venerdì 30 ottobre 2009

Consiglio Comunale del 9 ottobre 2009: Resoconto


COMUNE DI UGENTO
CONSIGLIO COMUNALE DEL 9 OTTOBRE 2009

Il Segretario procede all’appello  
PRESIDENTE – Presenti 16, assenti 5.  

PUNTO 1 O.D.G.
APPROVAZIONE RENDICONTO DI GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO ANNO 2008
PRESIDENTE – Prego, assessore Pacella.  
ASSESSORE PACELLA – Signor Presidente, onorevole Sindaco e colleghi consiglieri….. (Legge relazione agli atti)  
PRESIDENTE – Prego, consigliere Riso.  
CONSIGLIERE RISO – Buongiorno a tutti. Grazie, Presidente. Al momento quanti minuti a disposizione ho?  
PRESIDENTE – Io ti richiamo sull’attenzione di mantenerti sull’argomento, perché non stiamo sulle interrogazioni. Prego.
CONSIGLIERE RISO – Non voglio perdere tempo né farvi perdere tempo, né la sostanza di quello che sto per dirvi. E entro subito nell’argomento all’ordine del giorno. Il consuntivo, come al solito, bella relazione.  
Conto consuntivo valido nello spirito e mediocre nella sostanza alla luce dei residui esigui e della mole di esigenze dell’utenza, dei servizi, del territorio e delle opere pubbliche carenti. Nonché delle opere di urbanizzazione, lottizzazioni, incarichi esterni e appalti. Per ma coerenza, giudico mediocre tale consuntivo e mi astengo, poiché ribadisco che occorre con oculatezza razionalizzare la spesa, pianificarla bene e impegnarla secondo una scaletta di priorità protese al raggiungimento di ricchezza economico sociale, culturale, artigianale, industriale, turistica e via dicendo.  
Come esempio, basta vedere la zona artigianale a Gemini inesistente; la zona industriale e artigianale un po’ disordinata, uso questo termine, a Ugento, o gli stessi canali idrici, nonché il depuratore, che questa estate ha dato i suoi frutti sotto gli occhi di tutti, sicuramente non di un paese del terzo millennio. Ma in questo siamo un pochino dietro.
L’auditorium a Gemini, tanto decantato e mai realizzato, oppure messo nel programma pluriennale, ma mai attivata la procedura per arrivare alla realizzazione concreta.  
La rimozione dei pali elettrici nel centro storico a Gemini e via dicendo. Chi più che sa, più ne metta., etc. etc..  
Occorre, in altre parole, un riscatto di tutti, senza steccati e pregiudizi, ma nella collaborazione tra maggioranza e opposizione, secondo il mio modesto parere.  
Come ho sentito dire in giro, del mio piccolo esempio di collaborazione con voi, maggioranza, sia pure in cose di tutti i giorni, mica di inciuci a addirittura andare in giro a dire che Salvatore Riso è andato a chiedere l’assessorato e poi la maggioranza non gliel’ha dato. Scusatemi questa breve parentesi. Salvatore Rio ha una dignità, una dignità che, grazie a Dio, non ho da insegnare niente a nessuno, né tanto meno nessuno può venire a insegnargli qualcosa in merito.  
Scusate, a mò di allegria: quante me ne hanno dette per quello spettacolino fatto a Gemini, che, grazie a Dio, è arrivata la gente. Hanno invocato il Signore che piovesse, di tutti i colori. Ma non voglio evadere dall’argomento. E devo dire proprio l’assurdità, che grazie a qualche amico della maggioranza, che mi ha dato dei soldi, ha detto: “Non mettere il mio nome, non voglio lo sponsor”, e gli amici non mi danno dei soldi, non da mettere in tasca o gli altri mi danno? Il diavolo e l’acqua Santa.  
Poi non vi dico questi giorni, dobbiamo ancora pagare una persona, il Sindaco… Andavo su e giù dal Sindaco, mi vedeva più io col Sindaco, che ha un certo punto mi ha detto: “Salvatore è proprio tutto dentro la  maggioranza!”. Scusate queste precisazioni: notte e giorno a telefonare al Sindaco: “I soldi, Sindaco, sennò qua facciamo la figura”. Finisco con questo argomento, e continuo col consuntivo.  
Dicevo, ma nella collaborazione di maggioranza e opposizione, lo stesso Graziano Greco. Si dice in giro che sta… Gli dici una cosa, come fa Salvatore Riso, modestamente, e subito parte in picchiata per tentare di fare qualcosa. Certo, lui ha più opportunità, come assessore, io sono un modesto consigliere, e quindi si dice bene.  Speriamo. Poi voglio vedere i risultati concreti.  
Lo stesso Enzo Congedi, durante che organizzavo uno spettacolo, mi ha detto: “Ho un amico che voglio presentarti, viene gratis” etc. etc.. Salvatore Riso poi soldi in tasca, non ti dico.  Chiuso là.  
Non mi dilungo, sennò devo andare… La grigliata, autorizzazioni. Non vi dico. Guarda, in galera… Fotografie ai manifesti. Ho detto: “Scusa, ma il fatto stesso che uno chiede il patrocinio dell’amministrazione, dovrebbe quanto meno,  se ho capito bene, esentare il timbro cose, non vi dico. Chiudiamo là.  
Io però solo quello che non dà fastidio a nessuno, né tanto meno poi mi arrabbio quando danno fastidio a me.  
Ritornando all’argomento, a differenza di chi, ecco la sostanza che oggi… L’altro giorno me ne sono stato zitto zitto, ho lasciato perdere. Ma oggi mi tira in ballo la possibilità, il consigliere Minenna di chi, come lui, chiede spiegazioni sulla mia astensione di voto precedente e quella che sarà oggi. Ve la annuncio già. O del consigliere Cavaliera che, a suo detto, gli invalido o distruggo il suo lavoro, non ho capito bene, il loro lavoro. Lavoro quasi mai condiviso con il sottoscritto.  
Io non ci capisco più, spiegatemi voi. Allora, ripeto ancora, a scanso di equivoci, che ci rispetta me è strarispettato da me, a destra e a manca. Smettiamola a costruire eroi e vittime, o a giocare a fare i comunisti e gli ambientalisti per secondi, terzi fini, etc..  
Oltre tutto, non si può continuare a vivere di rendita, vita natural durante e pensando che non ci sarà la fine per tutto questo. Ci credo fermamente su quello che ho detto poc’anzi. E a buon intenditor buone parole. Tanto i messaggi sono arrivati a ognuno. Li ho distribuiti equamente. Poi, chi è con la coscienza apposto, se ne sta zitto serenamente. Chi non è con la coscienza apposto, come lo sono io, sicuramente mi aspetterò la replica.  
Per concludere sul conto consuntivo, io non ho la pretesa di andare a spulciare punto per punto. Io ho dato un mio giudizio nella sua interezza. Il resto, parliamoci chiaro, c’è una maggioranza che lo convaliderà. Questo per stare con i piedi per terra. E non voglio fare la scoperta dell’acqua calda.  
Per concludere sul conto consuntivo, è quasi inutile votare no o astenersi. Per me questo è chiaro: dinanzi a un consuntivo che sarà approvato a maggioranza, per dire no ai muri in questo caso, scusate persone poche che ci siete, visto lo squallore in aula, un’aula vuota, ciò è preoccupante per tutti. E ripeto che a fare i Consigli comunali di pomeriggio, insisto su questa cosa, ne guadagneremo tutti. Per il futuro la macchina amministrativa va migliorata, nelle sue criticità, con la sinergia di tutti i consiglieri. Grazie.  
Con questo non ho voluto bacchettare nessuno, né fare la morale a nessuno.  
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Riso.  Interventi? Prego, consigliere  Cavaliera.  
CONSIGLIERE CAVALERA – Grazie, Presidente. Ci dobbiamo scambiare il microfono, sempre in attesa dei lavori nell’aula consiliare, che anche per quest’anno salteranno. Perché l’ufficio lavori pubblici dice che non bastano i soldi in bilancio.  
Intanto, l’assessore Pacella sarebbe sempre da ringraziare per le sue relazioni. Effettivamente cerca di essere molto chiaro. Cerca anche, per quanto possibile, di non nascondere le cose. Però, come anche voglio ringraziare sin da ora, il collegio dei revisori dei conti, che ha terminato con questo parere il suo lavoro di tanti anni.  
Però, noi abbiamo sempre il dovere di stimolo, perché i nostri interventi mirano, come spero che riconosciate, sempre a essere da stimolo e a evidenziare, al limite, un punto di vista diverso sul modo di vedere la soluzione dei problemi del paese e del territorio.  
Io quest’anno, per questo consuntivo, non voglio entrare nelle voci in particolare. Molte le ha inserite l’assessore Pacella nella sua relazione. Perché anche quest’anno vengono certificate delle cose risapute: le solite questioni sulle quali ancora, dopo un altro anno trascorso, questa amministrazione non riesce e non è riuscita a incidere.  
Sono questioni che ormai tutti sappiamo, che bloccano di fatto lo sviluppo di questo paese e morsicano le esigenze dei nostri cittadini e la loro qualità della vita. E mi riferisco, come ha riconosciuto lo stesso assessore Pacella, appuntò a quelle poche voci che mangiano, praticamente, tutto il bilancio.  Perché, a parte il personale, le spese maggiori sono sempre le solite: per corrente elettrica, rette ricovero minori, spese legali, sulle quali da anni non si riesce a incidere.  
Io vorrei fare soltanto qualche considerazione di carattere generale , perché, almeno per il 2008, è stato un bilancio ancora da ripulire, questo consuntivo riporta ancora tanti residui attivi e passivi molto vecchi, fino addirittura al 98. Quest’anno, con il 2009, sembra che qualcosa si stia facendo. Speriamo in un’inversione di tendenza.  
Poi, dal quadro riassuntivo delle entrate, ho visto una percentuale di riscossione, secondo me abbastanza bassa, ancora, perché stiamo al 65% di riscossione come entrate di competenza per l’anno 2008, e al 49% come residui. Su questi dati di questa tabella spicca un misero 12,49%  sui residui di entrate extra tributarie. Questo dimostra che non si riesce ancora a far fruttare come si deve il patrimonio del Comune. Perché le entrate tributarie sono quelle lì che il Comune gestisce direttamente, sulle quali potrebbe incidere più che sulle altre.  
Anche le percentuali di pagamento delle spese, vedo delle percentuali basse ancora. Quelle in conto capitale, siamo legati ai finanziamenti della comunità europea o altro. Comunque, sono sempre percentuali basse. In conto capitale stiamo al 21% dei pagamenti delle spese di competenza e al 43% dei residui.  Però vedo anche un dato basso, come pagamenti dei residui delle spese correnti: 34%.  
Quest’anno si aggiunge un dato, secondo me, più preoccupante rispetto agli anni precedenti: ho visto che c’è una gestione di competenza in disavanzo, quest’anno. Forse è il primo anno che si verifica questo, perché per il 2006 avevamo un avanzo di 115 mila euro, per il 2007 di 160 mila euro, quest’anno siamo andati proprio dall’altra parte, con un disavanzo di 160 mila euro circa.  
Anche questo è indice di una certa inefficienza, secondo me, in ogni caso.  
L’avanzo di amministrazione, è vero, è di 956 mila euro. Però è disarmante quello che ha detto l’assessore Pacella nella sua relazione: dobbiamo mettere fieno in cascina per tutto quello che ci aspetta.  
Intanto questi 956 mila euro ce li siamo già giocati con un esproprio, praticamente. La maggior parte, infatti, 550 mila euro, li avete destinati come debito fuori bilancio su quella questione che brucia veramente tanto, dell’esproprio della 167 di Gemini. I cittadini, quindi, che con grande sacrificio, specialmente in questo periodo di crisi, continuano a pagare tasse e quant’altro, si ritrovano poi con un pugno di mosche in mano, secondo me per questi errori di una superficialità assoluta di amministrare, e di una gestione imbarazzante di queste situazioni.  
Riesco solo a immaginare quante cose si potrebbero fare se si operasse con più attenzione e evitare certi disastri finanziari, come questo esproprio della 167 di Gemini. Poi non venite a dirmi che si tratta sempre di cose vecchie, perché questo è il solito discorso, o che è solo colpa degli uffici. Perché questa molto spesso è la vostra giustificazione.  
Ho visto, negli indicatori finanziari… ecco perché dico che non voglio entrare in ogni servizio. Ci sono degli indicatori finanziari generali. Per esempio, ho visto che c’è un indicatore di autonomia finanziaria che c’è un trend continuamente in calo negli anni, almeno per quelli che sono riportati: 2006, 2007, 2008. È come se fossimo in controtendenza rispetto o quello che sarebbe necessario. Dovremmo avere più autonomia finanziaria, secondo le Leggi, invece noi stiamo diminuendo questo trend. E quindi a questo punto dovremmo dipendere di più dai trasferimenti per pareggiare o per poter fare quello che si programma.  
Poi vedo anche dei parametri: l’incidenza dei residui attivi e passivi, dove si vede che i residui… diminuiscono tutti e due, però i passivi diminuiscono molto più lentamente degli attivi. Mentre, invece, è aumentata la velocità di riscossione delle entrate, e questo è un indice positivo, resta invariata, però, quella della spesa. E c’è un dato in contraddizione, sinceramente, con quello che ha detto l’assessore Pacella, perché da quei parametri sembra che la spesa corrente aumenti la rigidità. Invece l’assessore Pacella, nella sua relazione, se non mi sbaglio, ha detto che siamo andati un po’ meglio quest’anno. Invece, stando a quei parametri, sinceramente… Ora non sto trovando la tabella dove sta, comunque sta… Quindi c’è questa contraddizione.  
Poi, per quanto riguarda i programmi, mi sono preso solo questi appunti: per quanto riguarda la polizia locale, per esempio, si parla sempre di controlli, e c’è una contraddizione con la realtà, perché riusciamo a fare tanti di quei controlli che, come abbiamo visto la volta scorsa, siamo riusciti a beccarci quattro multe NAS dai per carente o igienico – sanitarie nei mercati coperti. Cosa che noi abbiamo denunciato sempre.  
Questo per fare solo un esempio. Per quanto riguarda il programma cultura, non posso che esprimere a malincuore la delusione per il risultato che abbiamo avuto al museo, per tanti inconvenienti di quei lavori per i quali io speravo in un appalto perfetto. Credevo che fosse stato un appalto perfetto. Invece sapete e sappiamo quanti inconvenienti si sono verificati in proposito. Non so se sono stati nel frattempo delimitati, a cominciare dalla centralina di controllo dell’impianto di climatizzazione, la questione delle fognature, tutte queste cose.  
Per quanto riguarda l’urbanistica, devo dire, purtroppo, che il 2008 è stato più degli altri anni un anno fallimentare. Perché, se non ricordo male, non c’è stato un solo atto di pianificazione. Forse abbiamo adottato solo un comporto, se non mi sbaglio, forse il comporto sulla sottovia Monsignor De Razza. Purtroppo, anche per il 2009, almeno finora, risultati non se ne vedono. Speriamo di recuperare in questi due mesi che ci rimangono fino alla fine dell’anno.  
Per l’ambiente, sì, tante iniziative, tante cose, però bisogna anche controllare su come vengono eseguiti i lavori. E ricordo soltanto una cosa: la pulizia dei litorali del 2008, che ha visto depositare il materiale setacciato (che fu oggetto anche di un’interrogazione nostra) sulla vegetazione dunale impiantata dal Comune negli anni precedenti.
Questo perché non solo gli interventi devono essere fatti, bisogna vedere pule come si fanno.  
Non sono state menzionate le scuole, che effettivamente… sono state menzionate per il grande lavoro che fanno, e io sono d’accordo che fanno un grande lavoro per il territorio e per il paese, però per l’edilizia scolastica, sarà un mio pallino, però teniamo questi edifici ancora non a norma, non fosse altro perché sono strutture ancora senza certificato di prevenzione incendi. E, tra l’altro, voglio ricordare che ancora in questi giorni alle scuole ci sono i genitori che sono costretti a portare da casa carta igienica e sapone, nonostante le raccomandazioni del Ministro Gelmini, le circolari per avere più igiene, in questo periodo specialmente, per il fatto dell’influenza che c’è in giro. Arrivano circolari di avere più pulizia nelle scuole e, invece, siamo in questa situazione, che i genitori si devono portare il sapone da casa. Quindi, cercate di fare qualcosa, concordando con i dirigenti scolastici.  
I revisori dei conti, ripeto, che hanno concluso egregiamente questo lavoro per tutti questi anni, anche, dulcis in fundo, fanno i soliti rilievi e raccomandazioni di ogni anno. Cioè, richiamano la fragilità strutturale del bilancio e di adoperarsi sempre per le solite cose, che ormai anche con un senso di stanchezza ripetiamo sempre, per la questione Monteco, adoperarsi a far fruttare il patrimonio comunale di più, la necessità sempre di cercare questo differenziale in più di 500 mila euro fra entrate e uscite .  
E poi, un’altra cosa che ho notato che già si sapeva che nel 2008 i debiti fuori bilancio sono aumentati enormemente rispetto agli altri anni, perché siamo arrivati a consumare 84.700  euro di debiti fuori bilancio nel 2008, contro i 36 mila del 2007 e i soli 8 mila del 2006.  
L’indicazione ancora per le spese legali. Come riconosceva ancora l’assessore Pacella, che c’è anche il decreto Bersani che impone certe cose, lo hanno rilevato anche i revisori dei conti, di stabilire gli importi delle parcelle all’atto dell’incarico.  Sembra assurdo catalogare le spese legali, quella penso che è stata una cosa grave, come una spesa rigida del Comune. È diventata rigida per il Comune di Ugento, per gli altri Comuni non è così. Comuni molto più grossi di noi, che consumano molti molti soldi di meno. Questo è certo. Sono dati di fatto.  
Io proprio l’altro giorno mi sono informato del Comune di Casarano, che non arriva a 100 mila euro all’anni di spese legali. Con l’ufficio legale che tengono, più qualche incarico esterno, non arrivano a 100 mila euro a Casarano.  
ASSESSORE PACELLA – Casarano ha un buco che soltanto il Padreterno sa che buca ha Casarano.  
CONSIGLIERE CAVALERA – Il buco per altre cose, forse, ma non per questo. Non per le spese legali, questo è certo.  
Quindi, il nostro giudizio, il mio giudizio è negativo, anche perché a conclusione di un bilancio di previsione, suoi cui obiettivi eravamo già in disaccordo noi, perché consideriamo le proprietà in modo diverso da come le programmate voi, almeno in buona parte. Grazie, Presidente.  
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Interventi?  Votazione.
CONSIGLIERE GIANFREDA – Avevo guardato lei, Presidente, che guardava un consigliere che era un po’ distratto, addirittura a dare anche le spalle alla presidenza.  
PRESIDENTE – Ti preannuncio che la prossima volta, quando ho dato il via alla votazione, si va avanti con la votazione.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Presidente, le rammento che lei aveva già dato il via alla votazione mezz’ora fa.  
