando poi terra terra non abbiamo neanche il percorso per camminarci su.  Quando magari un topo ci mette in crisi nella sostituzione di un filo, di un impianto, di una lampadina, è assurdo tutto ciò. Allora, il mio bisturi sta cercando di fare incidere veramente sul male di questo modo di amministrare.  Qui c'è un saccheggio del territorio. E allora, andiamo a incidere con i regolamenti. I regolabile servono a tutto. Ecco perché ci tenevo. Non era uno scaldalo andare a chiedere, modestamente, a fare una proposta del genere. Perché qui dobbiamo fare i Regolamenti per ogni commissione, per ogni cosa. Regolamento significa mettere delle regole per tutti, nei diritti e dei doveri. Poi ci sguazzano i soliti furbi. E allora dico che quell'energia andava fatta come proposta l'altro giorno, in occasione dell'inaugurazione.  Mi disse in quell'occasione: "Salvatore Riso, non parlare, perché se parli tu devono parlare gli altri". E Salvatore Riso rompe le uova nel paniere. In che modo? In termini propositivi. Io volevo suggerire a tutti, c'era Vendola, c'era il Presidente della Provincia, della Regione, noi di quel biostabilizzatore, cosa ne ricaviamo in termini utili, nella sedute e nell'economia? Niente.

E poi ci si presenta con progetto, che andremo a parlare dopo, di un milione e 300 mila euro. Quando qui prendiamo il danno e la beffa e continuiamo. Ma io dico: i santi lumi, l'illuminazione, san Tomaso solo a me m'ha data? Non ho capito. O faccio parte di un mondo fuori, che non è di tutti? Non ho capito.

Cosa manca a ognuno di noi per arrivare a queste conclusioni?

Quindi, il biogas che va a vendere all'Enel, possiamo anche non usufruire con un progetto d'accordo con la Regione, la provincia per illuminarci e per riscaldarci. Io prima non ne potevo più, ho dovuto staccare tutte le cose, perché qua mi fanno andare sulla graticola nel momento in cui oggi è scirocco, fa caldo, poi la passione mi porta pure a essere un poiché accalorato, etc. etc..   Allora, continuo col dirvi: questo smaltimento dei rifiuti, la Burgesi, subito c'è bisogno che iniziasse il risanamento. E le lasciamo le cose come da contratto. Piantare e rendere un'osasi naturale.  La stessa Cogei, che oggi gioca a non pagare, e è tutto un circolo di tutto ciò che poteva essere virtuoso. Ma non è virtuoso, è vizioso. E che problema, quando l'assessore Lecci va a farsi bello nel fare le sanzioni alla Cogei, poi arriva al Presidente dell'Ato, ve le riduce a 500 euro. Questo significa un caffè per la Cogei.

Come non è un caffè nel momento in cui non rispetta e non è puntuale Come quando fa di ttu straordinario. Non fa l'ordinario la Cogei, non lava i cassonetti, la più stupida cosa. Poi, andremo all'ufficio, il dottor Bocco. Io non voglio fare il presuntuoso. Andremo a vedere tutte le fatture sulla base di che cosa vengono pagare. Sull'ordinario o dello straordinario? So già oggi io che è tutto straordinario. E l'ordinario, quando lo fanno?  Sto dando i numeri? Non ho capito. Ma l'illuminazione divina tutta a me l'ha data il Padreterno?

Allora, dico ancora: gli uffici del Giudice... Perché cerco di essere propositivo anche. Lì facciamo gli uffici, quelli che ci sono, del Giudice di Pace e tutto il resto. Ma qui siamo negligenti nel non avere ancora oggi fatto o investito in quella via dalla parte della zona 167, con il suolo comunale, a fare tutti i laboratori della A.S.L. là. Altro che sulla carta parliamo di distretto, e poi siamo dislocati di qua e di là. Questi sono i progetti, per contenere, per tenere insieme. Ma nessuno ne parla.

E così le poste. Lì subentra il privato. Io ho da criticare il pubblico e privato, quando a Gemini viene a mancare pure l'occasione per superare le barriere architettoniche all'ufficio postale di Gemini, mi viene in mente in questo momento. E' sotto gli occhi di tutti.

Poi ancora, le manifestazioni varie. I contributi alle associazioni, a chi ci pare e piace. Con un Regolamento, e scrivendo quali sono i criteri per avere, per accedere, per avere un contributo, faremmo luce su tutto. Ognuno di noi può concorrere, e perché no, io come provocazione ho detto a Merini: la festa del presepe, l'associazione culturale, così come per quanto concerne... la fsta di San Francesco. Perché, non la posso fare io migliore degli altri?

Tutti si sono scatenati a chiamarmi ladro. Domani lo sentiranno. Devono venire a smentire, altrimenti di denuncio, a uno a uno, con testimoni. E non ho scambiato questo Consiglio per i comizi.

Allora, dicevo ancora, ritornando qua, le spese per il sistema di condizionamento al museo. Piano terra, tutto ordinato, fatto bene, come condizionamenti. Sopra, niente. Ma questi sono errori madornali, quando non si è previsto sin dall'inizio l'impianto anche per il piano superiore, anche per lo stesso materiale storico, per la conservazione. E allora, le manifestazioni estive. Dobbiamo fare una pianificazione da subito. I problemi estivi della spiaggia, dei piani spiaggia. Non si può arrivare qui, poi diventa antipatico per dire: "Il Pinco Pallino qualsiasi ha presentato un progetto e sei costretto, perché mancano tante cose, a dire no". Non si può improvvisare. Come non si può arrivare l'ultimo momento a aggiungere sempre integrazioni all'ordine del giorno. Per quale fretta? Per quale interesse? Chi sta morendo? Ci sono cose che sono ferme da anni su anni, per il cittadino comune. Non ho capito l'urgenza per quel progetto di illuminazione che oggi andremo a sviscerare. Ho ancora qualche cosa come tempo?
PRESIDENTE - Ti lascio parlare libero. Ma si deve rendere conto da solo che di tutto sta discutendo, al di fuori degli argomenti di bilancio.

CONSIGLIERE RISO - Sto toccando proprio quelli.

PRESIDENTE - Fai come vuoi, consigliere Riso. Sei l'unico consigliere che ti lasciamo carta bianca.

CONSIGLIERE RISO - Grazie, Presidente. Grazie di cuore. Io mi vergognerei, nel momento in cui farei azioni cattive.  Allo stesso modo, locazioni di immobili, le opere pubbliche da requisire queste aree pubbliche nelle marine e dappertutto. Altro che si lasciano ancora!

Completare le opere disastrose che ci sono in giro, riparandole o da subito, perché altrimenti ci ritroveremo con la stagione prossima estiva a avere aggiunti altri problemi a quelli che già esistevano.  Così il porto di San Giovanni. Non si è mai riusciti a risolverlo definitivamente dai problemi.  Per il momento mi fermo qua. Grazie.

PRESIDENTE - Grazie, consigliere Riso. Passiamo alla votazione. Chi è favorevole?


VOTAZIONE

PRESIDENTE - Per l'immediata esecutività?

VOTAZIONE

PUNTO 3 O.D.G.

MODIFICA PROGRAMMA DELLE OPERE PUBBLICHE DEL TRIENNIO 2009-2011 E DELL`ELENCO ANNUALE 2009.


PRESIDENTE - Prego, assessore Scarcia.

ASSESSORE SCARCIA - Buongiorno a tutti. Premesso che con delibera della Giunta comunale n. 231 del 9 dicembre 2008 veniva adottato il programma triennale dei lavori pubblici per il triennio 2009 /2011 e l'elenco annuale dei lavori da realizzare nell'anno 2009, così come richiesto dal D.M. del Ministero delle Infrastrutture e trasporti del 9 giugno 2005, con delibera della Giunta Comunale n. 94 del 20 maggio 2009, veniva rettificato il suddetto programma, al fine di renderlo compatibile con il quadro delle risorse disponibili e i conseguenti stanziamenti previsti nello schema di bilancio.

Con delibera del Consiglio comunale n. 18 del 15 giugno 2009, veniva approvata relazione previsionale e programmatica per il triennio 2009/2011 e il bilancio annuale di previsione per l'anno 2009, come allegato, ai sensi dell'Art. 172 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il programma triennale dei lavori pubblici per triennio 2009/2011.

Dato atto che con delibera della Giunta comunale n. 14 del 5 febbraio 2009, al fine di inoltrare al competente ufficio territoriale di governo apposita istanza di accesso ai fondi previsti dal PON sicurezza... (Legge proposta di delibera agli atti).

PRESIDENTE - Grazie, assessore. Prego, consigliere Riso.

CONSIGLIERE RISO - Mi sono attrezzato a prendermi in particolar modo le offerte, la progettazione e il sistema di gestione e risparmio... Stiamo parlando di questo, vero? Caso mai sono fuori, perché sto dando i numeri quando parlo così.

Qui però poi c'è tutta una sfilza di opere pubbliche sulla carta che perennemente continuamente ripetute, ma mai fatte. Anzi, alcune sono già sparite, come nello Statuto comunale... mi date l'occasione, grazie a Dio ogni tanto mi viene qualche altra illuminazione altra. Sullo Statuto comunale c'era anche scritto che l'amministratore all'inizio, i consiglieri tutti, all'inizio del mandato dichiara il suo patrimonio, quello che ha, soprattutto per gli immobili, e poi, se uno la ha stipendio, dichiara anche quello.

È sparito. Io queste cose me le leggevo prima. Tanto è vero che con un collega di Destra, in quel di Alliste, quando stavo alla scuola elementare di Alliste, ha detto: "Ma a Ugento....", prima ancora che lo eliminassero i grandi luminari che hanno lavorato su queste cose, Ninì De Giorgi allora, etc. etc., maggioranza e opposizione arrivarono a eliminare questa cosa. Prima ancora che la eliminassero, mi diceva questo amico: "Ma ad Ugento tutti fessi siete? Come, vi dichiarate? Noi non ci dichiariamo da nessuna parte!"

Scusate ora questa breve parentesi. Entro in merito al discorso che nei piani pluriennali per Gemini c'era un auditorium. È sparito dalla carta, non esiste più.

Una zona artigianale . Non esiste proprio, né artigianale, né industriale.

La riqualificazione delle piazze. Qua parla di Gemini e Ugento. Ma dove sta la piazza? Non ho capito. Io non ho visto ancora una piazza. Anzi, vi dirò di più: se noi parliamo di Torre Mozza, è nata una piazza, l'unica piazza, non è stata qualificata. Non riqualificata, perché già dall'inizio le pendenze, le cose tali che era una strage quella piazza.

