giovedì 8 marzo 2012

Turismo e disabilità: le responsabilità degli Operatori, la sensibilità degli Amministratori.


Navigando sul Web ci è capitato di imbatterci nell'articolo del link di cui sopra che riportiamo comunque di seguito per esteso .
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Io, verificatore contro le vacanze «inaccessibili»
«Stia tranquillo. E’ tutto perfettamente accessibile», mi avevano ripetuto come un mantra al telefono. «Il bagno è attrezzato per una persona in carrozzina, la porta d’ingresso è larga 80 cm e c’è perfino il seggiolino nella doccia per chi come lei non può camminare». Salento sto arrivando. Da lungo tempo sognavo una vacanza sul mar Ionio alla scoperta del tacco d’Italia. Con il sole del primo mattino sono arrivato a Marina d’Ugento, in una masseria dal fascino antico. Con dieci ore di auto sulle spalle, agognavo un letto. Mi sono dovuto accontentare di un sonnellino sul sedile dell’auto. La camera infatti era in cima a una rampa di scale. Un esempio dei tanti che qualsiasi disabile ha segnato nel suo personalissimo libro nero dei ricordi (ma ci sono anche iniziative positive come quelle degli hotel di Folgarida). Una porta stretta, un bagno piccolo, un semplice gradino, una spiaggia inaccessibile e priva di sedia job che permette ai disabili motori di entrare in acqua, possono mandare in fumo la vacanza. E’ un po’ come fare un tour di gruppo e trovare un compagno di viaggio fastidioso, capace di creare tensioni e malumori. Un solo e piccolo elemento che fa crollare in pochi secondi i sogni coltivati per un anno intero.


Possibile allora che non ci sia qualcuno in grado di certificare la reale accessibilità delle strutture turistiche? Fare dei sopralluoghi e verificare se un posto di vacanze è adatto o meno a un disabile motorio, a un non vedente o non udente? La risposta positiva è arrivata qualche settimana fa quando uno dei consiglieri dell’Associazione nazionale guida legislazione andicappati trasporti (Anglat), Luigi Passetto, mi ha chiamato proprio per propormi di testare alcuni hotel. Scopro così che l’Anglat e Handysuperabile, un’associazione e una onlus che operano nel mondo della disabilità, mettono gratuitamente a disposizione i loro verificatori agli albergatori e ai tour operator per adattare, nella maniera più corretta e rispettosa delle differenti disabilità, le proprie strutture. Sono curioso e accetto. Il primo passo è un breefing nella sede dell’associazione in centro a Milano dove mi accoglie Passetto con un plico di carte che promettono una gran mole di lavoro. Napoletano, 52 enne, Luigi è nel mondo dei viaggi da sempre: prima come responsabile dei villaggi turistici alle Maldive e a Cuba e poi come titolare di un’agenzia di viaggi specializzata in turismo accessibile, la Lptour.

Il compitino da svolgere è semplice: visitare tre alberghi e compilare nel dettaglio i report anche fotografici, che poi avrebbero costituito, nel caso specifico, i documenti di presentazione delle strutture nel catalogo Special guest di Alpitour. Una golosa opportunità di lavoro: trascorrere un lungo weekend nelle Marche con mia moglie anche se d’inverno, non mi dispiaceva. Se qualcuno mi avesse visto si sarebbe di certo meravigliato nel notare una persona in carrozzina che, metro in mano, si divertiva a misurare, scale, rampe, ingressi di un albergo. Ma questo era il compito: ripercorrere come fossi stato un comune avventore con disabilità, tutti i percorsi della vacanza. Dal parcheggio alla camera, dal ristorante alla spiaggia. 
E poi ancora chiedere ai responsabili dove fossero i segnali per i non vedenti, se fosse stato iipotizzato un piano di evacuazione per le persone con handicap, se nella camere attrezzate fosse stato posizionato una replica dell’allarme antincendio sonoro e visivo. Tutte cose a cui io stesso, per differente disabilità, non avevo mai pensato. Ma effettivamente come fa una persona che non può sentire dalla camera ad accorgersi che sta suonando l’allarme anticendio nel corridoio? Ore di misurazioni e una quarantina di fogli fitti fitti di informazioni che possono evitare ai disabili spiacevoli sorprese e placare l’ansia che si accompagna sempre a un viaggio.
Ora però tocca anche a voi aiutarci a segnalare i lettori del blog le vostre esperienze di viaggio più positive – e quelle più negative. Da parte nostra vi racconteremo presto di viaggi accessibili.
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