martedì 6 dicembre 2011

Mega Eolico. La Erg Eolica Italia Srl chiede la Valutazione d'Impatto Ambientale

Dal Tacco d'Italia: Mega eolico. 60 giorni per bloccarlo
6 dicembre 2011

Mega eolico. 60 giorni per bloccarlo

di Laura Leuzzi
UGENTO – 60 giorni di tempo. Anzi qualcuno in meno, visto che il conto alla rovescia è partito il 1° dicembre, giorno della pubblicazione del progetto sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia. E' il tempo a disposizione per chi volesse presentare delle osservazioni al progetto di megaeolico dalla Erg Italia Srl previsto in territorio di Ugento, precisamente in contrada Fumosa. Più o meno 60 giorni per opporsi a 18 pale eoliche della potenza di 45 MW totali. I progetti, per chi volesse visionarli, sono a disposizione presso la Regione, la Provincia ed i Comuni di Ugento, Casarano, Ruffano, Collepasso e Galatina.

Non è la prima volta che i cittadini di Ugento e dei Comuni vicini sentono parlare di questo progetto. Tutt'altro. La storia è piuttosto lunga ed intricata ed è stata ricostruita nel libro "Il Sistema" di Maria Luisa Mastrogiovanni.

Parte nel marzo 2007, quando il Consiglio comunale di Ugento approva il "parco eolico" proposto dall'allora Erg Cesa Eolica Spa, accettando di "ospitare" la centrale nel proprio territorio, con concessione di 29 anni che prevede per il Comune di Ugento un rimborso con quote variabili a seconda del fatturato energetico più un fisso di 150mila euro all'anno ed altri 150mila euro come una tantum all'atto del rilascio dell'autorizzazione.

Subito ha inizio la guerra di carte bollate, con il Comune di Casarano (sindaco Remigio Venuti) e sette privati che ricorrono al Tar contro la delibera comunale in quanto, dicono, non esiste ancora un Piano regolatore regionale comunale ed intercomunale sugli impianti eolici. La portata dell'impianto e la sue estensione sono tali, infatti, da coinvolgere gli interessi anche dei Comuni limitrofi e non solo di Ugento.
Il Tar di Lecce (prima sezione, presidente Aldo Ravalli) nel maggio 2008 accoglie il ricorso del Comune di Casarano ed annulla la delibera del Comune di Ugento "per non aver coinvolto tutte le comunità interessate e per non aver garantito il rispetto dei valori ambientali, storici e culturali di una vasta area di territorio salentino".


Ma la società Erg ed il Comune di Ugento (sindaco Eugenio Ozza) presentano a loro volta ricorso al Consiglio di Stato. Si tratta di una "mossa" prevedibile da parte della società ma assolutamente non usuale per una pubblica amministrazione. Costituendosi assieme alla Erg, infatti, il Comune dichiara, di fatto, che i suoi interessi coincidono con quelli della società che vuole investire a spese dell'ambiente salentino ( i 150mila euro all'anno più una tantum e tutto il resto?). Ad ogni modo, il Consiglio di Stato il 17 febbraio 2010 accoglie il ricorso ad annulla, a sua volta, la sentenza del Tar. Non c'è più nulla che possa fermare la centrale eolica, che nel frattempo ha mutato il progetto riducendo le pale eoliche da 21 a 18 e la potenza da 52,5 MW a 45 MW.

In effetti qualcosa c'è: presentare le osservazioni entro i tempi stabiliti e bloccare il nuovo-vecchio progetto. Il conto alla rovescia è già partito.
Abbiamo chiesto al sindaco di Taurisano, Lucio Di Seclì, in carica dalla scorsa primavera, se, come fece il Comune di Casarano nel 2008, ha intenzione di presentare osservazioni o intraprendere azioni di altro tipo per fermare o contrastare il progetto della Erg. Ci ha risposto che non conosce bene la questione ma che la studierà nel dettaglio al più presto per muoversi di conseguenza e in tempi utili.
Gli altri Comuni limitrofi ad Ugento, Casarano e Ruffano, sono attualmente commissariati.

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5 dicembre 2011
Eolico. Erg presenta un progetto da 45 MW


UGENTO – Un impianto eolico della potenza di 45 MW potrebbe sorgere nel territorio ugentino. La società Erg Eolica Italia Srl, titolare del progetto, ha infatti inviato alla Regione Puglia la domanda di Via (valutazione di impatto ambientale), pubblicata sul Bollettino ufficiale lo scorso 1° dicembre.