Non è stata mai finita. Dico, volti al termine, non è che ci voglia chissà che cosa. Non è stata mai resa funzionale, né collaudata, né niente, neanche data il nome della piazza.

Io l'anno scorso, per farmi un po' di propaganda, organizzai una bella festa, vennero mille turisti.

Ma quest'anno, cosa vogliamo fare? Stiamo aspettando Giugno, Luglio? Vogliamo dare innanzitutto un nome a quella piazza, e correggerla nella sua struttura?

Cioè, come va fatto per renderla funzionante. O forse c'è in animo quella di non farla funzionare mai? Né inaugurarla mai? Perché forse dà fastidio a qualcuno che ha attività commerciale?

Io penso, e finisco qua, non è necessaria polemica, che quando si riqualifica il territorio, o si qualifica, ne guadagniamo tutti. Perché quella sera arrivano mille persone, che poi andarono a distribuirsi in tutti i locali, in pizzeria di qua, pizzeria di là. Ma veramente non riusciamo a vedere oltre il proprio naso?   Ne guadagneremo tutti nel momento in cui creiamo un sistema di cose. Anche chi, come me, non ha né attività commerciali, né... questo come spunto. Né tanto meno una casa al mare. E mi fermo qua e vedo dentro. Ora comincia il bisturi punto per punto.

Allora, solo così, a toccare, una toccata e fuga per tutto: riqualificazione urbana di alcune piazze in Gemini; i mercati coperti. A Gemini sono andati in crisi per una lampadina. È assurdo parlare di mega impianti. Risolvessero per essere la situazione! Ma privo di energie è questo progetto che stiamo parlando. Non è il recupero di energie, come davo l'indicazione. Vediamo un attimino con la Regione e la Provincia di usufruire dell'energia del biostabilizzatore . È solo spreco da caricare, a chi poi? A tutti i cittadini, aumentando le tasse. Non certo le paga il Presidente, il Sindaco. Le paghiamo tutti.

E così dicasi: costruzione impianto distribuzione gas metano. Ancora un po' in alto mare. Certo, siamo in dirittura d'arrivo. L'altro giorno un cittadino, in via Peri mi diceva: "E io, che ho pagato l'urbanizzazione". Siamo proprio in pieno centro, o quasi centro, però sempre in paese. Il metano mio, non ho capito. Non stiamo parlando di una semplice Corte o di un semplice cortile. Stiamo parlando di strade pubbliche. Non ho capito perché è sfuggito a tutt'oggi fare arrivare il gas su strade pubbliche, dove si concentrano le abitazioni dei cittadini. Non siamo in periferia, dove allo stesso modo andiamo a fare l'urbanizzazione che devono fare i lottizzanti e la facciamo come Comune. Forse avete dimenticato quando Peppino Basile si stendeva per terra e diceva: "Di qui non si passa. O togliete di mezzo me, o, diversamente qui le opere non le dovete fare, perché le devono pagare i privati". Ma mica sono i privati qualsiasi. Sono i privati che hanno soldi. E quando possono, cercano di evadere, facendo i comuni mortali.

Questo può dire come esempio, che a me interessa salvaguardare, supportare il più disgraziato che esiste in questo territorio. E poi vengono tutti gli altri, per formazione mia, morale, civile e religiosa.

Costruzione di impianto. Finalmente questi loculi. Espropriamo, diamo. Innanzitutto sistemiamo il cimitero bene, e poi diamo anche questi suoli.

PRESIDENTE - Conclusione.

CONSIGLIERE RISO - Quanto mi manca?

PRESIDENTE - Sono passati 15 minuti. Qua non siamo al Bilancio.

CONSIGLIERE RISO - Il palazzo Rovito. Andare a fare... Strade extra urbane, realizzazione parco pubblico. Il parco pubblico. A macchia di leopardo: qui si costruisce, là non si costruisce. Questo è stato fatto. Se non è scempio questo, non so che cosa è.

L'ampliamento della rete idrica. Ci sono persone... Vi faccio un esempio: sulla strada che va al mare, a Gemini, le persone, come inizia... dalla fine della salita in poi, le persone non hanno né l'acquedotto... Io l'altro giorno ho fermato quello dell'acquedotto, e ora sono cavoli vostri che non facciamo la cosa.

Perché là c'è da fare la fogna e l'acquedotto. Ma come possiamo parlare di cose che non stanno né in cielo né in terra, quando andiamo in crisi perché un topo, ripeto, rosicchia i fili e manca l'illuminazione al mercato coperto a Gemini?

Ma come esempio, non pensate che sto pensando a Gemini e finisce là. No. Quelli che mi vengono più sottomano. Un faro che illuminava un campo privato per tanti anni, mentre la gente doveva passare di là, e non poteva e non vedeva. Quindi, c'era il rischio dell'incolumità del cittadino. Mentre illuminava il campo di notte, che non serviva a nessuno.

Campo che non abbiamo a Gemini. Casa degli anziani che non abbiamo. Perché io l'ho detto in tempi non sospetti: gli uffici della comunità San Francesco non li avrei mai dati, all'ex macello. Avrei creato qualcosa, una cosa per gli anziani. Questa è la situazione.  Ma io potrei parlare da adesso a domani mattina. Mi fermo qua. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Grazie.
PRESIDENTE - Grazie, consigliere Riso. Prego, consigliere Corvaglia.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Grazie, Presidente. All'ordine del giorno abbiamo una modifica del programma delle opere pubbliche per il triennio 2009 /2011 e dell'elenco annuale 2009. Ci vengono proposte, in questa sede, due variazioni, una riguardante la ristrutturazione di un immobile in località Fontanelle, sede del parco, e un'altra riguarda la tele gestione e il risparmio energetico su impianti di pubblica illuminazione.

Ora, la mia intenzione punta su quest'ultimo punto, perché questa è l'unica occasione che abbiamo per discuterne in Consiglio comunale di questo problema.

Non nascondo le mie perplessità su questa operazione, su questo progetto. Per capirne qualcosa, ho richiesto i documenti e mi sono fatto un'idea.

Allora, preliminarmente vorrei chiedere: siccome sull'offerta della Telecom, a un certo punto si dice che "le suddette quantità possono variare in funzione di problemi tecnici e/o motivate esigenze dell'amministrazione, eventuali configurazioni di computo dovranno tenere conto dell'allegato prezzi". Ora io mi chiedo: c'é un visto di legittimità dell'ufficio preposto su questo?

Cioè non si tratta di un caso di un contratto indeterminato? Noi non sappiamo a quali spese andiamo incontro, visto e considerato che non sappiamo di cosa stiamo parlando, perché lo dobbiamo verificare? E questa è una prima cosa.

ASSESSORE SCARCIA - Ingegnere, scusami, puoi riformulare la tua perplessità?

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Me mie perplessità riguardano l'oggetto. Cioè, siccome nell'offerta della Telecom si evince chiaramente che le quantità, che poi sono specificate nell'offerta stessa, possono variare a causa di problemi tecnici o motivate esigenze dell'amministrazione, quindi si dovrebbero fare delle confutazioni di computo di costi.

Ora, questo che ci state presentando oggi, ha avuto un visto di legittimità da parte dell'ufficio competente?

ASSESSORE SCARCIA - L'offerta è stata formulata sulla base dell'incontro tra l'ufficio tecnico e Telecom, cioè inteso nella pattuizione del prezzo, che arriviamo a 1.307.000,00 euro. Perché, praticamente, hanno fatto uno studio sul territorio di quali sono le nostre esigenze. Poi, è normale, quello si riferisce, se durante l'esecuzione nascono dei problemi che non sono prevedibili oggi, è normale che ci dovrà essere la modifica. Ma tutti i prezzi sono già stati stabiliti a monte. Voi potete chiedere all'ufficio...
CONSIGLIERE CORVAGLIA - I prezzi, ma non le quantità.


ASSESSORE SCARCIA - Allora, sono state stabilite sia le quantità che i prezzi, di tutto quello che noi abbiamo bisogno, non re nello studio che è stato fatto dall'ufficio. Se poi ci sono degli imprevisti, è normale che va bene quella dizione. Però oggi il progetto è finito, secondo le esigenze dell'ufficio che ha ben elencato e in modo dettagliato ha detto: "Io ho bisogno di questo, di questo e di questo". E quindi, su questo è stata fatta la somma di 1.307.000,00 mila euro.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Io ho qualche perplessità, comunque...

ASSESSORE SCARCIA - Può chiederle all'ufficio queste cose, consigliere.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Quindi, l'offerta della Telecom, vediamo di cosa si tratta. Diciamo che l'avete separata in due parti, perché quello che stiamo affrontando oggi è una prima parte. L'offerta riguarda cinque punti, oggi stiamo affrontando quello che riguarda il primo punto solamente. Gli altri sarebbero opzionali per quanto poi nella delibera di Giunta avete dato atto di indirizzo al dirigente per poter andare a fare successivi punti.

Praticamente, i punti sono:
1 - fornitura, installazione, attivazione e assistenza per dieci anni, per l'importo di 1.307.850,00 euro. Opzionali, ma, a quanto ho capito, si sta provvedendo a andare.
2 - Controllo del territorio e videosorveglianza, con la fornitura di n. 18 telecamere da installare su 7 siti, per un importo, comprensivo di Ivi, di 68 mila euro circa.
3 - Un pannello multilinea per esterno a Led, con stazione meteo, per un complessivo, IVA compresa, di 15 mila euro;
4 - Ampliamento di 250 lampioni, completi di armatura, etc. etc.., da installare in parte su armadi stradali esistenti o nuovi, per un compressivo di 329 mila euro.
5 - Una scorta di n. 50 pali, più armature, più lampade.

Ora, si vede benissimo che l'offerta, l'impegno del Comune è ben oltre quello che affrontiamo oggi. E comunque, quello che affrontiamo oggi è l'importo netto, se noi paghiamo sull'unghia questo. Perché di questo si tratta: noi stiamo pagando queste cose, le paghiamo, facciamo un mutuo, lo chiediamo alla Cassa Depositi e Prestiti o un leasing con altri istituti e lo facciamo.

Quindi, già questo significa che noi andremo a sostenere delle spese, che sono ben maggiori del 1300.000,00.

Comunque, vorrei un po' descrivere a tutti sommariamente quello che è l'impianto, e soprattutto preliminarmente vorrei dire che questa cosa non mi convince, per una semplicissima questione: questo è un servizio avanzato, che corre sui pali della pubblica illuminazione, dove opzionalmente abbiamo anche un risparmio energetico, che descriverò più avanti come si attua.