PRESIDENTE – Qua non stiamo a giocare in piazza.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Presidente, aveva già dato il via alla votazione già mezz’ora fa.   Io, Presidente, credo scusa se ho tardato per qualche attimo, ma io credo che ci sia soprattutto una motivazione politica. Nel senso che anche il Presidente, credo, in una seduta consiliare, dove si discute di conto consuntivo, come nella fattispecie, o di bilancio di previsione, ci si attende anche una breve relazione del capogruppo di maggioranza. Io quello stavo aspettando. Ma noto, con molto dispiacere, che non ci si prende la briga neanche, come gruppo di maggioranza, e come capogruppo, di spendere, sia pure una sola parola, credo, a favore della relazione e dell’ordine del giorno.  
Altro che, assessore Pacella, ci sentiremo, come hai detto nella parte ultima della tua relazione, le solite criticità fatteci, sia dalla maggioranza che dall’opposizione. In questa consiliatura mai una sola parola, che pure gioverebbe, di criticità da parte della maggioranza. Anzi, mai nessuna parola di niente, né di elogio, né di approvazione, né di criticità.  E questo duolo un po’.  
ASSESSORE PACELLA – Le criticità le faccio io, perché sono maggioranza.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Allora leggiamolo. Io credevo che in questo tuo dire avessi previsto, o per lo meno avessi concordato, che magari qualcuno della maggioranza avesse parlato, perché di criticità davvero ce n’è.  
ASSESSORE PACELLA – Ma chi ti dice che non ci sarà un intervento?  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Che se il Presidente ha detto”votazione”, scusa!  
ASSESSORE PACELLA – Ma chi te lo dice che non ci sarà l’intervento.  
CONSIGLIERE GIANFREDA -  Scaturirà dal mio intervento, l’intervento?  
ASSESSORE PACELLA – Non lo so.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Cioè, il Presidente ha detto “Votazione”, prima che io chiedessi la parola. Io mi auguro che ci sia.  
ASSESSORE PACELLA – Era per attrarre l’attenzione. Ecco perché ha detto così il Presidente. Tu stai dicendo cose che di fatto non risultano a vero.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Quindi era strategica la parola “votazione” del Presidente.  
Io inizio il mio intervento senza chiedere, Presidente, quanti minuti ho, per poi utilizzarne solo qualche secondo, riferito all’ordine del giorno e il resto degli otto minuti di qualche nostro collega lo ha dedicato come se fosse in un bar o in una piazza. Siamo in un Consiglio comunale. E a me dispiace che queste mie osservazioni non siano ascoltate dal diretto interessato.  
Un anno e più non è bastato, perché ci si rendesse conto che il nostro atteggiamento in piazza o nei bar è certamente diverso da quello che poi ognuno di noi assume nella assise ufficiale, e cioè nell’espletamento delle funzioni di consigliere comunale.  
Un saluto, chiaramente, e un ringraziamento, e quindi entro subito nel vivo dell’argomento, ancora una volta al collegio dei revisori dei conti, che hanno espletato l’ultima delle loro mansioni. È doveroso, e mi associo al ringraziamento che ha fatto l’assessore Pacella, spendere una parola di plauso davvero per il lavoro fatto in questi tre anni, rilevando puntualmente, e di questo dobbiamo dare atto all’intero collegio, le criticità che sono il vero grosso problema di tutta la vita amministrativa del nostro ente, quando, appunto, si parla di sprechi di denaro, si parla del problema Monteco ancora irrisolto. E, ahimè, debbo dire che, assessore Pacella, tutta questa relazione io credo che, stando ormai agli ultimi due mesi dell’esercizio 2009, ahinoi, credo che dovrai riportarla pari pari quando sarà approvato il consuntivo del 2009 da qui a qualche mese o da qui a un anno. Perché tutte le criticità che tu stesso hai evidenziato per alcuni versi, molto egregiamente anche (e non me ne voglia l’altro consigliere che ha parlato prima del consigliere Cavalera) rilevate dall’intervento del consigliere Cavalera, dobbiamo constatarle anche, a meno che sei molto ottimista tu, Ronzino, come hai detto: a meno che non succedano miracoli in questi ultimi due mesi.  
Perché quando si parla, per esempio, di oneri di urbanizzazione di cui abbiamo incassato soltanto il 55%- 60%, non di più di quelli previsti, quindi che ci vengono a mancare 500 e rotti mila euro, poi vedremo quest’anno se quel dato è da confermare in perdita oppure no rispetto alle previsioni.  
E questo la dice lunga su quella che è stata l’attività nel settore urbanistico della vostra amministrazione. Meno quale che in questa ultima legislatura, consigliere Cavalera,  non si è mai pianificato niente del territorio, ma almeno abbiamo raggiunto un piccolo risultato che, a differenza della passata legislatura, sempre a guida dell’amico Eugenio, ci furono tre interventi in Consiglio comunale di urbanizzazione per revocare piani di lottizzazione precedentemente adottati. Almeno quello non c’è stato.  
Quando parliamo dell’eccessivo costo del personale sulla relazione, naturalmente molto alto e condivido, e poi pensiamo che nel 2009, perché nel 2008 non c’erano, ci saranno, in questo costo del personale, da aggiungere tutte le nuove figure per le quali voi avete espletato i concorsi, e quindi io devo prevedere, se non ci sarà nessun risultato positivo a livello di incassi e di entrate, perché vuol dire che gli uffici non riescono a fare entrare quei soldi necessari anche per attutire un po’, per alleviare queste spese, io credo che è lo specchio questo della amministrazione comunale.  
Quando pensiamo che il problema delle spese legali, sulle quali è inutile spendere altro, ma da anni vi diciamo: “Crediamo sia utile fare una convenzione con un professionista”… ci sono dei Comuni limitrofi che hanno questo tipo di discorso, che hanno fatto questo tipo di scelta, e se ne escono fuori con 60 – 70 – 80 mila euro . Comuni della nostra entità abitativa.
E quindi, ancora una volta, per il sesto, settimo anno consecutivo, superiamo abbondantemente i 300 mila euro, e li supereremo anche per quest’anno, purtroppo, io dico che da questo mio paragone ne scaturisce, che cosa? Un trend di comportamento costante della vostra amministrazione.  
E a conforto di questo, io non posso non citare, altro che (scusate se alzo il tono della voce) qualcuno qui si esprime dicendo: “È inutile votare contro; è inutile astenersi con questo conto consuntivo, tanto ci sarà una maggioranza che lo approva”, a me vengono i brividi. A me vengono i brividi a sentire questi obbrobri. Qualcuno ancora non ha capito quale è la funzione di consigliere comunale. A me dispiacciono queste cose. E a me dispiace di più che non l’hai chiamato neanche una volta, questa volta, a terminare i pettegolezzi e a sciupare qualche secondo su un argomento così importante. Questo mi meraviglia.  
C’è da star male. Si aggiunge che alcuni di noi, anzi molti di noi, stanno male per quello che sta succedendo a livello nazionale. Mi riferisco alle ultimissime vicende, di quale Presidente del Consiglio noi abbiamo democraticamente eletto, questo sì. E lo sentiamo in televisione come si esprime nei confronti del capo dello Stato. Stanno facendo stare molti italiani, credo anche qualcuno che ha votato lo stesso Presidente del Consiglio.  
E poi, veniamo qui in Consiglio comunale e addirittura esageriamo in un comportamento anche rispetto a quello che noi stiamo vivendo.   
Non serve a nulla votare contro, o addirittura non serve a nulla astenersi. Poi ci si astiene. “Tanto - la cosa ancora più grave – non ci sta sentendo nessuno, perché i Consigli comunali li fai di mattina, Presidente. Quindi è inutile, non mi sente nessuno, è meglio starmene buono con la maggioranza” .
Ma che ci sia una scelta! Ma che ci sia una scelta netta. “ho dato messaggi a tutti”. A chi? Alla Destra? Alla Sinistra? “Equamente distribuiti”, così si è espresso. Ci vengono i brividi ad ascoltare certe cose, Sindaco. E tu, che sei addentrato in politica, devi condividere queste cose. Devi condividerle!  
Un’astensione su un’amministrazione comunale, e lo vedremo nel prossimo punto all’ordine del giorno, il trend di cui ho parlato prima. Nel 2003 il debito fuori bilancio, che la stessa maggioranza, consigliere Riso, approverà, certamente perché la maggioranza approverà. Però dagli atti, e lo vedremo dopo, stiamo pagando 550 mila euro per l’esproprio della zona 167 di Gemini. Sapete il legale di quel proprietario nel 2003 (e c’eravate molti di voi) quanto ha chiesto? Nel 2003! E io mi devo astenere su questa amministrazione? Nel 2003, l’Avvocato Italo Zanchi, dice: “Per la zona 167 di Gemini 55 mila euro” , questo lo dice il proprietario attraverso la voce del legale. Ebbene, a distanza di 6 anni, quei 55 mila euro, e io non voglio fare enfasi, per carità, sdrammatizziamo, consigliere Congedi, ci avete aggiunto o ci state aggiungendo solo uno zero in più. I 55 mila euro diventano oggi, e dobbiamo pagarli già da oggi, 550 mila euro. Questa è l’amministrazione!  
Lo stesso discorso si può fare per quanto riguarda l’esproprio del campo sportivo dei Lopez Y Royo.
Queste sono le drammaticità, queste sono le gravi inadempienze. Perché non sono stati dati 38 mila euro nel 2003, e oggi ne diamo 550  mila? Non c’è necessario che è colpevole?  
Poi “fieno in cascina”, lo ha già detto il consigliere Cavaliera, i 956 mila euro che se ne sono già andati.  
Il problema della pubblica illuminazione. Da quanti anni diciamo? Tutti i Comuni, quasi tutti, si sono riversati sulla pubblica illuminazione a basso consumo. Noi spendiamo centinaia e centinaia di mila euro di energia elettrica, per non parlare, l’ho detto nell’altro Consiglio comunale, della situazione anomala della convenzione anche che ci lega alla manutenzione della stessa.  
Ecco, allora, che noi, altro che non votiamo contro o non ci asteniamo, noi a gran voce denunciamo queste inefficienze dell’amministrazione comunale, che sono la causa dell’aver portato dalle tasche dei contribuenti di Ugento, di Gemini e delle marine  fior di quattrini, milioni di euro, che potevano certamente servire. Ho parlato l’altra volta delle piccolezze. L’assessore cita “basta andare in piazza Adolfo Colosso per collegarsi a internet”. Vero, consigliere Minenna? Ebbene, io chiudo con questa battuta: non pensiamo neanche laddove ci può essere questa presenza di persone interessate al problema, cioè di collegarsi. Andiamo a vedere, assessore Pacella. Quanti mesi ha l’aiuola qui di fronte? Quanti mesi che è stata costruita? Questa è l’immagine del nostro Comune. Andiamo a vederla, se qualcuno non ci ha fatto caso. Andate a vedere in che stata si trova, l’aiuola consegnata qualche mese fa. Non ci vogliono soldi per quello, consigliere Congedi. Andiamo a vederla ora che usiamo. Vediamo di tutto delle erbacce. Un triangolo di aiuola. L’immagine del Comune.  
Questa è l’amministrazione!   
E come facciamo a votare astensione o a votare addirittura a favore?   Consigliere Riso, puoi fare tutto quello che vuoi, ti prendi le tue responsabilità, però cerchiamo di avere un comportamento da consiglieri comunali, diverso da quello che in genere abbiamo quando andiamo a farci un caffè al bar. Diverso. Siamo investiti di grande responsabilità.  
Per l’astensione avevo una motivazione politica. Se proprio voleva astenerti dal consuntivo 2008, avevi in tasca la motivazione politica, consigliere Riso. Avevi fatto soltanto quattro mesi di consigliere comunale nel 2008. Quella avrei accettato io. Avrei accettato quella motivazione. Nulla da ridire, anzi, sarebbe stato un comportamento corretto. Ma non che io mi astengo, e poi dico che non vale neanche astenersi, tanto la maggioranza lo approva. O inviti l’opposizione, ti sei permesso a fare questo, hai invitato l’altra opposizione, quelli che sgobbano, di non votare contro. Ma ci rendiamo conto? Ci rendiamo conto di cosa noi sentiamo dire qua?  Fosse stata quella la motivazione, nulla ci avrebbe permesso di replicare. Però cerchiamo di avere un comportamento di un’etica rispondente alle responsabilità che noi abbiamo, quando abbiamo microfono in mano. Perché tutto quello che noi diciamo al microfono è tutto verbalizzato. Andiamo  a leggerci qualche stenopitia di qualche intervento di qualche consigliere, me compreso, per carità, e vediamo se a cuor sereno stiamo assolvendo bene ai nostri compiti istituzionali oppure no.  
Credo scusa, Presidente, se a volte ho alzato un po’ il tono della voce.
PRESIDENTE – Grazie. Io sono preoccupato solamente per l’udito di noi tutti qua, compreso quello del pubblico, perché corriamo il rischio che qualcuno ci fa la rivalsa…  
Interventi? Prego, consigliere Riso.  
CONSIGLIERE RISO – Musate un attimo, solo per chiarire una cosa. Adesso è una replica la mia, giusto? Dopo ci saranno ancora interventi o sono repliche? Perché, sennò io mi astengo dal fare in questo momento…  
PRESIDENTE – Consigliere Riso, quando ti do la possibilità di parlare, parla.  
CONSIGLIERE RISO – La replica, perché poi dopo, scusi un attimo, Presidente, e grazie, io devo rispondere a quello che ha detto Renato, a quello che ha detto Minenna e a quello che diranno gli altri.  
PRESIDENTE – Prego, consigliere Minenna.  
CONSIGLIERE MINENNA – Premesso che non devo rispondere a nessuno, a meno che, come qualcuno ha detto adesso “devo rispondere al consigliere Minenna”….  
PRESIDENTE – Stai sereno, consigliere Gianfreda. Quello che pensi tu non è fattivo.  Prego, consigliere Minenna.
CONSIGLIERE MINENNA – Faccio una premessa, Presidente, intanto ringrazio per avermi dato facoltà di parola. Io non devo rispondere a nessuno. A meno che questo qualcuno, che pochi istanti fa ha detto: “Devo andare a rispondere al consigliere Minenna” non abbia delle facoltà taumaturgiche, a me sconosciute, e di divinazione di entrare nella testa degli altri consiglieri, delle altre persone e quindi presagire eventuali risposte o non risposte.  
Questo, perché? Perché, come diceva un pensatore del 900, un politico e un pensatore del 900, tanto caro all’assessore Greco, lo cito così ti faccio un favore, purtroppo assistiamo costantemente al fatto che in questo Consiglio comunale e in questa città anche le pulci abbiano la tosse.  
E sinceramente, quando si ha la tosse, io non sono un medico, però posso in maniera molto garbata dare dei consigli a chi ha la tosse: ci sono delle pastiglie che vendono in farmacia, che sono efficacissime. Pubblica occulta: si chiamano Benagol.  
Quindi, se questo qualcuno ha la tosse nei miei confronti e io non ce l’ho nei suoi confronti, vada dal medico curante, vada dal medico curante, vada dal farmacista e si prenda delle Benagol.
Accanto alle Benagol, però, prima di venire in Consiglio comunale, si prenda anche, al bar qui vicino o a uno dei tanti bar presenti ad Ugento, una buona dose di camomilla, perché ritengo che l’argomento che stiamo andando a trattare oggi, Presidente, Sindaco, assessori e colleghi consiglieri, sia di importanza capitale. Perché forse nessuno ha detto, o meglio si è detto ma in forme non comprensibili a chi ci ascolta, stiamo parlando di un conto consuntivo, cioè alle entrate e alle uscite relative all’anno 2008 che si sono avute in questo Comune.  
Detto questo, non l’ho fatto nello scorso Consiglio comunale, corre l’obbligo ringraziare il collegio dei revisori uscenti, e il revisore che è subentrato all’incarico, la dottoressa Magagnino, per il lavoro che hanno svolto, che stanno svolgendo e che si andrà a svolgere. Così come ringrazio gli uffici di segreteria,  gli uffici di protocollo e gli uffici ragioneria per avermi messo, in tempi celeri, a disposizione tutta la documentazione riguardante questo ordine del giorno.  
Faccio un salto indietro, assessore Pacella. Perché mi sarebbe venuto da chiedere, anzi da pensare, nell’andare a leggere questo conto consuntivo, a come sarà il prossimo.  
Però, siccome non hanno quelle facoltà taumaturgiche e divinatorie che qualcuno ha in quest’aula, mi riservo poi di intervenire da qui a un anno per il prossimo conto consuntivo.  
Questo lo dico perché, nelle tue relazioni, assessore Pacella, hai spesso fatto cenno a una crisi strutturale di sistema, che si sta avendo nel nostro paese a livello nazionale e che si sta avendo a livello europeo continentale.
Io ritengo politicamente da comunista e personalmente, che in tempi di crisi tutti debbano fare dei sacrifici., principalmente chi ha le risorse per fare dei sacrifici. E sinceramente, al di là delle ragioni di bilancio, al di là delle ragioni dei numeri, a me è venuto un certo senso, chiamiamolo di disgusto, quando questo Consiglio comunale, con voto favorevole della maggioranza, con l’astensione del consigliere Riso e con la ferma opposizione dei restanti consiglieri comunali, è andato a approvare una variazione di bilancio che prevede un taglio ai servizi sociali, quindi in tempi di crisi a quelle fasce di popolazione che maggiormente hanno bisogno di quei servizi essenziali, come il trasporto scolastico, la mensa, l’erogazione dei sussidi, l’assistenza domiciliare agli anziani, che, in tempi di crisi, ripeto, quelle popolazioni che stanno peggio di noi, hanno bisogno.  Al di là, ripeto, delle motivazioni contabili, che oggettivamente non possono essere contestate. Però c’è una motivazione politica: se servivano 35 mila euro, si dovevano andare a tagliare dai servizi sociali?  
Io questo lo chiedo all’assessore al bilancio e lo chiedo anche all’assessore ai servizi sociali: non c’era altro settore su cui incidere? In tempi i crisi noi andiamo a tagliare 35 mila euro ai servizi sociali, con tutte le conseguenze che già quest’anno si potevano intravedere. Perché, nel momento in cui un servizio di trasporto scolastico, e non per colpa dell’assessore alla pubblica istruzione, che so che ha fatto salti mortali per poter garantire questo servizio anche quest’anno, è partito in notevole ritardo e è partito con tutti i disagi che ne conseguono in termini di disservizi… così come ho segnalato questa mattina, protocollando un’interrogazione in merito. Mi viene da pensare. Perché, al di là delle motivazioni contabili, ci sono anche, ci devono essere degli indirizzi politici. Perché, signori miei, se non ci sono indirizzi politici in materia di bilancio, la nostra funzione non ha più un senso. Non ha un senso la funzione del Sindaco, non ha un senso la funzione del Presidente del Consiglio comunale, non ha senso la funzione assessorile, non ha senso la funzione di consigliere comunale, dei titoli che noi ci andiamo a fregiare poi nelle diverse situazioni. Non ha senso.  
