lunedì 31 agosto 2009

Comunicato stampa del 29/08/2009

COMUNICATO STAMPA
Gruppi Consiliari: P.D.U.D.C. I.d.V.P.d.C.I. – Verdi
CONSIGLIO COMUNALE DI UGENTO


I Gruppi di minoranza (P.D., U.D.C., I.d.V., P.d.C.I.e Verdi) rammentano al Sindaco Ozza che il documento politico che condanna senza mezzi termini l’operato della Giunta Ozza e ne decreta chiaramente il fallimento politico è stato approvato non dalla minoranza (come inesattamente continua a ribadire il Sindaco) ma, cosa ben diversa, dal Consiglio Comunale con i voti della minoranza (divenuta “maggioranza” in quella seduta del Consiglio Comunale a motivo dell’evidente disinteresse e quindi dell’assenza quasi totale dei Consiglieri e Assessori della maggioranza). 
Ad oggi, quello che importa, è soltanto che quel documento sia diventato un pronunciamento del Consiglio Comunale, massimo organo politico e deliberativo del Comune, e questo, comprendiamo bene, può non piacere al Sindaco Ozza, ma è comunque la realtà dei fatti.
Ritengono, inoltre, che il Sindaco Ozza, che tanto negli ultimi tempi va invocando il silenzio, abbia perso questa volta, lui stesso, un’ ottima occasione per tacere. Lo invitano, infatti, a meditare sullo stato di divisione in cui lui stesso e la sua maggioranza hanno gettato il paese, creando odi e rancori di difficile ricomposizione.
Rammentano, inoltre, che l’attività amministrativa del Comune è paralizzata non dalle giuste proteste dei cittadini e dalle legittime azioni politiche della minoranza, bensì dall’incapacità del Sindaco Ozza e della sua maggioranza, ormai, di fatto, inesistente e allo sbando dopo quasi dieci anni di occupazione del potere, di rispondere concretamente e con efficacia ai molteplici problemi e alle molteplici esigenze del territorio e dei cittadini.

Se non fosse per l’iniziativa della minoranza che ha inteso condurre, compatta, una legittima e giusta battaglia politica per portare finalmente alla luce del sole la fine di questa maggioranza e l’incapacità amministrativa di questo governo cittadino (già abbandonato, peraltro, da due Assessori), gli unici argomenti che il Sindaco ha inteso portare all’attenzione del Consiglio Comunale, nelle ultime settimane, sono soltanto quelli relativi a conferimenti di incarichi esterni e a varianti al piano regolatore, in ossequio ad una politica, non condivisa dalla minoranza e denunciata nel documento politico approvato dal Consiglio Comunale, che tende oramai a privilegiare l’interesse dei singoli all’interesse generale dei cittadini.
Ritengono, infine, che sia giunto il momento di restituire, con vero senso di responsabilità, la parola ai cittadini elettori e confidano, quindi, in un sussulto di dignità del Sindaco e dei componenti della Giunta Comunale che li conduca a compiere, dopo quasi dieci di occupazione del potere, l’unico atto oggi realmente rispondente agli interessi generali dei cittadini: le dimissioni immediate.
Ugento, 29 agosto 2009

I Gruppi Consiliari
(P.D. – U.D.C. - I.d.V. – P.d.C.I. – VERDI)

giovedì 27 agosto 2009

Consiglio Comunale del 18 agosto 2009: Resoconto.

Iniziamo, sperando di fare servizio gradito ai cittadini, a riportare i resoconti dei Consigli Comunali, per far conoscere a sempre più persone i problemi e le tematiche che ivi si discutono.
Quel che segue è il resoconto del Consiglio Comunale del 18 agosto 2008.

COMUNE DI UGENTO
CONSIGLIO COMUNALE DEL 18 AGOSTO 2009
 Il Segretario procede all’appello  
 PRESIDENTE: Presenti 11, assenti 10.

CONSIGLIERE CORVAGLIA:   Presidente, prima di iniziare, vorrei dire una cosa.  
 PRESIDENTE: Prego.  
 CONSIGLIERE CORVAGLIA: Grazie. Stamattina, prima di venire qua (non c’entra niente con l’ordine del giorno) mi sono recato a Torre San Giovanni e sinceramente mi sono vergognato. Abbiamo parlato, parliamo, ci riempiamo la bocca con la parola “turismo”, e sicuramente quello che ho visto non è nemmeno una questione isolata. Io anni fa, quando andavo in altre zone, tipo Bari o comunque presso grosse città, guardavo le zone di mare, quelle specialmente non sistemate con i lidi ed ero fiero della mia zona, perché c’era un mare pulito, cristallino, c’era la spiaggia dorata e pulita, gli scogli ancora peggio.  
È uscito un articolo qualche giorno addietro, forse non vi interesserà perché, avendo chiamato l’autore dell’articolo, tra l’altro, pennivendolo…  
 PRESIDENTE: Scusi, consigliere Corvaglia, se ti devi attenere all’argomento, allora lei può continuare. Diversamente, se deve fare un intervento di interrogazione, ritengo che l’interrogazione debba essere presentata e si discute nel prossimo Consiglio.  
 CONSIGLIERE CORVAGLIA: Sinteticamente, le dico. C’è una questione di igiene sulle spiagge, prima di pazze fino ai camper che stanno… C’è una questione di igiene, perché innanzitutto penso che ci sia un’ordinanza fatta dal Sindaco l’anno scorso per quanto riguarda i camper. Innanzitutto ho anche le foto sul telefonino, perché non avevo macchinetta fotografica, dove vi stanno persino gli escrementi. Voglio dire: siamo un paese turistico? Solamente questo.  Posso capire che l’inciviltà è quella che è, però non possiamo dare questa immagine. Grazie.  
 PRESIDENTE : Passiamo al primo punto all’ordine del giorno.


PUNTO 1 O.D.G.
"DIMISSIONI ASSESSORI COMUNALI PONZETTA ANTONIO (SPORT) E CONGEDI DONATO (TURISMO) - VALUTAZIONI SULLA SITUAZIONE POLITICA– AMMINISTRATIVA. DETERMINAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE". (Ordine del giorno richiesto dai Consiglieri Comunali di Minoranza)  