Non risolve alla radice i problemi che sono del nostro impianto di pubblica illuminazione. Non solo non li risolve, perché la Telecom lo dice da ogni parte che lei è responsabile solo di quello che è di sua competenza, non interviene sull'esistente. E qui vi chiedo: ci si occuperà dell'esistente? La Telecom no di certo. Dovremmo comunque intervenire con altri soggetti, e quindi altre spese.

Quindi, vado a descrivere sommariamente l'impianto, perché è anche giusto che i cittadini che ci stanno e i consiglieri che non l'hanno visto, sappiamo come è costituito: c'è un'unità centrale, il cosiddetto Server, con personal computer. A questo si collegano... anzi, prima di descrivere l'impianto, diamo dei numeri sul nostro impianto di pubblica illuminazione attuale, quelli che vengono forniti dai documenti.

Quindi, è costituito da n. 3.500 punti luminosi, di cui n. 20, i cosiddetti fari, quelli di potenza superiore, e gli altri 3.480 da lampadine di varia potenza, con 61 quadri elettrici.

Allora, ripeto, questo era il quadro del nostro impianto.

Questo sistema consiste in un server centrale, collegato a un personal computer, dal server centrale si parte una linea telefonica dedicata, che si collega alle cabine elettriche esistenti.

Già a questo punto avrei un piccolo dubbio, perché mi sono letto le carte e questa linea dedicata la Telecom dice che la dobbiamo fare noi.

È una linea telefonica dedicata, che non può passare per le normali linee telefoniche, e è a carico del committente . Quindi per me questo è un costo nascosto.

Arriviamo agli armadi elettrici. Negli armadi elettrici, dal server centrale, negli armadi elettrici la Telecom installa, in quelli esistenti, o se per caso in quelli esistenti non c'è spazio, si dovrebbero costruire degli armadi appositi per questi dispositivi, e li dobbiamo costruire noi. I dispositivi Angros sono dei dispositivi che servono a controllare a livello di quadro tutta una serie di cose e a comunicare. Questi dispositivi hanno dei modem interni, che comunicano col server centrale, e con il di dispositivo, quindi, da ogni quadro poi va a vari punti di illuminazione, dove c'è un altro dispositivo, detto "il sira 2", che è il dispositivo che palo per palo dà l'informazione.

Anche dal quadro centrale al Sira abbiamo bisogno di un modem.

Allora, mi sono letto, ripeto, le carte: abbiamo questi modem, che ci vengono forniti dalla Telecom, però dobbiamo comprare le Sim, che sono a nostro carico, l'attivazione e il traffico dati e quant'altro che corre su queste linee.

Quindi, altri costi che andiamo a affrontare.

Mi sono dimenticato una cosa fondamentale: la comunicazione, attraverso questi cavi di corrente elettrica, avviene attraverso il metodo cosiddetto delle onde convogliate. Sono delle onde che ci permettono, nello stesso quadro elettrico, di mandare, perché hanno una frequenza diversa dalle altre, di mandare delle informazioni senza nessun disturbo per quanto riguarda la rete elettrica.

Quindi, praticamente, in tutto questo sistema di comunicazione passano dei dati che riguardano l'impianto, ma possono passare anche altri tipi di dati, perché la Telecom poi parla di implementare diversi servizi, di cui, francamente, non è che ne vedo su tanti la convenienza per il cittadino.

Cioè, Internet e rete civica. Ma l'internet ce lo fa pagare, non è che ne abbiamo un guadagno. Sicuramente la sicurezza, la localizzazione delle chiamate d'emergenza, quella è una buona cosa. Le soluzioni del controllo del territorio. Là ci sarebbe anche un altro... mi scuso per la frammentarietà, ma di fatto la delibera e tutto il resto è frammentario, quindi, per forza di cose, lo sono anche io.

Quindi, dicevo, la soluzione del controllo del territorio. Ma perché stiamo andando a prevedere opzionale, ma comunque lo stiamo facendo, una soluzione di videosorveglianza per il territorio di Ugento? Se non sbaglio, non è che me ne sia informato più di tanto, ma c'è in corso, con il progetto "Salento sicuro", una nostra richiesta in tal senso.

Quindi, abbiamo tutta una serie di costi nascosti che, a parte il costo, quello dichiarato, non vedo la nostra convenienza.

Come avverrà il risparmio?
Il risparmio avverrà in due maniere: prima con la sostituzione di 1353 lampade, da quelle che abbiamo adesso, vapori di mercurio, a quelle a alta efficienza, le Sap, al sodio. Non è che sia proprio un esperto.

Questo comporta un risparmio complessivo su tutto l'impianto del 23%.

Allora, una piccola osservazione: fermiamoci qua. Compriamo noi le lampade. Se già cambiando le lampade al mercurio e mettendo queste risparmiamo il 20%, non impelaghiamoci in questa situazione e riflettiamo meglio. Le compriamo e le facciamo mettere dalla ditta Mengoli, che risparmiamo sicuramente.

Quindi, c'è un primo 23%, che è dovuto solamente alla sostituzione delle lampade.

Poi, il risparmio energetico, con questo sistema, ripeto, che non risolve il problema del nostro impianto, perché poi la Telecom, in diversi passaggi, dice che comunque condiziona i risultati alle condizioni della rete. Scusate, dovrei andare a trovarlo. A un certo punto dice: "Con un corretto utilizzo del sistema, quindi secondo il modello proposto e in assenza di carichi spuri sull'impianto, a esempio dispersioni, derivazioni per cantieri stradali, derivazioni per impianti di illuminazione aggiuntivi etc., è quindi possibile ottenere una riduzione sui consumi totali dell'energia elettrica, stimata fino al 50%".

Ma il problema, caro assessore, all'innovazione tecnologica, ai lavori pubblici, non lo so, è proprio questo: il nostro impianto sta così. Penso che giriate per Ugento, per Gemini, vedete le condizioni del nostro impianto. Che non è una questione di lampadine, è una questione proprio dei cavi. Quindi, sarebbe bene prima, o comunque inserirsi a un discorso, compreso anche questo. Cioè, il cambio dei cavi che sono vecchi, della maggior parte dei quadri, che sono fatiscenti.

Solo dopo andare a operare, se lo vogliamo, in questo senso. Ma farlo con un unico operatore che ci possa garantire tutto questo.

Poi, finiti i dieci anni, sempre che siano dieci anni, perché poi nell'ipotesi di come è finanziato da questo, si parla di un mutuo trentennale, quindi questo mi lascia capire che si potrebbe anche andare oltre... Stavo dicendo, come avviene il risparmio con questo sistema?

Tramite questo meccanismo di telecontrollo, di tele gestione, dal Comune, dal server, dal computer centrale si possono gestire i singoli punti luminosi. Allora, avremmo una potenza piena per circa l'8% nelle ore notturne, se stimiamo 10 ore, sarebbero 48 minuti, per il resto delle ore notturne la potenza verrà ridotta al 70%.

Ora, basta farsi un giro e vedere nel paese che ci sono delle situazioni per cui già adesso sono deficitarie come illuminazione pubblica, come lux. Non so questo cosa comporterà. Comporterà sicuramente delle problematiche per i cittadini. Perché penso che qua non stiamo dando un servizio, lo stiamo togliendo. Noi diamo un servizio e facciamo qualcosa di utile, quando noi continuiamo a dare quel servizio, risparmiando.

Noi, praticamente, gli stiamo togliendo parzialmente quel servizio, per arrivare poi allo spegnimento, il terzo punto di come verrà ottenuto, dopo il 60% delle ore notturne, delle lampade grosse, quelle da 400watt. Cioè, in pratica, siamo parlando di 6 - 7 ore.

Quindi, facciamoci un piccolo conto: se alle 8 di sera... 8, più 6, sono le 2 di notte. Dopo le 2 di notte noi ci troveremo i fari del rondò, la piazza stessa San Vincenzo e altri li troveremo spenti. Ma quale servizio stiamo dando?

Ma ci rendiamo conto? Ripeto: noi abbiamo un progetto che è sicuramente vantaggioso per la Telecom, non è per noi. Perché noi, dopo i dieci anni, se sono dieci anni, ci ritroveremo con un impianto vecchio e fatiscente più di prima. E se non sarà tale, sarà solo perché avremmo speso altri soldi nel frattempo.

Non sarebbe stato meglio optare per un project financing, in cui dare in carico alla ditta tutto l'impianto?

Quindi, ripeto, per sintetizzare, perché poi interverranno anche gli altri consiglieri, il 23% di questo 50% che farebbe la Telecom, lo farebbe solo sostituendo le lampade. Lo potrebbe fare chiunque.

Dimenticavo: nell'arco di dieci anni, sull'offerta della Telecom, sulla delibera, etc. etc., si parla della sostituzione di 1353 lampade, poi dell'aggiunta di 150 pali, e della scorta di 50 lampade e armature.

Ma scusate, noi per dieci anni, se si rompono le altre lampade, o quando si finiscono questa cinquantina di lampade, che facciamo? Non sarebbe più logico prevedere una sostituzione graduale nel tempo, che sia di tre anni, che sia di dieci?

Per adesso finisco qui, grazie.

PRESIDENTE - Grazie, ingegnere. Prego, assessore.

ASSESSORE SCARCIA - Volevo giusto replicare, perché vedo che ci sono problemi di fondo. Io vorrei fare una domanda all'ingegnere giusto per capire, e anche chi ci ascolta è giusto che abbia chiarezza su questo.

Quindi, lei, consigliere, nonché ingegnere, sta consigliando a questa amministrazione di fare un affidamento all'esterno, uguale: dare in mano ai privati, tipo Global Service, perché questo è il termine tecnico in materia, di modo che diamo tutto in mano ai privati? Vorrei solo che lei mi chiarisse questo concetto, dopo di che le posso rispondere.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Questa era una considerazione: si poteva andare tranquillamente a seguire il metodo classico, fare un bando, prendere le nostre esigenze, impostare le nostre esigenze, fare un capitolato e mettere a bando. Perché, in una situazione del genere, sicuramente avremo delle condizioni più vantaggiose.

ASSESSORE SCARCIA - Va bene, mi è chiaro. Allora le rispondo in modo chiaro: questa amministrazione ha deciso una cosa diversa, forse è la prima e unica nella sua storia. Ha deciso non di fare il risparmio energetico, perché, ingegnere, lo vedo riduttivo rispetto a un progetto così come è stato illustrato.

Noi stiamo andando verso una città intelligente o digitale. Stiamo facendo forse ben altro.