Allora, mettiamo un commissario. Purtroppo la mia parte politica non è presente in Parlamento, a piacere di qualcuno e a dispiacere di qualcuno, però fate una richiesta, chi ha parlamentari, e dite: “Guadate, riforma in toto degli enti locali. Noi proponiamo un commissario e diamo tutti i poteri ai dirigenti”. E diamo tutti i poteri agli impiegati. Perché non ha senso stare qua, se noi non possiamo dare un indirizzo politico preciso sui tagli che dobbiamo andare a fare.  
In tempi di crisi io non mi sarei aspettato un taglio delle risorse sociali. Io mi sarei aspettato che qualche responsabile di servizio, che qualche dirigente di questo Comune, rinunciasse al premio di produttività.; che qualche amministratore di maggioranza, che qualche assessore, che il Sindaco, che il Presidente del Consiglio comunale quanto meno si sospendesse in maniera ufficiale, non ufficiosa, come è successo, ma in maniera ufficiale l’incasso della propria indennità. Perché, se servono 35 mila euro per i servizi sociali e li sto andando a togliere dal prossimo Bilancio, con che criterio posso andare  a giustificarmi? Perché, come bussano alla porta del Sindaco, come bussano alla porta dell’assessore Preite o di qualunque altro assessore, bussano anche alla porta del consigliere Minenna. E il consigliere Minenna non sa come… Non può dire… dovrebbe dire: “Non ci sono i soldi”, però le risposte sapete quali sono? Le risposte che ci dà il popolo, la nostra gente: “Possibile che con un territorio tanto grande, dalle immense risorse, sfruttate male o sfruttate da pochi, andiamo a sospendere i servizi essenziali? Questo non è successo, badate bene, soltanto a Ugento. È una crisi strutturale che ha investito tutti i Comuni. Poi ci sono stati Comuni, tanto di Centrodestra e tanto di Centrosinistra, che hanno fatto altri tipi di tagli, e altri Comuni, come il nostro, che evidentemente hanno fatto altre scelte politiche. E queste cose, al di là dei numeri, bisogna andare a dirle.
Come bisogna andare a dire… Faccio una dovuta premessa: io ammiro la capacità politica del Centrodestra a tutti i livelli, anche quando sta al Governo, di dare colpe e responsabilità agli altri. Questo succede in Provincia, e non entro in merito a questa discussione, e succede sovente, in maniera ufficiosa, in questo Comune.  
L’assessore Pacella, che io ammiro per il suo coraggio… io ammiro principalmente per il coraggio politico in quest’aula due persone: il Sindaco e l’assessore Pacella. E lo dico sinceramente, perché hanno la capacità di fare gli scudieri di una situazione ormai al collasso. Perché, assessore Pacella, e lo sai bene, se io fossi una nuova amministrazione, potrei dire: “C’è una situazione deficitaria in termini di conti, ci sono questioni irrisolte, che la passata amministrazione ci ha lasciato”. Non mi si può presentare, come diceva il consigliere Gianfreda, una relazione e dire: “Tutto sommato possiamo ritenerci soddisfatti” se poi il dirigente dell’ufficio ragioneria, se poi i revisori dei conti, vecchi e nuovi, ci vengono a dire: “Guardate che ci sono carente strutturali:  la questione delle spese legali, la questione della Monteco, la questione delle rette per i minori, che si protraggono ormai da 5 – 6 – 8 – 10 anni”. E a parte brevi parentesi, che tutto sommato possono arrivare intorno ai due anni, da quasi 15 anni a questa parte sempre una parte politica governa. E quindi, se mi permettete, posso fare qualche consiglio anche io: se noi vogliamo veramente dirci “possiamo ritenerci  soddisfatti di come questa giunta, di come questa maggioranza ha operato negli anni”, dobbiamo andare prima a abbattere le situazioni pregresse. Sennò poi le situazioni pregresse, come questo debito fuori bilancio di 550 mila euro, che si protrae da anni, me lo andrò a ritrovare, magari io, fra 30 anni, Presidente. Fra 30 anni, queste situazione pregresse, questa è una situazione che si protrae dalla fine degli anni 80, ce le ritroviamo adesso. E, badate bene, non è che se le debba ritrovare per forza il Centrosinistra o il Centrodestra, se le può ritrovare chiunque altro.  
Allora (apro una piccola parentesi e la chiudo subito) io posso ritenermi a favore di quella proposta avanzata dall’assessore Pacella nello scorso Consiglio comunale, quando si è detto: “Noi dobbiamo andare a istituire una commissione speciale consiliare, che vada a verificare le responsabilità amministrative di questi debiti pregressi, di questi mancati espropri, che sono stati fatti negli anni”. Mi trovate d’accordissimo. Nella misura in cui, però, come da tempo vi sollecita tutta, o a questo punto mi viene da dire: quasi tutta l’opposizione, dobbiamo andare, subito, già da domani, a istituire un’altra commissione speciale di inchiesta, consiliare per vedere effettivamente che cosa si nasconde dietro questo mancato… al di là di quelle che poi saranno le sentenze della magistratura, che io non mi sogno né di commentare né di contestare per formazione politica, ma andiamo noi, amministratori del territorio, siamo noi che amministriamo il territorio, maggioranza e opposizione, a accertare quali sono le responsabilità amministrative o altri tipi di responsabilità che si hanno dal mancato introito che si protrae dal 2000, se non vado errato, delle somme che la Monteco ci deve dare perché gestisce la discarica in un nostro territorio.
Facciamole di pari passo. Soltanto così, Sindaco, possiamo dare un segnale veramente di unità. Perché tu più volte hai invocato l’unità su alcune grandi questioni di interesse generale. Per i comunisti non c’è problema a fare unità su queste questioni. Poi possiamo contestare il fatto, e chiudo la parentesi, che in alcuni punti della relazione dell’assessore Pacella, il quale, tranne qualche settore, che viene gestito a livello assessorile più o meno bene, è andare a portare oggi i risultati di un anno di amministrazione.  
Io, assessore Pacella, con tutta la stima che ci lega, con tutta la stima e l’amicizia che ci lega, io non posso sentire alla voce “programma sviluppo economico”… questa nota, da premettere, è stata segnalata, è stata rilevata dal sottoscritto in tempi non sospetti. Io non posso sentire “noi abbiamo fatto un piano delle edicole”. Noi abbiamo fatto un piano delle edicole a Ugento: abbiamo 4 edicole, siamo andati a spendere soldi nel dare un altro incarico e a pagare un debito fuori bilancio, se non vado errato, a un tecnico per la redazione di un piano delle edicole. Quelle edicole mobili da intarlare su aree pubbliche.  
Mi chiedo: a che cosa è servito quel piano a oggi? Perché noi possiamo dare tutti gli incarichi che vogliamo, non ce lo nascondiamo, tanto chi è di Sinistra e tanto chi è di destra, dà incarichi, non è quello il problema. Ma fosse un incarico che almeno possa servire alla collettività!  
Così come io non capisco perché si parlava “noi non abbiamo potuto fare le opere pubbliche tutte o in parte, perché la Regione ha mancato nel redigere la programmazione POR”. Questo è vero in parte. Ma c’è anche da dire che c’erano somme pregresse della programmazione 2000/2006  che non erano state spese, e che la Regione Puglia ha pensato bene di spendere prima di avviare l nuova programmazione. Questo a me risulta.  
Dicevo, non posso sentire “La Regione non ci manda i soldi”. Ecco, la colpa è sempre degli altri. Anche quando stiamo al Governo, la colpa è sempre degli altri.   
Perché io mi domando, assessore Pacella, e tu sei un animalista, convinto come me: la Regione, in collaborazione con le A.S.L. recentemente ha avviato un protocollo d’intesa per le sterilizzazione gratuite dei cani randagi sul territorio.  
Leggo che il Comune di Maglie, giornale di oggi, comune amministrato non da un pericoloso bolscevico, come potrei essere io, ma da Fitto, ha avviato e sta presentando i risultati di questa campagna di sterilizzazione gratuita per i Comuni e per i cittadini sui cani randagi. Lo stesso sta facendo Casarano. Cito due esempi.  
Noi a che punto siamo? A me giungono costantemente lamentele di cittadini che si rivolgono agli uffici di polizia municipale, agli uffici di polizia ambientale, per avviare queste pratiche di sterilizzazione, per le quali passa un mese, un muse e mezzo, due mesi. E, attenzione: stiamo parlando di un servizio del territorio, che è a costo zero per il Comune.
Se non stiamo attenti a queste cose, ripeto, piccolezze, perché poi dalle piccole cose si possono programmare le grandi cose, che cosa dovremmo amministrare e a che cosa dovremmo stare attenti?  
E torno alla premessa che ho fatto prima: andiamocene tutti e diamo soltanto il potere a un commissario straordinario e ai dirigenti, tanto fanno tutto loro per noi. Perché, purtroppo, la legislazione è così. È una legislazione che non condivido, che ha svuotato i Consigli comunali e la Giunta delle competenze che c’erano prima, magari abnormi, però li ha svuotati. Come, assessore Pacella, io non posso condividere (ecco perché voto contro) che mi si dica nella relazione dei passati, dei precedenti revisori dei conti che noi dobbiamo ancora introitare dei canoni: pinete anno 2005, pinete ex Victor Village. Anche se leggo incassati con decreto ingiuntivo nel 2009.  Ma stiamo parlando di aree pinetate comunali.  È proprio fuori da ogni logica non andare a incassare un canone, una somma, dei soldi che sono nostri. E attenzione: non stiamo parlando di spese discrezionali, come più volte si rileva dalle relazioni dei vari responsabili di settore, stiamo parlando di ordinaria amministrazione. Allora, se non siamo capaci, o se non siete capaci, di garantire neanche l’ordinaria amministrazione, allora fanno bene i cittadini a chiedersi: “Ma ci sta faciti tutti ddhai?”.  
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Minenna. Prego, consigliere Riso.  
CONSIGLIERE RISO – Grazie, Presidente. Ci tengo a precisare che le mie astensioni sono messaggi di protesta neutrale, imparziale nei confronti di Sinistra e Destra. Le recite di Renato non mi toccano, come non mi toccano i discorsi di morale spicciola dello stesso. Il mio è un messaggio per uscire tutti fuori allo scoperto.  
Per cui, non accetto giudizi da chi predica male e razzola male.  
Renato & Company vedono la pagliuzza di Riso, e non vedono le travi dell’opposizione. Sempre politicamente. Sul personale ho grande rispetto per ognuno.  
Cosa che, grazie a Dio… ma i guai il Padreterno li dà a chi li sopporta. Non era allo stesso modo sul lato personale nei miei confronti. Parlo in genere, senza fare riferimenti precisi.  
Allora, lo stesso Renato, dicevo, politicamente continua a dare colpe sempre agli altri se non si assume le sue responsabilità. Perché poi, chiedo, si difendono da Riso e non da Italia dei Valori, che la fa da padrone qui a Ugento, alla provincia e alla Regione nei loro confronti?  Sicuramente nei confronti di Riso non la fanno, perché li conosco molto bene, come le mie tasche.  
E ci tengo a precisare che questa mia esternazione non è alcuna polemica, bensì cerco di mettere modestamente il dito sulla piaga di questa situazione incancrenita, nei loro confronti e li sta distruggendo giorno per giorno. Ciò è la prova che non sono avveduti, né hanno capito che la guerra non si fa tra poveri.  
Il consigliere Minenna, poi, viene lodato dal qui presente Presidente, come il consigliere miglior politico di Ugento. Non che voglia prendere il suo posto, mai sia! Magari come il prossimo Sindaco. O lo stesso Minenna che in passato si vantava che andava e veniva da Bari, con il Sindaco. E io, di rimando, gli chiedevo se fosse diventato il Segretario del Sindaco.  
Le battaglie si fanno prima e non a cose fatte. E sto parlando del consuntivo.  Dando un continuo riscontro ai cittadini, che non si fa mai in questo paese. È inutile fare qui dentro le prime donne o demagogia. Ma prima della presentazione del consuntivo, si deve fare prima.. Sapendo le situazioni pregresse. Perché mica le scopriamo oggi! Pregresse e regresse, mai sanate. Perché non si è provveduto a essere incalzanti come opposizione per sanare queste situazioni pregresse?  
PRESIDENTE – Conclusioni. I cinque minuti sono scaduti.  
CONSIGLIERE RISO – Ho finito. Minenna ammira l’assessore Pacella, non me ne voglia l’assessore Pacella, anche io lo ammiro… mi sto rufianando con l’assessore Pacella, come uso fare, con il Sindaco. Ammira il Sindaco. Riso non deve, invece, ammirare o collaborare con alcuno della maggioranza.  
E finisco con il tema di oggi, perché voglio essere costruttivo comunque sempre, checché se ne dica.  
Sino a ieri solo stato anche impegnato per feste e festini. Da oggi sono a tempo pieno a fare sempre la mia parte in  Consiglio comunale ed ovunque. Iniziamo  da subito a mettere in cassa le risorse economiche per i periodi magri. E, nel contempo, realizzare quanto scritto nel programma di questa amministrazione. Grazie.  
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Riso. Prego, Consigliere Minenna.  
CONSIGLIERE MINENNA – Intervengo giusto per fatto personale, come da regolamento. Soltanto per chiarire, perché qualcuno, nel sentire certi sproloqui, può pensare, per lo meno, per quale  motivazione che io e il Sindaco, che al di là della fazione politica che rappresenta, credo che abbia un ruolo istituzionale e sia il Sindaco di questo Comune, come ce l’ha il sottoscritto, e sia il consigliere comunale di questo Comune, insieme a tanti altri, tengo a precisare che siamo andati a Bari, mentre qualcuno si affannava a organizzare comizi per sparlare contro questo o contro quello, e nel litigarsi costantemente con la presidenza di questo Consiglio per fare il capogruppo o per rientrare in questa o in quella commissione, noi siamo andati a Bari semplicemente per risolvere un problema che si protraeva da 15 – 20 anni, che era il problema del mancato allaccio alla fognatura nera che avevano le case popolari di Ugento e alcune palazzine anche di Gemini.  
Problema che, grazie all’impegno di tutti, o di pochi in questa sala, è stato ampiamente credo risolto. Anche se ci sono delle criticità, che poi non è questo il momento di andare a rilevare, e rileverò successivamente all’assessore all’urbanistica, tramite interrogazione.  
Quindi, questo è stato il mio impegno. Se poi mi si vuole fare una colpa nell’essere andato con il Sindaco a Bari per cercare di risolvere un problema, che interessava larga parte di questa popolazione, qualcuno si assuma le responsabilità delle dichiarazioni di tutti abbiamo sentito in questa sala, e ci cittadini ne traggano le dovute conseguenze.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Minenna. Prego, assessore Greco.  
ASSESSORE GRECO – Grazie, Presidente. Credo sia doveroso da parte mia iniziare il mio intervento con una precisazione, che noto che qualcuno ha dimenticato o comunque fa finta di dimenticare: il capogruppo di maggioranza sin dal primo Consiglio comunale di questa legislatura ha sempre appoggiato e condiviso la linea amministrativa di questa maggioranza.  Ha sempre speso, non solo una parola, ma ha fatto diversi interventi per esprimere la soddisfazione politica per una attività amministrativa che ritengo sia stata svolta, sino a oggi, nel migliore dei modi.  
E soprattutto oggi, caro consigliere Gianfreda, non posso esimermi dall’esprimere piena soddisfazione per un consuntivo che evidenzia a chiare lettere che questa amministrazione ha lavorato, sta lavorando e continuerà a lavorare per l’interesse dei cittadini. Perché, a prescindere dalle difficoltà economiche che tutti gli enti stanno incontrando, in una generale situazione di crisi finanziaria, è da evidenziare la capacità di razionalizzazione della spesa di questa maggioranza.  
Razionalizzare la spesa non significa non spendere o comunque tenere in cassa quei pochi soldi che si hanno, ma significa saper intervenire, saper  spendere, con quei pochi soldi che abbiamo a disposizione, per dare comunque delle risposte concrete ai nostri cittadini.  
E le risposte concrete non sono quelle che si realizzano a parole, ma sono quelle che si vedono e che risultano dagli atti. Qui non sto a perdere tempo a elencare a uno gli interventi che questa amministrazione ha fatto in quest’anno, in quanto risultano tranquillamente dalla relazione redatta dall’assessore al bilancio. Inoltre, perché questi interventi che l’amministrazione ha fatto sono evidenti ai cittadini  e i cittadini hanno tutti gli strumenti a disposizione per valutare l’attività amministrativa di questa maggioranza.  
E soprattutto mi meraviglia l’atteggiamento assunto dal consigliere Gianfreda, con troppa enfasi, in riferimento alla problematica riguardante Quarta Colosso. Soprattutto mi meraviglia il fatto che da alcuni interventi si evinca come quella situazione sia addebitabile, secondo qualcuno, solo e esclusivamente alla responsabilità di a questa amministrazione.  
E a tal proposito devo evidenziare come la proposta avanzata nello scorso Consiglio comunale dall’assessore al bilancio di istituire una commissione consiliare di inchiesta, che si occupi solo e esclusivamente di espropri, e di volture delle aree al Comune, sia una proposta che questa maggioranza condivide appieno e che soprattutto ritiene che debba essere realizzata nel minor tempo possibile.  
E con soddisfazione recepisco l’appello fatto in precedenza dal consigliere Minenna, il quale ha detto che è ora di istituire una commissione consiliare di inchiesta, perché io e te, Angelo, che siamo giovani, che siamo appena subentrati all’interno di questa amministrazione, è giusto anche che sappiamo quali siano state le responsabilità amministrative che nel corso degli anni si sono succedute e che hanno portato oggi il Comune di Ugento a avere determinati danni erariali.  Quindi, ti ringrazio, consigliere Minenna, per aver avanzato quella proposta e invito la presidenza del Consiglio di attivare le procedure indispensabili per l’attivazione della commissione consiliare di inchiesta.  
Detto questo, ritengo di esprimere solidarietà nei confronti del consigliere Riso, che oggi è stato tacciato di fare inciuci, di essere un voltagabbana, etc. etc.. Ovviamente, ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero. Se non è condiviso, comunque va rispettato sempre.  
Ovviamente, detto questo, consigliere Riso, ti do atto del fatto che con obiettività stai oggi valutando questo bilancio consuntivo, affermando che comunque, pur essendoci delle somme esigue nel bilancio comunale, questa amministrazione sta comunque conducendo un’ottima attività amministrativa.   Detto questo, ribadisco la piena approvazione politica del bilancio consuntivo, esprimendo un ringraziamento all’assessore al bilancio e al dottore Cucci per il lavoro svolto. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, assessore. Prego, consigliere Cavalera.
CONSIGLIERE CAVALERA – Presidente, giusto dire, visto che l’ha fatto già Angelo, e credo che ha parlato anche a nome di tutti, ma per ribadire che questa questione della commissione consiliare, giustamente come diceva Angelo, siamo d’accordo, senz’altro. Ma da fare non solo sulla questione degli espropri e sui debiti fuori bilancio, ma anche, come diceva Angelo, sui rapporti vecchi e nuovi con la Monteco. E aggiungo pure un’altra cosa: che sia una commissione di controllo sulla post- gestione della discarica, che è un problema altrettanto importante e che non abbiamo il diritto di rimuovere assolutamente. Una commissione di garanzia verso i cittadini e verso il territorio.