PRESIDENTE : Prego, consigliere Giannuzzi.  
CONSIGLIERE GIANNUZZI: Pensiamo, prima di entrare nel merito, nel dibattito politico su questo ordine del giorno, sia necessario, opportuno darne lettura, anche per consentire a chi ci sta ascoltando di farsi un’idea sui perché, sulle motivazioni  della convocazione di questo Consiglio comunale e sulle ragioni che hanno portato alla crisi di questa amministrazione che, oltre tutto, è lampante, rappresentata dall’assenza di talmente tanti consiglieri comunali di maggioranza e talmente tanti assessori componenti la Giunta comunale, che non necessita di ulteriori conferme.  
Il testo che noi proponiamo all’approvazione del Consiglio comunale quest’oggi ha per oggetto, come letto dal Presidente “Dimissioni degli assessori comunali Ponzetta Antonio, con delega allo sport, e Congedi Donato, con delega al turismo – Valutazioni sulla situazione politica – amministrativa – Determinazioni del Consiglio comunale”.  
Il testo dell’ordine del giorno è il seguente:… (Legge ordine del giorno) (ndr. si può leggere sul  post datato 11 luglio 2009).  
Quest’ordine del giorno origina dalla lettera di dimissioni che l’ingegnere Donato Congedi, con noi questa mattina in aula, ha trasmesso al Presidente del Consiglio comunale, agli assessori e a tutti i consiglieri, in data 6 luglio 2009. Do anche lettura, perché circoscrive l’ambito del nostro dibattito. La lettera recita in questo modo:… (Legge lettera assessore Congedi).  
Questo è il testo delle dimissioni che ci sono state indirizzate dal consigliere, attualmente consigliere Donato Congedi, all’epoca assessore al turismo.  
Quindi l’oggetto del dibattito oggi verterà su questo testo dell’ordine del giorno e sul testo di queste dimissioni, avendo anche la presenza questa mattina dell’assessore Congedi. Grazie.  
 PRESIDENTE: Grazie, consigliere Giannuzzi. Prego, consigliere Riso.  
 CONSIGLIERE RISO: Prima di iniziare io, se c’è qualcuno della maggioranza che ritiene opportuno fare l’intervento, io cederei questo momento ed inizierei dopo.
A questo punto esce il Consigliere Scarcia Carlo che rientra subito dopo.
PRESIDENTE : Ha chiesto la parola l’assessore Scarcia.  
A questo punto esce il Consigliere Scarcia Carlo ed entra il Consigliere Minenna Angelo ed i Consiglieri presenti sono n. 11.
ASSESSORE SCARCIA : Io chiedo scusa a tutti, ma per questioni urgenti mi devo allontanare, perché mi hanno appena informato di un atto vandalico, operato questa notte a carico di un mio familiare. Lo dico pubblicamente. Mi hanno chiamato in questo momento e sto andando a verificare. Chiedo scusa a tutti. Vi informerò di quello che è successo.  
PRESIDENTE : Ha chiesto la parola?  
CONSIGLIERE RISO : Grazie, Presidente.  Io non voglio commentare quello che ha detto l’assessore Scarcia, però, sinceramente, ci sono modi, tempi e luoghi.  
Entriamo nell’ordine del giorno, precisando subito: io intanto speravo che l’assessore qui presente, Dino Congedi, avesse preso la parola, tanto per rasserenarci tutti, stare tranquilli e sapere. Se vuole, gliela posso ancora concedere e poi parlo dopo.  
Niente, allora dico che è desolante la quasi totale assenza e l’irresponsabilità della maggioranza. Basta guardarsi intorno: sembra che c’è stato un fuggi – fuggi generale. Ma sicuramente è desolante questa situazione.  
In illo tempore, circa un anno fa, avevo preventivato pari pari in particolare le dimissioni del competente assessore al turismo, qui presente, Dino Congedi e quelle dell’incompetente Antonio Ponzetta. Ma vi faccio notare che per una coerenza avrebbero dovuto dimettersi anche da consiglieri, secondo il mio modesto avviso. Certo è che il signor Sindaco ha trattenuto le due deleghe degli assessori dimissionari. Ciò è nelle sue competenze, ma mi permetta, signor Sindaco, che è proprio il caso di non considerare più chi è inaffidabile e procedere a far ricoprire i due posti vacanti, senza direi di più: per tener fede alla richiesta fatta dall’opposizione con la lettura data dal consigliere Nico Giannuzzi, di accorpare i due in uno. Ciò significa che possiamo risparmiare per le casse comunali.  Casse comunali rimpinguate con le tasse dei cittadini, ma mortificate perché ci troviamo, l’ho detto in altra situazione, non dico allo sfascio, ma quasi.  
Certo, guardandoci intorno, qualcosa è stata fatta: è inutile essere… come è stato fatto, non sono qui a entrare in merito. Comunque, questo tanto per dare un piccolo esempio: si è inaugurato il museo comunale, chiamandolo, ne abbiamo già parlato, “Nuovo museo”, non so il vecchio dove era. È stato lì un po’ sbagliato il discorso, e comunque abbiamo fatto un Consiglio in merito.  
Ma la cosa grave è che non si è prevista l’aria condizionata se vogliamo un domani…  
 PRESIDENTE : Consigliere Riso, dobbiamo discutere l’argomento.  
CONSIGLIERE RISO : Non voglio uscire fuori.  
Quindi, dicevo, da non trascurare, per rimanere in tema, poi il caso dell’assessore Ponzetta, incompetente, ripeto ancora, che ha comportato anche un dispendio economico di 3 mila euro per incarico inutile e illegittimo, modestamente.  
Se noi prendiamo in esame punto per punto ciò che è stato illustrato dal consigliere Nico Giannuzzi, ecco che ritorna alla mente parlare in particolar modo del consigliere competente Dino Congedi. Non sono qui per fare propaganda all’ex assessore Dino Congedi, ma sicuramente in quest’aula, in questa assise, circa un anno fa, come ho detto in premessa, io cercavo di far notare modestamente, a tutta la maggioranza e al consigliere Dino Congedi oggi, assessore prima, che non era proprio il caso che rimanesse un minuto in più a far parte come assessore di questa maggioranza.  
Nel momento in cui il suo compito si esauriva tutto, l’ho detto, possiamo prendere in mano tutto ciò che io ho dichiarato in questa aula, non si poteva limitare il suo compito a fare due articoli in questi due anni, un anno che ci sono stato io, e un anno precedente per dire che qui per il turismo va tutto bene. Io in quell’occasione dissi: “Non c’è niente, o quasi niente ne va bene, perché mancano i servizi, mancano tante di quelle cose”. Al che dissi che cosa stava a fare ancora a sedere e a riscaldare la sedia, come assessore.
Ripeto, qui non sono né per bacchettarlo, né tanto meno… però è giusto gratificarlo nelle sue competenze, è sempre comunque un ingegnere ed un ingegnere penso che ha visione del territorio, va visione anche del turismo come deve procedere. E quindi ecco la sua competenza.
A quel punto lì lui non doveva che insistere, puntare i piedi per farsi dare delle risorse economiche, altrimenti si rimane come assessori sulla carta ma dell’operare concretamente non si riesce a fare niente.
Vi dico di più: sembra che queste quattro parole molto sintetiche e precise rispecchino pari pari, senza presunzione,  quello che dicevo io circa un anno fa, nel momento in cui dice che gli assessori, altri due assessori, in particolar modo l’assessore Lecci e l’assessore che si è appena assentato, Avvocato Carlo Scarcia, invadevano il suo campo nelle competenze. Infatti già allora dicevo che cosa stava a fare, nel momento in cui due colleghi la facevano da padrone nell’ambito delle competenze ed anche nell’ambito della visibilità.
Lo stesso dicasi per lo sport. Io dico che ha organizzato poco o niente lo stesso consigliere oggi , assessore allora, Antonio Ponzetta. Mi sa che sempre gli altri hanno organizzato qualcosa per lui.  
Allora in questo il consigliere Dino Congedi non ne poteva più ed è andato a dimettersi.
Ripeto, ancora volontariamente sarebbe stato il caso, come atto di coerenza, al posto loro, poi ognuno è libero, io mi sarei dimesso anche come consigliere. Scusate questa mia provocazione. In questo, se noi andiamo ad analizzare, e non ho la pretesa di parlare solo io per non lasciare spazio agli altri, anche se ancora, non so, penso di parlare ai muri, la maggioranza è assente a tutti gli  effetti, è latitante. E quindi io, dinanzi alla realtà, non posso fare a meno di non prendere atto o di continuare, come in questo paese si usa fare, mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Bisogna finalmente prendere atto. E qui una piccola parentesi: quando io mi cimentai in campagna elettorale dissi semplicemente: “Cittadini, io ho intenzione di voltare pagina in questo paese, nella sua interezza”. E un amico carissimo mi disse: “Scusa, Totò, tu hai deciso di voltare pagina, ma qui il paese non ha deciso di voltare pagina”. Dovetti prendere atto e dire: “Hai ragione”.
Quindi cercherò di fare quello che è possibile.
Tornando al discorso economico, si sono spesi quei 3 mila euro. Poi, nel momento in cui si va a parlare di Torre San Giovanni, che manca di tanti servizi e di tante cose, è vero,  sono un pugno nell’occhio tante cose, tante storture, tante deficienze, tante mancanze di servizi, etc. etc..
Però consentitemi:qui o facciamo un discorso unitario o diversamente ognuno per sé e Dio per tutti.
 Lo stesso dicasi per Torre Mozza, lo stesso dicasi per Lido Marini.
Allora, io lo dico non per bacchettare qualcuno o, allo stesso modo, mettermi contro tutti, però prendiamone atto e da subito agiamo a che queste storture, a che questi soldi che pesano sulle casse nell’erario, del Comune di Ugento in particolar modo, non avvengano.
Allora, ripeto, mi conforta molto il discorso anche, ripeto ancora, quello che alla fine forse la maggioranza ha perso una persona degna delle sue competenze, quanto meno, permettetemi. Parlo dell’ex  assessore Dino Congedi. Secondo me, però, faccio un’ultima riflessione per dire che non è detto che ogni volta che si fanno le votazioni, perché una persona prende più voti, o è competente o non è competente, la si elegge assessore o si nomina assessore. Se non è nelle sue competenze, se non riesce a fare niente, è inutile. Se è ignorante in materia e così via. Almeno lasciamo quelli che hanno qualche competenza. Grazie.  
 PRESIDENTE : Grazie, consigliere Riso.  Prego, consigliere Cavalera.  
 CONSIGLIERE GIANFREDA : Presidente, noi apprezziamo la sensibilità del consigliere Congedi, che sente l’esigenza di parlare.  
 PRESIDENTE : Prego, consigliere Cavalera e poi parla l’assessore Congedi.
 CONSIGLIERE CAVALERA : Presidente, comunque noi ci stavamo consultando per chi doveva intervenire. Non è che il Presidente ci deve dire quando dobbiamo intervenire. Comunque, ormai…  
Carissimo Presidente, signori assessori (anche se ne è rimasto soltanto uno) e consiglieri di maggioranza (che in tutto ce ne sono quattro, compreso il Presidente). La presentazione di questo ordine del giorno non è stata fatta per gioco, così tanto per impiegare un po’ di tempo di questa  calda estate.
Noi consiglieri di opposizione abbiamo voluto e vogliamo fortemente un dibattito aperto, franco e, spererei, sincero, in primo luogo da parte dei protagonisti principali delle vicende succedutesi in questa amministrazione sulla situazione politico – amministrativa del nostro Comune. Abbiamo voluto e vogliamo una discussione seria, perché lo riteniamo un atto di rispetto dell’esecutivo prima di tutto verso tutti i cittadini e poi verso noi consiglieri comunali.
I cittadini hanno il diritto di sapere e di capire in quali situazioni opera la Giunta comunale, perché una Giunta incompleta, malata politicamente, sfilacciata non è qualcosa che rimane fine a sé stessa, ma si ripercuote automaticamente sulla comunità e sul territorio amministrato.  
Cari amici della Giunta e consiglieri di maggioranza, io non lo so, forse non vi rendete conto della gravità della situazione. Le dimissioni dei due assessori, il primo: consigliere Ponzetta, già assessore all’agricoltura e sport politiche giovanili, dimessosi il 10 marzo; il secondo: consigliere Congedi, ex assessore al turismo e innovazione tecnologica, dimessosi ad inizio luglio, dimostrano il fallimento complessivo anche formalmente di questo esecutivo, quello che, per quanto ci riguarda e per tanti concittadini lo era già nei fatti dopo tre anni di questa Amministrazione. Si tratta, infatti, di deleghe in settori importanti: agricoltura e turismo, due dei tre pilastri fondamentali della nostra economia e dello sviluppo del nostro territorio.  
Sport – politiche giovanili. Dio solo sa l’importanza di questi settori per i nostri ragazzi. Innovazione tecnologica. Basta pensare all’annosa Questione del risparmio energetico ed al settore delle energie rinnovabili, che avrebbero bisogno di essere seriamente seguiti e programmati.
Tutti settori sui quali era incentrato anche il vostro programma elettorale, amministrativo delle elezioni 2006.
Ecco perché, e non solo per questo, veramente, si tratta del fallimento dell’intero esecutivo, che anche per colpa dei rapporti interni, poco chiari e conflittuali, si è dimostrato inadeguato ed incapace  di affrontare e risolvere nei fatti i tanti problemi del paese, in tanti anni, circa 15, di potere praticamente gestito sempre dalle stesse persone. Purtroppo, e lo dico con amarezza, le considerazioni contenute nell’ordine del giorno sono vere, non sono campate in aria, che faccia piacere o meno. E voi della maggior maggioranza in conoscenza dovreste riconoscerlo. Prendiamo la trasparenza: basta vedere tante situazioni di concessione e gestioni di beni comunali, operanti senza la necessaria evidenza pubblica, che dovrebbe salvaguardare gli interessi della collettività, oppure situazioni che hanno originato contenziosi, con spreco di risorse. E basta ricordare le concessioni, per esempio “Costa del Salento “, “Villaggio Rosa”, dove non esistono convenzioni, aree  sdemanializzate a Torre San Giovanni, come sono state gestite; la stessa pineta comunale, in merito, per esempio, all’entità della spiaggia attrezzata e del parcheggio. Nella convenzione non si parla di queste cose.
Passiamo alla partecipazione: mai attuata, mai coinvolta o ascoltata la cittadinanza su temi importanti, su scelte fondamentali per il territorio. Gestione del demanio marittimo, per esempio, per esempio sulla percentuale delle spiagge libere, non è stata mai ascoltata la gente cosa ne pensa di questo fatto. Sulle sopraelevazioni della discarica Burgesi, non è stata mai ascoltata la gente.   
 CONSIGLIERE COPPOLA : Scusa, consigliere, scusa Presidente.  È un comportamento molto, molto scorretto, nei confronti dei cittadini. Cioè, già mancate tutti…  
 PRESIDENTE : Consigliere Coppola, qua lo scorretto lo stai dimostrando te, perché devi chiedere la parola prima di parlare.  
 CONSIGLIERE COPPOLA : Non chiedo la parola, perché è scorrettissimo, perché neanche il Sindaco sta rimanendo al suo posto. Ma riprenda anche il Sindaco.  
 PRESIDENTE : Ma schiariamo davvero?  
 CONSIGLIERE COPPOLA : Ma che sta a fare qua, Presidente? Ma che state a fare qua?  
 PRESIDENTE : Ma quando impari le regole dello Statuto?  
 CONSIGLIERE COPPOLA : Tutti mancano!  
 PRESIDENTE : Lascia parlare il consigliere Cavalera!  
 CONSIGLIERE COPPOLA : È vergognoso verso i cittadini.  
 PRESIDENTE : Stai zitto e lascia parlare il consigliere Cavalera.  
 CONSIGLIERE COPPOLA : “Stai zitto” lo dico io!  Ma riprenda i suoi consiglieri. È vergognoso!  
 PRESIDENTE : Chiedi la parola prima di parlare. Perché al Consiglio provinciale a Lecce tu non puoi fare queste scenate.  
 CONSIGLIERE COPPOLA : È vergognoso! Il Sindaco che manca. L’autorità che manca in questo Consiglio. È vergognoso, Presidente, si vergogni!  
 PRESIDENTE : È vergognoso per te, perché pensi di farti forte di questi interventi così sciagurati. Prego, consigliere Cavalera.
 CONSIGLIERE CAVALERA -   Significa che le faremo sapere ancora di più ai cittadini.  
Dicevo, la popolazione non è stata ascoltata sulle ristrutturazioni delle piazze centrali del paese, non è stata ascoltata sul tentativo di progetto di impianto eolico. Tutte scelte fatte nel chiuso del palazzo, senza condivisione, nell’interesse certamente di pochi, con qualche dubbio, se anche nell’interesse della collettività.  
Il degrado del territorio, in particolare di Torre San Giovanni, quello che abbiamo scritto sempre sull’ordine del giorno. Purtroppo è sotto gli occhi di tutti, nonostante gli sforzi che voi dite di portare avanti. Il problema, secondo me, è molto più grande, non risolvibile con il vostro modo di amministrare, che in questi anni non ha migliorato niente, né ad oggi si vede l’inizio di un qualche percorso virtuoso, che dia qualche speranza in più.  
Il degrado del degrado del territorio è frutto di tante iniziative, spese di risorse  che si rivelano e si sono rivelate fine a sé stesse, per esempio nell’ambito della raccolta dei rifiuti solidi urbani, nell’ambito della differenziata, o iniziative che sono rimaste isolate, senza seguito, e quindi con scarsa, scarsissima ricaduta sul territorio. È frutto di scelte sbagliate a cui non si riesce a porre rimedio. Lo stesso appalto della raccolta rifiuti, è stato un appalto sbagliato. Le modalità di sfruttamento del litorale. Penso solo a altri Comuni a noi vicini, che senza grandi stravolgimenti riescono a dare servizi proprio sul litorale anche più efficienti e a salvaguardare l’ambiente. Basta vedere come ci si sente libere sulle spiagge di Salve e come ci si sente occupati, stretti sulle spiagge di Ugento. L’ho sperimentato direttamente.  
È stato frutto ancora, il degrado, di percorsi che si intraprendono e che si interrompono. Anni persi, a esempio, a rincorrere i problemi progetti finanza per la fognatura alle marine; di scelte contraddittorie: l’istituzione del parco naturale, mentre si continua ad arrivare con gli autoveicoli sulle dune e nelle pinete; impianti eolici e fotovoltaici calati selvaggiamente sul territorio, senza nessuna programmazione, mentre si spendono fior di quattrini per allestire percorsi naturalistici e culturali. Per non parlare, poi, delle marine, ridotte veramente in uno stato pietoso, caotiche,  anonime, un turismo che è fatto soltanto… mi sembra una corsa incontrollata a arraffare il più possibile in pochi giorni di luglio e agosto.
Torre San Giovanni, dove da anni non siete riusciti a realizzare neanche le cose a costo zero per il Comune, per esempio lo smantellamento dei pannelli pubblicitari sul corso, un’attuazione corretta dei piani di lottizzazione privati, anche piccole cose che richiedono solo un po’ di sensibilità e di attenzione, se uno ha dentro di sé un po’ di amore per questo paese. E faccio un altro esempio: come pretendere, per esempio, e organizzare con i concessionari una raccolta differenziata in una struttura, in una proprietà in concessione, come la pineta comunale, che…  
 PRESIDENTE : Consigliere, stiamo fuori argomento.  
 CONSIGLIERE CAVALERA : No, no, Presidente. Oggi si può parlare di tutto, Presidente.  
 PRESIDENTE : Non si può parlare di tutto.  
 CONSIGLIERE CAVALERA : Poi mi dice qual è l’argomento, Presidente. Che devo parlare, dei rapporti personali, che non conosco?  
 PRESIDENTE : Dimissione delle due assessori.  
 CONSIGLIERE CAVALERA : E questo rientra…  
 PRESIDENTE : Devono essere inerenti alle dimissioni degli assessori.  
 CONSIGLIERE CAVALERA : Per quanto mi riguarda, la colpa delle dimissioni è questa.  
 PRESIDENTE : Gli interventi devono essere mirati alle deleghe che hanno gli assessori.  
 CONSIGLIERE CAVALERA : Presidente, è un Consiglio comunale a carattere generale. Non si sta parlando di cosucce, oggi!
Non costava niente, per esempio, a inizio stagione estiva una raccolta di rifiuti abbandonati, una giornata, lungo le strade di collegamento tra i centri abitati e nelle strade di campagna, molto frequentate dai turisti.  Sono lamentale che sentiamo da parte dei turisti, queste qui, Presidente. Non ce le sogniamo queste cose.  