Da tener presente: vogliamo conseguire, attraverso la città intelligente o la città digitale, il risparmio energetico. Tutto ciò lo stiamo facendo direttamente. Direttamente significa che nel momento in cui io vado a ridurre il risparmio di quella lampadina, che lei dice al 70%, cioè riduco del 30%... Attenzione, ingegnere, nelle Global service funziona così: il risparmio energetico previsto dalla Legge, dalla Legge Regionale si consegue in questo modo. Non vanno nelle tasche dei privati, va nella tasca del Comune, direttamente nelle casse comunali. È questo il concetto che vorrei che si capisse bene.

Oggi l'amministrazione sta facendo questo, solo questo: vuole risparmiare direttamente.

Nella riunione che abbiamo avuto ultimamente in Giunta, è passato anche un altro discorso. Questo non è certezza, lo preannuncio: che stiamo lavorando affinché anche la manutenzione lo faccia direttamente il Comune e non i privati. Stiamo andando forse in controtendenza.

Io, rispetto a questo progetto, l'ho visionato personalmente, sono andato anche a rapportarmi con un Sindaco che è stato premiato da Brunetta, che è San Giovanni in Marignano, che è un paese di Sinistra.

Lei, ingegnere, doveva venere con che orgoglio questo signore, questo Sindaco parlava di questo progetto. Ma era orgoglioso perché era direttamente, era il Comune che gestiva. Che per me era una cosa quasi da sogno, utopia, per loro era una realtà, per loro era una cosa normale.

Questo è quello che mi ha stupito di questo progetto. E rispetto al Globalservice, io lo voglio dire, una delle mie preoccupazioni (lo dico molto sinceramente)... Global service, penso che sappiamo che cosa significa. Diamo al privato che gestisce, noi paghiamo quella somma per tanti anni, 15 - 20 - 25 anni, a secondo come ne esce fuori questa cosa.

Dice l'assessore Pacella che già paghiamo tipo 500 mila euro.

Mi sono posto il primo problema, ingegnere: se la ditta mi dice: "C'è un guasto tecnico nell'alla nord di Ugento" mi tiene spenta un'alla per 15 giorni. I soldi a chi vanno? Al Comune o al privato.

Se dovesse succedere a noi, caro ingegnere, i soldi ci vanno nelle tasche del Comune, perché li abbiamo tenuti 15 giorni spenti.

Veniamo...

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Perciò state facendo questa metodologia adesso? Perché diverse zone del paese sono per lo più spente. Lo state sperimentando?

ASSESSORE SCARCIA - Sto dicendo altro, ingegnere, non si fossilizzi alla critica spicciola.

Oggi la spesa di 500 mila euro occupa, nel nostro bilancio, se non sbaglio la terza voce delle nostre spese. Quella stiamo andando a toccare, ingegnere. Quando lei mi dice: "Ma i fari, quelli a 500watt, a 1000 watt a mezzanotte, alle 2 li spegniamo, non diamo un servizio", io le faccio questa domanda, ingegnere: ma lei vede morto un servizio alle 2 di notte, sparare verso un monumento tanta luce? Visto che c'è, attenzione, una Legge Regionale alla quale dobbiamo adeguarci.

O forse quello è un risparmio? Non è un mancato servizio. Quello è un risparmio. Alle 2 di notte, chi ti va a guardare la cattedrale di Ugento? Alle 3 di notte, chi te la va a guardare?

CONSIGLIERE CORVAGLIA - A guardare probabilmente nessuno, a saccheggiare magari qualcuno sì.

ASSESSORE SCARCIA - Scusami, ma non è il faro che te lo toglie il saccheggiamento. Tanto è vero che ci sono le telecamere, c'è in progetto la videosorveglianza. È chiaro?

Scusatemi, c'è una chiesetta qua vicino, alle 2 di notte...

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Scusa, io potrei anche non interromperti, ma se stai facendo una replica generale, è un discorso.

ASSESSORE SCARCIA - In linea generale sto parlando, sul risparmio. Perché lei ha detto che non è un servizio quello di spegnere i fari. Ma di grazia, la chiesetta qua vicino, che viene illuminata solo la facciata, alle 2 di notte, ingegnere, che saccheggiamenti vengono fatti se io non illumino la facciata? Mi spieghi, perché forse sono io che non...

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Mi dovrebbe spiegare lei gli altri costi chi li tiene. Ripeto, la Telecom è responsabile solo per la parte che fa...

ASSESSORE SCARCIA - Scusami, ritorno nel concetto. Qua c'è una gestione diretta da parte del Comune. È una cosa innovativa per il Comune. Ripeto: di solito abbiamo dato sempre tutto all'esterno. Qua stiamo direttamente gestendo.

Io mi meraviglio, perché sul principio pensavo, io lo confesso, di avere pieno appoggio da parte vostra, perché lo gestiamo direttamente. Avessimo fatto la Globalservice, qualcuno avrebbe detto: "Sempre ai privati".

Ma queste sono situazioni che... Per carità, l'impianto è vetusto, nessuno dice che non è vero. Su questo partirà un contratto a parte di manutenzione o di interventi straordinari su questo fatto. È normale che l'ufficio, se si è reso conto... Perché questa è scelta politica, ma è collegata alle esigenze anche dell'ufficio. È l'ufficio che ha redatto e ne è convinto di questa cosa, che sono possibili le due cose. Sia chiaro, però, e rispondo anche a salvatore Riso che dice di opere e non opere: quest'opera si autofinanzia. Non stiamo andando a toccare le tasche dei cittadini o le casse comunali. Paghiamo 500 mila euro, con questo sistema cerchiamo di pagare il mutuo per 50 anni. Perché l'atto di indirizzo è aperto tra dieci e 30, che lo dà l'amministrazione, però in realtà per quanto riguarda il mutuo, è stato deciso da parte degli uffici solo a dieci anni. Quindi, a dieci anni noi ammortizziamo questi costi. Che, ripeto, stiamo andando a fare "città intelligente o digitale" comprensiva di risparmio energetico.

Questo deve essere il principio.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - I più sono luci, fuochi d'artificio. Città intelligente e digitale è quando è riferito al risparmio dovuto al fatto che ci sia una comunicazione e quindi si possa individuare il guasto, etc. etc., e si risparmia su quello. Gli altri punti di vista, sono solamente dei vantaggi per la Telecom, non certo per noi.

Non sono dei servizi che il cittadino ne usufruisce. Ne usufruisce se li paga.

PRESIDENTE - Mettiamo un po' d'ordine adesso.

ASSESSORE SCARCIA - Scusami. Telecom, sia chiaro, ci fornisce il sistema. Dopo di che, ci presta solo assistenza. Telecom non ha gestione diretta, non ha nessun vantaggio Telecom. Non ha gestione diretta su di noi. Non stiamo facendo un favore alla Telecom.

Io posso capire, e sono d'accordo con voi, forse questo ha bisogno da parte vostra di maggiori chiarimenti. Però, se lo ritenete opportuno, l'ufficio è a disposizione. Ma non per parlare con l'ufficio, perché poi, i consiglieri di apposizione, al di là dell'atto di indirizzo, è giusto che si rendano conto del sistema. Convochiamo Telecom. E a me fa piacere se lei fa delle opposizioni o delle eccezioni che siano a favore del Comune.

Sono tranquillamente con te, carissimo ingegnere. Però vediamoci. Non ci sono problemi rispetto al problema. Lei deve pensare che Venezia che viene gestita con questo sistema da 15 anni. Non è un sistema ancora in via di sperimentazione. Cioè, tutta l'Emilia Romagna è illuminata da questo sistema. Quindi, non vedo perché in Emilia Romagna va bene questo sistema, a noi non ci dovrebbe andare bene.

PRESIDENTE - Un attimo solo. Fermiamoci qui. Prego, consigliere Giannuzzi.

CONSIGLIERE GIANNUZZI - Grazie, Presidente. Io, sinceramente, debbo esserle onestamente grato, assessore Scarcia, perché il suo obiettivo è assolutamente condivisibile, è auspicabile. Cioè, lei intende trasformare Ugento in una città intelligente. Il che è già in sé un progetto molto ambizioso. Quindi, politicamente non posso che esserle abbastanza vicino in questo obiettivo. È arduo, però già volerlo fare sicuramente è meritorio. Questo era giusto per dare un incipit meno tragico di quello che apparirà successivamente.

A dire la verità, io capisco poco e quasi nulla di risparmio energetico, quindi non entro nel merito, come ha fatto l'ingegnere Corvaglia, come farà l'ingegnere Cavalera, nel merito delle questioni tecniche. Oltre, a impanare e spanare una lampadina, normale, non ci vado. Quindi, non mi azzardo in percorsi rispetto ai quali non riuscirei a mantenere la marcia.

Secondo me, quello che oggi dovrebbe interessare questo Consiglio comunale, dal mio punto di vista, ovviamente, è essenzialmente la procedura. Sapete, mi affascinano le procedure, forse sarà una deformazione professionale. Però, quello che dovrebbe interessare questo Consiglio comunale è la procedura seguita per addivenire oggi alla discussione di questo argomento. Perché poi sostanzialmente, quello che andiamo a discutere oggi, è, tra virgolette, una ratifica dell'operato della Giunta comunale. Dico a me stesso che è un termino improprio, perché in realtà stiamo andando a modificare lo strumento di programmazione triennale delle opere pubbliche, e l'elenco annuale, che è un atto di competenza di questo Consiglio comunale, successivamente, per essere coerenti, introdurremo anche nella programmazione economica, una variazione al bilancio, nell'atto che affronteremo successivamente.

Però in realtà il nocciolo della questione è questo: noi siamo oggi chiamati a discutere di questo progetto di risparmio energetico, che la Giunta, con un azzardo, ha inteso approvare qualche tempo fa.

È corretto quello che è stato fatto, al di là del merito di quello che è stato fatto?

La forma è corretta? La Giunta ha correttamente operato? Io, sinceramente, ho delle forti perplessità.

E quindi, questo sarà il tema di svolgimento del mio intervento. Per una serie di ragioni: debbo però rilevare preliminarmente che lei non è un buon papà politico di questa proposta. Perché ha dimenticato di festeggiare oggi il compleanno della Legge Regionale sul risparmio energetico. Perché, guarda caso, la Legge sul risparmio energetico produce, proprio oggi, 28 novembre 2009, i suoi effetti dirompenti su questo Consiglio comunale che all'appuntamento si trova impreparato.

La Legge sul risparmio energetico è del 2005, la n. 15, prevedeva una scansione temporale per l'adozione da parte dei Comuni di alcuni strumenti di pianificazione generale in tema di risparmio energetico entro 4 anni dall'entrata in vigore della Legge.

La Legge è entrata in vigore proprio il 28 novembre 2005. Entro oggi, quindi, il Comune si sarebbe dovuto dotare di una pianificazione sul risparmio energetico.