Quindi, ben vengano. Io personalmente sono abituato a guardarmi le carte, voi lo sapete, e a studiarle. Per quanto possibile, l’ho già fatto per i debiti fuori bilancio, l’ho già fatto per la questione degli espropri. Però forse addirittura, se facciamo questa commissione, può darsi pure che sia più producente rispetto al lavoro che possiamo fare singolarmente.   Io mi ero riproposto da solo di andarmi a vedere di nuovo i debiti fuori bilancio, per vedere cosa ha detto, semmai la corte dei Conti ha detto niente sui debiti fuori bilancio, perché so che poi vengono mandati tutti alla corte dei Conti. Però, sinceramente, non so se ha mai fatto dei rilievi, se stanno nelle cartelle dei vari argomenti. Siccome è una mole di lavoro grosso, forse se la facciamo insieme può darsi sia più producente.  
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Consigliere Riso, hai replicato, mi dispiace. Altri interventi?  Prego, consigliere Giannuzzi.
CONSIGLIERE GIANNUZZI – Io mi unisco, senza ulteriormente tediare, perché condivido le argomentazioni che sono state ben esposte dai consiglieri di minoranza. Nessun problema per quanto riguarda la costituzione della commissione di inchiesta. Mi farò promotore anche di un’altra proposta, di una commissione di inchiesta che riguardi la gestione del vincolo archeologico in Ugento, la gestione di elargizione contributi ai bisognosi, la gestione della Monteco, una commissione di inchiesta sull’utilizzo e sul costo dei mezzi comunali, e anche una gestione sulla perimetrazione dell’Area Parco.  Grazie.  
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Giannuzzi. Prego, consigliere Coppola.  
CONSIGLIERE RISO – Posso un attimo?  
PRESIDENTE – Consigliere Coppola!  
CONSIGLIERE COPPOLA – Grazie, Presidente. Era anche per esprimere il voto contrario per quanto riguarda questo punto all’ordine del giorno. Ma io anche vorrei indicare questa amministrazione, perché solamente questa commissione di inchiesta e non la commissione al bilancio?  Che a noi manca. Possiamo discutere qualsiasi punto in quella commissione, specialmente i debiti fuori bilancio, dove noi possiamo sviscerare qualsiasi problema e intervenire già a monte, prima di venire a discutere in questa aula, insieme ai consiglieri. Infatti io mi riservo a fare l’intervento per il prossimo punto all’ordine del giorno. Grazie.  
PRESIDENTE – Prego, consigliere Riso.  
CONSIGLIERE RISO – A prova di ciò che ha detto Coppola adesso, stavo per lanciare un messaggio: riconoscendo, intanto che la maggioranza lavora insieme, in gruppo, come una equipe. Cosa che non manca da questa parte: ognuno per sé e Dio per tutti. È grave questo.  
Do la mia disponibilità a lavorare in gruppo, come equipe, come fanno loro, perché in questo devo dare atto: loro sono più gravi di noi. Qui ognuno si alza la mattina per fare la prima donna, ripeto ancora, per dire: “Io, io, io”. Non usano mai dire “noi”.  
Il plurale maiestatis si usa di nome e di fatto.  
Qui chi più vuole apparire, non ho capito per fare che cosa. Per parlare di aria fritta? Quelli fanno a fatti, fanno cose concrete.  
Quindi questo è il mio messaggio, al di là di tutto, checché se ne dica. Giustamente, Coppola diceva, costruttivamente, anziché fare una commissione di inchiesta, facciamo una commissione pratica, una commissione che sviscera i problemi, che ci porti in Consiglio già consapevoli e già preparati sull’argomento.  
Ma veramente ancora vogliamo far ridere i polli? Grazie.  
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Riso. Prego, Sindaco.  
SINDACO – Cedo la parola all’assessore Pacella.  
PRESIDENTE – Mi devi scusare, assessore, non avevo compreso che dovevi intervenire.
ASSESSORE PACELLA – Nessun problema, Presidente. Ho chiesto al Sindaco se potevo soltanto replicare alle osservazioni fatte dai consiglieri.  
Gli amici dell’opposizione evidenziavano il fatto che ormai da diversi anni discutiamo sempre degli stessi problemi, perché, purtroppo, i problemi provengono in continuazione da un’attività amministrativa, che, come sapete, come principio è un’attività in continuazione, al di là di chi amministra o governa un ente locale. Per cui, sono aspetti che ci portiamo avanti, purtroppo, ahinoi, da anni.  
Voi sapete benissimo, e non mi stanco mai di ripeterlo, che quando io evidenzio (così rispondo anche all’amico Minenna) la soddisfazione, la evidenzio non perché sono soddisfatto di tutto quanto l’andamento, lo evidenzio nel momento in cui metto in risalto che con quel poche disponibilità che l’ente ha, sicuramente porta avanti tutto quello che all’inizio si prefigge di fare.  
E quindi, con la mia affermazione di soddisfazione, evidenzio che con quello che era stato programmato, determinati progetti, e quindi l’elencazione nel merito delle attività dell’amministrazione nell’anno 2008 è stato raggiunto, con tutte le difficoltà che, chiaramente, il bilancio comporta. È quello l’elemento di soddisfazione, non per tutto il resto dei problemi, per i quali anche noi, e nelle mie relazioni potete darne atto, non ho mai mancato di evidenziare gli aspetti critici che il nostro bilancio ha da sempre. Non a caso le mie relazioni sono puntuali, proprio perché voglio sempre evidenziare quali sono le difficoltà.  
E io da anni evidenzio, già da quando ero Sindaco, e ben ricorderete nel momento in cui quegli anni avevo la delega anche al bilancio, ho sempre evidenziato la difficoltà strutturale del nostro bilancio, che purtroppo, deriva sempre da attività pregresse. Qui non voglio entrare nel dare responsabilità o meno, ma le difficoltà sono quelle, sono reali. Per cui, dobbiamo fare i conti con quelle difficoltà, con quelle criticità.  
È chiaro che se poi non si riescono a risolvere quelle criticità, man mano, di anno in anno vanno a peggiorarsi e per cui poi ci si trova nelle condizioni che dobbiamo purtroppo intervenire nel fare tagli. E non perché a noi fa piacere, Minenna, fare tagli ai più deboli, perché purtroppo, così come vengono da te, vengono da noi in continuazione. E molto spesso, così come forse fate voi, facciamo anche noi nel dare di tasca nostra interventi ai cittadini che fanno richiesta.  
E quindi non è certamente un piacere da parte dell’amministrazione comunale fare quel tipo di taglio. Ma, ahinoi, così come ci siamo trovati nel 2009…  Perché l’anno particolare non è tanto il 2009, ma è il 2008, che stiamo vedendo una difficoltà particolare, anche se era da prevedere, derivante dal fatto che la nostra parte corrente del bilancio, come ben sapete, necessita di 500 mila euro, che non riesce a far fronte con entrate proprie, le o entrate tributarie.  
E questo è un problema che da anni stiamo cercando di capire come mai.   
La Monteco sono soldi che vanno per spese di investimento, non c’entra assolutamente. La Monteco sono soldi che vanno per spese di investimento. Chiariamo questo passaggio. I soldi della Monteco devono essere spesi per investimenti, non per coprire spese correnti.  Chiariamolo.  Quindi, quei soldi, se non entrano, non riusciamo a fare le opere. Ma le opere che abbiamo previsto nel programma triennale, sia nell’anno 2008 che nell’anno 2009, ci sono delle voci di investimento che devono far riferimento alle entrate della Monteco. Per cui, se non entrano quei soldi, non si fa l’opera.. Non sta in parte corrente quell’importo. C’è stato solo un anno, nel 2001, che furono inseriti quei 500 mila euro per coprire la spesa corrente. E fu un errore madornale che si fece.  Tant’è che quell’anno dovemmo fare una marea di tagli, variazioni, proprio perché, sapendo che non li incassavamo, non potevamo poi spesare la parte corrente.  Il nostro problema, ripeto, sono questi 500 mila euro di spese correnti, a cui non riusciamo a far fronte con la parte delle entrate ordinarie.  
E quale è la spesa? Perché questi 500 mila euro? Purtroppo le spese legali. Continuo a dire “purtroppo”… e forse potrebbe essere una soluzione avere l’ufficio legale all’interno. Ma non credo lo sia di fatto, per il semplice motivo perché non è possibile che il professionista, che inseriremo in convenzione all’interno del Comune possa seguire tutto il contenzioso che va a instaurarsi con il Comune di Ugento. Cioè, non può partecipare a tutti i processi, a tutte le cause, etc., sarebbe un lavoro enorme per quel professionista. L’unica cosa che può fare è quella eventualmente di controllarsi i contratti, di controllarsi le gare d’appalto, verificare se gli atti sono prodotti nella maniera corretta per evitare il contenzioso.  
Questa è l’unica cosa che può fare l’ufficio legale interno. Oppure partecipare alle cause con il Giudice di pace. Ma lì ci stiamo da qualche anno costituendo con il Sindaco. Addirittura lì non stiamo dando nemmeno incarichi. Perché ormai per la questione delle buche etc., il Giudice di pace molto spesso dà ragione al richiedente, e per questo motivo molto spesso andiamo alla ricerca di transigere, se chiedono mille, facciamo di tutto per scendere al 50%. Per cui quelle cause le stiamo evitando.  Stiamo partecipando alle cause di parte civile. Lì avete visto, negli ultimi anni stiamo prevedendo 200 euro per il professionista. Per cui, anche lì il  professionista non è che si va a prendere chissà che cosa. Il grosso, purtroppo, avviene su tutte queste cause di notevole importanza, derivanti dalle problematiche urbanistiche, dalle problematiche di espropri, i cui legali sono di personaggi, tipo professore Sticchi, professore Quinto, professore Millefiori. Sono nomi che, purtroppo, hanno un determinato costo per l’alta professionalità che queste figure rappresentano.  
E quindi, vengono determinati questi costi, che sicuramente sono un problema molto serio per il bilancio del Comune di Ugento.  Questa spesa è di 300 mila euro.
La spesa della pubblica illuminazione. Anche lì c’è un problema del costo di consumo. Adesso, un mese fa, è stata attivata una procedura sperimentale per il discorso di risparmio energetico. Però il risparmio energetico che stiamo sperimentando non è che va a diminuire la spesa del costo di consumo, il costo di consumo rimane quello, a meno che non si trovano altre voci di risparmio, che è quella dell’opportunità, per esempio, di dotare i nostri edifici comunali di fotovoltaico. E su questo noi abbiamo già partecipato. Perché sapete benissimo che ci sono dei bandi. Abbiamo partecipato, ci auguriamo di poter ottenere dei finanziamenti per fare questo.  E il consumo dei beni comunali si aggira intorno ai 60 – 70 mila euro, non è che sia poi questo grossissimo risparmio.  Andremmo a risparmiare 20 mila euro, 30 mila euro. Però il grosso della spesa è la pubblica illuminazione, che incide circa 500 mila euro.  
Problema dei minori. Il problema dei minori è un problema ormai risaputo, è un problema che sta attanagliando diversi Comuni. Non è che altri Comuni non abbiano queste difficoltà. Evidentemente noi abbiamo in Ugento una situazione sociale da parte di alcune famiglie abbastanza delicata, per cui il grosso numero di minori di Ugento sono obbligati a essere trattenuti in istituto. E gli istituti hanno un determinato costo. Per cui, anche quello va a incidere.  
L’altro problema è il problema dei randagi, che è stato sollevato, che ha un costo il mantenimento all’interno delle strutture canili.  
L’altro problema serio è quello dei rifiuti ingombranti. Anche questo è un costo. Nel nostro bilancio sono 140 mila euro per il discorso dello smaltimento dei rifiuti ingombranti. E questa è una cattiva abitudine che purtroppo tutti noi cittadini abbiamo nell’abbandonare questi rifiuti sul territorio. Molto spesso sono rifiuti che provengono da altri territori. Il nostro territorio, sapete benissimo, per la sua estensione ha enorme difficoltà di controllo.  
Allora, sono tutti questi gli aspetti che determinano una difficoltà nell’andare a coprire la parte corrente del nostro bilancio. Per cui, abbiamo bisogno di questi 500 mila euro, derivanti dagli oneri di urbanizzazione.  
Da tener presente poi che i servizi a domanda individuale, da sempre, ormai non aumentiamo quasi mai, proprio perché capiamo le difficoltà delle famiglie, ma avete visto spesso, anche nelle relazioni del collegio dei revisori, che richiamano la necessità, siccome sono servizi in perdita, di rivedere anche quell’aspetto delle aliquote. Ma loro non lo fanno perché vogliono far male ai cittadini, perché sono anche loro cittadini del nostro Comune, ma lo dicono nel momento in cui verificano che il costo di quel servizio ci costa veramente tanto.  
Allora, siccome è un servizio a domanda individuale, e quindi non è un obbligo dell’ente, ma è a richiesta del cittadino, a questo punto dovremo fare in modo anche lì di andare a rivedere qualcosa. E da lì è stato determinato, caro amico Angelo, la necessità… Quest’anno la difficoltà del servizio dei trasporti, da che cosa è derivata? Dal fatto che in bilancio di previsione 2009 l’importo del servizio, anziché senza previsto 110 – 115, quanto era nell’anno precedente, abbiamo previsto, se non vado errato, 94. Ma perché abbiamo previsto di meno? Sia perché non avevamo l’opportunità di continuare a mantenere quel servizio a quel costo, ma sia perché prevedevamo una razionalizzazione nell’ambito del servizio, che era quello, almeno per quanto riguarda i ragazzi delle scuole… non per le scuole materne, perché quello è un servizio che va fatto prelevando il bambino casa casa, ma per i ragazzi della scuola elementare e per i ragazzi della scuola media, era quello di prevedere dei punti di raccolta, anziché fare un discorso di raccolta casa casa.
Si è pensato a quello. Per cui, da lì c’è stata questa diminuzione, perché non c’era la possibilità di coprirlo a 118 mila euro. E quindi quello è stato il motivo del ritardo, perché si è voluto andare a rivedere un attimino e comunque mantenere quel servizio. E ti apro e chiudo la parentesi: molti Comuni non lo stanno più facendo. Vedesi Comune di Taurisano. Il Comune di Taurisano non lo sta facendo per carenza di denaro.  
Ahinoi, tu dici, ma perché andiamo a colpire la parte debole? Non per volontà, ma perché, quando ci troviamo in situazioni in cui siamo obbligati a dover far fronte al pagamento di fatture, o al pagamento, e quindi riconoscimento del debito fuori bilancio per sentenze, purtroppo quelle diventano una priorità. E quindi l’amministrazione è obbligata a andare a fare dei tagli.  
Voglio dirvi, così come ho fatto il passaggio, non perché a me piace che ci sia un avanzo di amministrazione da conservare per eventuali debiti, ma siccome io conosco, come qualcuno di voi, veterano di questo Consiglio, sa che ci sono situazioni del passato ancora in piedi… E questo ho fatto il passaggio del debito dei causa con la comunità Papa Giovanni XXIII, lì c’è un processo ancora in atto, di cui non sappiamo quale sarà l’esito finale. Ma lì c’è una richiesta enorme, che certamente non è da addebitare all’amministrazione Ozza o Pacella prima, o Gabriele Congedi, ma è da addebitare alle passate amministrazioni. Però non possiamo dire “È colpa di quello”. Noi ci troviamo a governare e dobbiamo far fronte a quel tipo di richiesta.  
E quindi, nel momento in cui dobbiamo affrontare, quindi risolvere il problema, dobbiamo purtroppo decidere di fare dei tagli, dei sacrifici, che purtroppo vanno spesso a coinvolgere situazioni che a noi non fanno piacere, ma siamo obbligati a farlo nel momento in cui diventano spese discrezionali, così ama definirle il nostro dirigente.  
Perché le spese obbligatorie, sapete, sono quelle del personale, sono quelle delle utenze, del funzionamento, del pagamento degli interessi per i mutui. Avete visto che il nostro indebitamento è di 5 milioni di euro. E lì ogni anno ci sono gli interessi da pagare. Ma 5 milioni di euru che risaolgono a opere pubbliche di 30 – 40 anni fa, che vanno avanti di anno in anno e gli interessi si vanno a esaurire con il passaggio degli anni.  
Allora, i problemi del 2008… Per fortuna nel 2008 siamo riusciti a fare quello che avevamo programmato.   Nel 2009 abbiamo visto l’altro giorno che abbiamo dovuto fare dei tagli, obbligatoriamente. A causa di che cosa? A causa del fatto che i 500 mila euro degli oneri di urbanizzazione, che occorrono si per coprire la parte corrente, non possiamo più garantirli, perché gli oneri stanno venendo meno.  Anche qui, potete richiamarci alle responsabilità, che è quella del fatto che l’ufficio non si sta attivando per la redazione del benedetto Pug. Ma anche lì (apriamo e chiudiamo la parentesi) non prendiamoci  in giro: nel momento in cui si attiva la procedura del Pug, non sappiamo quando andremo a approvarla. Sempre per discussioni che la parte politica porterà avanti.  
I piani di lottizzazione. I piani di lottizzazione si stanno portando avanti, c’è un’istruttoria in corso. Noi ci auguriamo di poter portare dei piani in approvazione entro la fine dell’anno per sperare di a ottenere oneri il prossimo anno, che ci consentiranno di poter poi coprire la parte corrente del bilancio. Ma non possiamo stare con questa speranza, dobbiamo andare a capire dove c’è questo grosso… come poter risparmiare questa spesa legale, come poter risparmiare questa spesa della pubblica illuminazione, del canile, degli ingombranti, delle spese legali, etc..  
È su questo che siamo chiamati a dover lavorare tutti in maniera compatta, ritengo, perché poi sono i problemi che, quando non ci saremo noi, ci saranno altri o qualcun  altro di questa assise, si troverà a dover affrontare.  
E allora, se ci mettiamo tutti non re a logica di dover cercare di fare gli interessi del bene comune, ritengo che questo tipo di lavoro debba essere portato avanti, lavorando nelle condizioni sicuramente. Ma cercare di capire come mai tutte queste situazioni, per non avere sorprese, l’ho detto l’altro giorno, su eventuali richieste di debiti fuori bilancio per motivazioni di esproprio… io conoscevo, fino a qualche mese fa, le ultime situazione di esproprio, che era quello di Quarta Colosso, che discuteremo più avanti, quella del Campo di calcio, ma potremmo rischiare di averne delle altre situazioni, che sono ancora in piedi. Io conosco tuta una situazione di un’opera di fognatura nera, la cui impresa ancora reclama di avanzare dei soldi, per esempio. Sono opere fatte negli anni 90.  
Allora, purtroppo, l’amministrazione comunale di Ugento ha avuto negli anni un po’ bui della nostra storia di Ugento, che sono gli anni che ritengo siano stati neri e che hanno determinato uno sconquasso. E sono gli anni che sicuramente vanno dall’anno 1988 al 93 – 94. Sono stati quegli anni, purtroppo, che la gestione politica sicuramente ha peccato notevolmente e ha enormi responsabilità.  
