mercoledì 27 luglio 2011

Demanio Marittimo e strisce blu: l'articolo della Gazzetta

Parcheggiatori abusivi sorpresi a ridosso delle spiagge - Lecce Prima.it - Quotidiano on-line di Lecce e del Salento


Parcheggiatori abusivi sorpresi a ridosso delle spiagge Fermati dalla finanza due parcheggiatori abusivi che, in modo del tutto illegale, utilizzando delle aree libere ricavate all’interno delle pinete, chiedevano agli automobilisti e ai centauri 2 euro


UGENTO – Parcheggi l’auto su un’area libera, scendi dall’auto e qualcuno si avvicina per chiederti il pedaggio della sosta. Un andazzo diffusissimo a Lecce ma che sta prendendo piede anche in provincia, soprattutto, di questo periodo, anche nelle zone ad alta densità turistica.

Per contrastare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, i militari della guardia di finanza della Tenenza di Casarano, per esempio, hanno predisposto un servizio mirato a Ugento, e in modo particolare nella zona degli stabilimenti balneari presso il parco naturale della marina di Torre San Giovanni.

E così sono stati individuati e fermati due parcheggiatori abusivi che, in modo del tutto illegale, utilizzando delle aree libere ricavate all’interno delle pinete, chiedevano agli automobilisti e ai centauri 2 euro per il parcheggio di auto e moto.

L’operazione si è conclusa con il sequestro di una cospicua somma di denaro, provento dell’attività illecita, la contestazione di sanzioni sino a tremila euro e la segnalazione alla competente autorità amministrativa dei due responsabili, un 57enne e un 49enne, entrambi di Ugento.

(mercoledì 27 luglio 2011)

martedì 19 luglio 2011

DEMANIO MARITTIMO E STRISCE BLU

Il documento che vi proponiamo in questo post è un inedito, uno scoop in gergo giornalistico, e dello scoop ha tutte le caratteristiche.
Trattasi della convenzione, stipulata dalla Regione Puglia con il Comune di Ugento per la concessione di alcune aree del Demanio Marittimo al nostro Comune.
La lettura di questo documento lascia allibiti.
Ma lo sgomento, ci teniamo a sottolinearlo, non riguarda l'atto in sé stesso, correttamente stipulato dall'Ente Regione, ma "l'interpretazione" operata da Comune di Ugento.
Ancor di più, ci sorprende, quello che in quest'atto non è compreso, citato. Ma su questo ritorneremo alla fine.
Nel documento il Comune chiede in concessione, ed ottiene, sanando anche un pregresso, diverse aree ricadenti nelle sue Marine (Citazione: ".... della superficie complessiva di mq. 16.817,00 - situata  nel comune di Ugento, nelle località Lido Marini - Torre Mozza - Torre San Giovanni, destinata a verde pubblico, così come indicato nelle planimetrie allegate alle licenze nn. 289/85 e 417/85 rilasciate dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli"): due zone a T.S. Giovanni, una a Torre Mozza e una a Lido Marini.
Risalta immediatamente che, guardare le mappe allegate al documento, una delle zone a T.S. Giovanni e la zona richiesta a Lido Marini non hanno un uso conforme alla concessione richiesta. Difatti ottenuta la concessione, da destinare a verde pubblico le due aree sono correntemente utilizzate a parcheggio a pagamento (strisce blu).
E' normale tutto questo? Tutto a posto? 
Ovviamente la domanda, retorica, la giriamo all'Amministrazione.
Come sopra accennato, lascia ancor più sorpresi e perplessi quello che nel documento non è compreso. Cioè tutte quelle zone, solo per citarne una, Lungomare Japigia a Torre San Giovanni, sicuramente demaniali e piene zeppe di strisce blu, dove non si capisce veramente come stanno le cose.
Il Demanio è a conoscenza della situazione?
Chi paga in questo caso?
La ditta che ha in gestione il servizio? 
O chi altro?
Noi vogliamo vederci chiaro ed ci riserviamo di operare tutti i passi necessari affinché questo avvenga.