ASSESSORE PACELLA - Tutti i Comuni.

CONSIGLIERE GIANNUZZI - Tutti i Comuni, sì. Lei ha una dimensione provinciale, quindi capisco che ragiona in termini di più Comuni, io mi limito soltanto a parlare del nostro Comune.

Entro oggi, quindi, doveva avvenire quello che non è avvenuto.

Quindi, i parametri per esaminare l'operato della Giunta comunale sono quelli stessi che la Giunta Comunale si è autoimposta nella delibera del settembre 2009. Quindi dice: "Approviamo questa proposta, vista la Legge Regionale n. 15 del 2005 e il Regolamento Regionale n. 13 del 2006 e visto il Decreto Legislativo 163 del 2006". I parametri rispetto ai quali analizzare la legittimità del procedimento posto in essere, sono proprio quelli che la Giunta ha richiamato nella parte narrativa della proposta di deliberazione, prima di dare l'avvio a questa proposta stessa.

Allora, che cosa dice la Legge Regionale 15? Che occorre effettivamente introdurre criteri di risparmio energetico.

Quindi, ciò di cui stiamo discutendo oggi, non è una stravagante invenzione di qualcuno, dell'assessore o della Giunta, ma è sicuramente una imposizione di Legge, una necessità di Legge, un obiettivo che la Legge affida ai Comuni e verso il quale dobbiamo tendere sicuramente.

E che cosa dice poi, a proposito delle competenze dei Comuni, questa Legge Regionale? Dice che compete ai Comuni l'adozione del Piano comunale per il risparmio energetico e la riduzione dell'inquinamento luminoso. Addirittura, l'adeguamento del Regolamento edilizio, proprio per raggiungere quegli obiettivi, e poi dice anche: "La pianificazione dei provvedimenti del caso, affinché l'incremento annuali dei consumi di energia elettrica per illuminazione esterna, notturna, pubblica e privata nel territorio comunale, non superi l'1% etc. etc.". Quindi, pone degli obiettivi di riduzione, ma reca con sé anche degli obblighi di adozione di strumenti di pianificazione generale.

Quando occorreva porre in essere questi provvedimenti? Ce lo dice poi il Regolamento Regionale del 2006, il 13, che ha dato attuazione a quella stessa Legge e dice: "I Comuni si dotano, entro 4 anni dalla data di entrata in vigore della Legge Regionale 15, di piani per l'illuminazione a basso impatto ambientale perché il risparmio energetico".

Quindi, stranamente proprio entro oggi i Comuni, e quindi il nostro Comune, si sarebbe dovuto dotare di una programmazione, di una pianificazione di settore, proprio sul risparmio energetico.

Questo, perché? Perché evidentemente lo spirito del legislatore regionale era non soltanto quello di tendere a una riduzione dei consumi energetici, ma era evidentemente anche quello di far conseguire agli atti, riguardo questa direzione, questi risparmi attraverso uno strumento di pianificazione. Quindi, evidentemente esaminare, come avviene per tutti gli strumenti di pianificazione, analizzare il territorio, conoscere la realtà del problema illuminazione energetica, e quindi dotarsi di uno strumento anche tendente a ridurre questi consumi energetici, indicando con quali forme, con quali modalità.

La strumentazione, la pianificazione, l'assessore al bilancio e alla programmazione, la pianificazione strategica è molto competente da questo punto di vista, perché ormai si procede per progetti perché programmi.
Quindi, io credo che prima di andare oltre, e quindi addivenire, sostanzialmente, a una approvazione di un strumento esecutivo di quella che doveva essere la programmazione sul risparmio energetico comunale, la Giunta comunale si sarebbe dovuta dotare, o questo Consiglio comunale si sarebbe dovuto dotare prima di questo strumento di pianificazione e poi porre in essere le procedure di appalto, attuative anche attraverso un appalto di questo tipo.
Non entro nel merito, ripeto. Però quello che manca, sostanzialmente, è proprio la pianificazione a monte. Che non ci sia in questo Comune, che non ci sia anche negli altri, su questo siamo d'accordo. Però, siccome le Leggi dicono questo, e voi le avete messe in bella mostra queste Leggi, io sono andato a leggere quello che dicevano questi Leggi.
Poi, il secondo punto: è un'analisi di quello che la Giunta ha deliberato. Perché quella delibera di Giunta è sostanzialmente un atto complesso. Una prima parte di quella delibera approva un progetto preliminare. Avvia una realizzazione, un'attuazione pilota e di fatto autorizza il responsabile dell'area lavori pubblici, a conclusione di questa fase di pilotaggio, a sottoscrivere un contratto, qualora il progetto pilota dimostrasse effettivamente che quelle che sono le indicazioni e le premesse del contratto, in realtà possano effettivamente realizzarsi.
Ora, è stato corretto procedere in queste forme, sostanzialmente di trattativa privata? Perché questa è una trattativa privata.
Tant'è che mi risulta già in essere in contenzioso. Cioè, è già pervenuto un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, che ancora non ho letto, che riguarda proprio la procedura seguita. E qui stiamo al secondo visto della Giunta municipale. Cioè, il codice dei contratti Pubblici.
Che cosa dice il Codice? Che sostanzialmente agli appalti, ai contratti occorre giungere attraverso una fase di negoziazione, previa pubblicazione di un bando. Quindi, una procedura aperta. Questa è la regola generale, di origine europea, trasmigrata nell'ordinamento italiano.
Però poi effettivamente parla della trattativa privata, cioè di una procedura negoziata ristretta. E dice: "La trattativa privata è assolutamente una procedura eccezionale, a cui fare ricorso quando vi sono particolari esigenze di natura tecnica, anche, a esempio, quando si tratti di privativa industriale.
Cioè, che cosa dice? Quando occorre acquistare, ottenere un bene o un servizio rispetto al quale sussiste un brevetto univo, quindi una privativa industriale, sicché l'obiettivo dell'ente appaltante lo si può raggiungere, lo si può ottenere soltanto rivolgendosi a quel particolare fornitore, a quel particolare prestatore di servizio, allora in quel caso queste ragioni di privativa industriale, che rientrano in una cornice di normativa europea, consentono di poter trattare privatamente e o sottoscrivere un contratto, senza procedura negoziata. Al più, magari, si fa precedere alla trattativa privata una indagine di mercato.
Però, che cosa dice poi sostanzialmente la giurisprudenza a proposito della procedura da seguire? Dice che l'indagine di mercato deve precedere la trattativa privata, perché nel momento in cui segue la trattativa privata, in realtà l'ente appaltante che procede a indagine successivamente le a delibera di trattativa privata, cerca di formarsi un proprio convincimento, quindi ricerca le qualità dell'oggetto, identificandole già con quelle proposte dal contraente privato. Sicché, in realtà, mira effettivamente a ratificare il proprio operato a trattativa privata, quindi a giustificare il proprio operato.
Dove sta l'errore? Purtroppo qui non è stata fatta una indagine di mercato a monte, si è andati a trattativa privata, convinti della privativa industriale. Ci troviamo di fronte un opponente, un ricorrente che dice: "Io posso fare le stesse cose, che in realtà vi ha proposto la Telecom", adesso non ricordo come si chiama il titolare del brevetto. Quindi c'è un errore di fondo, rispetto al quale non è soltanto qualche Tribunale amministrativo che si è pronunciato, ma anche il Consiglio di Stato a proposito della trattativa privata su privativa industriale.
È questo il discorso. Cioè, oggi noi ci troviamo nella impossibilità di andare in autotutela per annullare quegli atti, perché sappiamo benissimo che pende un ricorso al Tar, per cui nella pendenza del Ricorso al Tar non è possibile procedere all'annullamento. Ma nemmeno procedere a una indagine di mercato. Poi noi in realtà, con quella indagine di mercato, andremmo sostanzialmente a trovare le giustificazioni, come dice il Consiglio di Stato, delle quantità del progetto, poste a base della trattativa privata. Sicché, sostanzialmente, andiamo a ratificare la nostra scelta, in violazione dei principi di libera concorrenza e del mercato aperto.
Sostanzialmente è questo. Quindi è un cane che si morde la coda.
Secondo me la procedura è nata proprio male. Il problema è che ci sta esponendo a questo contenzioso.
È chiaro? Ripeto, io non entro nel merito se questa proposta è condivisibile o meno nei termini tecnici, perché non sarei in grado di dare in mio giudizio personale, perché non me ne intendo. Però posso effettivamente consigliarvi Assolutamente, che purtroppo questa procedura, iniziata male, proseguirà peggio. Perché andremo a fare il passo del gambero. Cioè, noi adesso stiamo facendo una procedura a ritroso, per tentare proprio di andare a giustificare le scelte fatte finora. E troveremo sicuramente una cassazione da parte del Tar., da questo punto di vista.
Perché la regola è talmente evidente, talmente semplice nella sua lettura e nella sua portata, che siamo caduti proprio in errore macroscopico.
Quindi, quello che io propongo oggi, che formalizzo oggi è di estrapolare questo provvedimento dal programma triennale delle opere pubbliche. Oppure comunque, nel momento in cui la maggioranza intendesse procedere ugualmente nell'approvazione, di non andare a contrarre mutui o quant'altro. Perché siamo sub iudice in tutti i sensi.
Per cui, ripeto, avete sbagliato la procedura. Proprio chiaro, senza giri di parole intorno. Potevate ottenere gli stessi risultati che avete ottenuto oggi, però ponendo in essere una procedura corretta. Questo non è successo.
Mi meraviglio, anche perché poi la delibera è sostanzialmente ben motivata.
Però si è prodotto questo risultato amministrativo, che è seriamente difficoltoso da leggere, e soprattutto da non infliggere con un giudicato di Giudice amministrativo, con tutte le conseguenze che ci possono essere. E poi, ripeto, i contenziosi che si possono aprire, la durata del contenzioso. Perché il Tar è veloce, il Consiglio di Stato di meno, anche se qui ci sono procedure semplificate per gli appalti, che hanno dei termini sostanzialmente dimezzati.
Consentitemi, in fine, una valutazione di tipo politico: cosa avrei fatto io? Mi sarei posto questo problema. Cioè, visto che c'è la possibilità di studiarci un piano per il risparmio energetico, perché non partire da uno studio preliminare, dalla pianificazione generale di questo problema? E poi pensare anche a un tipo di appalto, e questo è il consiglio che vi do, che riguarda anche, magari, la sostituzione della linea dell'impianto, dell'impiantistica, perché sennò corriamo seriamente il rischio, con questa proposta, di andare a costruire una bella carrozzeria da Ferrari testa rossa su un motore di una 500. Cioè, il motore della 500 sono attualmente i pali e il sistema di illuminazione pubblica, che fa acqua da tutte le parti. Noi poi ci andiamo a mettere dei sensori intelligenti su questa linea, che in realtà è vetusta e vecchia.
Allora, perché non pensare proprio a un progetto che sostituisca tutta la linea pubblica di impiantistica, che frutti, magari, le fonti alternative?
Il mio sogno (l'ho sempre detto, da quando sono in quest'aula) sarebbe quello di illuminare la strada Ugento - Torre San Giovanni. Sarebbe ipotizzabile con le fonti alternative di energia.
A esempio, vedevo i nuovi emettitori dei ticket per i parcheggi, funzionano tramite il fotovoltaico, i pannelli.
Cioè, perché non pensare a una grande opera di a rivisitazione complessiva dell'impiantistica pubblica?
Ripeto, secondo me, dal mio punto di vista, è poco sensato andare a mettere questi sentori intelligenti su un'impiantistica che fa acqua da tutte le parti. Non lo so, credo che non sia proprio il massimo che ciò che potremmo fare. Quindi, cerchiamo di tendere al massimo.
Poi, per il procedimento amministrativo, rimangono in piedi tutte le mie perplessità. Cerchiamo di inguaiarci oltre nel procedimento, ripeto. Secondo me è bene fermarsi un attimo, verificare come stanno le cose e poi, soprattutto, evitare di azzardarsi su percorsi così angusti. Grazie.