E quindi, da quel periodo sicuramente sono state determinate diverse situazioni, che hanno poi negli anni purtroppo peggiorato ancora di più e messo nelle condizioni, le amministrazioni che si sono succedute, di dover sempre comunque far fronte con quelle difficoltà e con i vincoli che le finanziarie ci imponevano. Non dimenticate che ci sono i vincoli della finanziaria.  Il vincolo del Patto di Stabilità è un vincolo serio a carico degli enti locali. E quindi, per rispettare anche quel vincolo, con tutte le difficoltà che già poco fa vi ho enunciato, diventa difficile andare a soddisfare tutte quante le esigenze. E dove si va a tagliare? Purtroppo nelle spese discrezionali. E nelle spese discrezionali purtroppo ci sono quelle dei servizi sociali, ci sono quelle che riguardano le problematiche delle associazioni. Cioè, una serie di problemi che purtroppo ci vedono a dover far fronte con dei tagli che sicuramente, ve lo posso assicurare: quando volta che dobbiamo fare questo tipo di discorso, a malincuore dobbiamo purtroppo prendere atto di questa situazione.  
Allora, io ritengo, e chiudo, che le vostre osservazioni, non voglio dire che non sono corrette. Sono corrette, ci mancherebbe altro. Perché i dati di fatto sono quelli. Ma dovete anche comprendere che chi sta a amministrare deve purtroppo prendersi delle responsabilità. E quando deve assumersi delle responsabilità è obbligato a seguire una strada, che ormai è quella. Cioè, non ci sono altre soluzioni, se non quella di dover fare dei tagli, che sicuramente  a chi amministra non fa piacere. E quindi, molto spesso, così  come diceva Minenna “che cosa ci stiamo a fare noi qui? Diamo in mano ai dirigenti, ai responsabili la gestione”, io lo sto dicendo da qualche anno a questa parte. Tu forse lo stai dicendo oggi, ma io lo sto dicendo da qualche anno, perché mi rendo conto, come tutte le altre amministrazioni, delle difficoltà degli enti locali di fare programmazione politica.  Perché tutto ciò che noi vogliamo fare da un punto di vista di intervento, come volontà politica, gli enti locali non sono nelle condizioni, perché per situazioni del passato, per vincoli delle finanziarie è quant’altro, non riescono a tare come risposta.  
E quindi molto spesso io sono quello che afferma “ma che ci stiamo a fare?”.  Diamo in mano, invece, a un direttore generale, che rappresenta l’amministrazione, perché ormai tutti i bilanci degli enti saranno soltanto bilanci per gestione ordinaria.  
Ben vengano poi (è su questo che siamo chiamati a lavorare) le occasioni di finanziamento. Ma le occasioni di finanziamento sono e servono in modo particolare per opere di investimento e per opere di sviluppo, perché sono diretti alle attività promozionali, ma sicuramente non vanno a soddisfare le esigenze dei cittadini, in termini di aspetto economico, di solidarietà dal punto di vista sociale.  
Questo, ahinoi, dobbiamo fare in modo di utilizzare la leva fiscale, che tra qualche anno, con il federalismo che il Governo centrale vorrà portare avanti,   saremo costretti a dover attuare.  
Per cui, tutto ciò che le amministrazioni comunali recepiranno come risorse dalla propria comunità, sarà speso per la propria comunità, però sarò molto difficile, perché già i cittadini si trovano in difficoltà dal punto di vista economico – finanziario, andare a incidere ancora ulteriormente, richiedere ai cittadini ulteriori sacrifici.  
Per cui, la situazione non è rosea. Per questo io non sono soddisfatto, ma sono soddisfatto, in quella frase che Minenna ha voluto evidenziare, nel momento in cui, con quelle risorse del 2008, che avevamo previsto, siamo riusciti comunque a portare avanti quel programma che, con l’approvazione del Bilancio di previsione, ci eravamo trovati d’accordo, almeno come maggioranza a approvare. Grazie.  
PRESIDENTE – Grazie, assessore. Prego, Sindaco.
SINDACO – Dopo l’intervento dell’assessore Pacella, abbastanza esaustivo, credo, e chiaro in tutte le sfaccettature che possono essere ritenute valide per portare anche un po’ di luce su alcune domande fatte dall’opposizione, io credo che ci sia poco da aggiungere.  
Mi preme soltanto parlare di due aspetti: uno un po’ meno amministrativo e più politico, e l’altro prettamente amministrativo.  
Mi riferisco alla diatriba che c’è stata poco fa e anche l’altra volta tra il consigliere Riso e alcuni consiglieri dell’opposizione.  
Io voglio tranquillamente rassicurare tutti quanti, che, come ha detto Angelo poco fa, i rapporti tra il Sindaco, quale rappresentante istituzionale dell’ente comune, deve essere improntato sempre alla massima disponibilità e alla massima collaborazione, con chiunque, siano essi consiglieri di maggioranza, siano essi consiglieri di minoranza.  
Ma soprattutto anche nell’ottica di una migliore collaborazione, di una fattiva collaborazione, che non deve mai mancare tra rappresentanti istituzionali. E soprattutto, ancora di più, quando si tratta di portare a soluzione problematiche relative al nostro territorio, alla nostra popolazione.  
Per cui, tutti coloro che hanno chiesto, in qualsiasi istante, in qualsiasi momento, di rapportarsi con il Sindaco per affrontare problemi, ripeto, che riguardano il Comune di Ugento, la mia disponibilità è stata sempre ampia e assoluta verso chiunque. Perciò (do una nota scherzosa) non ci deve essere, caro Totò Riso, la rivendicazione di un tuo diritto a rapportarti come meglio credi. Io credo che tutti quanti i consiglieri siano liberi di esprimersi nel modo che più ritengono idoneo per la causa comune, è quello del bene comune.  
Perciò, che ogni tanto qualcuno possa assumere atteggiamenti di maggiore contrasto e in altri momenti di maggiore collaborazione, questo attiene alle vicende politiche, amministrative che ogni tanto, nel corso degli anni, vengono registrate all’interno dell’attività consiliare.  
Perciò, non c’è niente di scandaloso, ognuno può parlare e esprimersi come vuole, soprattutto, ripeto, quando affrontiamo problemi di carattere comunale.  
Detto questo, io voglio ritornare su un problema che ha sollevato Angelo Minenna e che era stato già proposto dall’assessore Pacella l’altra volta e ripreso dall’assessore Graziano Greco, circa la costituzione di commissioni consiliari, soprattutto relativamente a ciò che è emerso in tutti questi anni, non soltanto adesso, ma anche negli anni passati, e che riguardano i debiti fuori bilancio di questo Comune.  
Rio voglio ricordare a chi c’era allora, non ai giovani, che sono venuti adesso, ma a chi c’era nella passata mia consiliatura, che già all’epoca, in quei cinque anni, abbiamo approvato, se non vado errato, e abbiamo pagato debiti fuori bilancio per circa 2 milioni e mezzo, due milioni e 7, circa. Sempre dovuto a atti di qualche decennio fa, anni 80, qualcuno addirittura anni 70. Chiaramente, questo ha portato all’impossibilità del Comune di Ugento di andare a affrontare problematiche relative al territorio, quali strade, verde, arredo urbano, servizi sociali, servizi cimiteriali.  
Voglio dire, se quei soldi fossero rimasti nelle casse nel Comune, io credo che attualmente non staremmo parlando di fatti attualmente tragici, cioè la mancanza di fondi da investire in servizi alle persone, perché Ugento, grazie a Dio, se avesse avuto quei fondi a disposizione, sarebbe stato uno dei Comuni che avrebbe assunto, almeno nei riguardi della gente, negli impegni precisi da poter mantenere.  
Cosa che non è stata possibile a causa di questi continui riconoscimenti di debiti fuori bilancio.  Attualmente stanno venendo a galla altri due – tre debiti fuori bilancio.  
La richiesta fatta mi sembra una richiesta giusta, doverosa e credo condivisibile da parte di tutti. Non  si vuole, con questa commissione, andare a rivangare, o a punire, o essere… si vuole soltanto capire, da parte di chi è venuto adesso a far parte del Consiglio comunale, di capire come mai c’è questa insorgenza di debiti un interno di un bilancio comunale che comunque nel passato ha subito già questi danneggiamenti, questi danni.  E, ripeto, è un atto dovuto.  
Poi, qualcuno ha chiesto altre commissioni d’inchiesta. Ma, amici, qua cerchiamo di essere seri, perché quando parliamo di una commissione di inchiesta per accertare responsabilità che hanno provocato danni per milioni di euro, per diverse decine di miliardi vecchi, è un fatto. Andare a fare i pignoli sulla gestione di atti recenti, quando basta un atto ispettivo del singolo consigliere per accertarsi se c’è stato o meno osservanza alla Legge, io credo che si può discutere anche nella commissione di competenza. Cioè, non vogliamo essere eccessivamente… Anche perché le commissioni si fanno quando abbiamo di fronte fatti conclamati e che hanno arrecato danni seri e abbastanza evidenti alle casse del Comune, ai servizi del Comune.  
Se poi vogliamo fare i pignoli, possiamo anche… Però, ripeto, cerchiamo di essere… Un altro riferimento che voglio fare è quello relativo al caso, sempre benedetto, della Monteco. Ia credo che già l’assessore Pacella abbia spiegato qualche cosa. Io credo di voler essere ancora più preciso.  
Su questo fatto, ogni qualvolta si parla di bilancio, si parla di consuntivo, si parla di equilibri di bilancio, qualcuno dell’opposizione caccia sempre questo argomento, come se fosse una pecca di questo Comune. “La responsabilità è del Comune di Ugento, perché non riesce a venire a capo di questa benedetta convezione”. Per cui, commissioni di inchiesta qualche anno fa, faceste un cancan qua dentro, alcuni, pensando che tra gli atti di quella commissione ci fosse chissà che cosa, poi, dopo le sceneggiate di qualcuno di dentro, alla fine non è emerso niente di talmente grave, da giustificare tutta quell’attesa spasmodica che c’era per andare a controllare quegli atti.  
Attualmente un fatto è certo: c’è una situazione di carattere finanziario che va chiarita.  
E siccome ci siamo affidati, e lo ripeto ancora una volta, forse l’ho detto già dieci volte altre qui dentro, a uno dei migliori studi legali della provincia di Lecce, all’Avvocato Pietro Quinto, io credo che bisogna, chi sa di giustizia amministrativa, sa i tempi che bisogna rispettare per poter arrivare a soluzione, io credo che l’Avvocato Quinto, incaricato dal Comune di Ugento, sarà in grado quanto prima, logicamente nei tempi che la Legge prevede, a arrivare alla conclusione dell’arbitrato previsto all’interno di quella convenzione. Per cui i spero che il collegio arbitrale chi dia ragione e così, finalmente, metteremo  tacere tutte queste critiche che ci vengono. Però con una osservazione ulteriore: sembra, di quello che si dice, che si sente qui dentro, che quella convenzione sia la causa di tutti i mali dell’amministrazione comunale.  
Allora, a parte il fatto che quella convenzione stipulata nel 2003 prevedeva per il Comune di Ugento, oltre lo smaltimento gratis, anche l’erogazione di una royalty per 500 mila euro, già questo fatto ci dice che quella convenzione ha migliorato, e non di poco, il contenuto della precedente convenzione. Questo è un dato di fatto, sta negli atti.  
E se adesso stiamo parlando di arbitrato, è perché in quella convenzione erano previsti 500 mila euro di Royalty per il Comune di Ugento.  
Perché non è stata pagata? Voi lo sapete, ma lo saprete meglio quando avremo gli atti dell’Avvocato Quinto, il quale ci illustrerà all’interno del collegio arbitrale, voi sapete tutti quanti che, quando si ha a che fare, per la discussione di un qualcosa che il Comune ritiene di essere creditore legittimo, la parte avversa non è che accetta di riconoscere il suo debito e di pagare. Evidentemente la parte avversa cercherà di mettere in atto tutti gli espedienti possibili o per non pagare o per ritardare il pagamento.  
Poi sta ai nostri Avvocati far valere le nostre ragioni. E siccome io sono fiducioso, perché canta carta, la convenzione è quella, la somma ci deve essere data, io spero che quanto prima, con quei soldi provvederemo anche, se il collegio ci darà ragione, a alleggerire il costo di smaltimento che i cittadini tra poco dovranno andare a pagare, dopo la chiusa della discarica Monteco e con il nuovo impianto che ci sarà, e in parte quei soldi serviranno a fare qualche cosa, soprattutto alberi, arredo urbano e quant’altro serve per Ugento, per rendere un po’ più vivibile la nostra città e le nostre frazioni soprattutto. Questo è il fine ultimo che ci proponiamo. Chiaramente, attualmente, come è stato illustrato, il conto consuntivo soffre, così come soffrono tutti i conti consuntivi che i Comuni d’Italia, con poche eccezioni, che sono sulle dita di una mano,… Allora io vi pregherei di andare a chiedere a qualche Sindaco amico, non per forza della vostra parte, anche della parte nostra: “Come state col conto consuntivo. Come state con gli equilibri di bilancio? Come state con i vostri bilanci di previsione? Come state con i debiti delle Comune?”. Sentite che cosa vi rispondono. Se noi siamo tra i Comuni cosiddetti virtuosi…  perché c’è una lettera con la quale  hanno comunicato che, proprio per il fatto che Ugento ha rispettato il Patto di Stabilità, è stato inserito tra i Comuni virtuosi, per cui è riconosciuto un credito di 92 mila euro a favore del Comune di Ugento, vuol dire che contabilmente e finanziariamente questo Comune sta rispettando tutte quelle che sono le regole per mantenere il bilancio in perfetto equilibrio, senza uscire con i debiti. Basta vedere qualche Comune qui vicino: Melissano e Casarano, senza andare troppo lontano. Uno, che ha 4 – 5 milioni di debiti, l’altro adesso hanno scoperto che ha altri 3 milioni di euro di debito.  
Io credo che, dalle carte che ci sono qui, grazie anche al lavoro fatto dai nostri dirigenti, dai nostri revisori, io credo che questo fatto a Ugento non si verificherà mai.  
Allora, almeno da questo punto di vista, un atto di gratitudine nei confronti di chi ha lavorato all’interno degli uffici e di chi ha gestito l’amministrazione comunale in maniera oculata, in primo luogo l’assessore Pacella, che da otto continua a sfornare relazioni compendiose, che io spero tutti quanti apprezzerete , io credo che questo fatto già vi debba, almeno, fare intravedere una piccola, tra le tante critiche, una piccola attenzione di positività nei confronti di chi si sta sforzando, tagliando le spese, cercando di contenere altri costi, etc., sta cercando di mantenere il bilancio di Ugento in maniera costruttiva perché rispettare i vincoli di stabilità. Che, se non vengono rispettati, produrranno delle conseguenze molto più gravi sull’intera collettività ugentina.  
Detto questo, io spero di non essere stato… Non voglio essere frainteso, né voglio portare giustificazioni da parte mia all’attività del Comune. Ma io vi prego soltanto di credere che se si fosse la disponibilità, se ci fossero i mezzi finanziari, se ci fosse la possibilità di attivare altre entrate, e per questo stiamo cercando di attivarci, io credo che alla fine tutto ciò non può che avere anche il vostro appoggio. Perché alla fine quei soldi ricadranno, non vari benefici, sul territorio di Ugento.  
Poi, ognuno è libero di esprimersi come vuole. Chiaramente la parte politica avversaria deve qualche volta, anche per ragioni politiche, esprimersi contro. Ma qualche volta si può anche (non lo sto chiedendo) dare un voto di astensione. Però un po’ di comprensione da parte vostra non sarebbe sbagliata. Grazie.  
PRESIDENTE – Grazie, Sindaco. Prego, consigliere Giannuzzi.  
CONSIGLIERE GIANNUZZI – Soltanto per fatto personale. Sindaco, come è mia abitudine, tu sai che sono… almeno credo di essere sempre stato riconosciuto  come una persona abbastanza seria. Quindi, quindi faccio un intervento in Consiglio comunale, non è che lo faccio giusto per parlare.  
Perché ho sentito “siamo seri”. Non era a me rivolto, però, a pensar male si fa peccato, però a volte si indovina, diceva un vecchio politicamente, attualmente sulla scena…  
SINDACO – Scusa, Nico, per chiarire. Anche Cavaliera aveva chiesto un’altra cosa prima di te. “Siamo seri” si riferiva all’argomento in sé per sé, non alle persone, per carità.  
CONSIGLIERE GIANNUZZI – Quindi diciamo, Sindaco, che nel momento in cui la Pubblica Amministrazione ha la necessità di avviare una inchiesta di tipo amministrativo, è ovvio che fa riferimento a degli atti. E gli atti, sia per quanto riguarda i debiti fuori bilancio, sia per quanto riguarda gli argomenti che io ho sollevato, sono ugualmente presso questa sede comunale.  
Quindi, non si tratta di fare una commissione perché in un caso mancano gli atti e bisogna acquisirli, e nell’altro caso gli atti ci sono, per cui per il consigliere comunale occorre accedere semplicemente per prendere visione.  
Gli uni e gli altri sono in questa sede comunale e raccontano delle storie.  
Ora, io reitero la mia richiesta, che formalizzerò. E per con vincervi nella necessità di queste inchieste, evidentemente la accompagnerò con un dossier, dove indicherò le motivazioni e le irregolarità che un consigliere comunale abbastanza certosino, come mi sono sempre ritenuto io o come gli uffici mi hanno ritenuto, ha potuto verificare da tre anni a questa parte. Anche perché il Consiglio comunale ha la necessità di verificare quello che non solo è stato fatto, ma quello che viene fatto e come è stato fatto.  
Quindi, la necessità della commissione di inchiesta ben venga, nessun tipo di problema.  Posso, pero, garantire che la accompagnerò con questo dossier anche in queste materie. Per cui, se poi non ci sarà la volontà di fare una commissione di inchiesta, allora il consigliere comunale, che ha necessità di avere questi chiarimenti, non trovandoli in sede amministrativa, sarà costretto a trovarli altrove.  
Perché da un po’ di tempo a questa parte il sottoscritto è fatto continuo oggetto di velate insinuazioni, anche sulla propria attività professionale.  Sindaco, non sto parlando con lei. A lei devo dare atto che da parte sua, come penso da parte mia, il rapporto con lei è stato sempre cordialissimo e di collaborazione quando mi è stata richiesta.  
Però è bene che si smettano, Sindaco, e lo dico a suocera perché nuora intenda, degli atteggiamenti nei miei confronti, anche di tipo professionale, allusivo a attività che possono portare anche a un incontro con questo Comune, e mi riferisco alla mia attività difensiva in sede penale, laddove si è sostenuto, e di questo mi tutelerò nelle sedi competenti, che il Comune avrebbe fatto un favore nei confronti del sottoscritto.  Giusto era un accenno, approfondirò poi nelle sedi opportune che cosa é successo.  
Io ho la massima disponibilità, però, naturalmente, anche io, per la mia piccola cultura giurisprudenziale, so muovermi, e vi posso garantire che l’ho fatto sempre nella massima collaborazione, e voglio continuarlo a fare nella massima collaborazione. Soltanto questo, grazie.  
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Giannuzzi. Prego, consigliere Minenna.  