Dicevo, Torre San Giovanni. L’altro giorno a qualche amico confidavo che in particolare quest’anno Corso Annibale sembra un lungomare degli anni 40 – 50. Anzi, dico ancora di più: una periferia di un film di Pasolini, un po’ più animata, forse, ma buia e spettrale allo stesso modo.  
Dei cinque lampioni, dei cinque globi di illuminazione che ci sono… Non so se ci fate caso voi a queste cose, però purtroppo la gente le nota. Forse per voi non sono importanti. Dei cinque lampioni di illuminazione che ci sono, a partire dal ponte del canale fino al chiosco Scarlino, uno è spento forse da 15 – 20 giorni. E neanche per il giorno di ferragosto è stata cambiata la lampadina a quel lampione. Andate a farvi un giro.  
Signori miei, queste sono le cose che la gente vede. Anche l’attenzione per queste cose significa amore per il proprio paese. Ma ho paura che questo esecutivo e questo modo di amministrare si nutre di amore per il potere, non di amore verso questa terra. E sapete perché? Perché il vostro modo di amministrare è solo una sommatoria di soddisfacimenti di interessi particolari, a scapito della salvaguardia di interessi generali a largo raggio, fatta di regola, di programmazione seria, guidata da un’idea organica di sviluppo del territorio e di benessere possibile dei suoi cittadini, con pari opportunità per tutti, salvaguardia dei più deboli, cercando di tirarli fuori a dallo stato permanente di bisogno per farli sentire cittadini veramente liberi.  
Il malessere della maggioranza emerge chiaramente dalla lettera di dimissioni dell’assessore Congedi, frutto non solo dal venir meno di legittime aspettative personali, ma anche dalla mancanza di una visione organica di sviluppo di questo territorio, e quindi di iniziative coordinate, che lo devono guidare.  
Allora il tutto si riduce a una gestione del quotidiano, a una gara a accaparrarsi il favore di turno, il contentino per il singolo amico, con una ricaduta praticamente nulla nella realtà che, invece, ha bisogno di decisioni forti, di larghe vedute e lungimiranti, che non guardino in faccia a nessuno. Perché di questo c’è bisogno oggi a Ugento per segnare una discontinuità.  
Invece, come dicevo prima, si ha la sensazione, ma purtroppo è più di una sensazione, visti i risultati anche di oggi, che ci si preoccupi più di mantenere e far crescere il proprio orticello di consenso, che degli interessi generali della collettività.  
E questo, purtroppo, parte innanzitutto da lei, Sindaco, che per primo non sa che paese e che territorio vuole lasciare alle future generazioni, impegnato più che altro a mediare fra i vari componenti della Giunta, i loro desideri e i consiglieri di maggioranza.  
Per fortuna, ci sono alcuni sussulti di dignità, come le dimissioni di due assessori, con motivazioni più chiare, come quelle dell’assessore Congedi, e meno chiare, come quelle dell’assessore Ponzetta.  
L’attività amministrativa è completamente ingessata, abbiamo detto.  
 PRESIDENTE : Avviati alla conclusione, sono scaduti i tempi.  
 CONSIGLIERE CAVALERA : Ho finito.  L’attività politico–amministrativa completamente ingessata. Basta andare a vedere i tempi di risposta alle richieste dei cittadini. Il grado di contenzioso che si verifica in questo Comune: spese legali esorbitanti. E non venite a dire, con la solita tiritera, che si tratta sempre di cose vecchie.  
Il grado di collaborazione e di sinergia che c’è tra gli uffici.  Certo, non è mai troppo tardi per migliorare. Ma, per esempio, è incomprensibile che ancora oggi ci siano problemi di riconoscimento sulle proprietà di aree edificabili nei comparti, a volte anche lottizzati. Per cui non c’è sinergia, per esempio, tra ufficio urbanistica e febbraio tributi. Basta pensare al servizio del condono edilizio, sospeso dal novembre 2006.  
È su tutto questo che occorre dare un forte segnale di discontinuità. Ugento, i cittadini di Ugento ancora di più oggi, dopo la tragedia che ha colpito questa comunità, ha bisogno di essere amministrata con trasparenza, con attenzione, con oculatezza, con sensibilità. Ha bisogno di partecipazione per avvicinare finalmente la gente alle istituzioni.  
È su tutto questo che noi consiglieri di opposizione, che i cittadini vi chiedono di riflettere e di cambiare rotta, perché Ugento e il suo territorio non meritano questa situazione.  
Se non ne siete capaci, per il rispetto che dovete nutrire verso questa comunità, dovreste trarne con onestà le dovute conseguenze, caro Sindaco, con le dimissioni, passando la mano al signor Prefetto.  Grazie, Presidente.
 PRESIDENTE : Grazie, consigliere Cavalera. Prego, assessore Congedi.
 CONSIGLIERE CONGEDI : Ex assessore. Grazie,  Presidente. Intanto ci terrei a dire che mi avete attaccato un po’ tutti perché l’altra volta non sono venuto in Consiglio comunale. L’altra volta non sono venuto perché le mie dimissioni Sono di una chiarezza unica, e non fanno altro che ricalcare quello che voi stessi dall’opposizione avete messo in evidenza in tutti questi anni nei quali io facevo l’assessore. Avete detto: “Chi è l’assessore alla Protezione civile? Dino Congedi, o…?”.  
Avete detto: “Chi è l’assessore al turismo? Dino Congedi, o…?”.  
Più chiare di così, si muore. Voi stessi avete detto: “Non ci sono soldi”. È un dato di fatto, sapevate tutto. Per quale motivo io sarei dovuto rientrare qui per dire, la volta scorsa, quali erano  le motivazioni chiarissime? Sono chiarissime. La paura principale era quella della strumentalizzazione. Ed oggi sto avendo certezza del fatto che qualcuno sta cercando di strumentalizzare delle dimissioni dovute. Perché le mie erano dimissioni dovute. Dovute alla gente, soprattutto a quelle 272  persone hanno avuto fiducia nel sottoscritto.  
Io dovevo rassegnare le dimissioni!
E questo lo sapete tutti, dal primo all’ultimo. Poi parleremo anche di competenze. E questo come premessa.
Per quanto riguarda il discorso delle deleghe, io non ho soltanto la delega al turismo. O meglio, non avevo soltanto la delega al turismo. Io avevo delega al turismo, innovazione tecnologica, servizi demografici e protezione civile. La protezione civile non esisteva. Oggi esiste la protezione civile. Non esisteva un piano di protezione civile ad Ugento, oggi esiste.
Non esisteva il COC. Oggi esiste il COC  ad Ugento. Sono tutte quante cose per le quali qualcuno ha dovuto lavorare un anno e mezzo. E questo lo sapete tutti, perché lo sapete perfettamente le cose come stanno.  
Come è andata a finire? È andata a finire purtroppo male. A me non è piaciuto come è andata a  finire e nelle mani di chi è andata a finire la Protezione civile.  Ve lo dico in tutta onestà e mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo. Come ho sempre fatto, non mi sono mai voltato, le persone amo guardarle negli occhi. Io non devo abbassare gli occhi davanti a nessuno perché, grazie al cielo, sono sempre stato corretto nei confronti del Sindaco, dell’Amministrazione comunale, dell’opposizione e soprattutto del popolo e della gente che mi ha votato. Perché era necessario che io mi comportassi così. E è giusto che uno che viene votato deve comportarsi in questo modo. Per cui non ho paura. Assolutamente non ho paura. Posso sbagliare, come sbagliano tutte quante le persone, e di quello mi assume tutte le responsabilità di questo mondo. Ma non tollero e non voglio assolutamente che qualcuno possa pensare al posto, al contentino. Qualcuno ha parlato di contentino, di orticello. Io sono sempre stato da solo. Sempre! Non ho avuto affianco a me nemmeno le persone del mio partito che dovevano, per forza di cose, stare affianco a me. Non sono stati neanche loro affianco a me.  
Per cui, orticello e contentini. La gente da tenere appresso non esiste, non è mai esistita per me e non è mai stato un punto di arrivo o un punto di riferimento. Io ho sempre fatto le cose secondo coscienza. Forse sbagliando, ma sempre secondo coscienza.  
Quindi non parliamo di “contentini” o di “orticelli”, specialmente con il sottoscritto, perché proprio non esiste.  Non c’è nessuno Qua dentro, né tra di voi, né in maggioranza che possa dire una cosa di questo genere. Anzi, forse si può dire di tutto, ma non questo. Qualcuno ha voluto, era questa la paura della strumentalizzazione, parlare di tutti quelli che sono i problemi del Comune di Ugento. Sono i problemi di tutti quanti gli altri Comuni, né più né meno. Però cercare di ricondurre tutti i problemi del Comune di Ugento alle dimissioni di due assessori, signori miei, qua si sta perdendo proprio il senso della misura. Cioè, nemmeno a livello di dialettica politica si può dire una cosa di questo genere.  Non esiste! Non può essere ricondotto.
Parliamo un attimo di turismo. Il turismo, purtroppo, è una delle motivazioni per le quali io sono andato via, motivazione seria per me. Il turismo può essere tutto, ma potrebbe anche essere una scatola vuota. Nel senso che il turismo esiste nel momento in cui c’è un rapporto di collaborazione tra le varie branche Che intervengono sul territorio quando il territorio ha un’espressione di tipo turistico.
C’è anche chi si è lamentato, questo lo dico come notizia, perché l’hanno anche scritto: “Ugento e città d’arte. Peccato che Ugento è città d’arte. Perché la nominate città d’arte?”. Dovremmo essere contenti che Ugento è città d’arte, ma non soltanto contenti perché Ugento è città, d’arte, dovremmo essere contenti semplicemente del fatto che Ugento sia città. Perché ti dà la possibilità di attingere a delle cose che normalmente uno non può ottenere.  
Si  fanno delle speculazioni, spesso si parla tanto per parlare. La cosa che mi dispiace, del fatto del turismo, è che spesso il turismo sia stato ricondotto solo ed esclusivamente… e questo mi fa male, mi fa molto male perché è stato un mio collega di maggioranza a dirlo in questa sede: “Noi il turismo lo intendiamo soltanto come spettacolo”. No, il turismo non è spettacolo. Spettacolo è un’altra cosa.
Turismo significa cercare di determinare le condizioni perché il nostro territorio possa essere appetibile per quelli che vengono da fuori. Questo è il turismo. Non è spettacolo. Lo spettacolo può servire solo ed esclusivamente a dare la possibilità a qualcuno di poter usufruire, in una serata, di un certo tipo di divertimento, che, diversamente, non si potrebbe ottenere. Se uno non lo fa, chiaramente la gente si stanca.  
Diciamo che è un qualche cosa in più.
Sono rammaricato dal fatto che si dice: “Neanche a livello di spettacolo”. Tra di voi c’è qualcuno che l’altro anno, in questa stessa sala, ha detto: “Io ho grande rispetto per l’assessore Congedi perché l’ho visto battersi come un leone, perché non aveva a disposizione neanche un centesimo”. Minenna, queste sono parole tue. O sbaglio? E perché l’hai detto? L’hai detto solo e esclusivamente perché abbiamo avuto la  possibilità di stare uno accanto all’altro per fare altro, e non spettacolo. Abbiamo fatto tutt’altro. Abbiamo cercato di sensibilizzare, perché il discorso che facevate voi prima è un problema di sensibilizzazione delle persone, non è il problema che il Comune si alza la mattina e si inventa che tutti quanti siamo diventati bravi. No! Per essere bravi bisogna avere la capacità di esserlo e Bisogna sentire dei valori all’interno che normalmente uno non ti può insegnare, devi avere.  Al limite, qualcuno può cercare di sensibilizzare. E noi abbiamo cercato di farlo. E lo abbiamo fatto per un’intera stagione sulle spiagge e in altri luoghi. Abbiamo cercato, insieme… Adesso non mi sovviene, comunque abbiamo fatto delle passeggiate di tipo ambientale, ecologico. Per cui a qualcuno, al sottoscritto è venuta l’idea: “Prepariamo delle passeggiate turistiche oppure prepariamo dei percorsi turistici all’interno del paese”. Mentre stavo cercando di farlo, c’è stato qualcuno altro che li ha presentati. Ma è possibile una cosa di questo genere? Sono io l’assessore al turismo.
Però mi è stato detto: “Ma tu che cosa capisci?”. C’è il turismo archeologico. “Ma tu di archeologia che cosa capisci?”. Allora, signori miei, il turismo effettivamente, soltanto perché ci sono degli aggettivi, non esiste. Cioè, io non sono assessore al turismo.
Faccio l’assessore allo spettacolo. Mi venisse detto che dovevo fare l’assessore allo spettacolo. Però io non posso impedire che Tizio faccia spettacolo, che Caio faccia spettacolo e Sempronio faccia spettacolo. Allora facciamo tutti quanti spettacolo.
Ma che assessore sono, allora? Assessore di che cosa? Non potevo più, era un atto dovuto il mio. D’altra parte, tutte quante le altre problematiche voi le conoscete molto bene.  
Riso ha detto che siamo degli incompetenti.  
CONSIGLIERE GIANNUZZI A : Tranne te.  
 CONSIGLIERE CONGEDI : No, ha detto pure io, per certi casi. Almeno, se ho capito bene, per certe circostanze sono incompetente pure io. Se ho sbagliato, chiedo scusa. Ho capito male.
Comunque, per quanto riguarda il discorso delle dimissioni da consigliere, perché si è parlato di dimissioni da consigliere, io non so che cosa succederà da qui a dieci giorni, da qui a un anno, da qui a due anni o da qui ad un’ora. Nessuno lo può dire. Una cosa è certa: che se io dovessi decidere in coscienza di rassegnare le dimissioni anche da consigliere, non sarà stato certamente per il suggerimento del signor Riso. Questo è poco, ma è sicuro. Perché, se lo devo fare, è perché io riterrò un atto dovuto nei confronti della popolazione e non certamente nei miei confronti. E se oggi sono qui a parlare, è proprio perché alle mie spalle ci sono 272 persone che hanno avuto fiducia del sottoscritto, altrimenti non sarei venuto.
Hai parlato di articoli scritti. Ti devo contraddire. Gli articoli non sono soltanto due, ma sono stati diversi articoli. Ma soprattutto devi tenere conto di quello che noi abbiamo fatto. Diversamente alla sensibilizzazione insieme a Minenna, le manifestazioni… e non credere che le manifestazioni, andare a localizzarle, stare appresso per l’intera stagione con tre marine e due paesi nell’entroterra, tra cui la città di Ugento,  non è cosa molto semplice. Ti posso garantire che non è una cosa molto semplice. Per me è stato faticoso. Forse sono debole, ma per me è stato faticoso.  
Anche perché, ritornando al discorso del contentino e dell’orticello, ero da solo, ero completamente da solo. E le stesse persone (e questa è una cosa che mi rammarica) alle quali ho detto: “Venite a darmi una mano, venite insieme a me. Io sono vecchio, quanto potrò stare mai in Consiglio comunale? Altri cinque anni, sei anni? Non potrò mai aspirare a chissà che cosa, siete voi la continuità”, non si sono fatte vedere, però in compenso hanno avuto la capacità adesso di presentarsi sui palchi per ringraziare a destra e a manca. E questa è una cosa che mi rammarica molto. Perché, oltre al discorso di andare a colpire l’assessorato, si colpisce anche la persona. E non ci si rende conto di questa cosa. E non va bene! E non devo stare qua a difendere la persona. Io non devo difendere la persona, devo difendere l’operato, se è stato sbagliato. Però attenzione, in termini di turismo si è parlato soltanto di spettacolo. Non è vero, noi abbiamo fatto una carta di servizi del turista. Un anno di lavoro. Su quella carta di servizi c’è scritto di tutto, il turista viene qua e sa vita, morte e miracoli di tutti gli angoli di Ugento.  È un lavoro capillare, fatto per bene e è stato fatto, ideato, voluto da me. Non abbiamo fatto solo spettacolo, non abbiamo pensato solo agli orticelli.  
Non solo, ci sono tantissime altre cose di cui potrei parlare.
Abbiamo detto che tra le mie deleghe c’è anche la delega all’innovazione tecnologica. E qua è nota dolentissima, non dolente. Sul turismo potrei parlare almeno due ore altre, sia chiaro, per quello che è stato fatto, quello che si poteva fare e quant’altro, e tutte le volte con grandi sacrifici, anche economici del sottoscritto.  Perché bisogna dirlo.
C’è qualcuno oggi che va in piazza a raccontare che per il turismo sono stati dati 10 mila euro. Non è vero. Stanno sulla carta, in realtà bisogna pagare cose dell’altro anno. Non è vero!  
“L’assessore Congedi è stato impulsivo”. No, l’assessore Congedi è da tre anni che sta in queste condizioni.  
“L’assessore Congedi ha il carattere cattivo”. Avrò un carattere schifoso, ma devo essere trattato per quello che faccio, non per il carattere. Il carattere ce lo andiamo a guardare quando siamo delle persone che vanno a prendere il caffè al bar. Quello è il discorso di carattere. Qua il carattere non serve a niente, non esiste.  
Innovazione tecnologica. Di cose nell’innovazione tecnologica, grazie al cielo, ne ho fatte tante. Tante, tante. Tra cui l’accordo, per esempio, con la Cliocom, per portare l’ADSL via etere nei paesi non raggiunti dall’ ADSL. Non è mai stato pubblicizzato. Non fa niente. Non sono una persona che si mette in piazza, non l’ho mai fatto, non sono mai andato in piazza ad inaugurare Tizio, Caio, Sempronio, cartelle, cartelline. Non l’ho mai fatto. Perché purtroppo non sono un buon politico, ma so essere un bravo tecnico. E questo non me lo può discutere nessuno, abbiate pazienza. Per poterlo dimostrare, dovete fare le stesse cose che ho fatto io, venire da me e confrontarci. Altrimenti non se ne può proprio parlare.  
Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, ripeto, al di là di tanti accordi per cercare di migliorare le condizioni generali di quello che é il Comune di Ugento, sono state fatte tantissime trattative. Il consigliere Cavalera mi ricordava il discorso del risparmio energetico. Noi l’abbiamo toccato molte volte il discorso del risparmio energetico. Sapete quanti millantatori esistono fuori da quella porta, che vengono qua con cartelle, cartelline e cosette varie: “Vendo qua, vendo là, ti vendo questo, ti faccio risparmiare questo e quest’altro”?  
In una trattativa, vi parlo soltanto di una trattativa, in cui ci offrivano 30 mila euro, essendo io non dico esperto, perché esperti non si è mai, ma forse o qualcosa conosco nell’ambito, quella trattativa, da 30 mila euro all’anno per il Comune di Ugento, era passata a 450 mila euro per il Comune di Ugento.  
Sfortuna ha voluto che la cosa non si sia concretizzata. Non si è concretizzata perché poteva essere un indotto economico veramente importante per il nostro territorio. Non si è concretizzata per questioni proprio territoriali, nel senso che l’ubicazione andava a intaccare le doline, per cui non era pensabile di poterlo fare.  
Questa è una delle tante trattative. E questa è stata una grossissima soddisfazione da parte mia.
È venuto uno che ha proposto dei quadri elettrici. All’uscita dei quadri c’erano dei trasformatori, andavi a modulare la tensione e facevi quello che ti pareva. Perché noi sappiamo perfettamente che gli utilizzatori funzionano tra i 180 e i 230 volt.  Allora, andando a modulare, tu riesci, in qualche modo, a dare una parvenza di risparmio energetico.  
Io a questo signore dissi: “Signore mio, capisco quello che tu stai cercando di fare. E se noi avessimo degli impianti fatti per bene, sarebbe un punto a favore, qualche cosa in più. Noi, invece, abbiamo bisogno di bonificare delle reti, abbiamo bisogno di cambiare tutti i quadri elettrici, abbiamo bisogno di cambiare dei pali, abbiamo bisogno di cambiare delle armature, lampade e quant’altro”. Io non sono un ingegnere edile. Avete detto che gli ingegneri dovrebbero conoscere il territorio. Non è vero, gli ingegnere  conoscono i loro ambiti e non certamente tutto, però so per certo, concedetemelo, che  una casa non può essere costruita sulla sabbia, a meno che io non vado a fare uno zatterone di quelli enormi, che potrebbe in qualche modo  comunque farmi scivolare la casa. Non è così? Allora, se io voglio fare risparmio energetico, e lo voglio fare seriamente, devo partire dal fatto di voler sistemare le reti. Se le reti non sono sistemate, il risparmio energetico non lo posso fare, non posso parlare di risparmio energetico. Stiamo dicendo delle bufale.