PRESIDENTE - Cinque minuti, consigliere Riso.

CONSIGLIERE RISO - In concreto, vorrei dire, come Verde, prima ho spento i termoventilatori qui nella sala di questa stanza. Vorrei sapere dall'assessore Scarcia: è suo interesse accorato per questo progetto di illuminazione del nostro territorio, ma soprattutto vorrei da parte dello stesso e di tutti noi l'illuminazione divina non solo a emendare tale progetto, ma di ritirarlo in toto dal programma pluriennale 2009/2011, a favore del risparmio energetico. Anzi, suggerisco, come promozione, l'adesione alla giornata nazionale "Mi illumino di meno" che sarà prossima, nell'anno nuovo, o la trasformazione del Biogas, scusate se insisto, per questa illuminazione. E infine, come a Casamassima, sfruttare l'illuminazione fotovoltaica e eolica. È proprio di questi giorni.
Il mio voto è contrario per questo progetto, che i miei colleghi chiederanno poi di emendare. Cittadini presenti e assenti, come dice l'assessore Scarcia: stiamo lavorando per voi, per aumentare le tasse.
Allora, finisco nel dire che qui dobbiamo essere costruttivi. Tuttora nei centri storici permangono i pali di luce elettrica. Scempi affianco ai campioni che sono stati messi. Quando li rimuoveremo completamente?
Ma qui veramente vogliamo parlare di luna, quando non stiamo né in cielo né in terra?

PRESIDENTE - Consigliere Riso, queste cose le devi dire con le interrogazioni, non c'entra l'argomento che stiamo discutendo.

CONSIGLIERE RISO - Ministro finito, ho finito.
Allora, i sensori intelligenti che diceva... io le dico quando le devo dire.
I sensori intelligenti che diceva il consigliere, collega. Vogliamo continuare a così? Vi ho detto, vi ho fatto l'esempio, e finisco, che qui andiamo subito in crisi, basta che si spengano le luci, basta che un topo rosicchi l'impianto, basta che si fulmini un lampione, una lampadina. Ma veramente vogliamo ancora continuare su questo argomento.
Quindi il mio voto è contrario. Grazie.

PRESIDENTE - Prego, consigliere Cavalera.

CONSIGLIERE CAVALERA - Grazie, Presidente. Intanto io devo portare all'attenzione, credo che ne è già a conoscenza, però lo voglio portare all'attenzione di tutto il Consiglio comunale il disagio di interi isolati di Ugento, tra via Modena, via Bolzano, via Acquarelli e via Giannuzzi, dove sembra che... Anzi, il natale è arrivato a settembre, perché è dal mese di settembre che tutti quegli isolati, tutte le lampadine di quegli isolati si accendono e si spengono, fanno dieci minuti di accensione e tre quarti d'ora di buio.
Quindi, chiedo un impegno specifico dell'assessore, perché veramente... Anche io ho collaborato con l'ufficio, so che stanno avendo difficoltà a trovare il guasto. Però è pure ora.
Questo è uno degli indici della qualità degli impianti che teniamo adesso. Perché, per quanto ne possa capire io, a meno che non hanno interrotto i cavi con qualche scavo in particolare, se ci fossero stati i pozzetti con i giunti per ogni palo, come si stanno facendo gli ultimi impianti, invece questi sono impianti di vecchia data, senza giunto singolo ogni palo, a quest'ora il guasto sarebbe già stato trovato. Questo è uno degli esempi.

Poi, caro consigliere Corvaglia, qui dice, perché bisogna pure leggerle le parole, non riduzione del 70%, non c'è una riduzione del 30%, c'è una riduzione del 70%.

ASSESSORE SCARCIA - No. Meno male che ti sta smentendo il tuo collega.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Comunque sulla delibera dà questo dubbio. Poi io mi sono guardato le carte e ho visto. Però sulla delibera si può capire così.

ASSESSORE SCARCIA - È la riduzione del 30%.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Però sulla delibera dà questo dubbio.

CONSIGLIERE CAVALERA - Allora bisognerebbe correggere quello che dice sulla delibera, perché io il progetto non l'ho guardato, sinceramente. Perché qua dice: "Potenza ridotta di circa il 70% per un tempo pari al 92% ". Quindi, sulla delibera c'è scritto così.
Comunque, io su questo argomento devo esprimere la mia completa delusione, prima di tutto dal punto di vista come cittadino, come rappresentante istituzionale. Perché di queste cose, di questo argomento se ne sta parlando forse da dieci anni. Io ricordo che in ogni bilancio di previsione, nelle relazioni dell'assessore Pacella, è nominato sempre il risparmio energetico. Il progetto "Esco", collegato sempre al risparmio energetico. Purtroppo dobbiamo dire che dopo tanta attesa o tanta ... discissione, no, perché non ce n'è mai stata. La montagna ha partorito un topolino.
Io già nell'intervento sull'assestamento di bilancio, ho definito il contenuto della delibera di Giunta, da cui nasce poi questo ordine del giorno, uno scempio amministrativo e un altro attentato alle casse comunali.
Intanto ricordo solo al Presidente che nella delibera è stato omesso il parere della commissione, della terza commissione, nella quale io ho chiesto di stralciare dal programma delle opere pubbliche, già in quella sede, una delle due opere inserite nella modifica che stiamo esaminando, che comprende anche, come abbiamo visto, la ristrutturazione di un immobile in località Fontanelle, per il quale, tra l'altro, io vorrei sapere che si sono scadenze, per proporre poi o il ritiro completo, oppure, come diceva il consigliere Giannuzzi, un emendamento per stralciare solo il sistema di tele gestione e risparmio energetico.
Di cosa si tratta l'ha spiegato benissimo l'ingegnere Corvaglia. Tra l'altro, anche in conferenza dei capigruppo abbiamo chiesto, come opposizione, di soprassedere dal portare in Consiglio l'ordine del giorno, viste le perplessità emerse, appunto sulla delibera di Giunta comunale n. 151 del 10 settembre.
In commissione io ho detto che era necessario e opportuno, per un'opera del genere, valutare preventivamente tra i vari sistemi di risparmio energetico sulla pubblica illuminazione presenti sul mercato, per scegliere quello più adatto alla situazione e alla peculiarità del nostro territorio. Una scelta possibilmente condivisa, per poi formulare un capitolato, un bando di gara di evidenza pubblica e quindi valutare le offerte tramite una commissione.
Non si può assegnare, per quanto mi riguarda, un appalto di 1.307.350,00 euro, IVA compresa, a trattativa privata, né ci si può giustificare con la esclusività di brevetti. Cosa molto opinabile, come ha esposto anche il consigliere Giannuzzi. Perché qua credo che non si stia parlando, per esempio, di un farmaco salvavita, prodotto esclusivamente da una sola casa farmaceutica. L'assessore Scarcia anche in commissione riferiva di sentenze del Tar, che consentivano questa procedura. Ma, a parte tutto questo, chi ci garantisce e chi garantisce le tasche dei cittadini, che questo sistema scelto sia il più adatto per Ugento?
Io, per quanto riguarda i numeri, ho fatto soltanto un semplice conticino. Perché la prima parte di questo appalto riguarda il telecontrollo e il risparmio energetico per 1.188.500,00 euro più IVA. Con il tele-leasing, così lo chiama sulla delibera, che vale per dieci anni, e come confermato dall'assessore Scarcia, che sembra che sia il periodo scelto ormai verso cui si orienta l'amministrazione, viene un costo di 180 mila euro all'anno che dobbiamo pagare: 25 mila euro ogni bimestre per 6 bimestri. Fa 180 mila euro all'anno.
Non voglio parlare della seconda parte, dei servizi aggiuntivi, quelli che descriveva il consigliere Corvaglia, che comportano 386.250,00 altri più IVA., se scegliessimo di applicare anche quei servizi aggiuntivi.
L'appalto si fonda, in poche parole, la proposta che ha fatto la Telecom è: su 3500 punti luce totali che ha il Comune di Ugento, la sostituzione di 1353 lampade, l'installazione di questo sistema, di questi aggeggi su ogni palo, poi modem, come descriveva il consigliere Corvaglia. Quindi, la Telecom si impegna solo a sostituire queste 1353 lampade, a fornire il sistema di telecontrollo e forse la manutenzione del sistema di telecontrollo, non si capisce nemmeno tanto bene. Ma diamola per scontato.
Tra l'altro, l'assessore sembra che miri anche a fare questa gestione da soli, così ha detto anche in commissione, cioè di formare dei dipendenti comunali per gestire da soli il servizio.
Pero io dico una cosa: anche se si dovesse arrivare al risparmio del 45%, perché quello è quello che richiede l'impegno che prenderebbe la ditta affidataria, vale a dire anche se dovessimo risparmiare 250 mila euro sui 500 mila che paghiamo adesso, tolti i 180 mila euro, resterebbe un risparmio di 70 mila euro all'anno.
Per rimanere però, alla fine dei dieci anni, con un impianto più vecchio di quello di adesso, che è già obsoleto, almeno in buona parte.
In ogni caso, cosa che io non avevo letto, perché non avevo visto il progetto, però per quello su cui ha relazionato il consigliere Corvaglia, questo risparmio di 70 mila euro, da quanto ho capito, sarebbe annullato praticamente dai costi nascosti che benissimo ha evidenziato nell'esposizione.
Quindi, continueremmo... Non vedo veramente proprio spazio per una convenienza.
Altri Comuni, invece, con bando pubblico, hanno spuntato condizioni molto molto più interessanti e vantaggiose di quelle descritte in questa delibera. Porta l'esempio di Racale e Taviano. Racale, per esempio, ha 3000 punti luce e, a parità circa di costi come quelli che stiamo sopportando noi, si ritroverà però dopo i dieci anni non le lampade nuove, ma si ritroverà tutte le armature nuove, tutte e 3 mila armature nuove. E non, ripeto, con un terzo di lampade sostituite e basta.
Poi c'è anche un altro punto interrogativo, di cui non ho visto traccia nella delibera di Giunta. Perché non si fa riferimento all'illuminazione della zona industriale, per esempio, né si fa riferimento su un problema che teniamo a Ugento, dei pali dell'Enelsole. E se ne sono ancora diverse strade illuminate con i pali dell'Enelsole, a cominciare da via Giannuzzi, Via Taurisano, se non mi sbaglio pure via Ripamonti. A Gemini ci sono ancora pali dell'Enel sole su via Pietro Micca. Questo problema, per esempio, non è stato proprio posto.
E l'Enel sole non tanto facilmente rinuncerà anche a quei pochi spiccioli che deve ricavare dal Comune di Ugento per la manutenzione di quei pali.
Anche se si tratterà di pochi soldi, però non credo che rinuncerà tanto facilmente.
Quindi, veramente non riesco a vedere quale convenienza ci possa essere per i cittadini.
Per questo io avevo pensato si potesse richiedervi... Ora il consigliere Giannuzzi diceva che forse nella situazione attuale, con un ricorso al Tar, che si è già verificato, forse questo non è possibile, però io avevo pensato di consigliare l'annullamento in autotutela di questa delibera, forse attaccandosi e facendo riferimento alla previsione di un progetto pilota preventivo, che richiama prima del vero e proprio affidamento.
Quindi, siccome si potrebbe anche pensare che un vero e proprio affidamento non c'è stato, si potrebbe pensare all'annullamento in autotutela di questa delibera, in modo veramente da fare questa indagine di mercato per confrontare i vari sistemi di risparmio energetico preventivamente e quindi scegliere il più adatto al territorio di Ugento.
Seguendo altre strade, secondo me, rischiamo, come al solito, come si è fatto tante altre volte, purtroppo, di aggiungere danni su danni. Se vi sentite di prendere questa responsabilità, come vi abbiamo pregato tante volte di riflettere su tanti argomenti, vi chiediamo anche di fermare questa procedura e di riflettere anche su questo. Grazie.