CONSIGLIERE MINENNA – Brevemente e soltanto per dichiarazione di voto, che naturalmente sarà un voto contrario.  
Io prendo atto della dichiarazione che ha reso precedentemente l’assessore Pacella nel rispondermi. Io, però, vorrei che non fossero mal capite, o, peggio ancora, travisate le mie parole. Io non ho detto che questa amministrazione si diverte o goda nel fare tagli ai servizi sociali. A parte il fatto che oggettivamente si deve prendere atto che c’è stato un taglio di 35 mila euro alle politiche sociali. Se poi andiamo a contestare pure i numeri, abbiamo finito.  
ASSESSORE PACELLA – Angelo, è 2009 quello. Noi stiamo oggi parlando del 2008. Non cambiare argomento.  
CONSIGLIERE MINENNA – Proprio per questo, e poi mi riallaccio a una cosa che ha detto il Sindaco. Io ho detto che, visto che abbiamo chiuso con un avanzo di amministrazione di 600 mila euro e oltre… questo conto consuntivo l’abbiamo chiuso l’anno scorso con 600 mila euro di avanzo. Io ho detto nel mio intervento: non credo… e questo lo dico al Sindaco, perché ha detto: “Mai si verificherà che questo Comune andrà al di sotto dell’equilibrio di bilancio”. Io, per la mia scarsa conoscenza che ho dei numeri, mi sia consentito il beneficio del dubbio, io ritengo che il 2009, così come si è prospettato nel Consiglio comunale di giorni fa, io ritengo che il 2009 non andremo a chiuderlo con un equilibrio di bilancio. Poi, se ci sarà, sarà tanto di guadagnato, non per questa maggioranza, sarà tanto di guadagnato per Ugento, non c’è nessun problema.  
Però da che cosa sorge la mia contrarietà? Io ho detto: “In tempi di crisi…”… Perché l’assessore Pacella giustamente dice: “C’è crisi”. Io ho detto: “In tempi di crisi, i sacrifici, se dobbiamo farli, dobbiamo farli tutti”. E ho indicato alcune soluzioni che non sto qui a replicare. Così come pure, per esempio, un altro consiglio: visto che abbiamo necessità di oltre 500 mila euro come spese correnti, non so, costa molto affidare l’incarico a un tecnico o, meglio ancora, farlo fare d’ufficio, così andiamo a risparmiare ancora di più, e fare una ricognizione delle aree demaniali e di proprietà del Comune, in modo poi, per esempio, da assolvere alle tante richieste di associazioni, di cooperative sociali che chiedono l’utilizzo di aree che sono nostre dietro pagamento di un canone?  
Costa molto fare queste cose? Queste piccole cose, queste piccolezze, costa molto farle? Ecco le mie perplessità e i miei dubbi. Ma non ho detto che l’amministrazione si diverte a fare un taglio ai servizi sociali. Sappiamo però e prendiamo atto che nel 2009, per i servizi sociali, ci saranno 35 mila euro in meno.  
La variazione di bilancio non l’ho predisposta io. Addirittura io ho votato contro. Chi ha votato a favore, si assume la responsabilità nel prossimo consuntivo.  Abbiate pazienza!  
E anche chi si è astenuto su quella variazione. Anche chi si è astenuto.  
PRESIDENTE – Consigliere Riso.  
CONSIGLIERE RISO – Come dichiarazione di voto, un breve periodo. Coppola, non fare il pagliaccio, per favore. La dichiarazione l’hai fatta tu, per te, che c’entri con me? Non ho capito.  
Stai calmo e cerca di fare gli articoli passando parola prima a me. Al prossimo ti denuncio, se fai un articolo senza chiedere il mio consenso, ti denuncio la prossima volta. Quindi stai attento, fai il poliziotto, se lo sai fare.  Quindi, non provocare inutilmente.  
Le criticità, stavo dicendo, del Consuntivo, ci sono tutte, ma per il futuro vanno superate a monte, con il contributo di tutti.  
Lipse dixit L’ha detto lui e solo lui o l’ha deciso solo lui, non deve essere applicato. Mentre deve essere o esistere il plurale maiestatis. Non sono lezioni. Facciamo, decidiamo, diciamo, la voce deve essere unanime plurale.  
Costruttivamente, personalmente, per lasciare la porta aperta a tutti e per un fatto di mia coerenza, non ho che ha astenermi.  
Questa è la mia dichiarazione di voto. Grazie.  
PRESIDENTE – Votazione.
CONSIGLIERE COPPOLA – Un attimo. Siccome avete detto che non siamo seri per quanto riguarda le dichiarazioni, oppure le proposte che facciamo noi, io pretendo una risposta per quanto riguarda la commissione al bilancio. Questa è una promessa che avete fatto all’inizio, di quando ci siamo insediati, dicendo che la commissione al bilancio sarebbe stata fatta negli anni futuri o primi. Cosa che adesso stiamo quasi a scadere del mandato, non si è vista. Questa commissione non deve dare peso a questa amministrazione, perché ci dobbiamo prendere il gettone di presenza, lo possiamo fare anche senza la dovuta retribuzione. Serve esclusivamente per snellire il lavoro in questo Consiglio.  
Per quanto riguarda il Sindaco, quando ha detto “io cito delle parole di una persona che non è più in mezzo a noi”, quasi quasi, Sindaco, mi hai convinto a votare favore con la sua dichiarazione, e per quanto ha letto l’assessore al bilancio. Mi avete convinto a votare a favore oppure a astenermi dal voto.  
Noi non abbiamo contestato questo documento, che ha stilato l’assessore Pacella, dicendo che non è giusto oppure che non ci sono i soldi dovuti in questa amministrazione. Noi stiamo contestando l’operato dell’amministrazione, come gestisce i denaro pubblico.  
Faccio un esempio e chiudo: specialmente quando diamo gli incarichi a Avvocati per difenderci e perdiamo tutte le cause. Faccio un esempio: abbiamo pagato un danno a un’autovettura senza rilievi dei vigili o della polizia. Cito solamente l’autovettura e non il proprietario: pagammo un debito… Ecco perché noi paghiamo tanto di incarichi legali. Pagammo un’autovettura,  ad una Porsche, perché aveva preso un cane. E chiudo. Grazie.  
PRESIDENTE – Prego, assessore Pacella.  
ASSESSORE PACELLA – Scusami, consigliere Coppola. Io non volevo più intervenire, ma siccome non hai fatto la dichiarazione di voto, ma hai fatto un intervento che avresti dovuto fare prima… Questa cosa è falsa, quella che stai dicendo. Noi abbiamo dovuto pagare un debito fuori bilancio perché c’era una sentenza. Siamo stati obbligati a farlo. Quando ci sono sentenze, per Legge bisogna pagare i debiti.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Poi farò la replica all’altra sentenza…  
ASSESSORE PACELLA – Che replica? È falsa la tua dichirazione.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Poi vediamo se è falsa o meno, o se è falso quello che stai dicendo te.  Anche quello che dirò dopo, la farò dopo la dichiarazione questa dichiarazione su quest’altra sentenza. Ti dico io perché. Noi ci siamo appellati a quella sentenza del Giudice?  
ASSESSORE PACELLA – Ma che ti appelli, se c’è una sentenza che già è chiara?  
CONSIGLIERE COPPOLA – Ma se non è l’intervento della polizia e il cane non esiste. Che se il cane non è stato ritrovato, Pacella! Il cane non fu ritrovato e né identificato. Come fai a pagare un debito?  
PRESIDENTE – Scusa, consigliere Coppola, fai chiarire il concetto all’assessore.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Mi sta dicendo che sono falso, quando poi sa benissimo di che cosa parlo.  
PRESIDENTE – Consigliere Coppola, fai finire…  
SINDACO – Io non so se sei diventato anche Avvocato o Giudice, oltre che consigliere., che capisci le Leggi.
CONSIGLIERE COPPOLA – Perché lui è Giudice o Avvocato?  
PRESIDENTE – Prego, Assessore Scarcia.  
Alla giustizia, o si crede o non si crede. Se quello che decidono i Giudici, attraverso una sentenza, per te non è valida, allora penso che stiamo affrontando il fondo.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Era un esempio che  stavo portando. Ora stiamo entrando in discussione, che a me non interessa, sinceramente. Poi, se vuole parlare qualcuno, parla. A me la discussione non interessa.  
PRESIDENTE – Prego, deve rispondere l’assessore Scarcia.  
ASSESSORE SCARCIA – Io sono allibito da queste dichiarazioni di Coppola. Consigliere Coppola, io la invito a rammentare, anzi le rammento che quello che li sta attaccando è l’operato non di questa amministrazione, ma sta attaccando l’operato di un Giudice, dove l’Italia dei Valori grida ai 7 venti che ci crede tutto. Lei ha detto che manca un verbale della polizia.  
Non l’abbiamo pagato noi senza il verbale, è stata una sentenza del Giudice a dire questo. Se lei ha queste prove, denunci il Giudice, non denunci l’amministrazione. Noi velame o questa sentenza, eravamo obbligati a eseguirla.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Perché, non si appellano le sentenze?  
ASSESSORE SCARCIA – Bisogna vedere che tipo…  
CONSIGLIERE COPPOLA – ma non mi interessa. Assessore Scarcia, ora mi alzo e esco, perché non mi interessa questo discorso Non mi interessa.  
PRESIDENTE – Consigliere Coppola, poi prendi dopo la parola. Non possiamo fare i dibattiti qua. Prendi dopo la parola. I dibattiti vuoi fare? Contraddittori non se ne fanno.  
ASSESSORE SCARCIA – Coppola, lei non si può alzare dopo aver detto queste cose. Deve stare là al tavolo a ascoltare. Deve ascoltare, come io ho ascoltato le sue cose. Non sto facendo morale. La sto invitando a denunciare i fatti alla Procura della Repubblica. È una cosa diversa, nel dire che…  
CONSIGLIERE COPPOLA – Non ho bisogno dei tuoi inviti, assessore Scarcia. Non ho bisogno né di morale né di inviti. Grazie. Sennò me ne esco.  
ASSESSORE SCARCIA – Non sto facendo morale a nessuno. Lei non può dire falsità.  
PRESIDENTE – Non essere così nervoso! Si calmi e ascolti la risposta.  Poi rispondi dopo, avrai la parola per rispondere dopo.
ASSESSORE SCARCIA – Lei ha preso a esempio un caso, uno per tutti. Coppola, io lo dico così rimane: lei si è allontanato dall’aula consiliare. Non ha accettato la risposta della maggioranza. Questo è il dato. Qua noi siamo bravi a attaccare e poi ce ne andiamo, perché tanto l’importante è che abbiamo detto che gli altri sono ladri o sono falsi. Poi la risposta non interessa a nessuno. Grazie.  
PRESIDENTE – Grazie, assessore Scarcia. Votazione. Chi è favorevole?  
VOTAZIONE
FAVOREVOLI – 12
CONTRARI – 5
ASTENUTI – 1
PRESIDENTE – Per l’immediata esecutività, chi è favorevole?  
VOTAZIONE
FAVOREVOLI – 12
CONTRARI – 6
ASTENUTI – 1
PRESIDENTE – Un saluto del dottore Cucci. Un ringraziamento da parte nostra, dottore, per tutto il lavoro che hai svolto in questi anni, sicuramente abbastanza oculato, abbastanza attento e molto preciso. Ritengo di esprimere il pensiero di tutto il Consiglio comunale, in particolare della maggioranza per tutte le sue attenzioni che ha messo sull’operato suo. Grazie.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Chiedo scusa, Presidente. Perché in particolare della maggioranza?  
PRESIDENTE – È un pensiero mio, che lo posso mettere. Tu non suoi impedire la mia volontà. In democrazia è così.  Prego, dottore Cucci.  
DOTTORE CUCCI – Grazie, Presidente. Io brevemente, a margine dei vostri lavori, anzi nell’intervallo, perché ancora dovete continuare con l’ordine del giorno, volevo ringraziare tutti i componenti del Consiglio comunale per le immeritate parole di plauso e di elogio che avete rivolto sia alla mia persona, sia all’intero collegio dei revisori per il lavoro svolto in questi lunghi anni. Resta l’insoddisfazione sicuramente di non essere riuscito a fare, a dare di più di quanto programmato e sperato da parte nostra. Però, in me è viva sicuramente la consapevolezza di aver appieno svolto il mio dovere, di essere stato sufficientemente professionale a dirimere e a chiarire alcune questioni.  
Sicuramente ho ricevuto, io come tutti gli altri, da quest’aula, sia in termini professionali e umani, più di quanto io stesso abbia potuto dare.  
L’aula la lascio come revisore contabile sicuramente con una certa nostalgia, che continuerò sicuramente a frequentare come semplice cittadino di questo Comune.  
Sono felice, in ogni caso, che il testimone sia passato a una professionista seria, di provata e indiscutibile professionalità, che sicuramente già conosce le problematiche di questa nostra cittadina e alla quale voi potrete rivolgervi, mi riferisco alla dottoressa Francesca Magagnino, con tutta la libertà a richiedere quanto le vostre competenze, le vostre prerogative richiedono.  
Vi ringrazio.  
PRESIDENTE – Grazie, dottore.  
ASSESSORE PACELLA – Per l’altro argomento non so se avete bisogno della struttura tecnica. Se avete bisogno, li facciamo restare, altrimenti possiamo liberarli.  
Possiamo liberarli? Grazie per la vostra presenza .  


CONSIGLIO COMUNALE DEL 9 OTTOBRE 2009

PUNTO 2 O.D.G.
SENTENZA N. 722/ DELLA CORTE D'APPELLO DI LECCE - QUARTA COLOSSO ROSA C/ COMUNE DI UGENTO - RICONOSCIMENTO DEBITO FUORI BILANCIO.
PRESIDENTE – Prego, assessore Pacella.  
ASSESSORE PACELLA – Qui stiamo discutendo questo ordine aggiuntivo, che riguarda il riconoscimento di un debito fuori bilancio di cui già abbiamo parlato nel precedente argomento, ma anche con il Consiglio relativo alla salvaguardia degli equilibri di bilancio. Una sentenza emessa il 3 ottobre 2008 da parte del Tribunale della Corte d’Appello di Lecce in favore della proprietà della signora Quarta Colosso Rosa, un appezzamento di Terreno a Gemini, che era stato, negli anni 80, espropriato come pubblica utilità da parte dell’amministrazione per la realizzazione di case popolari.  
Questa sentenza della Corte d’Appello viene emessa dopo che, con atto di citazione del 1987 la signora Quarta Colosso Rosa conveniva in giudizio per dichiarare la nullità dell’atto di cessione che lei stessa aveva volontariamente stipulato con il Comune di Ugento, nella parte in cui determinava l’indennità di esproprio sulla base della Legge 385/80  e quindi conveniva, appunto, in giudizio per dichiarare questa nullità.  
La sentenza del 2008 condanna il Comune a una esposizione debitoria per lente per sorte capitale di interessi che ammonta a 795.263,00  euro, oltre le spese e competenze di giudizio, e le spese generali, CAP ed IVA, di importo complessivo di 9.577,00 euro.  
Dal momento in cui io ho avuto cognizione di questa sentenza, ho cercato in tutti i modi di avere dei incontri con la controparte per addivenire a un accordo in merito a questo atto, soprattutto derivante dal fatto che l’anno scorso, in sede di equilibri di bilancio, se non vado errato, o di variazione assestamento, questa amministrazione introdusse nel bilancio una somma di 80 mila euro con utilizzo di avanzo di amministrazione.  
Gli 80 mila euro erano derivanti dal fatto che nella discussione tra i vari settori, quindi tra il settore lavori pubblici e il settore ragioneria, si era venuti a conoscenza di una probabile possibilità di addivenire a un accordo transattivi prima dell’emissione della sentenza.  
Per cui, fu quella la fretta dell’inserimento. Però di questo accordo, degli 80 mila euro, non vi è comunque nessun tipo di traccia, se non una proposta transattivi, che si stava preparando in quel periodo relativamente a quella eventuale possibilità. Eventuale possibilità che poi è venuta meno, sia per volere della proprietà, sia perché in quel frangente, poi credo che l’assessore ai lavori pubblici potrà essere molto più dettagliato in merito a questa faccenda, sia perché la proprietà comunque voleva i soldi immediatamente. Ciò che l’amministrazione comunale non poteva fare perché gli 80 mila euro erano stati previsti con utilizzo di avanzo. E se prima non si approvava il conto consuntivo, non potevamo pagare quella somma.  
Ma non era solo questo l’aspetto che ha determinato la mancata possibilità di giungere ad un accordo bonario. Vi era anche un altro aspetto, che era quello relativo al fatto che nella proprietà in discussione vi sono i coloni. E quindi un altro aspetto serio riguardava, appunto, la presenza dei coloni in questo terreno, e quindi c’era la possibilità di capire un attimino chi doveva poi pagare questi coloni.  
Insieme, oltre a questa faccenda, alcune clausole dell’atto del probabile atto di transazione risulta non fossero condivise dalla controparte.  
Per cui di fatto non si è mai addivenuto a un accordo. E’ successo che poi il 18 settembre vi era un’udienza, il nostro legale ha cercato di chiedere un rinvio, proprio per vedere di giungere a quell’intesa, ma la controparte, e quindi poi il Giudice, non ha accettato questo rinvio. Da lì purtroppo, ahinoi, questa sentenza finale con questa condanna, dalla quale, ripeto, come assessore al bilancio, nel momento in cui sono venuto a conoscenza di questa sentenza, insieme al Sindaco, insieme al Segretario comunale, abbiamo cercato di poter cercare di ottenere un risultato meno dannoso rispetto all’importo della sentenza finale.  
Siamo riusciti a ottenere questo, lo chiamo tra virgolette, sconto, che sicuramente è un importo notevole, e che sicuramente avrei fatto a meno di dover riconoscere. E quindi, però rispetto all’importo degli 800, sicuramente è un dato più positivo, seppur nella sua drammaticità. Chiaramente,  a causa della sentenza, siamo chiamati a dover riconoscere come debito, per evitare che ci possano essere ulteriori problemi in seguito.  
L’intesa che abbiamo raggiunto, la somma complessiva di 550 mila euro, che trova copertura con l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, che grazie all’approvazione oggi del conto consuntivo, potremo poi liberare, trova copertura sul intervento 20.90.202  “indennità di esproprio” e la procedura è quella di riconoscere un acconto di 200 mila euro entro questo mese e di 350 mila euro nel mese di marzo del 2010.  
Proprio in virtù di questa sentenza, si ritiene di dover riconoscere il debito fuori bilancio, ai sensi dell’Art. 194, comma 1, lettera a) del Decreto Legislativo 267/2000.  Grazie.  
PRESIDENTE – Grazie, assessore.  Interventi? Prego, consigliere Cavalera.  