Morale della favola: che cosa è successo? Questo signore, dopo tante trattative, l’ufficio a disposizione per fare delle prove… ho chiamato il dirigente dell’ufficio e gli ho fatto i conti:  “Guarda che per fare questi lavori ci occorre un milione e trecento mila euro. Noi riusciamo a recuperare, sì e no, 500 – 600  mila euro in termini di 6 – 7 anni”. Non è una cosa accettabile da parte del Comune, perché significa andare a tirare fuori i soldi di tasca.
Discorso perfettamente recepito dall’altra parte, dalla parte opposta, dall’avversario. Dopo che si è sentito sconfitto (scusatemi se lo dico, ma per me è una nota di orgoglio, perché so di aver lavorato bene), questo signore mi ha chiamato e mi ha detto: “Lo sai che io sono dello stesso partito tuo?”. “No, non lo sapevo”. “Io sono di Alleanza Nazionale e faccio il vice Sindaco al mio paese. Sono contento di averti conosciuto e sono soddisfatto di quello che tu hai fatto, perché sei l’unica persona che veramente ha cercato di fare gli interessi del paese”. Per me questa è la migliore soddisfazione. E me ne vado fortificato da queste situazioni. Per cui, attenzione: non parliamo che non è stato fatto. Quello che si vede è una cosa, quello che si fa è un’altra. Io forse ho sbagliato sotto il profilo della pubblicità. Ripeto, probabilmente non sono un buon politico, perché il politico vive anche di pubblicità. Io purtroppo mi sono sempre dovuto tirare su le maniche e lavorare sin da quando ero ragazzino, per cui ho badato molto di più a quella che è la sostanza. Le parole servono e non servono. Per denigrare le persone ci vogliono due parole, non ci metti niente.  
Oggi, con quello che è il clima nell’ambito della politica, è la cosa più semplice che uno possa fare: denigrare il politico, perché la politica ha le sue pecche. Ed è un fatto riconosciuto da tutto. E se io pensassi il contrario, starei ancora qui. Invece, se vado, evidentemente è perché pure io penso che la politica non sia poi quella cosa con la “P” maiuscola che io sognavo quando ero piccolino. Sogni da bambino, probabilmente.  
Tante altre cose sono state fatte. Abbiamo fatto uno studio per quanto riguarda i sistemi di sorveglianza e di videosorveglianza. È una cosa che probabilmente salterà fuori tra non molto. Con qualcuno di voi ne avevo anche parlato, perché di queste cose io amavo parlarne anche con l’opposizione. Per cui il lavoro c’è stato. Tutta questa speculazione che qualcuno sta cercando di fare, non serve a niente. Perché poi, se andiamo sul tavolo e tiriamo tutti quanti i fatti, attenzione che non ci fate una bella figura.  
Innovazione tecnologica. Per poter fare innovazione tecnologica per bene si ha bisogno di avere a disposizione non dico un ufficio nel senso fisico della parola, cioè  quattro muri ed una scrivania. No, si ha bisogno di gente che possa essere abbastanza competente o comunque coadiuvarti, darti una mano, vuoi nel senso della delibera, vuoi nel senso della preparazione dei capitolati tecnici,  che rappresentano la cosa più importante quando uno mette in gara o vuole fare qualche lavoro.
Il capitolato tecnico là c’è tutto. Era da tre anni che io cercavo in qualche modo di avere dei contatti con gli uffici. Impossibile. Nel 2009: 4 appuntamenti con il responsabile. Tutti e quattro non ottenuti. Nel senso che mi davano l’appuntamento, Arrivavo là e la dottoressa non c’era. Quattro volte! Alla fine sono stato costretto A dire ai suoi collaboratori: “Dite alla dottoressa, per cortesia, quando è disponibile che mi chiamasse”.
Ho chiesto spesso la figura dell’Energy manager, perché stiamo parlando di innovazione tecnologica. Mi fa piacere sapere che questa figura è stata messa in campo pochi giorni fa, nell’altro Consiglio comunale. Da 20 giorni io ero andato via. Se ci volevano soltanto 20 giorni per ottenere una cosa di questo genere, allora io sarei dovuto andare via prima, oppure non far parte del Consiglio comunale. Abbiate pazienza, ma la realtà è questa.  
“Qualcosa di scritto”. Si dice: “Non hai mai preso posizione né nell’ambito della legalità, né presa di posizione quando è successo il fatto, l’increscioso fatto del delitto Basile”. Niente di più falso! Ci sono delle mie e-mail e c’è una lite probabilmente registrata anche con RAI 3, con “Chi l’ha visto?” in cui bisognava prendere una posizione netta a favore di questo territorio.  
Come la penso io per quanto riguarda il discorso Basile lo sanno tutti. E non si può dire che non ho preso posizione soltanto perché io non ho preso il microfono per dire le stesse ed identiche cose che avrebbe potuto dire un altro. Le ho scritte. Le ho scritte firmate con nome e cognome. Non come alcuni personaggi fanno, invece, quando si presentano come “Ugentino” e ci stanno tanti altri nomi strani per cui scrivono sui blog, però nessuno ha il coraggio civile di dire: “Mi chiamo…”. Nome e cognome bisogna farlo. Io qua sto rischiando. Lo so che sto rischiando, perché potrei uscire vittorioso, ma potrei uscirne completamente sconfitto, domani di me si potrà dire di tutto. Però intanto lo facci: “Mi chiamo Dino Congedi, abito  in via Cellini n. 20 nella frazione di Gemini”. Se qualcuno mi vuole venire a trovare, io abito lì. Perché so di essere nel giusto. E quando parlo, e uno parla e si sente nel giusto, lo dice tranquillamente guardando le altre persone negli occhi.  
Chi, invece, si nasconde dietro pseudonimi, signori miei, abbiate pazienza! Innanzitutto incominciamo a parlare per benino, guardiamoci negli occhi e confrontiamoci. Perché, se stiamo parlando di realtà, la realtà si può misurare, sono le fantasie che non si misurano. La realtà la misuri., proprio perché è tale.  
Allora, di scritto, non soltanto a “Chi l’ha visto?”, il Quotidiano, la Gazzetta del Mezzogiorno, TeleRama. Per cui la posizione è una posizione netta. Qualcuno ha speculato su questo fatto, perché Dino Congedi non va in piazza a dire le cose. Dino Congedi le scrive, sono appannaggio di tutti, lo vedono tutti. Chi è di Legge, lo sa. Qualcuno ha approfittato, nella frazione di Gemini, di questa situazione ed io, purtroppo, sono quasi dovuto arrivare alle mani per poter difendere la mia dignità.  Non va bene. Non va bene!  
Quando si arriva a questi livelli, signori, bisogna avere il coraggio  civile, ed io penso di averlo avuto, di dire: “Basta, io sto andando via”.
Se poi questo fatto significherà dover rassegnare completamente le dimissioni, ripeto, sarà una questione di coscienza, non sarà sicuramente per i suggerimenti chi mi sono stati dati.  
Ci sarebbe da parlare per tanto, però mi rendo conto che sarebbe il caso di fermarmi. Grazie.  
 PRESIDENTE:  Grazie, consigliere Congedi. Prego, consigliere Minenna. Voglio ricordare che sono 15 minuti come regolamento.
CONSIGLIERE MINENNA : Grazie, Presidente. Innanzitutto corre l’obbligo scusarmi per il mio ritardo, ma come molti sanno, forse qualcuno non lo sa ma è bene ribadirlo, in questo periodo sono impegnato con le mie attività lavorative, ed essendo nel pieno della stagione turistica non mi è stato prendere parte sin dall’inizio dei lavori di questo Consiglio comunale. Consiglio comunale, per altro, richiesto da tutte le forze politiche dell’opposizione. Non so se è stato ricordato prima, ma questa è la seconda volta che ci troviamo a dibattere di questo argomento.
Faccio una dovuta premessa, perché fuori mi è stato detto, da parte di un cittadino: “Ma questo Consiglio comunale non si poteva evitare? E qual è la vostra proposta in merito?”.  
Io penso che la proposta, che è contenuta nella parte deliberativa di questo ordine del giorno da noi presentato, sia ben chiara. Però corre l’obbligo anche, perché forse si trascura, questo lo dico dall’inizio della legislatura… si vede questa opposizione come un corpo estraneo a questo Consiglio comunale. Non si vede l’opposizione, così come deve essere veduta. Un consigliere comunale di opposizione è un amministratore del territorio, al pari di un consigliere comunale di maggioranza, al pari di un assessore, che è stato eletto come consigliere comunale. Poi è stata discrezionalità del Sindaco assegnargli una delega o meno. Però ha le stesse prerogative, ha gli stessi obblighi. Per altro, non detti, ridetti e ribaditi dal sottoscritto, ma sanciti dalla Legge. Quindi era nostro obbligo civico, morale, politico ed istituzionale chiedere dei chiarimenti, dei semplici chiarimenti. Credo che anche il Centrodestra, se si fosse trovato da questa parte, cioè da parte dell’opposizione, avrebbe fatto le stesse ed identiche cosa che noi in maniera corretta e democratica stiamo facendo da più giorni. Cioè vogliamo capire perché due assessori, di cui uno con una delega importante, come quella del turismo… perché assegnare la delega al turismo in una città d’arte, anzi in una città e poi città d’arte (riconoscimento quest’ultimo dato dalla Regione Puglia), dare la delega al turismo a qualcuno, è come se noi fossimo gli amministratori comunali del Comune di Milano e dessimo la delega ai lavori pubblici. Ha la stessa identica importanza, in una città che vive o dovrebbe vivere di turismo.  
Non è mio costume parlare degli assenti, però sono state fatte, nei mesi scorsi, delle dichiarazioni apparse sul Quotidiano, tra l’altro non smentite, o smentite in maniera velata dal Sindaco e da questa Giunta, da parte dell’assessore Ponzetta, il quale ha detto: “Io mi sono dimesso perché volevo suonare la sveglia alla mia maggioranza, la quale si stava impigrendo, si stava intorpidendo, non stava facendo quelle cose per le quali era stata eletto (e con quanti voti era stata eletta!). Non stava facendo quelle cose di cui da decenni necessaria il territorio”. Queste sono dichiarazioni che non dice Angelo Minenna, che è un pericoloso bolscevico, ma le ha dette l’assessore Ponzetta sul nuovo Quotidiano di Puglia mesi addietro.
Vengono poi le dimissioni di Dino Congedi. E apro una parentesi, perché sono stato chiamato in causa. Quando Dino Congedi parla della collaborazione tra me e lui (questo lo dico, consigliere Congedi) perché c’è qualcuno che a Ugento, e questo lo denuncio da diverso tempo, sta facendo dell’antipolitica un vero e proprio mestiere, e vede l’inciucio dappertutto. Allora voglio chiarire, perché non è che ci siamo spartiti la torta o quant’altro, c’erano due progetti in campo, una differentemente di sensibilizzazione alla raccolta differenziata sulle spiagge, e è stata mia premura informare l’assessore al turismo, perché la direttiva partiva dall’assessorato al marketing territoriale della provincia, di questa opportunità; e l’altra, che si terrà domani anche, è il “Salento busker Festival”, sempre iniziativa promossa dalla provincia di Lecce, e quindi ho sentito l’obbligo civico innanzitutto di informare l’assessore, così come faccio con tanti altri assessori, così come faccio con il Sindaco, di questa opportunità. Che non è stata un’opportunità per Dino Congedi e non è stata o non è un’opportunità per Angelo Minenna, ma è un’opportunità, credo, ritengo, per il territorio.  
Questo lo dico perché qualcuno poi, uscendo da qua, potrebbe dire: “Ma si sono inciucciati; ma chissà quale torta si sono spartita”. Questo lo dico a scanso di equivoci, perché c’è qualcuno fuori dalla politica che sta facendo di questi giochi e giochetti (lo denuncio da tempo) una vera professione, e c’è una parte politica che sta prendendo questa piega, che sinceramente non condivido, ma sono liberissimi di farlo.  
Veniamo alla questione di oggi, Presidente. Io ho ricordato, nella scorsa seduta del Consiglio comunale, quando il Movimento Sociale, di cui ci sono autorevoli esponenti in questa maggioranza oggi, più o meno 20 anni fa stava all’opposizione, come il partito Comunista, e c’era una situazione di stallo per liti interne all’allora Democrazia Cristiana, nella quale non si riusciva a eleggere il Sindaco, perché all’epoca il Sindaco era eletto dal Consiglio comunale, al pari degli assessori, e quindi c’era questa situazione di stallo. E ogni volta, congiuntamente, Partito Comunista e Movimento Sociale presentavano lo stesso ordine del giorno “Richiesta di chiarimenti…” etc. etc..  
Questo per far capire che non c’è niente di speculativo, non c’è niente di demagogico, non c’è niente di voler dare in testa a questo o quell’assessore, a questa o a quella parte politica. Qua c’è semplicemente un dovere istituzionale di amministratori comunali, di consiglieri comunali di opposizione nel voler capire in maniera semplice che cosa sta succedendo all’istituzione cittadina della nostra città. Punto. Se questa nostra richiesta all’interno di questa maggioranza viene vista da qualcuno, non da tutti, come una noia, come un impiccio, come un soffocamento al suo lavoro, così come viene visto (apro una piccolissima parentesi) il soffocamento al suo lavoro nella normale interrogazione di un consigliere comunale, forse non c’è soltanto un problema all’interno di questa maggioranza, consentitemi. C’è un problema che andrà a protrarsi da qui agli anni a venire all’interno del tessuto politico cittadino.  Perché c’è qualcuno che ha delle pretese, non sto a sindacare se legittime o meno, non è mia competenza, poi lo giudicheremo dopo, in base ai fatti, c’è qualcuno che ha la pretesa di capirne anche di musica, di essere direttore d’orchestra.  
Questo lo dico perché, e vado nel settore, nell’ex settore dell’assessore Dino Congedi, molte volte è stato detto in merito ai fatti di Burgesi, in merito all’omicidio Basile e quant’altro: “L’immagine che ne uscirà di Ugento e del suo territorio sarà devastata”. Io in linea di massima posso anche condividere questa impostazione, ma a questa impostazione devono seguire poi dei fatti concreti. Un esempio per tutti, e vengo poi alle chiacchiere che vengono dette in piazza da parte di esponenti più o meno vicini a questa maggioranza sul sottoscritto, l’ufficio informazioni turistiche. Io ho protocollato un’interrogazione al Sindaco, che è nelle mie prerogative, guai se un consigliere comunale non facesse un’interrogazione, con la quale ho chiesto: “Ma abbiamo avuto accesso a un finanziamento da parte della Regione Puglia di 63 mila euro per ristrutturare uno stabile comunale, per dotarlo di un infrastrutture tecnologiche: computer sedie, scrivanie e quant’altro, per poter avere un ufficio turistico degno di questo nome anche a Ugento…”. Eravamo arrivati all’ultima settimana di Luglio e l’ufficio informazioni turistiche stava ancora chiuso.  
Il sottoscritto prende carta e penna, si rivolge al Sindaco, altrimenti si sarebbe rivolto all’assessore al turismo, ma al Sindaco in quanto ha la delega a oggi del turismo e chiede: “Ma possiamo capire perché non viene aperto?”. Poi faccio anche un appello di augurio di buon lavoro e quant’altro all’assessore Pacella, con il consigliere Coppola mi sono complimentato personalmente per la loro elezione in seno al Consiglio provinciale, e dico: “Penso – perché non mi è stata data ancora risposta – che quell’ufficio informazioni turistiche qui, in piazza Colosso a Ugento stia chiuso per mancanza di risorse. Adesso tu nell’assise provinciali rivesti la delega al turismo e alla promozione del territorio. Reperisci, in una maniera o nell’altra, non mi interessa come, le risorse per poter aprire l’ufficio turistico a Ugento”.  
Io non sto capendo perché qualcuno, Sindaco, vicino a questa parte politica sia andato in piazza a dire: “Angelo Minenna non capisce niente”. Detto da questo persona, è un complimento, di cui non faccio il nome per una questione di delicatezza. “Angelo Minenna non capisce niente, ora lo apriamo”.  
O dovrei stare zitto, come ha detto qualcun  altro. Quindi non riesco a capire perché questa persona sia andato a dire in piazza… poi magari quando stiamo a quattrocchi, Sindaco, ti dico chi è, ripeto per una questione di delicatezza. Perché, a differenza di questa persona, politico o meno, ritengo di avere una certa correttezza, e quest’altra persona no. Non dico il nome. “Angelo Minenna non capisce niente”.  
Un consigliere comunale, nel rispetto delle sue prerogative, nell’ambito degli assetti democratici, nell’ambito di questo Consiglio comunale, che è stato eletto dai cittadini, poi i cittadini hanno detto: “Vai a fare opposizione, perché forse non ti riteniamo degno di sedere in maggioranza”, ma comunque mi hanno detto: “Vai a sedere all’opposizione e verifica e vigila sull’operato di questa Giunta comunale”. Un consigliere comunale (mi è stato riferito in seguito) si è sentito chiamare così da questa persona che, tra parentesi, di turismo ne capisce meno del sottoscritto. Quindi c’è un problema di impostazione democratica. E questo malessere, purtroppo per voi, si ripercuote anche su questa maggioranza. Perché, è inutile sottolinearlo, se due assessori vanno a dimettersi, uno con una motivazione e l’altro con un’altra, forse è più chiara quella di Dino Congedi, c’è un certo malessere. È un dato di fatto oggettivo. Cioè, sarebbe da incoscienti non capire questo malessere. Perché dico questo? Perché il malessere di Dino Congedi o di qualcun altro che ancora siede in Giunta, perché forse c’è qualcun  altro che ha dei malesseri, che ha dei mal di pancia, che subisce delle ingerenze da parte di qualcun  altro o che si vede negati dei fondi per delle iniziative dovute per il suo assessorato di spettanza. Questo è un malessere, quello di Dino Congedi, che prende spunto da situazioni oggettive. Io mi stavo recando qui, in Consiglio comunale, chiamato dai colleghi dell’opposizione, e mi arriva un messaggio di una persona di Scorrano che viene a villeggiare a Torre San Giovanni, si chiama Rocco Giangreco, e mi dice: “Il servizio di nettezza urbana a Torre San Giovanni è pietoso. Le strade non sono state mai spazzate da quando ci sono io, cioè dal 31 luglio. Lamentele di tutti i turisti. Denuncia in Consiglio. Buon lavoro”.  
Con questo, che cosa voglio dire? Che c’è un discorso che va al di là degli spettacoli, che va al di là del turismo in sé. È un discorso di promozione del territorio, di immagine del territorio.  
Ve lo dico con tutta franchezza: con l’attività lavorativa che svolgo in questo periodo, vengo a contatto molti turisti. È mio compito promuovere anche quei percorsi, che sono stati redatti in maniera egregia dell’assessorato all’ambiente, nel parco naturale e nei bacini di Ugento.  
Noi abbiamo detto sempre, almeno chi vi parla, poi non so qualcun altro, abbiamo detto sempre che il parco naturale è un’occasione di crescita e di sviluppo per questo territorio. C’è stato qualcun  altro che la pensava diversamente. Poi forse si è ravveduto, ma abbiamo detto: “Il parco può essere un’occasione per destagionalizzare il turismo, portare nuovi flussi turistici e quindi nuova economica al territorio”. Molti  turisti, il 70% - 80% circa, di quelli che si sono rivolti a me, hanno detto: “Perché ad Ugento avete un parco?”.  
L’occhio non è andato a cadere sul parco, come forse non andrà a cadere su quelle bellezze marine dei fondali che qualcuno, in maniera solitaria, grazie alla sua attività, tenta di proporre da anni in questo territorio. L’occhio va a cadere su queste cose, sulle strade non spazzate, sui rifiuti indifferenziati abbandonati sulle spiagge pubbliche. E c’è un articolo di un’agenzia di stampa “sudnews.it” di ieri che denuncia l’abbandono in cestini stracolmi di rifiuti indifferenziati. Va, caro Sindaco, sul discorso dell’illuminazione. C’è la piazzetta antistante al porto che è da quattro anni che è senza illuminazione. Sono tre anni che sono consigliere comunale, per tre anni tutte le estati faccio la dovuta segnalazione ai vigili. Tanto sta là, firmata e sottoscritta.  