ASSESSORE SCARCIA - Posso, Presidente?

VICE PRESIDENTE - Prego.

ASSESSORE SCARCIA - Ritorno sul concetto. Ingegnere Cavalera, e lo dico un po' per tutti: adesso noi parliamo della variazione del Piano triennale delle opere pubbliche. La stiamo inserendo solo come variazione. Per quanto riguarda l'autotutela, ingegnere, le ha già risposto Giannuzzi.
Sia chiaro a tutti: l'amministrazione non farà un passo, visto che è tutto sub iudice. Di questo le posso dare garanzia, a nome della maggioranza. Poi, ho sentito più volte da quel banco: "Le casse comunali e le tasche dei cittadini". Evidentemente, ingegnere, lei non si è letto attentamente la delibera di Giunta. Gliela leggo io, di modo che lei possa essere tranquillo su questo. La nostra delibera di Giunta, oltre a essere subordinata a un progetto pilota, che deve dare le garanzie, e questa è garanzia per la pubblica amministrazione, c'è una subordinata che gliela leggo: "Alla certificazione contrattuale da parte del soggetto affidatario della circostanza per la quale, in virtù di quanto garantito ai precedenti punti, il Comune di Ugento potrà recuperare i costi sostenuti per la realizzazione del sistema di tele controllo, attraverso i risparmi di spesa relativi ai consumi di energia elettrica per la pubblica illuminazione che il predetto sistema di telecontrollo permetterà di realizzare al Comune stesso, in un periodo complessivamente inferiore e comunque non superiore a quello di funzionamento garantito dall'impianto realizzato. La predetta circostanza dovrà essere garantita dal soggetto affidatario a pena di risoluzione espressa del contratto di affidamento, con rivalsa integrale a carico del medesimo affidatario, di ogni spesa sostenuta e conseguente, o con altra forma di garanzia, che dovrà essere ritenuta idonea dal Comune di Ugento".
Quindi, come vede, ingegnere, la delibera di Giunta è stata fatta in modo tale da mettere al archi paro l'amministrazione comunale da qualsiasi situazione.
Penso che ci sono varie subordinate. Quindi, quello che ho detto lo ripeto e lo sottolineo: l'amministrazione comunale non farà nessun passo, se non prima il Tar chiarisce la sua posizione.
E quindi, se il Tar dice: "Guardate signori miei, che noi dobbiamo andare in appalto", si va in autotutela e si va in appalto. E lo ripeto: noi stiamo andando verso la città digitale, non solo risparmio energetico. Grazie.

CONSIGLIERE CAVALERA - Dico, solo perché vi siete messi in queste condizioni, a questo punto? Visto che è da dieci anni che se ne parla di questa cosa, si sarebbe potuto fare tutto con più regolarità. Scusa, Presidente.

ASSESSORE SCARCIA - Ingegnere, non ci siamo messi in nessuna parte. Abbiamo solamente accennato che vogliamo fare il risparmio energetico con la città digitale in questo modo. Punto.

PRESIDENTE - Votazione. Chi è favorevole?

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Presidente, posso? Mi era rimasta una domanda in gola l'altra volta. Quindi, in pratica, mi sta dicendo l'assessore che questo sistema permette al Comune di Ugento di gestire dati e servizi? O li gestisci la Telecom? Perché, sinceramente, questo non l'ho capito.

ASSESSORE SCARCIA - No, noi direttamente. Noi gestiamo tutto noi direttamente. La Telecom non gestisce niente.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - No, i servizi.

ASSESSORE SCARCIA - Tutto noi gestiamo.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Io non sto dicendo la gestione dell'impianto.

ASSESSORE SCARCIA - Anche dei servizi.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Dei servizi accessori.

ASSESSORE SCARCIA - Gestiamo tutto noi, non diamo niente a Telecom. È questo il principio, ingegnere, un po' innovativo rispetto a tutto il resto. Gestisce direttamente tutto il Comune, non diamo nulla ai privati.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Quindi questo vorrebbe dire fornire ai cittadini, quanto meno a prezzi non di mercato, ma sociali, determinati servizi?

ASSESSORE SCARCIA - Quelli previsti nel progetto, certo. Poi, bisogna ritornare in Consiglio per determinare tutte queste tariffe. Ove mai, per esempio, noi optassimo, te ne dico uno di servizio, tipo la carica per la bicicletta elettrica, è normale una cosa del genere. Te ne dico uno dei servizi. Per la ricarica della bicicletta elettrica, è normale che in questo senso viene stabilito il prezzo dal Comune.

CONSIGLIERE CORVAGLIA - Avevo questo dubbio.

ASSESSORE SCARCIA - Questa è l'innovazione e la particolarità di questo progetto.

PRESIDENTE - Prego, assessore Pacella.

ASSESSORE PACELLA - Volevo solo intervenire per specificare soltanto un aspetto dell'argomento in discussione oggi. Al di là degli aspetti che avete già sollevato sulla bontà o meno della proposta, del progetto, noi oggi non stiamo discutendo il progetto, stiamo dicendo: "modifica del piano triennale delle opere pubbliche", dove nell'ambito del piano triennale delle opere pubbliche 2009/2011 stiamo inserendo un intervento di risparmio energetico, più l'intervento del risanamento dell'immobile confiscato, grazie a un finanziamento che ci è pervenuto.
Tutto ciò che è stato detto, sollevato anche dal consigliere Giannuzzi, dai vostri interventi, etc., è una questione che si vedrà nel momento in cui si dovrà andare in maniera operativa a capire come muoverci su questo intervento, e basta. Siccome c'è questo ricorso, l'ha sottolineato anche il consigliere, non è detto che si seguirà questa strada. Per cui oggi stiamo discutendo semplicemente dell'inserimento di un'opera del risparmio energetico nell'ambito del Piano.
Come voi sapete, i piani poi vengono modificati di volta in volta. Adesso che andiamo a approvare il bilancio nuovo, se questo intervento lo porteremo avanti, rimarrà tale, altrimenti si viene a modificare.
Per cui, questa mattina stiamo discutendo di un inserimento di due opere all'interno del Piano e basta. Questa è la delibera. Poi, avete fatto bene a entrare nel merito, visto che forse non si è parlato nemmeno in commissione della bontà o meno del progetto. Però volevo sgombrare il campo che stiamo discutendo semplicemente di inserimento di due interventi nel piano triennale delle opere. Questo è l'oggetto della delibera in discussione oggi.
CONSIGLIERE CAVALERA - Presidente, posso chiedere all'assessore quali esigenze ci sono per modificarlo in questo Consiglio comunale il Piano delle opere pubbliche? Cioè, sia per questo punto, che per la ristrutturazione dell'immobile in località Fontanelle. Per i PON sicurezza scade qualcosa? Si deve fare per forza oggi perché scade qualche richiesta, qualcosa?
ASSESSORE PACELLA - Il motivo è perché stiamo attendendo, per il PON sicurezza, comunicazioni entro quest'anno. Per cui andava previsto entro il 2009 per poterlo poi portare avanti come intervento.
CONSIGLIERE CAVALERA - Per il secondo punto. Però per il punto controverso, per quanto ci riguarda, c'è qualche esigenza immediata, che si deve fare per forza oggi?
ASSESSORE PACELLA - L'esigenza è perché c'è un atto di Giunta che ha approvato questo progetto. Questo è. E quindi, dovevamo inserirlo nel Piano.
CONSIGLIERE CAVALERA - Perché a questo punto noi proponiamo un emendamento per stralciare la parte che riguarda il primo punto dalla delibera di oggi. Poi, se in viene votato...
Quindi, Segretaria, proponiamo un emendamento, dove nella parte narrativa, dove dice "dato atto che" venga stralciato il secondo capoverso, dove dice: "Con delibera della Giunta...", cioè venga lasciato solo il primo e il secondo venga stralciato completamente, dove dice: "Con delibera della Giunta comunale n. 151 veniva approvata la proposta..." fino "a un massimo di 30". Tutto quel capoverso.
Poi, successivamente, dove dice "considerata l'esigenza di modificare ulteriormente il programma triennale opere pubbliche, approvato con delibera di Consiglio comunale n. 18 del 15 giugno 2009, con l'inserimento" non "dei due sotto elencati nuovi interventi" ma "del sottoelencato nuovo intervento". E quindi togliere il punto 1, dove dice "Tele gestione e risparmio energetico". Lasciare solo il punto 2 che a questo punto non ha ragione di esistere come punto 2, diventa soltanto "il sottoelencato nuovo intervento". Rimane solo "ristrutturazione immobile in località Fontanelle, sede del parco, dell'importo complessivo...", etc..
Quindi, poi nella parte dove dice "Ritenuto pertanto necessario modificare il programma triennale opere pubbliche 2009/2011 e elenco annuale dei lavori 2009" , "con la modifica di cui sopra" non "con le modifiche di cui sopra".
E poi, nel deliberato, "delibera di modificare, per tutto quanto riportato in narrativa, il programma triennale opere pubbliche, del triennio 2009/2001 e l'elenco annuale 2009, con gli adeguamenti riportati nella scheda predisposta dal settore lavori pubblici allegata al presente atto, per formarne parte integrante e sostanziale di seguito elencata". A quel punto, togliere di nuovo il punto 1 e lasciare solo l'oggetto del punto 2, senza il numero 2, che non ha significato di esistere.
Quindi, proponiamo questo emendamento, non so se è stato chiaro, in modo da riparare a questo guasto, secondo noi.
PRESIDENTE - Votazione dell'emendamento presentato dal consigliere Cavalera. Chi è favorevole?
VOTAZIONE
PRESIDENTE - Votazione della proposta di delibera. Favorevoli?
VOTAZIONE
PRESIDENTE - Per l'immediata esecutività?
VOTAZIONE