Aree Demaniali Marittime in concessione al Comune di Ugento

Ovviamente vi terremo al corrente degli sviluppi.

domenica 17 luglio 2011

Stazione FSE Ugento-Taurisano: il degrado

Carissimi, questo è lo stato in cui versa la Stazione di Ugento.
Questa è l'immagine che diamo ai turisti, sperando a questo punto che siano davvero pochi, che abbiano la sventura di arrivare ad Ugento con il treno.
Tutto questo è inconcepibile! 
Immaginiamo già le obiezioni, tipo: non possiamo farci niente, sono decisioni di altri enti, il Comune non ha giurisdizione, etc., etc., ...
Balle, balle e ancora balle!!!
Un Comune che si rispetti, a maggior ragione se trae grande linfa economica dal turismo, ha tante maniere per influire su decisioni riguardanti infrastrutture esistenti sul suo territorio.
La cosa più probabile, viste le condizioni,
è che non gliene freghi proprio niente!!!

Lecce Prima.it - Parcheggio per camper con servizi, ma non autorizzato

dal sito www.lecceprima.it
Parcheggio per camper con servizi, ma non autorizzato
Su circa 2 ettari di territorio, nel parco naturale “Litorale di Ugento”, c'erano ua casa prefabbricata e vari servizi. In una zona soggetti a particolari vincoli. Tutto finito sotto sequestro

UGENTO - Il nucleo di polizia rurale ed ambientale del Comune di Ugento, in collaborazione con gli agenti del commissariato di polizia di Taurisano, hanno effettuato questa mattina il sequestro di un’area lungo la fascia costiera di Ugento adibita a parcheggio camper e sprovvista delle autorizzazioni.
Il sito, delle dimensioni di circa 2 ettari, ospitava, oltre ad una casa prefabbricata posizionata su conci di tufo, presenta strutture per la fornitura del servizi ai camperisti: bagni, lavatoi, contenitori per l’approvvigionamento idrico; contenitori per la raccolta delle acque reflue; due pannelli solari per la produzione di acqua calda; griglia interrata per lo svuotamento delle acque nere dei caravan; impianto elettrico interrato diffuso su tutta l’area; lampioncini per l’illuminazione.
L’intera area ricade all'interno del parco naturale regionale “Litorale di Ugento”, sito di interesse comunitario, sul quale vigono vincoli paesaggistici, idrogeologici, geomorfologici e faunistici. L’operazione rientra nell'ambito di uno specifico programma volto al rispetto delle prescrizioni in materia ambientale, oltre che di sicurezza ed igiene pubblica. 
(venerdì 15 luglio 2011)


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Considerazione
Consigliamo ai responsabili dell'area camper di leggere il seguente link: Il parco giochi - Il Tacco d'Italia. 13 aprile 2011.
E' una lettura molto istruttiva, della serie: come fare le colate di cemento in aree di notevolissimo pregio ambientale e farla franca.
Si sarebbero evitate tutte queste noie!!!

martedì 12 luglio 2011

Da "l'Urlo" (luglio 2011) - Lido Marini: voglia di cambiare

Cosa né pensate?

venerdì 8 luglio 2011

Il tacco d'Italia - I bidoni di PCB - Condanne confermate in Appello

Dal Tacco d'Italia del 8 luglio 2011
Rifiuti pericolosi nelle cave - Il tacco d'Italia - News dal Salento, quotidiano online d'informazione salentina