 PRESIDENTE : Si avvii a concludere.  
 CONSIGLIERE MINENNA : Presidente, non puoi dirmi “si avvii a concludere” quando dico delle cose che forse non ti piacciono. Abbi l’accortezza…  
 PRESIDENTE : No, io ti invito a concludere quando scade il tempo.  Il tempo è scaduto.
 CONSIGLIERE MINENNA : Abbi l’accortezza di darmi 5 minuti per concludere il mio discorso, perché forse sto dicendo delle cose che possono interessare anche alla categoria che tu egregiamente rappresenti, cioè quella degli artigiani. Perché sono convinto che più turisti ci sono, meglio potrà andare l’artigianato locale.  
 PRESIDENTE : Consigliere Minenna, io posso condividere quando tu mi chiedi cinque minuti, ma non quando tu dici: “Quando deve dire delle cose che a te non piacciono”. Perché io non sto qua per valutare le cose che piacciono e quelle che non mi piacciono, io sto qua per dirigere il Consiglio comunale.  
 CONSIGLIERE MINENNA : Presidente, io ho detto “forse”, non ho detto che non ti piacciono. Ho detto che forse non ti piacciono. Poi sta a te giudicare, quando concluderò il mio intervento, se ti piacciono o meno.  
 PRESIDENTE : Cinque minuti ti sono concessi.  
 CONSIGLIERE MINENNA : Io posso capire quando noi andiamo a dire: “Non possiamo fare il lungo mare perché non ci sono risorse”. Io lo posso anche capire, mi metto nei panni dell’amministratore comunale di maggioranza. Ma il discorso è dalle piccole cose, appunto dalla piazzetta del porto, retrostante al porto, che manca di illuminazione, con una fontana, Sindaco, sul lungomare di Torre San Giovanni che ormai è diventata un laghetto pubblico. E quelle cose, purtroppo in una società che vive di immagine, come diceva prima il consigliere Congedi, danno molto più all’occhio di un riconoscimento di città d’arte, per il quale noi tutti siamo contenti e plaudiamo all’impegno dell’assessorato preposto per ottenere questo importante riconoscimento, plaudiamo alla Regione Puglia che ha deciso di accordarci questo titolo così importante, mi ma vorremmo, consentiteci, da ugentini innanzitutto e poi da rappresentanti politici, che a questo titolo di città prima, di città d’arte poi conseguano delle azioni chiare e concrete almeno nella cura delle piccole cose.  
Chiudo con un altro esempio: c’è l’arredo urbano di Torre Mozza che è diventato un fiore all’occhiello. E ne sono contento. C’è l’arredo urbano di Torre San Giovanni, mi riferisco al fraticello e alle giostrine accanto ai bagni pubblici, ai Vespasiani, che sta ingiallendo. Non capisco la diversità di cura tra l’arredo urbano di Torre Mozza, che era già degradato da tempo, e quindi è bene che venga curato, e l’arredo urbano di Torre San Giovanni, non vorrei dire incurato, ma quasi.  
Per tutte queste motivazioni, e concludo veramente, crediamo di venire incontro alle richieste di due assessori della vostra parte politica, e lo diciamo nel deliberato di questo ordine del giorno, vi chiediamo una vigorosa inversione di tendenza su quanto avete fatto e su quanto dovete fare.  Se non è vostra intenzione o se la rete delle motivazioni è da arrampica tura sugli specchi, consentiteci: noi andremo avanti con la nostra azione, a voi rimane soltanto una cosa da fare, che sapete benissimo, dopo tanti anni di politica e più esperienza di chi vi parla, qual è, cioè quella di dimettervi.  
PRESIDENTE : Grazie, consigliere Minenna. Consigliere Gianfreda.
A questo punto entra il Consigliere Scarcia Carlo ed i Consiglieri presenti sono n. 12.
 CONSIGLIERE GIANFREDA : Presidente, signor Sindaco, assessori (pochi, per la verità), anzi a questo momento notiamo l’estrema correttezza verso le istituzioni da parte dell’assessore Francesco Preite, che io credo in questa seduta oggi, conoscendo anche il suo carattere, stia provando un po’ di imbarazzo, soprattutto dopo l’intervento dell’amico Dino Congedi, che ha espresso, Sindaco, a chiarissime lettere, anzi a caratteri cubitali quello che è lo stato di questa maggioranza di governo.  
Dino, devi essere (ti prego di credere nella mia sincerità) orgoglioso di quello che hai fatto oggi, venendo qui in questa assise, e soprattutto di quello che hai detto.  
E io credo che oggi andrai via da quest’aula consiliare molto rinfrancato, molto sereno. E tu meriti, nel tuo intimo, questa serenità. E se chi mi ha preceduto non è stato abbastanza chiaro e ha fatto intendere a te che in qualche modo c’era un tentativo di attacco al tuo ruolo politico, men che mai, naturalmente, a quello personale, non è così. Noi, consigliere Congedi, abbiamo apprezzato quello che, invece, non abbiamo fatto con le altre dimissioni di chi ti ha preceduto di mesi, la chiarezza. Hai detto bene, all’esordio del tuo intervento oggi: “Ritenevo superfluo aggiungere anche una parola su quelle mie due righe scritte”.  
Sono di una valenza politica, le tue motivazioni, tale che non avrebbero dovuto portare alcun indugio, sia per le deleghe che tu rivestivi, ma soprattutto per il periodo (6 luglio, quindi ormai a stagione estiva avviata), per quanto riguarda la delega al turismo.  
Sindaco, devi prenderti una colpa politica, e non sarà la sola, perché io ti prego di ascoltarmi vivamente, che il portare fino all’infinito la tua capacità, e noi di questo ne stiamo consci, che ne hai ben donde, di mediare senza mai mettere nelle condizioni i tuoi consiglieri, i tuoi assessori, di dimostrare polso per il bene del paese nel più breve tempo possibile, questa è una grave colpa politica.  
Abbiamo tanti Sindaci che per dare una sterzata ad un’Amministrazione (e ne abbiamo tanti di esempi) che magari tentenna o arranca, immediatamente vanno a tastare il polso alla loro maggioranza. È inutile perdere tempo. Alcuni con l’azzeramento delle Giunte. Anche a livello Regionale: azzeramento delle giunte e in due giorni un’altra Giunta pronta. Perché i tempi dell’amministrazione non possono essere portati alle calende greche. La Legge 192 del ’90  e la 276 del 2000 avevano un obiettivo primario, quello di non lasciare più nello stagno per mesi e anni le crisi amministrative. Dava e dà dei tempi certi. Non a caso dice: “Nel momento in cui il Consiglio si insedia la prima volta, deve già essere pronto l’esecutivo da presentare”. Quindi, essere rimasto zitto davanti a una dimissione di un assessore, addirittura dei primi di marzo del 2009, siamo a sei mesi quasi, è un grave reato politico, che io attribuisco al Sindaco. Essere rimasto inerte davanti alla grave motivazione di un altro assessore al turismo, dimessosi in prossimità, anzi all’inizio ormai di stagione, è un altro grave atto politico. Non aver risposto pubblicamente oppure in questa assise ( speriamo che tu lo faccia oggi) della grave accusa che tra le motivazioni ti pone il consigliere Dino Congedi, cioè quello di essere rimasto inerti davanti a una situazione in cui un colonnello, permettetemi da battuta, Dino, prendeva e prende le veci del generale che sta zitto. Perché di questo si tratta.  
Non c’era bisogno di farci capire che c’è un turismo archeologico per far capire a chi ti riferivi. Sono chiare le situazioni politiche nella vostra maggioranza, Sindaco. Qualcuno deve smetterla di atteggiarsi a puri esibizionismi militareschi. Ripeto: militareschi. Lo scandisco. Trattando come suoi inferiori tutto il resto, ivi compreso (e qui la grave colpa politica) il suo Sindaco.  
Questo non lo diciamo noi, lo dici tu, Dino, lo scrivi tu. E allora, ci sono tante amministrazioni che cercano, tanti Sindaci che cercano di dare una scossa. Altrimenti è chiaro: si prende atto che non c’è più la possibilità di andare a continuare a dare, a fare danni irreparabili al proprio territorio e si rassegnano le dimissioni.  
Sindaco, ti prego. L’avrei dovuto già fare, ma da oggi, quando ci sono… ed alcuni dei passaggi il Presidente me li permetterà, perché io voglio scandirli sulla gravità di alcuni passaggi del consigliere Dino Congedi. Sindaco, non puoi perdere un attimo di tempo. La Legge ti permette di dare alla tua maggioranza 20 giorni di tempo, dentro a fuori. E questo lo puoi fare soltanto se dimostri un atto politico che debba essere un segnale di grossa scossa, chiaramente con una scadenza.  I 20 giorni di tempo che decorrono dalle dimissioni del Sindaco non comportano nulla, non va a casa nessuno in quei 20 giorni. Presidente, se il Sindaco, come era suo dovere morale e politico fare, si fosse dimesso, tutti i consiglieri che hanno a cuore il bene del paese, sanno di avere solo 20 giorni di tempo per dire al Sindaco: “Appoggio la nulla maggioranza” oppure “Andiamocene a casa”. Se questo termine non batte mai, Sindaco è grave politicamente, perché facciamo dei danni irreparabili, ripeto, all’immagine del nostro territorio. Non c’è bisogno di avere il messaggio sul cellulare di Angelo Minenna, lo vediamo noi. Abbiamo mandato allo sbando l’immagine del nostro territorio alla visione di migliaia e migliaia e migliaia di turisti che vediamo presenti nel territorio di Ugento. E questo non è il bello del paese. Questo è il male del paese, pur di accaparrarsi, ancora per qualche poco, per gli altri due anni che rimangono, se riterrete opportuno di continuare. Però, chiaramente, dicendo “basta” a quello che è successo finora.   
Quando un assessore, dimettendosi, dice oggi: “Non trovavo mai uffici disponibili”, ma vi rendete conto? Quando un assessore, e io ti dico che alcuni assessori hanno non solo gli uffici disponibili, hanno gli uffici e il Comune che è la loro casa. Dino, questa è l’amara realtà che noi e i cittadini sappiamo. Hanno al Comune la loro dimora 24 ore su 24. Ma questo se servisse al bene del paese e farlo sottaciutamente, non sarebbe neanche un male. Invece quelli sono i risultati: “Decido io”, anche al posto del Sindaco.  Giustificando, magari, davanti a voi, siccome lui sta 24 su 24 qui, che ha titolo di decidere, gli altri sono suoi sudditi. Questo è grave. Questo non è gestione collegiale, questo tocca la sensibilità, e l’ho detto prima, anche di coloro, e ce ne sono, di assessori che davvero hanno preso a cuore i problemi del paese, che davvero non possono sentirsi dire… Dino, credo che tu lo abbia fatto con cognizione di causa, quando dici che un tuo collega vice Sindaco dello stesso partito ti dice: “Mi congratulo con te, assessore Congedi, perché nella Giunta di Ugento sei l’unico a fare gli interessi veri del paese”…  
 CONSIGLIERE CONGEDI : (Fuori microfono).  
 CONSIGLIERE GIANFREDA : In generale, va bene. Dino, ti abbiamo dato dimostrazione che non vogliamo strumentalizzare. Quando dici che sei l’unico, uno dei pochi, mettiamola così, che davvero vuole fare gli interessi del paese, Sindaco di questo devi prendere atto. E mi avvio a concludere, Presidente, perché non voglio essere richiamato, perché è chiaro, dopo l’intervento del ingegnere Congedi si potrebbe dire che è tutto chiaro quello che c’è nella vostra maggioranza.  
Dicevo, quando il Presidente, addirittura nel tentativo di fermare qualche consigliere, diceva: “Attieniti all’argomento”, ma io non so quale sia il corpo dell’argomento, se non quello di dire al Sindaco “Sindaco, devi dare un termine a questa agonia”, e il termine è: “Sindaco, oggi c’è una chiara situazione di crisi strisciante”, ufficializzata anche dalle motivazioni del consigliere Congedi, in maniera eloquente. Avremmo preferito, consigliere Congedi, perché qua vanno di mezzo anche il rispetto delle istituzioni, tra le numerosissime assenze in un Consiglio comunale di questa portata politica, manca il capogruppo di maggioranza, Presidente, manca colui che raggruppa. E ci saremmo aspettato lui, magari al posto di qualcun altro, che per rispetto delle istituzioni doveva essere seduto lì e prendere la parola. È la cosa ancora più grave, consigliere Cavalera, quando io e te li abbiamo visti sopra 5 – 6 consiglieri, 5 – 6 assessori sopra stanno! Questo ci offende, offende i cittadini!  Questa è la realtà.  
 PRESIDENTE : Consigliere Gianfreda, non è che qua ce le rompi a tutti…  
 CONSIGLIERE GIANFREDA : Per favore, Presidente! Evidentemente vuoi sottacere davanti alla gravità di quello che sto denunciando. Noi non meritiamo questo, noi, consiglieri di opposizione, i cittadini non meritano questo. L’altra volta noi abbiamo detto, nelle giustificazioni dell’abbandono dell’aula , perché questo argomento (ed è verbalizzato, Presidente) meritava la presenza dell’intero Consiglio comunale. Dell’intero Consiglio comunale!  
L’altra volta eravate 9 presenti di maggioranza, stavolta 4 – 5.  
Allora, Eugenio, una via c’è, quella che le istituzioni di dettano e la Legge ti detta. Se continui a sottovalutare la gravità del problema, tu arriverai a Natale, arriverai all’altra estate, non dico senza fare Giunte, per carità, o senza completare la Giunta, ci mancherebbe altro, la completerai anche. Ma non sappiamo con quale stato di salute della maggioranza per affrontare i problemi del paese.  
Ecco perché la richiesta ferma delle tue dimissioni, che non vogliono dire: “Andiamocene tutti a casa”, intendiamoci. Per verificare in tempi certi, che sono 20 giorni, se la maggioranza ha volontà di continuare, con una azione amministrativa molto più incisiva e soprattutto meno dannosa, sennò si prende atto, Dino, nessuno muore. Cadono i Consigli comunali, cadono in questi ultimi giorni, siamo caduti noi. Si prende atto. Ma non che stiamo lì a vegetare. Non che stiamo lì a essere, per certi versi anche derisi, anche se in ruoli diversi. E questo sta succedendo, Presidente. Questo sta succedendo, Sindaco. E veramente questo ci fa stare male. Quindi io non perderei tempo: dimissioni del Sindaco, 20 giorni, rivenite in aula, una nuova Giunta o la Giunta vecchia, fate quello che credete più opportuno. Se ci sono i numeri, si va avanti. Noi continueremo nel nostro ruolo di opposizione, voi continuerete nel vostro ruolo. Se non ci sono i numeri… non sono i mesi o gli anni che fanno sanare una situazione. E custodia cautelare i versi, Sindaco, per quanto ho capito io politicamente, da sanare c’è davvero molto al vostro interno. Io vi auguro di poterlo fare, altrimenti bisogna prendere atto. Grazie.  
 PRESIDENTE : Grazie. Io voglio solamente mettere in evidenza che c’è stato un momento, durante questa seduta di Consiglio, quando l’assessore Scarcia è andato via per motivi giustificati, e il consigliere Minenna ancora doveva arrivare, eravamo presenti 10 consiglieri, che io stavo a sospendere la seduta per 30 minuti, quando il Sindaco, invece, mi ha sollecitato di non sospenderla e di farla andare avanti, con la speranza che arrivava…  
Quindi, quello che voglio dire io: la volontà di questa amministrazione c’è stata nel passato Consiglio di affrontare il problema, e non per colpa dell’amministrazione, quindi non si è affrontato il problema, ma perché voi avete sciolto la seduta. E comunque la volontà di oggi per portare avanti questa seduta, per fare chiarezza su questo argomento.  
 CONSIGLIERE GIANNUZZI : Chiedo scusa, Presidente. Soltanto per dire che lei è una persona avveduta e esperta, però nemmeno da questa parte può pensare che ci sono delle persone poco avvedute o poco esperte. Voi non potevate chiedere oggi la verifica del numero legale, perché sarebbe mancato per le assenze clamorose della vostra maggioranza. E allora non vi siete fatti, politicamente furbi quali siete, promotori di una richiesta di verifica del numero legale. Diciamola tutta. È chiaro? Quindi questa è la verità. Siccome voi eravate tremendamente assenti…  
 PRESIDENTE : Non è questo.  
 CONSIGLIERE GIANNUZZI : E perché non lo avete chiesto? Lei aveva il dovere. Non lo ha fatto. Siccome noi non siamo talmente stupidi, Presidente…  
 PRESIDENTE : Il Sindaco ha voluto portare avanti il Consiglio per fare chiarezza sull’argomento.  
 CONSIGLIERE GIANNUZZI : Presidente, siccome noi non siamo talmente stupidi, da poterci calare il brodo cotto e stracotto su questi banchi, non siamo disposti a farlo, allora evitiamo di indurre i consiglieri a dire quello che non vogliono dire. Allora, voi non avete chiesto la verifica del numero legale perché non volevate chiederla voi la verifica del numero legale. Perché oggi voi eravate assenti. Eravate tutti assenti, tutti i consiglieri, compreso il capogruppo, tutti i consiglieri e tutti gli assessori. Siccome non volevate farvi carico di questa scelta, perché avrebbe portato in evidenza, ancora una volta, la mancanza del numero legale e quindi l’assenza della maggioranza, furbescamente avete omesso di chiedere la verifica del numero legale. Quindi, posta in questi termini, l’opposizione può accentare la sua osservazione.  
 PRESIDENTE : La verifica del numero legale non è che si chiede per forma, si chiede per sostanza. La sostanza: c’è stato un momento che c’erano 10 consiglieri presenti. Lo avremmo potuto fare benissimamente. Però il Sindaco ha voluto affrontare il problema per fare chiarezza su questo argomento. E la farà quando farà il suo intervento.  
 CONSIGLIERE GIANNUZZI : Per voi il Sindaco ha voluto mantenere il numero legale per fare chiarezza. Noi, invece, riteniamo che il Sindaco, o chi per lui, non ha voluto chiedere la verifica perché altrimenti sarebbero emerse ancora di più le assenze di questa maggioranza. Punti di vista. Dalla maggioranza e dall’opposizione ci sono sempre punti di vista diversi. Noi la pensiamo in questo modo, però quello che sta dicendo lei non è quello che è stato il nostro pensiero e la nostra valutazione.  
PRESIDENTE : Consigliere Riso, come replica sono cinque minuti.  
 CONSIGLIERE GIANFREDA : Se il Sindaco devi intervenire, interviene adesso, altrimenti replica cinque minuti solo il Sindaco. Se siamo ancora in discussione generale… Presidente, il Regolamento lo conosco. Se siamo in discussione generale, deve intervenire il Sindaco. Altrimenti chiudiamo la discussione generale e avrà cinque minuti per replicare pure il Sindaco. Mi dica: che cosa dobbiamo fare?  
 CONSIGLIERE GIANFREDA : È chiaro, Presidente, è così. Se iniziano le repliche, chi non ha parlato prima non può replicare. Quindi il Sindaco.  Cioè, le repliche sono dopo tutti gli interventi.  
 PRESIDENTE : Prego, consigliere Riso.  
 CONSIGLIERE GIANFREDA : Se siamo in discussione generale, deve parlare il Sindaco. Altrimenti chiusa la discussione generale, il Sindaco non parla più e replica per cinque minuti, come gli altri consiglieri.  
 PRESIDENTE : Attendiamo il ritorno del Sindaco.  
 Il Segretario procede all’appello  
 PRESIDENTE : Presenti 12, assenti 9. La seduta è aperta. Prego, Sindaco.  
SINDACO : Grazie, Presidente. Io dovrei rispondere un po’ a tutti gli appunti che ho preso perché, come avete visto, sono stato in religioso silenzio e ho ascoltato tutti, senza mai interloquire. Vi chiedo di comportarvi nello stesso modo, perché quando si parla e si lanciano delle accuse, è chiaro che qualcuno poi deve anche replicare e dire la sua in modo tranquillo, sereno.  
Io invito Gianfreda, che ancora ha questa voce così alta, riesce a parlare ai microfono da farsi sentire anche in piazza… io ho anche qualche problema di raucedine, per cui non riesco più a parlare a alta voce. Cercherò di essere comunque abbastanza sintetico e chiaro, nei limiti del possibile delle mie capacità.  
Ed arrivo subito alla polemica ultima che ha osservato il consigliere Giannuzzi, che lui ci legge nel pensiero. Però i fatti sono quelli. Se avessimo voluto, se io avessi voluto, essendo il capo dell’amministrazione, stamattina sarei potuto anche non venire, e si sarebbe sciolta… Potevo anche evitare di venire, per cui l’assemblea non ci sarebbe stata. Io sono rimasto al posto mio, sono venuti e due assessori, è venuto il consigliere Congedi, abbiamo, insieme al Presidente, convocato.  