PUNTO 4 O.D.G.
VARIAZIONE ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2009/2011 E AL BILANCIO DI PREVISIONE 2009/2011 PER MODIFICA PROGRAMMA DELLE OPERE PUBBLICHE DEL TRIENNIO 2009-2011 E DELL`ELENCO ANNUALE 2009.

PRESIDENTE - Relaziona l'assessore Pacella.

ASSESSORE PACELLA - Questo atto è una conseguenza dell'atto discusso in precedenza. Perché, chiaramente, una volta che si approva una variazione del Piano triennale, conseguentemente bisogna variare il bilancio e quindi la relativa relazione previsionale e programmatica. Proprio per questo motivo, vista la proposta precedente della modifica del programma delle opere pubbliche, con questo atto si va a variare la relazione e quindi il bilancio, inserendo nella voce "entrate" alla risorsa 50.31.110 lo stanziamento di 1.307.350,00 euro. E quindi la relativa spesa sull'intervento 20.80.201 "Acquisizione di beni immobili", che va a incrementare quello che era già previsto su questo intervento. Vi erano 5 mila euro già previste, per cui il totale va a 1.312.350,00 euro.
Chiaramente, per quanto riguarda il 2009. Per quanto riguarda l'esercizio 2010, grazie a quel finanziamento di 166 mila euro per quanto riguarda l'immobile confiscato, andiamo a modificare nel bilancio pluriennale per l'esercizio 2010, sulla risorsa 40.31.020 comunque entrata, e sulle spese con l'intervento 20.90.601.
Questo, chiaramente, non comporta nessuna alterazione degli equilibri di bilancio. Pertanto, in base alla normativa Testo Unico, si chiede l'approvazione di tale approvazione. Grazie.

PRESIDENTE - Grazie, assessore. Prego, consigliere Cavalera.

CONSIGLIERE CAVALERA - Presidente, per dire soltanto che in conseguenza di quello che abbiamo dichiarato nel precedente ordine del giorno, anche se spiacenti per il secondo punto, perché la ristrutturazione dell'immobile confiscato è una cosa che la attendiamo già da tempo e speriamo si realizzi nel più breve tempo possibile, però per le dichiarazioni del punto precedente, siamo contrari anche per questo ordine del giorno.

PRESIDENTE - Grazie, consigliere. Prego, consigliere Riso.

CONSIGLIERE RISO - Lo stesso dicasi per i Verdi, riguardo a questo quarto punto all'ordine del giorno, per quanto attiene alla ristrutturazione e quindi da adibire poi quel edificio in via Fontanelle. Va benissimo e c'è il mio "sì", e "no" per quanto concerne l'altro punto, il primo punto che parlavamo prima, all'ordine del giorno, quello sull'illuminazione.
PRESIDENTE - Grazie, consigliere Riso. Favorevoli?
VOTAZIONE
FAVOREVOLI -
PRESIDENTE - Per l'immediata esecutività?
VOTAZIONE

PUNTO 5 O.D.G.
Oggetto: SENTENZA N. 588/08 DEL GIUDICE ONORARIO DELLA PRIMA SEZIONE CIVILE DEL TRIBUNALE DI LECCE - EREDI LUPO CESARIO - RICONOSCIMENTO DEBITO FUORI BILANCIO.

PRESIDENTE - Prego, assessore Pacella.

ASSESSORE PACELLA - Questo riguarda una sentenza, la n. 588 del 2008, allora Giudice onorario della prima sezione civile del Tribunale di Lecce, relativa a una richiesta degli eredi Lupo Cesareo, i quali, nel 1976, con regolare contratto d'appalto, venivano affidati alla Ditta Lupo Cesareo i lavori per la costruzione dell'edificio scolastico della scuola media primo lotto di Gemini.
Tali lavori venivano ultimati nel 1977 e consegnati all'amministrazione il 21 settembre 1977, nel rispetto delle condizioni contrattuali.
È successo che, a seguito del ricorso... C'è stato un ricorso presentato per decreto ingiuntivo dall'architetto Lupo nel 96, anche a nome dei co- eredi del defunto padre, perché nel frattempo era morto nell'82 Lupo Cesareo, il Giudice con sentenza, condannava l'amministrazione al pagamento a favore degli eredi, dell'importo di Lit. 7.594.000, ora 3.922,00 euro a saldo dei lavori eseguiti e Lit. 20.655.000, ora 10.667,00 euro, a titolo di interessi, calcolati sino al 15 maggio 1996. Chiaramente, l'amministrazione comunale si è costituita in quel giudizio, però risulta soccombente, a causa di queste sentenze. Il debito è per un importo complessivo di 23.805,00 euro, che siamo chiamati a riconoscere, e quindi in base al comma 1, lettera a) dell'Art. 194 del Decreto Legislativo 267, siamo chiamati a riconoscere, in quanto derivante da sentenza esecutiva. Grazie.
CONSIGLIERE RISO - Come volevasi dimostrare, andiamo sempre in passivo. Non vinciamo una causa. Eppure abbiamo gli Avvocati, che ci possono pure illuminare, a disposizione. Se non direttamente, indirettamente. Non so perché continuiamo a rimetterci tutti questi soldi per contenziosi, per la semplice buca e così via.
Sinceramente... diamoci una mossa, cerchiamo di voltare veramente pagina. Mi sono stancato di ripetere sempre le stesse cose. Grazie.
CONSIGLIERE CAVALERA - Presidente, io voglio chiedere dall'assessore soltanto una cosa: perché, per questo debito, non si è tentata mai una transazione? Perché ho letto che c'è stata una perizia d'ufficio, un C.T.U., nel 2003, dove è vero che prima la richiesta è partita da 70 milioni, da parte del impresa Lupo, però nel 2003 il C.T.U. ha determinato sia la sorte capitale che gli interessi definitivamente. Allora, perché sono passati 5 - 6 anni e non avete fatto una transazione per chiudere, una volta saputa la somma? Sarebbero stati 5 - 6 anni di interessi risparmiati.
Visto che la cosa era lampante, che l'importo era dovuto, perché ho visto che si tratta di un importo di revisione prezzi e di un residuo di uno stato finale su dei lavori. Quindi, la sorte capitale era logico che doveva essere data.
Una volta stabilito dal C.T.U., perché avete fatto passare 5 - 6 anni altri?
Io ho una mia convinzione, perché, come al solito, vi siete trovati sempre con l'acqua alla gola con le risorse. Però questo, purtroppo dobbiamo dirlo, è la conseguenza della mancata conclusione di tante risorse, invece, che noi dobbiamo prendere. Una per tutte: la Monteco.
Quindi, vedete come una cosa tira l'altra, un danno tira l'altro. La mancanza di risorse, per esempio, per il mancato introito dei proventi Monteco, ci ha costretti a stare senza soldi e a pagare questi danni nel corso degli anni.
La stessa cosa è successo, secondo me, per i 38 mila euro di Gemini, che non avete dato alla signora Quarta Colosso per arrivare poi a pagarne 550.
Niente, che vi dobbiamo dire? Vi chiediamo di riflettere, perché non è certamente una gestione oculata questa.
Quindi il voto contrario. Ci costringete a votare contrario, per forza.
ASSESSORE SCARCIA - Ingegnere, lo ripeto molto spesso. Voglio solo chiarire: lei usa un termine giuridico, che è la transazione. La transazione, in diritto, significa che sono delle reciproche concessioni. Quindi, non sempre la controparte accetta transazioni. Non lo diamo per scontato. Poi, non ci sono proposte in tal senso dal nostro Avvocato nei confronti dell'amministrazione di addivenire a una transazione.
Poi, la transazione è di difficile riconoscimento come debito fuori bilancio. È questo poi il concetto. Perché qua siamo bravi tutti. Però là c'è una sentenza , bisogna aspettare la sentenza. Proprio basato sul fatto che la richiesta originaria... e mi richiamo da questioni di vita: quando uno chiede 70 milioni, o 35 mila euro di oggi, non è facile che si dica: "Non ti preoccupare, ti faccio pure la transazione e accetto pure di meno". Questi sono aspetti pratici. Solo questo, giusto per chiarire questo concetto.
Perché non è che qua deve sembrare che l'amministrazione non vuole fare transazioni e vada alle sentenze. Grazie.
CONSIGLIERE RISO - Solo per dire che, come diceva lo stesso collega Consigliere Cavalera, ha citato un attimino, ha portato alla nostra memoria la zona Quarta Colosso, quel contenzioso. Io addirittura aggiungo di più, come al solito: quando penso alla zona Bentivoglio, partendo da 100 milioni, siamo arrivati a un miliardo e mezzo allora, a causa... Questi soldi li paghiamo noi cittadini. Questi soldi vanno fatti pagare a chi sbaglia di noi.
Basta, basta, basta. Grazie.
Voto contrario il mio.
PRESIDENTE - Votazione. Chi è favorevole?
VOTAZIONE
PRESIDENTE - Arrivederci, alla prossima.
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