8 luglio 2011
La Corte d'Appello: 2 anni e 5 mesi a Rocco e Gianluigi Rosafio; 8 mesi a Graziella Gardini e Vander Tumiatti; 4 mesi a Gianfranco Grecolini
Rifiuti pericolosi abbandonati all'interno di cave dismesse. Arriva sul filo della prescrizione la sentenza di condanna per danneggiamento aggravato da parte della Corte d'Appello nei confronti di Rocco e Gianluigi Rosafio e di altri imputati. Il primo grado si era concluso nel 2005.
I fatti risalgono al dicembre del 2000 quando nelle campagne di Ugento (località Carcara-Burgesi), Presicce (località Burgesi-Porcara) ed Acquarica del Capo (località Sperri) vennero abbandonati fusti contenenti rifiuti pericolosi (si riscontrò la presenza di pcb, policrorobifenili).
Il collegio di giudici presieduto da Andrea Tronci ha dunque inflitto due anni e cinque mesi di reclusione ai Rosafio di Taurisano, padre e figlio, all'epoca dei fatti rappresentante legale e gestore di una società per il trasporto di rifiuti; otto mesi di reclusione a Graziella Gardini di Galatone e Vander Tumiatti di Rosta (Torino), amministratore unico e socio-consigliere della Sea Marconi Envirotech con stabilimento a Seclì; quattro mesi a Gianfranco Grecolini di Soleto, legale rappresentante dello studio tecnico di Casarano che si occupava della gestione dei rifiuti prodotti dalla Sea Marconi. Che – è stata questa la tesi dell'accusa - avrebbero viaggiato senza autorizzazione per poi finire abbandonati senza controllo nelle campagne.
Lo scarico selvaggio avrebbe reso inservibili i terreni; ecco il perché dell'accusa per danneggiamento aggravato.
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Per chi volesse farsi un'idea dettagliata.
Sesto rapporto messa in sicurezza Burgesi. Anno 2002

venerdì 1 luglio 2011

Una Stazione Ecologica accanto alla Scuola Elementare "A. Moro" ed alla Scuola Media "I. Silone".

Prima di andare avanti chiariamo qualche concetto. 
Che cosa è una Stazione Ecologica?
La Stazione Ecologica (detta anche Centro di Raccolta Comunale) altro non è che un servizio a disposizione della comunità cittadina per incrementare la raccolta differenziata, disincentivare l’abbandono abusivo dei rifiuti sul territorio comunale e per agevolare anche il recupero del rifiuto. 
Infatti è un’area strutturata, sorvegliata e gestita dove i cittadini possono conferire in sicurezza i rifiuti urbani in particolare quelli ingombranti, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e quelli pericolosi (che non possono essere gettati nei tradizionali cassonetti dell’isola ecologica). 
E’ un’area dove si svolge unicamente attività di raccolta, mediante raggruppamento per frazioni omogenee per il trasporto agli impianti di recupero, di trattamento e per le frazioni non recuperabili di smaltimento dei rifiuti conferiti in maniera differenziata. 
Attualmente i centri di raccolta comunale sonno disciplinati a livello nazionale dal Decreto Ministeriale 8 Aprile 2008 recante la "Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato" che detta i requisiti tecnici gestionali del centro di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati e stabilisce le autorizzazioni e le iscrizioni necessarie per il loro esercizio.
Ovviamente siamo favorevolissimi a quest'opera. 
A proposito, cosa è successo alla precedente isola ecologica attrezzata? Che il gestore doveva realizzare e lasciare poi al Comune?
D'accordo, non è stata realizzata. Ma quantomeno i soldi che questi, il gestore, ha recepito per realizzarla, possiamo averli indietro?
Va bé, torniamo all'argomento del post.
Dicevamo, siamo favorevoli a questo genere di realizzazioni, eccome se siamo favorevoli.
Anzi, si sarebbero già dovute realizzare o almeno non fatte marcire, il centro di raccolta, prima lavorazione e stoccaggio dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata di contrada Burgesi docet!!
Allora direte, dov'è il PROBLEMA?
Il problema è il luogo. L'area messa a disposizione dal Comune indicata sulle delibere come "il sito identificato catastalmente al fg.45 p.lla 564"  altro non è che il terreno, di proprietà comunale, di fronte alla Scuola Elementare "A. Moro" di via Goldoni ed a fianco alla Scuola Media "I. Silone".
Chiediamo allora, agli Amministratori, attuali e passati, in particolare al precedente Assessore all'Ambiente ed attuale Sindaco, dott. LECCI Massimo, il perché di questa scelta. 

Se per lui è normale uscire da una scuola e trovarci non dico un parco verde attrezzato, cosa auspicabilissima, ma un impianto di trattamento dei RIFIUTI!!!

Nell'immagine in basso, la localizzazione dell'impianto.

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