CONSIGLIERE CAVALERA – Presidente, senza voler fare… perché già parlato in altre occasioni di questo debito fuori bilancio, anzi di questa questione, però a quanto punto, visto che la delibera, come tutte le delibere di debiti fuori bilancio, dovrà andare alla Corte dei Conti, e credo che, Segretaria, andrà insieme alla stenotipia… Voglio semplicemente che risulti il contenuto di due note, pervenute al Comune, nel 2003, affinché doverosamente si possano accertare eventuali responsabilità su questo debito fuori bilancio. Se la Corte dei Conti riterrà di doverlo fare. E parlo di una nota pervenuta al Comune di Ugento il 16 giugno 2003, acquisita al protocollo del Comune n. 12.510  dell’Avvocato di parte del Comune, Avvocato Ernesto Sticchi Damiani, indirizzata al Sindaco e distribuita, questa nota, dall’ufficio protocollo agli affari generali, all’Avvocato Scarcia, credo forse era consulente del Comune, e all’ufficio lavori pubblici. L’Avvocato Ernesto Sticchi Damiani scriveva: “Oggetto: Comune di Ugento c/Quarta Colosso. Delibera di incarico G.M. n. 180/90.
Compiego alla presente copia della nota rimessavi dall’Avvocato Zanchi, procuratore della signora Quarta Colosso. L’eventuale accoglimento della proposta transattiva potrebbe risparmiare all’amministrazione solo le spese di giudizio. Un’intesa transattiva sarebbe consigliabile se controparte procedesse a un abbattimento dell’importo indicato dal C.T.U..
Contatterò il collega Zanchi al fine di sondare tale possibilità.  
Distinti saluti, professore Ernesto Sticchi Damiani”.  
La nota dell’Avvocato Zanchi, inviata al professore Sticchi, che porta poi acquisita sempre dal Comune in data 16.06.2003,  sempre con lo stesso protocollo, la nota allegata a questa lettera di trasmissione dell’Avvocato Sticchi, diceva così: “Lecce 19.05.2003.  Oggetto: Tribunale di Lecce, causa Quarta Colosso C/Comune di Ugento.  
In rappresentanza della signora Rosa Quarta Colosso, mi riferisco alla causa indicata in oggetto per rilevare che si è svolta la C.T.U., la quale ha quantificato il valore del suolo nella somma di euro 55.652, 75”.Era una perizia, questa qui, redatta dall’architetto Epifani il 18.11.2002.  “Il Comune di Ugento , da lei rappresentato, ha, a suo tempo, corrisposto un acconto pari alla somma di euro 18.594,08.  Alla luce di quanto precede, la signora Quarta Colosso propone la transazione della lite mediante il pagamento in suo favore della differenza in euro 37.058,67 , maggiorata di interessi dalla domanda al soddisfo. Dal canto suo, si rende disponibile a tutti gli atti necessari e opportuni al definitivo trasferimento di proprietà dell’intera superficie di metri quadri 19.715 in favore del Comune di Ugento.  
La presente proposta non comporta rinuncia alcuna a diritti e azioni, né sospende il procedimento giudiziario in corso.  
Resto in atteso di un riscontro e porgo i miei saluti.  Avvocato Italo Zanchi”.  
Questo ritengo che sia un dovere di tutti noi nei confronti prima di tutto dei cittadini di Ugento. E’ ora, giustamente, come si diceva prima, chi si cominci a fare un po’ di chiarezza su queste cose, perché non si può continuare, ripeto, a trattare le risorse di questo Comune in questo modo.  
Solo questo devo dire.  Logicamente il nostro voto sarà contrario all’approvazione di questo debito fuori bilancio.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Altri interventi? Votazione. Prego, Gianfranco.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Mi deve scusare, Presidente, ma stavo aspettando se interveniva qualcuno.  
Quanto dichiarato dal consigliere Cavalera è bene esposto. Cioè, l’unica cosa che oggi vorrei domandare a questa amministrazione, tornando sempre a quell’appunto del 2003, dove citava l’Avvocato Zanchi e chiedeva al nostro Comune… è da sottolineare perché forse gli è sfuggito al consigliere, che dava il trasferimento di proprietà dell’intera superficie di metri quadrati 19.715  a favore del Comune.  
Chi mi risponde di competenza, ne sono grado. Oggi andiamo a prenderci 19 mila metri quadrati a 550 mila euro.  
Io volevo sapere, così anche  da profano di amministrazione, però addentrato e un buon amministratore invece, di famiglia oppure di qualcosa altro, se abbiamo fatto un acquisto favorevole o sfavorevole.  
Siamo costretti a prendercela adesso, o c’è qualche speranza, se noi andremo in Cassazione, e abbiamo l’ultimo spiraglio per non pagare, con i soldi dei cittadini, questo danno?  
PRESIDENTE – Per quattro volte paghi se vai in Cassazione.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Bisogna vedere. Se facciamo il processo alle intenzioni, estratto certo che paghiamo quattro volte.  
PRESIDENTE – Gianfranco, scusami se ti interrompo, un pensiero mio. Da esperienza nella vita, con gli anni che ho raggiunto, perché pure personalmente ne ho passate di queste cose, quando una causa arriva in Cassazione, è un caso su un milione che la Cassazione inverte l’esito della seconda istanza. Un caso su migliaia. Diversamente, li conferma sempre.  
Allora, il rischio qual è? Conviene andare a rischiare e magari pagare il doppio o il triplo? Chi si assume le responsabilità?  
CONSIGLIERE COPPOLA – Però adesso ci stiamo assumendo le responsabilità di pagare 550 mila euro a fronte di 55 mila euro. Noi possiamo andare a pagare il doppio di 550 mila a un milione di euro, ma qua stiamo parlando, invece, 100 volte di più di quanto era la richiesta del 2003.  
Scusate un attimo, qua abbiamo fatto un passo azzardato e l’abbiamo presa in quel posto, dove dicevano gli altri, cioè cento volte di più, non il doppio!  Grazie.
Comunque voterò contrario a questo debito fuori bilancio. Grazie, senza che intervengo dopo.  
CONSIGLIERE MINENNA Ci stavamo chiedendo, io, il consigliere Cavalera e il consigliere Corvaglia: quella nota del 2003 sarebbe? A chi è stata indirizzata, per quanto riguarda il settore affari generali, quella nota che credo abbia letto in precedenza il consigliere Cavalera o sia un preambolo a quella nota che ha letto.  
Ci chiedevamo il nome, chi fosse, a chi fosse indirizzata. Perché è scritto in corsivo e non è tanto decifrabile. Poi io studio archeologia, non filologia, quindi non…  
ASSESSORE SCARCIA – Sgomberiamo il campo: può essere, però non vi è certezza, scritto “Scarcia”.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – (Fuori microfono).   
ASSESSORE SCARCIA – Comunque, per quanto riguarda la mia figura, a scanso di equivoci, che qualcuno mi ha nominato, è giusto che io dica che non potevo fare il consulente di Sticchi Damiani. Io avevo un compito di stragiudiziale e non di giudiziale. Quindi, l’eventuale…. Va direttamente ai dirigenti e non all’Avvocato Scarcia, ove mai ci fosse scritto “Avvocato Scarcia”.  Comunque, consigliere Cavalera, lei ha detto la lettera dell’11 giugno 2003. L’Avvocato Sticchi Damiani sottopone a condizione questa transazione. Mi adesso spiace che è stata letta, ma non è stata messa in evidenza. Perché dice: “Un’intesa transattiva sarebbe  consigliabile che controparte procedesse a un abbattimento dell’importo indicato dal C.T.U.”.  
Quindi, se questo abbattimento non vi è stato, la lettera, almeno non vi è prova nel cartaceo, io l’ho girato più volte, della situazione dell’accettazione.
Di certo, io ho curato anche le ultime battute finali, erano precisi: loro davano delle scadenze, dove l’ente, quando un Avvocato mi dice: “Mi paghi 80 mila euro e mi dai subito la proposta… me lo paghi entro il 31 dicembre” e stiamo a luglio, io non posso prendere impegni. Questo almeno da un punto di vista tecnico. Se poi devo impegnare delle somme e, ove mai non ci sono, perdo pure la credibilità prima come amministrazione, poi come immagine, naturalmente arriviamo a queste conclusioni.  
Mi dispiace però, di tutta questa storia… Spero che tutti i consiglieri di opposizione abbiano dato sguardo a questo fascicolo della Quarta Rosa. Nessuno ha detto quale era la perizia di base del Comune. L’Ente comunale aveva una perizia su Quarta Rosa. Possibile che è sfuggita a tutti? Mi dispiace di questo fatto. Perché nessuno l’ha detto? Chiedo scusa, perché nessuno l’ha detto per dire: “Tu, amministrazione comunale, avverso i 55 mila euro, che ti ha proposto Zanchi, tu hai una perizia del tuo tecnico, che ti dice 23.158,00  euro più 1.405,00 euro”.  
Poi forse oggi, col senno di poi, tutti siamo bravi, per dire… Perché penso che neanche il tecnico che ha firmato o tutti quanti… se qualcuno avesse detto a questi tecnici: “Signori miei, o pagate 55 mila oggi o 500  mila nel 2009”, io penso che nessuno, e dico nessuno, si sarebbe mai illuso, nemmeno di trattare. Forse li avrebbe messi di tasca propria.  
Il discorso è che quando ci sono dei paletti, dove il tecnico… perché io sono convinto che il tecnico che ha firmato questa perizia per il Comune ci credeva tutto, e lo ha fatto nell’interesse dell’amministrazione.  
Di contro ne è uscita una a 55, si stava trattando. Ripeto: è questa la base. E la perizia è dell’8 marzo 2002. Quindi è in quell’arco temporale, ci sta tutta questa situazione. Stiamo discutendo di questo. Naturalmente sono anni… Perché non ci dimentichiamo, per quale motivo è finita la causa davanti al Tribunale. Penso, consigliere Cavalera, che questo lei l’abbia approfondito, perché è stata chiusa la causa davanti al Tribunale.   
Si è chiusa, per che cosa? Per incompetenza. Valutiamo anche questa circostanza. I nostri legali hanno detto subito: “Il Tribunale, cara Quarta Rosa, che tu hai adito, non è quello giusto”. C’era anche questo. Perché poi io parlo perché faccio l’Avvocato. Il contesto viviamolo tutto nel momento. Perché adesso io sono capace a attaccare tutte queste carte, una per una, come lo è in grado, e forse più di me, l’Avvocato Giannuzzi. Però, viviamole al momento, fermiamoci e discutiamo nel 2003. Davanti a una perizia di 23 mila euro, questi propongono 55 mila euro. Che sarebbe successo in quest’aula? Diciamolo chiaro. Che si sarebbe scatenato in quest’aula? Davanti a una perizia del Comune di 23 è la proposta di 55. M’è normale che oggi da 55.500,00 … Grazie. Secondo me il tecnico oggi farebbe dell’altro rispetto a questa perizia. Questa è la verità. Viviamolo momento per momento. Poi possiamo essere tutti bravi e tutti… Però questo è quello che volevo precisare. Grazie.  
PRESIDENTE – Grazie, assessore. Prego.  
CONSIGLIERE CAVALERA – Preciso solo una cosa, poi non parlo più io. L’Avvocato diceva che bisogna riferirsi al momento in cui sono successe queste cose. Dico soltanto una cosa, semplicemente, che stiamo nel 2003. Fine 2001  avevate avuto la tragica esperienza già della 167 di Ugento. Quindi, non mi venite a dire che non dovevate stare con gli occhi attenti. Perché forse un anno prima avevate pagato un miliardo e 700 milioni per l’esproprio della 167 di Ugento.  
Quindi, proprio il contesto temporale in cui si è verificata questa cosa, avrebbe dovuto mettersi sull’attenti non una, ma cento volte.  
CONSIGLIERE GANFREDA – Era nella mia intenzione, forse mi ha letto nel pensiero il consigliere Cavalera, partire, in questo mio intervento, proprio dalla questione Bentivoglio. Io dico anche il cognome, perché anche allora l’abbiamo seguita, e io ero consigliere. Perciò, dico anche il nome, oltre che la zona 167 di Ugento.  
Io, Assessore Scarcia, rimango molto scettico su quello che sarebbe stato, come tue considerazioni, il comportamento in aula, se ho capito bene evidentemente dell’allora opposizione, dove c’ero pure io, se da una perizia di due ettari, stiamo parlando di due ettari di terreno, in centro abitato.  
Diciamo in periferia, se vogliamo dire in periferia. Qua per quello che sto per dire pensi che dire centro abitato o dire periferia faccia differenza?  
Ora vi spiego perché non fa differenza.  
Proprio venendo due anni dopo da quell’esperienza Bentivoglio, l’opposizione, su questo puoi stare tranquillissimo, se avesse chiuso a 55 mila euro, pur essendo in presenza di una perizia di circa la metà, avrebbe o no pensato al valore reale del bene? Che non credo possa essere più veritiero quello di 23 mila euro, di due ettari, nel centro o periferia, che quello di 55 mila euro fatto dal C.T.U.. Ma comunque sia, non voglio parlare, chiaramente, nel senso del poi, ma ci doveva indurre a riflettere proprio quello che era successo due anni prima: stesse problematiche, più o meno stesso periodo di espropriazione, con quella conclusione.  
Allora, se noi pensiamo che la nota dell’Avvocato Sticchi Damiani, in pratica, quando parla di transazione induce, chi deve decidere, al fatto che, tutto sommato, non conviene andare in giudizio, ma conviene almeno cercare di fare una transazione, poteva suonare come pulce nell’orecchio il fatto che se si fosse evitato il giudizio forse sarebbe stato meglio.  
Ma noi certamente non possiamo accettare, assessore Pacella, come hai giustamente esposto, i vostri movimenti, la nostra ricerca frenetica di ridurre il danno, purtroppo però a sentenza avvenuta.  
Questo è il problema. Cioè, c’è una sentenza, che è del 2008, 3 ottobre 2008… ma io credo che sia molto difficile poter trovare dei margini di vittoria in una transazione con sentenza emessa. Ma comunque sia, se, come, se ho capito bene, erano stati oggetto di speranza 80 mila euro per la chiusura definitiva, un’ulteriore sforzo per compensare eventualmente… così come poi oggi state facendo, però su una cifra di 550 mila euro, cioè lo scaglionamento delle scadenze del pagamento, poteva indurvi magari a mettere qualcosa altro negli 80 mila. Perché comunque il destino, dal punto di vista giudiziario, era segnato.  
Questo è che io vorrei mettere in evidenza. E quindi, tornando al discorso iniziale, e poi chiudo, se oggettivamente, perché un consigliere comunale deve pure pensare, oltre che a difendere gli interessi del Comune, naturalmente contro qualsiasi iniziativa del privato, deve pure pensare che questo privato sta dicendo: “Datemi 55 mila euro  su due ettari di terreno”. Chi di noi non avrebbe compreso che addirittura sui prezzi di allora, sui prezzi di mercato del 2003 questa non solo era una richiesta congrua, ma io mi permetto di dire che ancora già vantaggiosa per il Comune. E essendo stata proposta dalla controparte, io credo, senza tentennamenti nel 2003, perché eravamo proprio freschi…  
Poi, del fatto della questione Bentivoglio, assessore, non era arrivato in Consiglio comunale il discorso, rispondendo al fatto “chi lo sapeva”, ma mesi e mesi prima della sentenza, addirittura nella legislatura precedente a quella, dove è successo il fatto, qualcosa del genere era venuta come campanello d’allarme, addirittura con in carica qualche anno prima mi sembra era il Sindaco Antonio Congedi.  
Detto questo, noi siamo fermamente convinti che su questa problematica di questo debito fuori bilancio qualche colpa grave c’è. Non so se l’assessore, se il Sindaco… Non lo so. Ma qualche colpa grave c’è. Ripeto: avevamo già parlato nel 2003 ti adesso debiti fuori bilancio. Mi ricordo una delibera, proprio con il Sindaco Pacella, uno degli ultimi mandati, uno degli ultimi Consigli tuoi, Sindaco, perché… Avevamo già le orecchie abbastanza aperte per quanto riguarda la convenienza di chiudere questi debiti fuori bilancio. Quindi non poteva essere assolutamente a fermarci nella trattativa il fatto che quei soldi erano pretesi immediatamente. Si sarebbe dovuto fare uno sforzo per cercare, o l’immediata copertura, o comunque una situazione, una condizione che fosse stata accoglibile da parte di chi contestava questi soldi, di chi doveva avere questi soldi. Quindi, in tutta questa vicenda, essere arrivati, ripeto, non dai 23 mila euro, non li considero proprio, dai 55 mila euro ai 550 mila, dieci volte in più, non è assolutamente concepibile.  
È chiaro che oggi che dobbiamo fare? È una sentenza. Dobbiamo dire cosa avremmo dovuto fare, prima che fossimo arrivati a questo risultato.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Prego, Consigliere.  
CONSIGLIERE MINENNA – Al di là di quanto è stato argomentato precedentemente, sia dall’assessore Scarcia, dall’assessore Pacella che dai consiglieri che mi hanno preceduto, per far seguito anche a quanto ha detto l’assessore Greco prima, non vorrei che sembrasse l’asse molotov – ribbentrop , questa mattina,   non è così, io, sinceramente ci sto capendo poco e niente riguardo a questa condanna per mancato esproprio e a altre motivazioni. Io rinnovo l’invito, già a partire dalla prossima settimana, alla presidenza del Consiglio e li a capigruppo di affrontare tutto quanto nessuno per l’istituzione di questa commissione di indagine. Perché, sinceramente, io ci sto vedendo poco e niente di chiaro e non vorrei, come già ho sentore, che ci fossero altre zone in cui è mancato l’esproprio e la conseguente indennità. E poi ci venissimo a trovare, negli anni a venire, come diceva prima l’assessore Greco, a esborsare queste e altre somme.  
Quindi, Presidente, capigruppo, per cortesia: riunitevi quanto prima, la prossima settimana, e approntiamo tutto quanto c’è da approntare per istituire questa commissione e conseguentemente la commissione sulla post- gestione, come diceva il consigliere Cavalera, e sulla gestione della discarica.  
PRESIDENTE – Ti posso assicurare che la presidenza del Consiglio non si può esonerare da un deliberato del Consiglio comunale. Sicuramente affronterà il problema a breve tempo.  
Prego, assessore.
ASSESSORE PACELLA – Intervengo nuovamente. È chiaro, preciso che la mia relazione è dettata semplicemente dal fatto che, essendo l’assessore al bilancio e parlandosi di debito, rientra nella competenza dell’assesorato al bilancio. Ma la vicenda non riguarda sicuramente il mio settore, chiaramente riguarda ben altro settore.  
Ma il problema è: con il discorso dei “se” e dei “ma” non andremo mai da nessuna parte, consigliere Gianfreda.  
Perché dico questo? Perché, se, invece, la pubblica amministrazione si fosse comportata nel seguire per Legge e in tutto quanto in regola l’atto dell’espropriazione, e quindi dell’occupazione della zona, sicuramente non ci troveremmo in questa situazione.  
Per cui, quando io dico “individuare responsabilità” non è facile, né bisogna pensare, perché poi il vostro intervento di oggi è diretto semplicemente a individuare la nostra responsabilità, perché secondo voi noi non ci siamo adeguatamente messi nelle condizioni di andare a chiudere quando vi erano le condizioni in quella fase.  