Voi l’altra volta, ripeto, avete ritenuto opportuno (è una scelta vostra) di far mancare il numero legale, perché i numeri sono quelli. Il numero legale è mancato perché voi siete andati via, avete chiesto la verifica. Questi sono i dati e sono registrati agli atti.  
Oggi noi siamo 5 e voi siete 7, siamo meno dell’altra volta e il Consiglio si è tenuto. Bontà vostra che non avete abbandonato l’aula. E io può darsi anche che questa vostra richiesta di continuare, di reiterare l’invito questa volta può essere anche giustificata la permanenza all’interno dell’aula perché, tra l’altro, c’è la presenza del consigliere Congedi, che ha fornito le sue spiegazioni in merito alle sue dimissioni.
Manca l’altro ex assessore, Ponzetta, però in democrazia ognuno è libero di esprimersi e di fare le scelte proprie. Non c’è nessuno che obbliga qualcuno a fare una cosa che non condivide. Mettiamo questi punti di massimo rispetto della democrazia. Non è che qualcuno può invitare il Sindaco, può invitare i consiglieri a comportarsi in un certo modo. Ognuno è libero di esprimersi, di comportarsi come meglio crede. Queste sono le regole principali della democrazia. Per cui, se qualcuno pensa di gridare, di invitare, di consigliare, vediamo di evitare questo tipo di… Io qualche volta mi sono permesso e qualcuno mi ha rimproverato: “Sindaco, molte volte fai il professore tu, ci detti anche…”. Sto evitando di dare consigli da un po’ di tempo, se avete notato, cerco di fare il mio ragionamento, condiviso o non condiviso che sia.  
Un piccolo appunto debbo fare all’amico Angelo, il quale lui sa il rispetto che ho della sua figura, per come lo ho per tutti i consiglieri di opposizione. Nessuno può dire in quest’aula che qualche consigliere di opposizione si è recato dal Sindaco senza essere ricevuto, senza essere ascoltato, senza anche accettare qualche suggerimento.  
Perché se fosse questo il comportamento del Sindaco, voi avreste ragione di lamentarvi. Però il Sindaco non può rispondere (è una cosa logica) dei comportamenti irriguardosi o poco consoni all’attività consiliare di gente esterna al Consiglio comunale o di qualche singolo consigliere. Il Sindaco è la massima espressione, è la Legge che lo dice, il Presidente garantisce il lavoro dell’aula consiliare. Io credo che da parte mia e da parte del Presidente non ci sia stata mai mancanza di rispetto per nessuno dei consiglieri presenti in quest’aula. Questo è il primo punto da chiarire, da sgombrare, perché la gente può pensare che ci sia la volontà da parte di questa amministrazione di prevaricare o di vagogitare l’operato dei consiglieri. Se c’è questa impressione da parte vostra, vi prego di farmelo sapere, perché evidentemente mi è sfuggita e io cercherò di porre rimedio a questo comportamento, e credo anche che sia un atto dovuto anche da parte degli uffici. Perché gli uffici hanno ordine da me, da quando io ci sono, di essere al completo servizio di tutti i consiglieri comunali, indipendentemente se appartengono alla maggioranza o all’opposizione o siano assessori. Debbono essere tutti imparziali nei confronti non soltanto dei consiglieri comunali, ma anche del pubblico, perché il pubblico, con le sue tasse, paga gli stipendi ai nostri funzionari, ai nostri impiegati. Questo è un principio che vale per tutti quanti.  
Detto questo, consigliere Cavalera, comincio da te che sei stato il primo. Il consigliere Riso è stato buono, ha fatto degli appunti, però sono appunti dovuti, critiche dovute, però che non hanno intaccato le questioni politiche.  
Cavalera, invece … ma lo dico così, perché è normale che anche all’interno dell’opposizione ci siano comportamenti diversificati, variegati. Il consigliere Cavalera ha dipinto un quadro talmente disastroso del Comune di Ugento, che mi ricorda qualche cosa già sentita l’anno passato, due anni fa, tre anni fa. Si è incominciato così, si continua sempre così. E soprattutto perché parla delle marine, parla dei servizi che non funzionano. Io sarei uno sciocco, consigliere Cavalera, se non mi rendessi conto che qualche cosa non funziona in questo paese, in questa amministrazione comunale. Il fatto stesso che ci siano state due dimissioni di due assessori, è chiaro che qualcosa non quadra. Sarei un cieco, sarei una persona poco avveduta, ma soprattutto sarei un incosciente se non mi rendessi conto che c’è qualche problema di funzionamento nella maggioranza. E proprio per questo credo che la persona del Sindaco in questi casi deve essere quella che più di tutti deve cercare di capire le ragioni per cui ci sono state queste dimissioni, ma soprattutto capire le ragioni perché certi atti o certi comportamenti da parte di tutti quanti, anche me compreso e assessori, non vanno fatti e vanno ponderati prima che vengano messi in atto.  
Ma devo anche considerare che le disfunzioni che ci sono, sono addebitabili a cattiva gestione, lo dite voi, oppure siano legate anche a problemi i carattere finanziario, di disponibilità di risorse. Perché molte volte voi fate le giuste critiche vostre, essendo opposizione, dovete fare il vostro dovere e lo dite. Però dimenticate anche di ricordare, ve lo ricordo io qualche volta qui dentro, ve lo ricorda l’assessore Pacella, quando c’è, come essere al Bilancio, che tutti quanti i Comuni da qualche anno soffrono terribilmente una crisi finanziaria legata alle cattive posizioni di tutti quanti gli enti pubblici. È questo il punto principale.  
Se tutti quanti noi non vogliamo prendere coscienza che attualmente i Comuni non hanno più le risorse adeguate per affrontare i servizi, e è già un miracolo che il Comune di Ugento non sia in deficit, cioè non abbia sforato il patto di stabilità, rispetto a tanti altri Comuni vicini a noi, come Casarano e Racale (uno di Centrodestra e uno di Centrosinistra, sennò mi accusate di essere parziale), uno che ha scoperto di avere 5 milioni di euro di debito e l’altro 3 milioni di euro di debito. Queste cose a Ugento, grazie a Dio, non ci sono. Evidentemente c’è una sana politica da parte dell’ufficio finanziario, che evita sprechi, ma soprattutto impedisce ad ogni assessore  e al Sindaco stesso di intervenire e spendere soldi per fare le strade, per fare il verde, per fare la segnaletica nuova, per fare tutto ciò che serve per dare un’immagine. Purtroppo siamo legati a delle contingenze di carattere finanziario che non ci permettono di spendere una lira.  
Però nello stesso tempo vi posso dire, a proposito di Torre  San Giovanni, siccome ci sono (e voi lo sapete, ve l’ho detto tante altre volte) dei progetti presentati dall’amministrazione comunale per avere i finanziamenti per Area Vasta, il cosiddetto Piano strategico. Tra i progetti c’è un progetto ambizioso, fatto per bene, per 5 milioni di euro che serve a riqualificare tutto Torre San Giovanni. È un progetto che potrebbe (uso il condizionale finché non abbiamo i soldi e finché non facciamo diventare operativo il progetto stesso) far cambiare volto alle marine: verde, strade, lampioni, fogne. La fogna è un altro progetto di cui vi parlerò. Ma questo progetto di riqualificazione urbana, che entra tra le opere finanziabili, e per la quale opera abbiamo buone possibilità di ottenere un contributo, io credo che alla fine, tempo permettendo tra progetti esecutivi da approvare, finanziamenti che debbono arrivare, appalto, un paio d’anni dovrebbero essere spesi. Però già una cosa importante si sta facendo.  
Fognatura nelle marine. È una cosa di cui discutiamo già da tanti anni. Io ho chiesto già tante volte la vostra collaborazione. L’unico che mi ha risposto in modo propositivo è stato sempre Angelo Minenna, il quale ha già fatto muovere qualcuno della Regione, e gli ho detto anche che a me sarebbe piaciuto che da parte dei consiglieri di opposizione mi fosse rivolto un invito per andare a incontrare l’assessore regionale al ramo, perché discutessimo di questa opera importante. Scusami, Luigi, io non ho interrotto nessuno.  
 CONSIGLIERE CORVAGLIA : Io non voglio interromperti, però scusa… su questo discorso abbiamo dato la piena disponibilità. Ho chiesto che mi fossero date le referenze del progetto.  
 SINDACO : Ho dato una copia, è stata portata anche da Frisullo, se non sbaglio.  
 PRESIDENTE : Consigliere Corvaglia, non facciamo un dibattito.  
 CONSIGLIERE CORVAGLIA : Non è un dibattito, ma non è vero.  
 SINDACO : Poi non ho avuto più nessun invito. Io non sto dicendo che non vi siete… Ho detto che non ho ricevuto ancora nessun invito per andare insieme a Bari. E questo è vero.  
 CONSIGLIERE CORVAGLIA : Io ho chiamato e mi hanno detto: “Dammi gli estremi, così sappiamo di cosa parliamo”.  Sono venuto, gli estremi non me li avete dati , che c’entro io? Ci sarebbe potuti trovare il giorno dopo a Bari.  
 SINDACO : Ho dato le copie del progetto, Luigi. Ma a parte questo, io vi sto citando alcune opere importanti, che possono riqualificare l’intero territorio delle marine. Perché la fognatura non è soltanto a Torre San Giovanni, è anche a Torre Mozza e a Lido Marini, perché sennò il mare lo perdiamo, che non facciamo le fogne.  
In più poi siamo, lo avete letto sui giornali, anche tra i Comuni che otterranno, molto probabilmente a breve, il finanziamento per il porto turistico di Torre San Giovanni.
Ci sono delle opere, voglio dire, che vanno realizzate con fondi POR, ex  fondi POR, con i fondi del piano strategico.  
Attualmente stiamo aspettando di avere qualche risposta.  
Per quanto riguarda il resto, è inutile che mi soffermi a dire sempre le stesse cose. Ci sono, l’ho detto prima, dei problemi di carattere finanziario, economico – finanziario. Io spero che qualcuno di voi non dimentichi e la grave crisi che stanno attraversando  tutti quanti i Comuni, ma soprattutto la popolazione attiva, quelli che pagano le tasse, quelli che devono pagare l’ICI, quelli che devono pagare la spazzatura. Ci sono famiglie, purtroppo, attualmente che non sono in condizioni nemmeno di pagare la bolletta della spazzatura più. Ci sono delle pendenze di ICI, anche di forniture altre che non c’entrano con il Comune (acqua, luce, etc.), ci sono famiglie che stanno soffrendo questa crisi maledetta da un po’ di tempo. Per cui anche le casse del Comune soffrono di questa crisi.  
Allora, quando ci troviamo di fronte a questo quadro desolante, è chiaro che i servizi e qualche altra cosa non quadra.  
Problema spazzatura. L’ha sollevato Gianfreda e anche Cavalera.  Io non voglio, perché sarei un bugiardo se non dicessi che il servizio adesso non sta più funzionando come… Però vi posso anche dire che da qualche tempo l’emergenza rifiuti, che ci ha visto trasportare i rifiuti a Melpignano e poi da Melpignano a Conversano, questo tipo di servizio che non era previsto fino al 30 giugno, perché avevamo l’impianto nostro qui a Ugento, sta creando gravi ritardi nell’espletamento del servizio.  
Perché il tempo di percorrenza da Ugento a Melpignano, ma non soltanto per Ugento ma anche per gli altri Comuni, sta creando dei ritardi, nell’espletamento del servizio, con gravi mancanze in certi giorni, soprattutto quando si parla di domenica, perché domenica Conversano non apre. A differenza di Ugento che apriva con ordinanza del Sindaco Ozza, a Conversano non c’è nessuno che apre la discarica, per cui i rifiuti il subito notte rimangono nei cassonetti e vengono tolti la notte successiva. Immaginate con decine di migliaia di turisti che ci sono, di persone che abitano nelle marine, quante tonnellate, centinaia di rifiuti rimangono in mezzo alla strada per un giorno, 24 ore. Per poterli smaltire quei rifiuti occorrono un paio di giorni. È questo il responsabilità che si pone attualmente per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti.  
In più c’è anche un fatto, io spero che si possa finalmente tornare alla normalità,, che da oggi, 18, c’è l’apertura di nuovo, il punto di trasferenza giù in località Burgesi nella proprietà della Cogeam, per cui i rifiuti questa volta non andranno più, per essere trasferiti a Conversano, a Melpignano, ma andranno direttamente qui e in 24 ore spariranno e andranno a Conversano. Questo fatto potrebbe far finire questa sofferenza che c’è della raccolta.  
Io spero di sì, perché poi i controlli li faremo questa volta a tappeto continuamente con i vigili.  
Per quanto riguarda l’intervento poi del consigliere Minenna, a proposito delle segnalazioni, degli inviti da parte di qualcuno che si lascia andare a giudizi avventati, caro consigliere Minenna, te l’ho detto prima, te lo ripeto: se noi dovessimo dar retta o tutto ciò che ci dice in giro, qui dentro potremmo fare a meno anche di venire, perché chiacchiere se ne dicono tante. Tu devi soltanto essere convinto che il rispetto che il Sindaco e le istituzioni hanno, non soltanto per te, ma per tutti i consiglieri comunali, non è rispetto che verrà mai meno. Perché l’ho detto altre volte e tu lo sai, tu sei un consigliere che fai l’opposizione in modo civile. Per cui non è un vanto che ti faccio, ma è una constatazione. Per cui non credo che possa mai il Sindaco mancarti di rispetto qualcuno mancarti di rispetto, incominciando dal Presidente del Consiglio.
Per Torre Mozza c’è stata un’osservazione, credo anche di Minenna, che dice: “Perché a Torre Mozza l’arredo urbano…”. A Torre Mozza, siccome il Comune ha usufruito anni fa di un finanziamento di non eccessiva entità, per poterlo spendere si è localizzata la spesa in  un posto, che poteva essere completamente reso accogliente, vivibile etc.. E quei soldi sono stati per Torre Mozza. Ecco perché lì c’è quell’impianto nuovo sul prato, ci sono gli arredi urbani, è stato fatto anche miglioria nei viali. Però, appena partono i finanziamenti, ve l’ho detto prima, cercheremo di essere…  
Le dimissioni. Arriviamo all’atto per cui questa mattina siamo qui. Non c’è l’assessore Ponzetta, però credo che non ci siano problemi per chiarire. L’avete letto sui giornali, avete letto anche voi le dichiarazioni. Ha detto, e questo bisogna sottolinearlo, chi l’ha riferito, l’ha riferito in un modo distorto. Lui non ha detto che si è dimesso per dare una scossa all’amministrazione comunale, perché non è efficiente o incapace. L’ha detto perché voleva dare una scossa in seguito ai fatti che stanno succedendo in Ugento, legati alla vicenda dell’ordine pubblico, che tutti quanti conosciamo, che si era creata in quel momento. Tanto è vero che lui era preoccupato, in quanto chiedeva continuamente a me, agli altri di fare istanza al Ministero perché venissero più forze dell’ordine a Ugento. Poi le forze dell’ordine le hanno mandate e quindi si è calmato. Ha capito che purtroppo molte volte i fatti registrati non dipendono dalla volontà dell’amministrazione comunale, ci sono altri organi competenti, istituzionalmente competenti per intervenire, sono intervenuti altre credo che questo abbia tranquillizzato tutta quanta la popolazione ugentina.  
Per quanto riguarda, invece, le dimissioni dell’amico consigliere Congedi, io debbo prendere atto che lui più di una volta, non l’ho detto qui, però l’ha detto in altre occasioni, ha detto che  all’interno della maggioranza, della Giunta soprattutto, aveva qualche problema a raccordarsi con alcuni uffici e soprattutto con alcuni suoi colleghi. Devo dare atto di questo fatto. Però quando si parla di intromissioni  oppure di sovrapposizioni, io non vorrei che qualcuno pensasse che qualcuno si intrometteva perché non condivideva certamente scelte fatte, oppure voleva condizionarlo a alcune scelte.  Perché lì ci potrebbe essere la gravità del fatto che non si condivideva l’impostazione di un progetto, per cui uno cercava di togliere all’altro… Questo fatto, e lui più volte a me l’ha chiarito, non rientra nelle motivazioni specifiche, rientra il fatto specifico, me l’ha detto più volte, che non si sentiva libero di agire come avrebbe voluto agire. Cioè, si sentiva un po’ stretto all’interno di una amministrazione comunale che non gli permetteva di essere libero di fare certe attività.  
Allora, detto questo, io debbo ringraziare l’assessore Congedi per quello che ha fatto in questi tre anni, perché sarei non sincero, ma soprattutto non sarei giusto non nel evidenziare quello che si è fatto. Ma proprio il fatto (scusate il bisticcio di parole) che lui abbia evidenziato alcune sue realizzazioni, dimostra anche che qualche attività l’ha potuta realizzare, anche se in altre attività si è sentito un po’ menomato. E debbo dire anche che purtroppo questo rientra nella sfera nostra di capacità di assorbire, di rapportarsi, etc..  
Una cosa, Gianfreda, sarebbe veramente grave: se io, nonostante le dimissioni dei due assessori, restassi al mio posto qualora mi rendessi conto che le dimissioni potessero essere legate a qualche fatto di interesse particolare.  
E vi posso garantire, e c’è l’assessore qui, ci sono gli altri consiglieri, gli altri assessori, che non esiste dubbio su questo fatto, che sia un’attività, svolta dall’assessore Congedi insieme ai assessori, scevra da condizionamenti di carattere economico, finanziario e quant’altro.  
C’è soltanto una difficoltà a rapportarsi con gli uffici, a rapportarsi con gli altri. Per cui, se io avessi avuto la sensazione che sul progetto c’è una divergenza di vedute perché qualcuno la pensa in un modo, poiché ha dei rapporti particolari con qualcun  altro, oppure pensassi che su certe scelte importanti, di carattere urbanistico o opere da realizzare ci fossero delle divergenze talmente gravi, io sarei il primo a prendere atto che c’è qualcosa che non quadra all’interno dell’amministrazione comunale, e avrei già convocato tutta quanta la maggioranza, avrei convocato tutta la Giunta per discutere ampiamente di questo fatto.  
Io non è che non mi renda conto delle difficoltà in cui attualmente navighiamo, vi posso dire soltanto che c’è la volontà di arrivare a una soluzione. Voi avete detto che questa crisi deve servire a dare una svolta, qualcuno da voi l’ha detto poco fa, per dare maggiore impulso all’attività amministrativa, perché ci sono cose che non vanno, ci sono stasi nei procedimenti amministrativi, in Consiglio comunale non si viene più come una volta per approvare progetti importanti. Sono tutte critiche documentate, però io vi invito a essere anche un po’ meno catastrofici nel dipingere l’attività di questa amministrazione comunale, perché vorrei ricordare a qualcuno che c’era anche della vecchia consiliatura, che le stesse critiche a un anno di distanza dalla scadenza del mandato di allora muoveva all’attuale Sindaco e a tutta l’attuale amministrazione le stesse critiche che si stanno facendo adesso. Poi qualche cosa fu fatta, fu realizzata e qualche cosa la gente anche l’ha gradita.  
Attualmente io vi posso dire che prendendo spunto dalle dimissioni di un assessore, mi dovrò rendere conto fino in fondo se ci sono i margini per ricucire questa situazione, con tutta la pazienza e tutta la disponibilità possibile, che voi mi riconoscete, e che voi tutti quanti penso che da tanti anni riconoscete alla mia persona, io credo di poter arrivare in tempi brevi a risolvere il problema, in un modo o nell’altro, senza andare incontro o a scontri con gli amici che mi hanno sostenuto fino adesso. La soluzione che sarà trovata sarà una soluzione condivisa, possibilmente ampiamente condivisa, perché questa amministrazione comunale, con il programma che ha ancora da realizzare, non ha interesse a interrompere, lo dico in parole chiare, l’attività amministrativa, perché faremmo un grave danno a tutta la cittadinanza di Ugento.  Ho detto prima che farò in modo che in pochi giorni si arrivi alla conclusione. Tu stesso hai detto: “Una volta verificato che ci sono i numeri, andate avanti”. La democrazia è questa, Granfreda: si parla, si discute, ci si confronta, si litiga anche, ma alla fine, se c’è la possibilità di mantenere una maggioranza che sii sia capace di portare avanti il programma tracciata nel suo insediamento, ma soprattutto per portare avanti le opere che attualmente sono in corso di approvazione, io credo che sia un diritto e un dovere da parte di tutti quanti noi continuare a svolgere la nostra attività.  
Farò del mio meglio, perché l’invito che debbo fare, e lo faccio qui in assenza di tanti miei consiglieri e assessori, e lo farò anche a loro personalmente, è quello di invitarli a essere meno portati al litigio, allo scontro e più portati alla collaborazione e alla comprensione. Questo perché con voi, che siete opposizione, è normale che ci dobbiamo scontrare, poi alla fine riusciamo anche a trovare delle condivisioni, con i miei collaboratori, con i miei consiglieri, con i miei assessori debbo essere io capace di mantenere questo tipo di clima. Se non sarò capace, Gianfreda, senza che tu mi dia il consiglio, saprò io quello che devo fare. Perciò, non mi devi dettare tu i tempi. Ti ho detto che i consigli vanno dati in maniera garbata, però, ripeto, i consigli vengono accettati, vengono recepiti poi a un certo punto lasciate che sia chi è destinatario dei vostri consigli a decidere in merito. Con tutta la buona volontà di questo mondo, io non voglio danneggiare il mio paese.
Qualcuno ha detto: “Che tipo di paese vuoi lasciare?”. Il paese che voglio lasciare, sicuramente, dopo dieci anni di amministrazione comunale, dovrà essere meglio di quello che ho raccolto quando mi sono insediato. Questo è sicuro. Per cui vi posso garantire che da parte mia non ci sarà nessun ostacolo a far progredire questo paese.  
 PRESIDENTE : Grazie, Sindaco. Prego, consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO : Grazie, Presidente. Permettetemi: io mi prendo la serenità e mi gratifico almeno da solo. La latitanza prima e poi della maggioranza è la prova dell’irresponsabilità, l’ho detto già prima, palpabile, che non ha la forza e non vive di luce propria. L’avevo già detto in un’altra occasione, che non ci si può affidare all’opposizione per far numero. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Quindi, si viene attrezzati con un numero legale, e poi si aggiunge la minoranza. Questo è il mio pensiero, penso di averlo già espresso in un’altra occasione.  
Poi parliamo di turismo deficitario a tutti gli effetti. È questo che io intendevo dire. Quindi, mancante di cultura. Per me è tutto cultura, nella sua interezza, quando passiamo a parlare di servizi, di spettacoli, di sport, e quindi di problematiche da me sollevate. Chissà perché oggi, sono dieci anni che predico ai quattro venti, sono diventati tutti ambientalisti. E quindi ci tengo a precisare, in qualità di Verde per la Pace oggi, per quanto fino a ieri facevo il Verde della Guerra, ma non sono mai stato creduto in questo senso. E non è per ritagliarmi un pezzo di credibilità.  
Allora, qui corre l’obbligo parlare di territorio nella sua interezza, perché ognuno qui, chi tira a Torre  San Giovanni, chi tira a Torre Mozza. Lido Marini non l’ho sentito proprio nominare. Se dovessi agire e comportarmi allo stesso modo, Lido Marini non dovrei neanche citarlo io. Così non si va da nessuna parte. Come nel rispetto reciproco, non è giusto che c’è chi la fa da padrone sulle regole democratiche di confronto, di pre- consiglio, dicevo. E mi fermo qua, per non cadere in polemiche inutili.  
Se devo fare il furbo, lo so fare anche io. E allora dico, con questo non voglio bacchettare nessuno, lo stesso consigliere Dino Congedi è stato contraddittorio quando, in tempi non sospetti, diceva che è abituato a lavorare senza gratificazioni economiche e morali. Vista la fine poi della delega assessorile, io lo incitavo costruttivamente a farsi sentire. Mi piace tanto l’apertura da parte del Sindaco nei confronti dell’ex assessore, ma non vorrei che si limitasse solo all’apertura. E neanche vorrei pensare mai che lo stesso assessore, il nostro caro Sindaco lo sta tenendo in caldo. E quindi fa riflettere tutti.  
Allora dico ancora: se volevi dare le dimissioni anche da consigliere comunale, signor Dino Congedi, potevi farlo, come hai detto prima. Ma non l’hai fatto spontaneamente, e neanche dietro mie sollecitazioni e in tempi non sospetti. I due articoli erano la mia provocazione costruttiva a fare di più, non per dire che alla fine si è limitato solo a fare i due articoli sul “Gallo”. Era questo il discorso: sollecitare a fare di più.  
Allora, allo stesso modo dico: come si spiega poi, e lo dico questo in particolar modo all’assessore che abbiamo avuto l’onore oggi di avere, sia pure a momenti, quando i cittadini, i turisti vengono a lamentarsi da me o dallo stesso Minenna, come diceva prima, tralasciando gli assessori addetti ai rami, diciamo ai rami a questo punto, non alle competenze. Sì, è vero, insieme si fanno le cose, ma non si può svincolarsi dalle responsabilità, a iniziare dagli assessori addetti. E poi andiamo tutti insieme a costruire i servizi, quel bene comune.  
È questo che ci tenevo a dire, e finisco nel momento in cui vado a leggere le testuali parole, usate dallo stesso Dino: “Ormai usuale il comportamento di alcuni miei colleghi assessori, sono dimostrazione della mancanza totale di stima”. Stiamo parlando di ben altro, scusate, non si tratta solo di dire che nei suoi confronti si accusava lo stesso di incapacità gestionale. È grave questo. Quindi non è tutto limitato al fatto… con la diversità di vedute nell’ambito del progetto, nell’ambito del tema che ha usato trattare insieme ai colleghi. Quindi, sono testuali le parole.  
Per questo dico,  come Verde la Pace, di attivarci da subito, senza esitare. Altrimenti tutte le problematiche ci rimangono lì, con l’aggiunta ogni anno. Da subito bisogna iniziare il discorso sul turismo, per prepararci per la stagione futura.  
In quel di Torre Mozza, tanto per fare un esempio, ma non per cadere nel campanilismo, e finisco, il retro dune è solo un’immondizia, è uno schifo. I canali, i bacini e così via. Ma non siamo qui a stare a parlare di tante problematiche, che sicuramente insieme le possiamo risolvere. È questo il motivo e il modo costruttivo per realizzarlo insieme. Grazie.  
 PRESIDENTE : Grazie, consigliere Riso. Prego, consigliere Giannuzzi.  
 CONSIGLIERE GIANNUZZI : Grazie, Presidente. Io brevemente intervengo perché il dibattito è stato ampio, articolato. Tutti i colleghi che mi hanno preceduto hanno approfondito i vari aspetti dell’argomento, della situazione attuale. Ringrazio anche della presenza, seppur doveroso, a dire la verità, dell’ex assessore, amico consigliere, ingegnere Congedi, perché ha consentito a questo Consiglio comunale, o comunque a quella parte di Consiglio comunale che era interessata oggi a ascoltarla, perché buona parte della sua maggioranza evidentemente non era interessata a ascoltarla, a partire da chi dovrebbe essere il perno, cioè il capogruppo, a finire agli altri colleghi, ma evidentemente la sponda questa volta, come si dice in politica, l’ha trovata nella minoranza e poca, se non proprio nessuna attenzione da parte dei suoi colleghi. Ne prenda atto, noi ne prendiamo atto. Lei è una persona assolutamente intelligente per poter valutare le conseguenze di un atteggiamento politico e anche personale di questo tipo. Perché negli passaggi politici delicati conta anche il rispetto personale. E posso non dimenticare quella tragica figura che fece il Ministro guardasigilli, Mastella, quando fu portato da solo innanzi alla camera dei deputati? Con la notizia di arresto della moglie, pervenuta dai giornali, fu portato da solo innanzi alla camera dei deputati, senza il sostegno del governo, dei suoi colleghi al suo fianco.  
Fu una impresa politicamente eroica per il povero Mastella, ma che evidentemente incrinò, e non potrebbe essere diversamente, anche quel tipo di rapporto personale che si era creato con i colleghi del Governo, portando poi alla crisi del sistema del Governo Prodi.  
Quindi mi ricordava molto da vicino questa immagine la sua presenza oggi in aula a giustificare un atto di dimissioni  circostanziato,  che correttamente non le era dovuto, ma correttamente lei ci ha inviato per conoscenza. Ecco perché questo Consiglio comunale si è interessato del argomento. Non perché noi abbiamo o non abbiamo competenze nel discutere di questioni che attengono alla formazione della Giunta, ma perché lei, dimostrando sensibilità di estendere il dibattito, non avendo, credo, nulla, confermo, da nascondere in quest’aula, ha avvertito quella sensibilità, investendo lei per primo il Consiglio comunale di questo affare. Affare che è stato trattato per ben due volte oggi con esito positivo, limitatamente, ovvio, al dibattito sostenuto, in maniera, credo, e fino adesso in maniera pacata, anche se non dei momenti di tensione, ma che sono fisiologici al dibattito politico e amministrativo.  
Vede, caro assessore, mi permetto di dirle… consigliere. Dovremo fare l’abitudine. Io mi auguro di poter continuare a chiamarla di fronte “consigliere Congedi”. Vede, lei si trova, lo dico in maniera assolutamente simpatica, anche per il rapporto umano che ci lega, si trova come Dante si trovò nel “mezzo del cammin di nostra vita”. L’età più o meno è quella. All’epoca, chi si trovava nel mezzo del cammin di sua vita, si ritrovava a avere esattamente o più o meno i suoi anni. E il povero Dante si ritrovò “per una selva oscura, perché la diritta via era smarrita”, dice il poeta. Un po’ racconta, questo inizio, quest’incipit della Divina Commedia, lo dico scherzosamente, racconta anche la sua vita all’interno di questa maggioranza quando d’improvviso si è trovato in una selva oscura, perché la diritta via era smarrita.  
E non può dimenticarsi, non lo dimentico e nessuno lo dimentica, che durante quel cammino arrivò di fronte a un portone dove si disse: “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”. Non lo so se affianco al palazzo comunale ci sia scritta anche questa cosa qui. La potremmo mettere. Visto che abbiamo messo “nuovo museo archeologico da quella parte, mettiamo di qua “Lasciate ogni speranza a voi che entrate”, sottotitolo: “Palazzo comunale”.  
Io, sinceramente, al suo posto mi sarei sentito (non lo so se lei non lo si sente, io ho qualche dubbio) mortificato dalla risposta che le è stata data. Non dal dibattito della minoranza, ma dalla risposta che è stata data ufficialmente dal capo dell’amministrazione.  
Non è stato toccato minimamente alcun argomento, se non pennellato qua e là, che riguardasse la sofferta decisione…  Perché nel momento in cui lei ha scritto: “Avverto il dovere morale”, un uomo con la “U” maiuscola che avverte il dovere morale di dimettersi, significa che ha una sofferenza interiore talmente forte da esternarla per iscritto, che merita, quanto meno, questa sofferenza, di trovare riscontro, non dico di conforto, non dico di condivisione, ma almeno di rispetto. Credo che questo oggi non sia avvenuto.  
È una mia impressione. Io le voglio dedicare questo intervento, mi sto cercando semplicemente di immedesimare nella sua posizione, rispondendomi a quella domanda: “Che cosa avresti fatto tu al suo posto?”.  
Vede, evidentemente quello che le è stato detto offende l’intelligenza, perché quasi quasi sembra che è tutto un problema suo. Cioè, sembra che sia stato un suo problema del non sapersi rapportare con le persone, come se il problema di rapportarsi non implica un rapporto fra rapportante e rapportato. Cioè probabilmente io non mi so rapportare, perché c’è qualcun altro che non si mette nelle condizioni di sapersi rapportare con me, e sembra, quindi…   Un altro passaggio: “probabilmente c’è stata una ingerenza, perché probabilmente si pensava di inseguire diversamente la pratica, per cui probabilmente qualcuno ha pensato di sostituirsi”. Io, al suo posto, caro consigliere Congedi, queste risposte non le avrei accettate come risposte, ma come pennellate nel tentativo di risposte.  
Io capisco la situazione imbarazzante, politicamente imbarazzante, per l’amor di Dio. Però, siccome questa è un’aula di Consiglio comunale e penso che lei pensa che di fronte non ci sono delle persone idiote, delle persone incapaci, probabilmente il dibattito si sarebbe dovuto svolgere su un livello di fatto assolutamente più alto.  
Così non è stato, ne prendiamo atto. Probabilmente perché le risposte alla soluzione di questa situazione ancora non ci sono. Cioè, deve maturare ancora il tempo necessario per giungere alla decisione finale sulle sorti… sullo sbroglio, sull’imbroglio di questo mandato amministrativo. 
Il problema è che la velocità nella scelta risolutiva è direttamente proporzionale alla capacità di risolvere i problemi del paese. Perché purtroppo è regola comune che un’amministrazione che si trova e attraversa periodi di crisi, ripercuote, direttamente o indirettamente, questa situazione di incertezza anche nell’ordinaria gestione. Perché è ovvio che una Giunta che non è nel suo plenum e che è stata abituata in passato a affrontare determinati problemi, supportata su determinate competenze che lei ha, io credo la sua laurea è molto difficile da trovare nelle nostre parti, è una laurea comunque complessa, però credo che un’amministrazione, disponendo di un tecnico laureato in ingegneria nucleare, per discutere di problemi di risparmio energetico e di quant’altro, probabilmente avrebbe dormito sonni più tranquilli. Io avrei dormito sonni più tranquilli.  
A ogni modo, quello che oggi è apparso, caro amico Dino Congedi, e concludo qui… da parte del Sindaco mi dispiace. Il  Sindaco è una persona avveduta, una persona garbata, nessuno vuole mettere in dubbio questa sua dote, è una persona esperta, navigata in politica e sa perfettamente che nessuna opposizione seria, nessuna minoranza seria, nessuna persona, almeno capace quanto lui, può dire di essere soddisfatta dell’intervento che ha fatto il Sindaco. A meno che non intende questa opposizione prendere in giro prima sé stessa, poi il Sindaco e poi i cittadini.  
Quindi, non ci è piaciuta assolutamente, perché nulla è stato detto. Si è detto dei soliti problemi di Torre San Giovanni, della fogna e di quant’altro, che sono problemi seri da affrontare, che noi abbiamo posto anche nell’ordine del giorno, però il clou, cioè la situazione politico – amministrativa, questa non è stata affrontata. Per pennellate si è detto e non si è detto, “si è fatto, non si farà”. Questa era la sintesi del discorso del Sindaco.  
E mi è dispiaciuto, sinceramente. Le voglio dedicare una figura, a lei Dante, al Sindaco un’altra figura. C’era giornalista, molto famosa,  si chiamava Camilla Cederna, scriveva sul Correre, sulla Stampa, una nota giornalista politica, una notista politica. Fece un libro un po’ di anni fa, dedicandolo alla figura di Leone, Giovanni Leone, un Presidente che, a suo modo, fu chiacchierato, anche per questioni che riguardavano scandali, lo scandalo Ochid  e quant’altro. Comunque, come incominciò a parlare del sistema politico dell’epoca, disse che a un certo momento gli parve fosse giunto il “crepuscolo degli dei”. Usò proprio  questa affermazione.  
Io credo che sia un’affermazione che oggi possa rappresentare bene la posizione assunta dal nostro Sindaco. Mi dava l’impressione di un uomo politico quasi quasi stanco anche di un mandato amministrativo di dieci anni, portato avanti anche con difficoltà, con momenti di tensione, con momenti di soddisfazione, come qualsiasi uomo politico, però mi ha dato l’impressione (glielo dico con l’amicizia che gli riservo) di essere nel crepuscolo degli dei.
Nell’interesse dell’amministrazione, speriamo di poter risolvere questa crisi.  
 PRESIDENTE : Grazie, consigliere Giannuzzi. Prego, consigliere Gianfreda.  
 CONSIGLIERE GIANFREDA : Io, debbo dire la verità: Nico, ho notato che nel tuo intervento di replica, e di questo sempre tu sei andato dicendo che non sei un esperto politico, hai centrato politicamente l’intervento.  
Sindaco, il tuo intervento, detto in parole molto povere, io credo che non sia piaciuto non solo a noi, ma non sia piaciuto all’amico Dino Congedi. A parte che ti sei messo a cercare di dire cose che lui avrebbe voluto dire, quando lui è presente qui e le ha dette in maniera egregia. Ma dire che in pratica, in sostanza “non ci sono problemi di interessi personali da parte di assessori dimessi, perché sennò, se mi fossi accorto di questo, sarei intervenuto”, è una cosa grave. L’aveva già detto lui. Ma soprattutto quando minimizzi sulla esposizione fatta in maniera egregia dal consigliere Congedi, che dice: “Hanno messo 10 mila euro in bilancio per il turismo, mi hanno preso in giro, servivano per pagare debiti vecchi”, quando dice: “Tutti i consiglieri mi hanno sempre e comunque lasciato solo”, quando dice: “Non ho mai avuto il conforto anche di assessori di partito, nelle mie azioni amministrative”, io, onestamente, Eugenio, mi sarei aspettato qualcosa di più corposo in risposta a questo.  
Non volevo assolutamente sperare che si aprisse un contenzioso, perché noi rispettiamo la posizione di Dino Congedi che, fino a prova contraria, è un consigliere di maggioranza, per cui lo rispettiamo. Per cui, lungi da noi, almeno per chi ha un po’ di esperienza politica, nel pensare di assistere a un conflitto in aula. Però, onestamente (e è qui la cosa che io ho notato in maniera più grave), quando giustifichi il tuo atteggiamento, Sindaco, nell’aver detto, all’inizio del mandato a tutti gli uffici e ai capo uffici di essere a disposizione di tutti i consiglieri di minoranza, di tutti i consiglieri di maggioranza, di tutti gli assessori, evidentemente ti è sfuggito un passaggio cruciale del tuo ex assessore, quando, invece, nega che per tre anni, da assessore, ha avuto il diniego di relazionare con i capi uffici, addirittura anche interessati direttamente alle sue deleghe. Ecco perché io ritengo che possa essere interpretata come un’offesa.  
Evidentemente, Dino, quando il Sindaco emanava queste direttive agli uffici, di essere disponibili con tutti, qualche altro colonnello passava dopo il Sindaco e diceva: “Ma che caspita sta dicendo? Tu con quello non devi proprio parlare!”. Questo lo hai detto tu, non noi.  
Quindi, hai giustamente detto che hai bisogno di tempo per capire qual è il malessere di questa maggioranza.  
Noi diciamo: ma i problemi che sono stati illustrati, avremmo preferito… e qui, Sindaco, io voglio puntualizzare  l’atteggiamento di oggi dell’opposizione. Se oggi l’opposizione avesse abbandonato l’aula, avrebbe mancato di rispetto a un ex assessore che, proprio per il motivo per il quale era qui, aveva sentito l’esigenza morale di esporr all’assise, ma anche al pubblico presente, quali erano le motivazioni.  
Quindi saremmo mancati di rispetto, perché la nostra motivazione era quella: “Come? Andiamo in Consiglio comunale…”… C’era, quindi lo rispettiamo.  
E allora, dicevo, e poi chiudo, Presidente, i problemi che ha esposto il consigliere Congedi, secondo voi, secondo te, Sindaco, sono nati all’indomani delle dimissioni del 6 luglio scorso? O sono problemi che già avevano cominciato a scalfire la compattezza della maggioranza?  
Se dici che hai bisogno di tempo per capire bene, e dopo 7 mesi dalle prime dimissioni ancora non ci hai dato una benché minima possibile soluzione (perché quello ci saremmo aspettati: politica alla soluzione dei crisi), quanto altro tempo? Di quanto altro tempo?