Voi siete bravi ad attaccarci nel dire che ci intromettiamo nelle fasi gestionali, perché ci attaccate dicendo che noi entriamo nella gestione. Però, quando bisogna cercare di fare la separazione e capire esattamente se è un’attività amministrativa o un’attività gestionale, a questo punto voi non ci mettete mai naso. Però, al di là di questo, quello che voglio dire, e lo dice la sentenza, in particolare leggo a pag. 7 “particolare, con il primo articolato motivo di gravame, l’appellante lamenta che il primo Giudice abbia ritenuto conclusa una cessione bonaria delle aree espropriate senza considerare che la nota sindacale dell’84 costituiva soltanto un atto prodromico alla stipula del contratto traslativo della proprietà, non essendo suffragato da alcuna deliberazione dell’organo collegiale, Consiglio comunale o Giunta Municipale, competente a deliberare l’acquisizione di immobili. Già questo è un atto gravissimo.  
Quindi, se allora si fossero comportati nella maniera corretta, in Consiglio comunale certamente non ci troveremmo in questa situazione.  
D’altra parte, nella citata nota il Sindaco precisava che la stipula dell’atto traslativo sarebbe intervenuta successivamente.  
Proprio cose che non so in che maniera venivano fatte.  
Pertanto, non essendo mai stato stipulato l’atto di cessione bonaria, né emesso il decreto di esproprio, il Comune era obbligato a risarcire il danno derivante dall’appropriazione acquisitiva del terreno irreversibilmente trasformato per la realizzazione di opere pubbliche, a pagare l’indennità di occupazione e a retrocedere il suolo rimasto inutilizzato.  
Questo è il nodo di tutta quanta la questione.  
Poi ci sono state delle note. Io vi devo confessare,  molto spesso sapete che io sono un topo d’ufficio, lavoro, cerco di  immettermi in tutti gli ambiti per capire come va tutta la faccenda. Di questa faccenda io sono venuto a conoscenza, ve lo confesso, ma lo dico in maniera chiara, quando è stata emessa la sentenza del 2008.  
In quel momento io mi sono fatto in quattro per cercare di capire, di andare a chiudere la faccenda. Ahimè, è chiaro che con una sentenza positiva era difficile andare a dire: “Vi do 80 mila euro”.  
In tutto nasce dal fatto che, se non è andato vanti, forse anche il nostro legale… Non voglio entrare nel merito, perché qui il nostro legale nel 2003 ci dice: “Un’intesa transattiva sarebbe consigliabile, se controparte procedesse a un abbattimento”.  
Ma tu devi sapere, però, Gianfreda, se di questa nota noi fossimo venuti a conoscenza. Io di questa nota sono venuto a conoscenza guardando gli atti ieri.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Francesco, “consigliabile” se riduce 55 mila euro, era.  
ASSESSORE PACELLA – Altrimenti non c’è transazione. Se l’Avvocato dell’Ente suggerisce, a chi stava seguendo questa pratica, che è consigliabile che ci sia l’abbattimento, e la controparte non è favorevole all’abbattimento, non c’è transazione. Capisci che voglio dirti?  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Avremmo applaudito, venivamo da una patata bollente. Assessore Scarcia tu non c’eri. Davvero dico, non sto facendo demagogia.  
Avremmo dato  55 mila euro, e li avreste giustificati, come maggioranza: “A costo di dare 2 miliardi altri a un’altra ditta, come la Bentivoglio, stiamo dando cento milioni”.  
Questo era. Era pure facilmente giustificabile, e l’avremmo capito.  
ASSESSORE PACELLA – Chi avrebbe dovuto sottoporcela questa questione? Questo è il problema. Guardate a chi è stata diretta la nota e basta. Tutto qui.  
È chiaro che oggi diciamo: “Allora con 55 mila euro l’avremmo fatta la questione”, come per tutti gli altri debiti.
Allora, quello che mi rammarica è che molto spesso avete evidenziato queste due lettere, non ho capito per quale finalità. A mio avviso la vostra finalità è quella di dare responsabilità a noi. E questo mi dispiace. Perché date responsabilità esclusiva a noi, che sicuramente non abbiamo.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Una sola precisazione, Presidente…  
PRESIDENTE – Tu momenti ti rivolgi al Presidente, a momenti, invece, è inutile che il Presidente ti chiama, vai a ruota libera.  
CONSIGLIERE GIANNUZZI – Posso, Presidente?  
PRESIDENTE – Prego, consigliere Giannuzzi.  
CONSIGLIERE GIANNUZZI – Grazie, Presidente. Assessore Pacella, io sono abituato a non parlare di numeri, perché non so parlare. Però, prima di leggere la sentenza, bisogna anche capire cosa si legge. E lo dico con il massimo rispetto.  
Quello che lei ha letto, non è quello che dice il Giudice, è quello che diceva l’appellante, che poi la Corte ha ritenuto inammissibile. Quindi, la sua tesi non è quella che non c’erano atti e quant’altro. Leggiamo. Con il primo articolato motivo di gravame, l’appellante …  
ASSESSORE PACELLA – Ma è normale? Io sto parlando della procedura.  
CONSIGLIERE GIANNUZZI – Fammi finire. L’appellante, la Quarta Colosso, lamenta, etc. etc. etc.. E c’è quello che è stato letto.  
Poi si dice: “Osserva la Corte che l’appello è inammissibile per almeno due concorrenti ragioni” e stanno scritte là.
Poi dice qual è la vera questione di questa sentenza. Qual è la vera questione? “Data l’inammissibilità dell’appello (cioè tutti quei motivi che sono stati letti dall’assessore Pacella, che sono inammissibili, perché sono contestati da un decreto ingiuntivo in una fase munitoria passata in giudicato che quindi fa stato) bisogna esaminare la richiesta avanzata in via subordinata dalla Quarta Colosso, e non contrastata dall’amministrazione convenuta”. E quale è questa questione? Di qualificare l’atto introduttivo del presente giudizio come atto di assunzione della causa e quindi stabilire se e in che misura competa all’attrice un conguaglio sull’indennità di espropriazione .  
L’oggetto dell’appello questo è. Perché quelle tesi sostenute dall’appellante sono state dichiarate inammissibili, perché l’appellante aveva fatto un decreto ingiuntivo ponendo alla base dello stesso la proprietà del Comune. Passato in giudicato, fa stato.  
Quale era, allora, la questione vera? La questione vera era determinare il conguaglio.  
Perché bisogna determinare il conguaglio?  Perché altri qua si fa un discorso che si ribalta la palla da una parte all’altra e io sto a guardare la palla dell’uno, che va a finire vicino al muro, e la palla dell’altro pure.  
Allora, esiste un terreno di proprietà della signora Quarta Colosso. Questo terreno (collega Scarcia se eventualmente dico qualche cosa che non va, essendo noi abituati a confrontarci nei tribunali, ti prego di interrompermi), il terreno della Quarta Colosso insiste in Gemini.  
Il piano di fabbricazione lo tipizza come PEEP, cioè Piano per l’Edilizia Economica e Popolare. Che cosa significa? Che dall’adozione, dall’approvazione di quel PEEP, comporta l’espropriazione dell’area ai fini della realizzazione degli edifici di edilizia economica e popolare.  
Che cosa succede? Che il Comune intende realizzare quelle opere.  
Non dimentichiamoci che in quegli anni la Legge sugli espropri non era quella attuale del 2001, come modificata dopo la sentenza di illegittimità costituzionale della Corte Costituzionale nel 2007. Cioè, diceva: si andava a cessione bonaria o a espropriazione, si fissava una stima più o meno di quello che poteva essere il valore dell’immobile. Allora le stime erano particolarmente basse, tant’è che tutti i giudizi prima erano particolarmente bassi. Libero poi, colui che subiva l’espropriazione, di accettare oppure di ricorrere alla Corte d’Appello per farsi quantificare esattamente i valori del bene da espropriare.  
E questo succede. Dove sta il nocciolo della questione? Il nocciolo della questione, e queste cifre esorbitanti derivano dal cambio di legislazione nazionale e da una sentenza della Corte Costituzionale, che è stata costretta a ritenere la Legge Nazionale dell’80, costituzionalmente illegittima, ma non soltanto, violatrice anche del trattato sull’Unione Europea.  Perché l’Unione Europea ci ha richiamato e ha detto: “Guardate, cari Italiani, voi potete fare l’espropriazione, a condizione però che pagate le zone espropriate in base al valore venale”. E i tribunali sono stati sommersi da cause per l’espropriazione, perché è ovvio che non c’erano più i parametri di Stima del 1980, ma in base alla sentenza della Corte Costituzionale del 2007. Il problema è questo, cioè quando pendeva la trattativa, erano quelle le somme. Sono gravitate tanto nel 2007, perché è intervenuta la Legge, la sentenza della Corte Costituzionale che, adeguandosi al diritto europeo, ha detto: “Voi potete espropriare, a condizione che pagate quei suoli a valore venale”.  
Ecco perché il Giudice della stima, che è la Corte d’Appello, respingendo tutti i vizi di procedura, ha dovuto quantificare quei due ettari sulla base del valore venale, e non più sulla base dei parametri di stima, che avveniva nel 1980. Qua sta tutta la questione!  
Penso che sia pacifica. Assessore Scarcia, dico una fesseria? Grazie.  
ASSESSORE SCARCIA – Collega, io sono stato chiarissimo. Spero che adesso, però, ha contribuito a chiarire a tutti.  
A questo punto, quello che dicevo io, e era riferito proprio a questo, la stima dei 55, e quindi nel 2003, non era il valore venale. Il tecnico che l’ha fatto e la pubblica amministrazione, i tecnici che stavano in questa amministrazione, hanno fatto la valutazione in virtù della Legge che diceva che quella era la valutazione.  
Successivamente, nel 2007, caro Gianfreda, è cambiato tutto organismo. E adesso Giannuzzi è stato chiaro in questo.
CONSIGLIERE GIANFREDA – Presidente, chiedo scusa, perché nel mio intervento… Io non sono un Avvocato, per cui di questi termini… li capisco, ma non li conoscevo.  
Qui siamo davanti ad una situazione in cui è emerso chiaramente che se l’amministrazione comunale avesse saputo, nel 2003, quando sono arrivate queste note, che c’è questa possibilità, così ha detto l’assessore Pacella, si sarebbero comportati di conseguenza.  
Quindi, assessore Pacella, la giustificazione, che io credo, è quella che l’amministrazione comunale non era a conoscenza ufficiale di questa possibilità.  
Io dico l’amministrazione comunale, non ho sentito il Sindaco di allora o altri assessori.  Perché io credo che nessuno forse sapeva.  
Però, assessore Pacella, la lettera dell’Avvocato è indirizzata al Sindaco. Non è arrivata al Sindaco, forse non è arrivata. A penna, oltre che al Sindaco, poi si aggiunge: al contenzioso. E non c’è dubbio che sia scritto (non voglio dare colpe, per carità) “Avvocato Scarcia”. Cioè, nel momento in cui, Carlo, hai ricevuto questo, evidentemente, e tu lo hai giustificato, ma a me non basta quella giustificazione, ti occupavi di altre cose, non era il tuo…  Ma quello che sta accusando Pacella è: “Non è arrivato a conoscenza”. Non c’era se eri competente tu o meno. E siccome tu l’hai avuta nelle mani questa lettera, non dico…  
ASSESSORE SCARCIA – Ti devo smentire. Io ho detto che non significa che io l’ho avuta. Perché il fatto che lì c’è scritto “Scarcia”,  non significa che io ho avuto quella lettera.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Ma insomma, questa lettera nessuno l’ha avuta?  
ASSESSORE SCARCIA – Poiché io seguivo lo stragiudiziale, e non il giudiziale, perché io non potevo seguire… adesso sto facendo la difesa di me stesso. Non potevo seguire gli Avvocati. Quelli andavano ai tecnici, ai responsabili dei uffici che ci sono: responsabile ufficio contenzioso e responsabile lavori pubblici, che, ove mai…  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Ma c’è il nome qua, Carlo.  
ASSESSORE SCARCIA – Ho capito. E io ti sto dicendo che quella lettera non la ricordo adesso. Non significa che l’ho ricevuta.  
Ti sto dicendo, però: quando facevo le gare dell’ente, funzionava in questo modo: chi aveva bisogno dell’Avvocato Scarcia, mi chiamava. Io seguivo solo lo stragiudiziale, non giudiziale. Perché non c’era bisogno che io seguissi le lettere degli Avvocati, perché l’Avvocato del Comune era Sticchi Damiani, non c’era bisogno dell’Avvocato Scarcia. L’Avvocato Scarcia faceva consulenza. Non potevo fare una consulenza a Sticchi Damiani.  
CONSIGLIERE GIANFREDA – Avvocato, ho capito. È chiaro che l’Avvocato del Comune era Sticchi. Ma qui c’è una nota dell’Avvocato da voi interessato, indirizzata al Sindaco e poi passata all’assessore al contenzioso.  
Cioe, non puoi dire “doveva occuparsi lui”. Lui sta chiedendo lumi all’amministrazione e dice: “Cosa faccio?”. A questo non è stato dato seguito.  
Oggi non sto dicendo: “È colpevole l’Avvocato Scarcia, è colpevole il Sindaco, è colpevole l’assessore”. Ma sicuramente, se questa, dal 2003 al 2008 non è mai pervenuta come notizia del problema all’assessore al bilancio, dobbiamo o no chiederci: “Ma che cosa è successo?”.  
Quindi, assessore Pacella, non sto dicendo: “È colpa tua”. È grave che una cosa così importante… al di là poi del fatto che nel 2007… Cioè, queste cose… Non sarebbero stati 550, sarebbero stati 250, 200, non lo so. Però il problema rimane. E oggi anche l’entità della somma, oltre al problema.  
PRESIDENTE – Prego, consigliere Coppola.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Una domandina solamente: volevo sapere per certo se il Sindaco o l’assessore Pacella o l’assessore Scarcia non erano a conoscenza di questa lettera. Tanto per rimanere agli atti.  
Io devo sapere dal Sindaco, che ancora non è intervenuto, se era a conoscenza di questa lettera. Grazie.  
ASSESSORE PACELLA – Coppola, io ti ho già risposto.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Lo so, grazie. Anche l’assessore Scarcia ha risposto. Non ho sentito dal Sindaco se era a conoscenza.  
PRESIDENTE – Votazione.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Ancora non ha risposto il Sindaco. Mi deve dare una risposta, o sì o no.  
SINDACO – Fammi sapere quale lettera.  
CONSIGLIERE COPPOLA – La lettera che ha mandato l’Avvocato Zanchi.  
SINDACO – Di quando è?  
CONSIGLIERE COPPOLA – Del 2003, del 29 maggio 2003. L’ha mandata all’Avvocato Sticchi Damiani e, per conoscenza, al Sindaco, all’assessore Scarcia per quanto riguardava…  SINDACO – Il contenuto quale era?  
CONSIGLIERE COPPOLA – Il legale. In più, agli affari generali, che era lui, e ai lavori pubblici. Era indirizzata a tre: al Sindaco, ai lavori pubblici e affari generali.  
SINDACO – E che vuoi sapere, scusami?  
CONSIGLIERE COPPOLA – Se era lei, nel 2003 o nel 2004, o nel 2005, a conoscenza di questa lettera.  
SINDACO – Se mi è arrivata, io l’ho passata agli uffici competenti.  
Io non so se sai come funzionano le cose amministrative.  
CONSIGLIERE COPPOLA – No, non lo so, me lo devo spiegare.  
SINDACO – Sono già tre anni che sei consiglieri comunale, e tu sai che le corrispondenze vanno al Sindaco, all’assessore, e poi vengono smistate agli uffici competenti.  
Per cui, quando c’è un ufficio interessato, l’ufficio deve seguire gli atti.  
Penso che queste cose siano talmente chiare, che non c’è bisogno… Perché non rientra nell’atto di Giunta quello, rientra nell’atto amministrativo, che l’ufficio deve seguire. Poi l’ufficio propone al Sindaco.  
Io credo che questa cosa, tutti quanti quelli che frequentano i Consigli comunali, dovrebbero saperle.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Io forse non lo so, perché sono un po’ tardivo. Lei era a conoscenza, sì o no, di questa lettera?  
SINDACO – Scusami, Gianfranco, tu, quando parli devi sapere parlare.  
CONSIGLIERE COPPOLA – E non so parlare, Sindaco? Che devo fare?  
SINDACO – Allora, hai fatto la domanda. Si ti siedi un attimo e non interrompi… e fai la persona educata. Perché quando parli, siccome tu vuoi sempre alludere e fai sempre domande strane, allora io ti rispondo: le lettere che mi arrivano, come mi arrivano in migliaia tutto l’anno, quando non sono di competenza mia, le smisto agli uffici competenti. Poi l’ufficio è tenuto a seguire l’atto in tutte le sue fasi. Questo è l’iter amministrativo. Che io l’abbia letta e l’abbia spedita 6 anni fa, chiaramente adesso non mi posso ricordare, con centinaia e migliaia di lettere che mi arrivano ogni anno.  
Questo è il fatto. Perché, sennò, tutti quanti noi qui dovremmo stare seduti dalla mattina alla sera per seguire tutti gli atti degli uffici.  
Allora, quando parli, sappi almeno discernere tra quelle che sono le competenze del Sindaco e quelle che sono le competenze degli uffici.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Ma io ho fatto solamente una domanda.  
SINDACO – Se è arrivata a me,   sicuramente l’ho mandata. Perché se lì il timbro “Per il Sindaco”, è arrivata anche a me. La domanda è inutile, perché tu sei abituato a fare domande  strane. Le hai fatte pure prima,  io non ho potuto rispondere. Quando fai certe domande, poi ne parliamo a voce, devi imparare a farle. Perché poi se tu ti fissi che su certi argomenti puoi parlare senza avere nemmeno la bontà di evitare di fare questioni, riferimenti, sol  perché  in qualche domanda tua ravvisi qualche pettegolezzo, qualche cosa… Sappi che ognuno, quando fa certi pettegolezzi e certe allusioni, deve essere apposto con la coscienza.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Ognuno si assume le sue responsabilità. Se io non sono a posto con la coscienza e lei ne sa qualcosa, vada a denunciarmi. Se io ho parlato di un evento che è passato dal Consiglio comunale…  
SINDACO – Consigliere Coppola…  
CONSIGLIERE COPPOLA – Io non ho parlato di un pettegolezzo che riguarda lei, Sindaco, oppure la sua famiglia. Io ho parlato di un atto amministrativo che è passato dal Consiglio comunale.  
SINDACO – Coppola, devi sapere, una volta per tutte, che qua non c’è gente che fa favoritismi a nessuno e non fa doppi lavori. Qui facciamo gli amministratori e basta. E mi hai capito.  
CONSIGLIERE COPPOLA – Ma ognuno può fare quanti lavori merita di fare, non deve dare conto non certo a lei, non certo a me, o la giustizia. Ognuno si assume le responsabilità. È un atto che è passato da questo Consiglio, e io posso parlare. Non è un atto riguardante la sua famiglia o i suoi atti privati. Questo è poco ma sicuro, è passato dal Consiglio e lo posso dire, grazie.  
PRESIDENTE – Votazione. Chi è favorevole?  
VOTAZIONE
FAVOREVOLI –
CONTRARI –
PRESIDENTE -  Alla prossima.


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