Ecco, allora, la mia proposta iniziale che ribadisco, e chiudo,  ai consiglieri, agli assessori, agli ex assessori, a tutta la maggioranza: se, Sindaco, non si dà un termine che la Legge dice, e cioè: “Figlioli miei, io mi dimetto”, questa è l’azione… non per andarvene a casa, se doveste continuare a amministrare così, faremmo bene ad andare tutti a casa, per i cittadini, ma di dare la scossa. Se, invece, Sindaco, non hai colto questo segnale e dici: “Dovrò ancora vedere”, ma per quanti altri mesi?  
Questo noi chiediamo. Se un consigliere comunale che vuole, che sta a cuore la sua legislatura, lavorare per il bene, al diciannovesimo giorno delle dimissioni del Sindaco non muove foglia e non si dà una mossa, si prende atto. Ecco la nostra indicazione, quella delle dimissioni, che miravano, in un primo momento, alla verifica con tempi certi, con scadenze certe. Quando si fanno le liste elettorali, secondo te, Sindaco, se non ci fosse l’ultima ora della presentazione delle liste, non si andrebbe alle calende greche ad assemblare una coalizione?  
Ecco il nostro senso. E oggi è un dovere per i cittadini dare certezza che in 20 giorni questo Consiglio comunale dà una sterzata. Perché 20 giorni non sono pochi, sono tanti, Sindaco.   
Se tu ti dimetti e all’indomani delle dimissioni convochi una riunione di maggioranza, vedrai che verranno tutti, non che ti lasciano solo quando indici una riunione di maggioranza e la maggior parte dei consiglieri non ti viene neanche! Questo sta succedendo.  E noi queste cose le sappiamo.  
Ecco, mettere davanti a responsabilità precise, con tempi precisi chi dovrà avere il coraggio, come hai detto tu, Dino, di assumersi le sue responsabilità.  
Troppo giocano a nascondiglio. Dino, hai ragione.  Troppo giocano a nascondiglio! E questo non è onesto nei confronti dei colleghi, non è onesto soprattutto nei confronti dei cittadini e dei problemi che li affliggono.  
 PRESIDENTE : Grazie, consigliere Gianfreda. Prego, consigliere Minenna.  
 CONSIGLIERE MINENNA : Grazie, Presidente. Io, come ho detto prima, intervengo più che altro per fatto personale, perché forse sono stato poco chiaro. Devo dire che le risposte del Sindaco non sono state più di tanto esaurienti e esaustive nei miei confronti.  
Posso concordare con il Sindaco quando dice: “Io non rispondo del comportamento di alcune persone fuori da quest’aula, o fuori dalla Giunta o fuori dalla mia maggioranza se parlano in piazza”. Questo può anche essere vero. Mettiamola più che altro sul versante politico. Io non so come sia strutturato il PDL e non entro in merito dei fatti di casa degli altri. Però, come è un dovere politico, di un segretario, di un Presidente, di un coordinatore politico di una sezione di partito, cioè quello di dire ai propri militanti, ai propri iscritti, così come ho fatto io con i militanti comunisti della mia sezione, cioè quello di assumere un comportamento dignitoso e in aula anche di tenere quel comportamento dignitoso, che non mi sembra sia mai mancato da parte di nessun iscritto al partito dei Comunisti Italiani. Non si è mai alzato nessuno a gridare, non si è mai alzato nessuno a gridare, non si è mai alzato nessuno a mancare di rispetto, né sono stati fatti dei commenti, quando parla un consigliere, un assessore, il Sindaco o il Presidente, del tipo: “Zitto, cretino, stai seduto, vai via. Ma che stai dicendo? Basta? Segnalo al Presidente; non parlo parlare, interrompilo”. Queste scene, a meno che non siamo ciechi, le vediamo tutti da un po’ di tempo a questa parte.  
Comunque, chiudo la parentesi, sarò un appunto che farò come segretario politico al futuro coordinatore del PDL. Un appunto soltanto, un consiglio, perché io non voglio dare lezioni di politica e di democrazia a nessuno. Però, Sindaco, è tuo compito, e anche compito del Presidente del Consiglio, di richiamare sia i consiglieri di opposizione, quando tengono dei comportamenti sopra le righe, sia qualche assessore. Questo credo che sia compito istituzionale delle due figure istituzionali maggiormente rappresentative. Il Sindaco, che è il Sindaco di tutti, e il Presidente del Consiglio che è garante dei lavori di questa assise. Almeno, se non mi hanno insegnato qualcosa di sbagliato.  
Poi, per quanto riguarda Torre San Giovanni, io forse non sono stato chiaro, l’ho detto in premessa. Quando mi si viene a dire: “Non possiamo fare la fogna; non possiamo fare il lungo mare; non possiamo fare le grandi opere - chiamiamole con un linguaggio in uso oggi in politica - perché non si sono soldi”, io vi capisco. Voglio dire, il bilancio lo leggo anche io. Anche se ci sarebbe da dire che non è colpa nostra se siamo in arbitrato con la Monteco e non entrano quei soldi che sono dovuti, non è colpa nostra se vengono mandati accertamenti ICI che poi non sono tali e le persone devono presentare poi ricorsi o deduzioni scritte per annullare questa cartella di violazione. Non è colpa nostra se c’è poca vigilanza nel pagamento della Tosap, non è colpa di nessuno. Non è colpa del Sindaco, non è colpa dell’assessore, non è colpa dei consiglieri comunali. Non so di chi sia la colpa per questa omessa vigilanza. Senza parlare poi delle sanzioni ambientali, senza parlare di quello.  
Io ho parlato di piccole cose, come per esempio la manutenzione degli impianti elettrici, per le quali noi abbiamo una convenzione con una ditta. Convenzione, secondo la quale dovrebbe intervenire tempestivamente entro e non oltre le 24 ore dalla segnalazione. Forse ho letto male la convenzione io, o forse è stata modificata in corso, d’opera,  questo non lo so. Parlavo di arredo urbano, parlavo del praticello, del prato inglese antistante i bagni pubblici di Torre San Giovanni. C’è una cure a egregia del manto erboso vicino la torre di Torre Mozza. E sin qua siamo d’accordo. Tanto di cappello a chi la fa. Ma non c’è una cura per quel manto erboso.  
Allora, questi pesi e queste due misure che vengono utilizzate anche in altri settori, lo richiamava prima il consigliere Cavalera, per esempio nel settore delle concezioni e delle autorizzazioni sul demanio, per il porto è stato fatto un bando e si è affidato in concessione ad una cooperativa di pescatori determinati servizi. So che non è propriamente così, ma sto prendendo molto larga la questione. A Lido Marini, per esempio, per due parcheggi non è stato fatto così. È stata data in via provvisoria un’autorizzazione per l’installazione di un parcheggio custodito a un villeggio turistico e poi a un’altra società.  
Cioè, perché questi pesi e queste due misure? Ecco da che cosa scaturisce la nostra proposta, contenuta in questo ordine del giorno. Che non si dica che l’opposizione è venuta qua soltanto a sbraitare, a fare demagogia, a fare politica, dice qualcuno in senso spregiativo. Noi lo diciamo chiaramente nella parte deliberativa: noi vogliamo che il Sindaco e la Giunta comunale, o quel che rimane della Giunta comunale, si impegni a dare un forte segnale di discontinuità rispetto alla politica finora attuata nella gestione amministrativa dell’ente, privilegiando e anteponendo il dialogo con i cittadini alla conflittualità diffusa, la trasparenza delle decisioni, alla riservatezza degli atti, la legittimità dei provvedimenti e l’interesse generale alle aspettative dei singoli.  
Questo non è un appunto al Sindaco o qualcuno in particolare, ma a qualche comportamento che ormai è insito in questa maggioranza. Vogliamo prenderne atto di questo? Vogliamo assumerci la responsabilità politica e istituzionale di qualche comportamento che non va nella direzione da noi… e ormai, a questo punto, dalla stragrande maggioranza dei cittadini, anche elettorali di Centrodestra, che non si sognerebbero mai di votare Angelo Minenna, perché Angelo Minenna è di Sinistra. Loro votano e voteranno sempre Centrodestra, ma le critiche che vi muovono, non so se poi vengono a riferirmele per piaggeria o altro, ma sono molto più feroci di quelle che vi facciamo noi. Sono vostri elettori. È come se un iscritto della mia sezione mi venisse a dire: “Stai completamente sbagliando impostazione politica”. Devo prenderne atto? Se ho una dose di umiltà. E siccome, Sindaco, tutto ti possono dire, meno che tu non sia una persona umile, e di questo te ne do atto, questa tua umiltà la vuoi trasferire a qualche tuo assessore?  
 PRESIDENTE : Grazie, consigliere Minenna. Prego, consigliere Cavalera.  
 CONSIGLIERE CAVALERA : Un minuto, Presidente, perché sento il dovere di ringraziare il consigliere Congedi per il suo intervento, che mi aspettavo onesto e chiaro, così come lo è stato.  
Noi abbiamo ascoltato, i cittadini hanno ascoltato apertamente le argomentazioni, le opinioni. Ognuno penso che si farà una propria idea. Ha detto anche delle cose obiettive, condivisibili, e mi meraviglia come queste posizioni non sono state recepite anche dal Sindaco. E ha ragione il consigliere Congedi a rammaricarsi di questo.  
Poi la questione del numero legale. È logico che ognuno di noi può decidere democraticamente per sé stesso, ma è logico anche che è legittimo di volere il massimo di disponibilità da parte delle istituzioni, sempre e comunque.  
Poi è vero, il Sindaco, come al solito, ha messo in mezzo sempre i problemi finanziari dell’Ente, i problemi di risorse. Però l’unica cosa da dire è che sono anni nei quali avete avuto la possibilità di intervenire per un’inversione di tendenza su questo fatto, anche come risorse finanziarie. Lo ricordava prima Angelo, la questione dei proventi Monteco. Però parliamo anche di sensibilità proprio di eseguire e seguire interventi anche a costo zero per il Comune. È inutile ripetersi, anche la corretta esecuzione dei piani di lottizzazione, che devono spendere soldi i privati. Al Comune non costa niente eseguirla come si deve.  
La questione delle fognature, Sindaco. È vero, non possiamo aggrapparci sempre alla questione politica, alla conoscenza politica. Io ho avuto modo di vedere le carte.  Qua c’è l’assessore Scarcia, al quale chiedo, anzi, se si può impegnare più fattivamente su questa cosa. È vero che la conoscenza politica può aiutare, però le carte vanno presentate anche in un certo modo. Io ho avuto modo di vedere questi progetti, che stanno lì depositati. Ma era molto più completo quel progetto che facemmo un pool di tecnici di Ugento nel 1990, che i progetti che si stanno presentando adesso, che si sono presentati qualche anno fa.  
A nessuno è venuto in mente mai, perché io sono convinto che solo così si possono superare, scalare le graduatorie dei finanziamenti, di fare una relazione veramente completa dei costi e benefici di un intervento del genere per il nostro territorio? Di quello che costerebbe una cosa del genere come spesa pubblica, ma di quello anche che potrebbe portare come benefici per il territorio e quindi ricadute sulla cittadinanza.  
Secondo me, siccome si tratta di un intervento sostanzioso, grosso veramente, se non si presentano delle carte serie… abbiamo la fortuna adesso di avere i monitoraggi fatti con Interreg, dove potremmo dimostrare la questione del risanamento ambientale, anche con l’esecuzione della fognatura. Se non si predispongono dei documenti, degli atti seri, è logico che difficilmente riusciamo a scalare le graduatorie, o dobbiamo sperare nel politico veramente che prenda la pratica e che la metta al di sotto di tutti gli altri.  
Questo è quello che vi chiediamo. Ecco perché non ci siamo proprio con il modo… abbiamo una concezione proprio diversa di amministrare.  
 PRESIDENTE : Grazie, consigliere Cavalera. Prego, consigliere Congedi.  
 CONSIGLIERE CONGEDI : Solo due parole. Le dimissioni mie non sono dimissioni gratuite, sono state motivate. E non vorrei che si pensasse che fossero delle dimissioni, appunto, gratuite. Sono state motivate. Il Sindaco conosce bene. Lui deve fare il suo mestiere, lo capisco, perché deve fare il suo mestiere e è giusto che lo faccia. Però contemporaneamente io debbo ribadire che le dimissioni sono più che circostanziate. Il Sindaco lo sa, gli altri assessori lo sanno, ne abbiamo discusso più volte in Consiglio di maggioranza, ne abbiamo discusso più volte anche in Giunta. I problemi ci sono, sono dei problemi reali. Mi auguro che la mia uscita possa appianare questi problemi e che si possa andare avanti e amministrare bene il nostro territorio.  
Per quel che mi riguarda, non lo so che cosa farò. Oggi quasi quasi mi sentivo più a mio agio, se mi fossi trovato seduto dall’altra parte. Cosa che, onestamente, non succederà mai, ed  io non farò mai. Perché le persone hanno anche una dignità.  
 CONSIGLIERE GIANFREDA : Dino, abbiamo detto che sei consigliere di maggioranza.  
 PRESIDENTE : Consigliere Gianfreda, non interrompere.  
 CONSIGLIERE CONGEDI : Ma solo io che in qualche momento mi sono sentito di minoranza.  Pensare domani di venire in Consiglio comunale e votare secondo coscienza….e quando parlo “secondo coscienza” parlo secondo le idee personali, non parlo secondo delle decisioni politiche che si prendono in maggioranza, diventa anche questo molto difficile per me. Anzi, lo dico subito: sarebbe una cosa che mi farebbe male molto di più di quella che è la situazione odierna. Per cui, anche questo, lo devo dire chiaramente, lo potete escludere tutti, perché non succederà mai. Quindi, dall’altra parte non passerò, da questa parte votare per i fatti miei, secondo coscienza, non lo farò mai.  
Mi avete chiesto di aspettare. Io ho aspettato, però in questo periodo non ho notato grandi passaggi o movimenti o scuse, perché io quello che mi aspettavo da parte di qualche assessore, devo essere onesto, mi aspettavo delle scuse pubbliche. Perché quando si parla di intromissioni non si parla dell’ingerenza tanto per, ma si parla di situazioni, e tu eri presente e stavi insieme a me, Sindaco, quando qualcuno prende proprio il tuo posto e dà appuntamenti alla gente spacciandosi per assessore a questa o a quella delega, che erano di mia competenza.  
Per cui, in tutta onestà io mi riservo soltanto la decisione di abbandonare completamente il Consiglio comunale, oppure di restare a fare il consigliere. Ma questa è una cosa molto remota. Grazie.  
 PRESIDENTE : Grazie, consigliere Congedi. Prego, Sindaco.  
 SINDACO : Sarò ancora più breve del consigliere Congedi. Qualcuno non la prenda come polemica politica o altro. Io ho sentito l’intervento del consigliere Giannuzzi e del consigliere Gianfreda, però parto dall’ultimo intervento dell’amico Dino Congedi, perché devo dare atto della sua onestà morale e intellettuale, per cui riesce a dire sempre quello che pensa in tutta libertà, senza condizionamenti. Per cui, da questo punto di vista, se qualcuno ha frainteso quello che ho detto prima, quello che ha detto lui adesso giustifica le mie parole di prima, nel senso che ho bisogno di tempo per verificare certe situazioni. E credo, consigliere Gianfreda, che il tuo suggerimento di consentire 20 giorni di tempo per chiarire, non ci sarà bisogno di 20 giorni, sarà chiarito in pochissimi giorni. L’unica punta polemica che mi permetto con te, che adesso suggerisci a me questo tipo di consiglio, ma lo stesso tipo di consiglio che potevi fare tu quando eri Giunta qualche anno fa, quando sapevi che in Giunta veniva un tuo assessore, un tuo collega assessore col registratore in mano per registrare quello che si diceva. E c’era una crisi strisciante all’interno della tua Giunta. Non hai usato lo stesso invito al tuo Sindaco di allora, di dimettersi per 20 giorni.  
Ogni tanto a qualcuno bisogna ricordarle queste cose. Ma la situazione, chiaramente, non è delle migliori. Bisogna arrivare a chiarire certi aspetti. Il consigliere Giannuzzi insiste a dire che c’è qualcosa che non va. L’ho detto anche io: se ci sono le dimissioni il quadro non è tranquillo, non è sereno, perché sennò non ci sarebbero le dimissioni. Ho preso atto io, l’ho detto prima.  
Poi, per quanto riguarda le affermazioni di Camilla Cederna “il crepuscolo degli Dei”, siccome io non mi reputo un Dio, perché non ho mai pensato di essere un Padreterno, ho fatto la mia vita politica, fra due anni finirò di fare il Sindaco, per cui non c’è crepuscolo, è obbligatorio da parte mia abbandonare il campo a altri che verranno dopo di me.  
Speriamo soltanto che da parte vostra, anche nelle prossime riunioni, nei prossimi Consigli si usino gli stessi toni pacati che avete usato questa mattina.  E soprattutto vi voglio dare atto che la polemica politica va fatta sempre e comunque. Sarebbe grave se non  parlassimo di cose… Cavalera dice: “Ma come fai a ripetere sempre le stesse cose?”. Non è che le ripeto, consigliere Cavalera, sono atti che sono registrati. I bilanci sono ingessati, non c’è più libertà di stabilire… immaginate quale Sindaco, quale assessore sarebbe così stupido da non fare delle opere, sentirsi criticare se avesse i soldi a disposizione. Saremmo degli incoscienti, saremmo dei cattivi amministratori.  Non esiste questo fatto.  
L’unico problema è quello che hai detto tu, e forse lì hai ragione, di cercare di trovare delle risorse nuove per consentire che l’amministrazione comunale possa essere messa nelle condizioni di attuare il suo programma, soprattutto di realizzare quei servizi che la gente si aspetta. Questa è una cosa normalissima che cercheremo di fare.  
Vi do, ripeto, il mio invito, non dico consiglio, a sostenere quelle iniziative che ho detto prima, senza nessun rimprovero, che sono sospese lì nell’Area vasta e per le quali dovrà comunque decidere la Regione. Io vi ho invitato, ma non è una polemica, a metterci insieme a spingere politicamente, perché, consigliere Cavalera, non è questione di progetto definitivo, esecutivo che sia, è questione di volontà politica. Considerando che ci sono decine, decine, centinaia di progetti e non tutti saranno finanziati, occorre una precisa volontà politica che quei due progetti che ho detto prima di Ugento vengano approvati. E siccome dipende molto da chi sta a Bari, io vi ho chiesto più volte l’interessamento per questo fatto, non perché spero di ottenere il finanziamento subito, ma ho paura che le spinte, soprattutto a ridosso delle elezioni regionali, possano essere diverse e portate a altri Comuni, che hanno altri interessi politici. E questo vi sto chiedendo. Perché voi siete in condizione di aiutare questa amministrazione a realizzare altre meglio quelle opere, perché voi potete avere un peso politico migliore e maggiore del mio. Questo è tutto. Non è un rimprovero.  
 CONSIGLIERE GIANFREDA : Sulla soluzione della discarica, Sindaco, abbiamo dimostrato, e non era facile.  
 SINDACO : La soluzione della discarica era un problema già che doveva essere risolto da due anni, per cui siamo arrivati in ritardo alla soluzione, non siamo arrivati in anticipo, con tutti i problemi che si sono creati.  
Io vi ringrazio e spero nella prossima occasione di parlare di argomenti comunque importanti camere quello di oggi, ma con progetti e con opere che tutti quanti insieme condivideremo.  
 PRESIDENTE : Votazione sulla proposta di delibera al punto 1, lettera a) e lettera b), di impegnare il Sindaco e la Giunta, e al punto 2 sempre della proposta. Chi a è favorevole?  

VOTAZIONE
FAVOREVOLI : 7
CONTRARI : 4
ASTENUTI : 1

SINDACO : Motivo il voto contrario, perché la delibera, cioè la proposta di delibera è inficiata da parte nostra dalle premesse, dalle considerazioni fatte prima. Chiaramente, non condividendo né le premesse nè le considerazioni, chiaramente il voto è contrario.  

PRESIDENTE : Grazie, arrivederci.
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