Il progetto prevede 18 pale eoliche da 2,5 MW l'una per una potenza totale di 45 MW oltre ad una serie di opere necessarie al funzionamento dell'impianto come l'adeguamento delle strade esistenti e la realizzazione di nuove per la viabilità di cantiere a servizio delle torri e la realizzazione di linee elettriche per il collegamento delle singole torri con le cabine di raccolta e con la stazione di trasformazione e smistamento per l'allaccio alla Rete Elettrica Nazionale collocate nei Comuni di Ruffano, Galatina e Casarano.

Il progetto è stato depositato presso l'assessorato all'Ambiente della Regione Puglia, in Provincia e presso i Comuni di Comune di Ugento, Casarano, Collepasso, Cutrofiano, Galatina e Ruffano. Ci sono 60 giorni di tempo a partire dalla data di pubblicazione del progetto sul Burp e quindi dal 1° dicembre per presentare eventuali osservazioni.


18 marzo 2010
Via libera al megaeolico di Ugento


Dopo due anni di fermo il progetto della mega centrale eolica tra Ugento-Casarano-Taurisano, di proprietà della Erg SpA, può ripartire. Nessun altolà dal Tar, dai cittadini o dai Comuni limitrofi potrà osteggiarlo e questo perché ancora non esiste un documento definitivo che i cittadini e i Comuni interessati possano impugnare dinanzi alla giustizia amministrativa.
L'ha deciso il Consiglio di Stato, che si è espresso (V Sezione, presidente Pier Giorgio Trovato) il 17 febbraio scorso, accogliendo il ricorso del Comune di Ugento, in persona del sindaco Eugenio Ozza che, insieme alla Erg Eolica avevano impugnato la sentenza del Tar.

La sentenza del Tar di Lecce, nel maggio del 2008, aveva arrestato la realizzazione delle 21 torri eoliche, alte ognuna 120 metri e con base pari a 40 metri quadrati e la costruzione di 3 km di nuove strade. Ora, dopo la decisione del massimo organo della giustizia amministrativa, l'effettiva realizzazione dell'impianto resta subordinata alla decisione di una conferenza dei servizi alla quale prenderanno parte tutti gli enti coinvolti nel progetto.
Il Consiglio di Stato ha dichiarato infatti l'inammissibilità dei ricorsi in primo grado considerando la delibera con la quale il Comune di Ugento autorizzava l'impianto (marzo 2007), impugnata dal Tar, solo uno dei tanti steps nell'ambito di un intero iter che porta all'autorizzazione finale e non l'atto conclusivo. "Si è al cospetto – hanno detto i giudici romani a proposito della delibera comunale – di una determinazione endoprocedimentale priva di rilevanza esterna… essendo all'uopo necessaria la definizione, con esito favorevole, del procedimento per l'autorizzazione unica all'esito dell'apposta conferenza dei servizi". Ricapitolando: ora sarà convocata la conferenza dei servizi e poi la Regione potrà rilasciare l'autorizzazione unica (AUA).

// Casarano contro Ugento
Ad opporsi al progetto di megaeolico, bloccandone la realizzazione per due anni, era stato il Comune di Casarano (sindaco Remigio Venuti), tramite gli avvocati Giuseppe Mormandi e Giulio Micioni, sostenuto dalla Provincia in quanto, data la sua estensione, l'impianto, pur ricadendo nel feudo di Ugento, risulterebbe praticamente a ridosso dei territori dei Comuni di Casarano e Taurisano, con un possibile impatto sulle "serre salentine" e sulla collina della Madonna della Campana.
Il Tar di Lecce (prima sezione, presidente Aldo Ravalli) aveva accolto il ricorso del Comune di Casarano ed annullato la delibera del Comune di Ugento "per non aver coinvolto tutte le comunità interessate e per non aver garantito il rispetto dei valori ambientali, storici e culturali di una vasta area di territorio salentino".

// La sentenza del Tar
La decisione del Consiglio di Stato dunque non riguarda il merito della sentenza del Tar che resta così valido e destinato a fare giurisprudenza. Il concetto espresso da quella sentenza (maggio 2008) è non è stato contraddetto dalla sentenza del consiglio di Stato: "L'ambiente è un bene trasversale, cioè collettivo ma anche diffuso e quindi la legittimazione può spettare anche ai singoli, ove titolari di un interesse diffuso ma anche differenziato, oltre che agli enti territoriali, istituzionalmente esponenziali degli interessi collettivi delle comunità residenti". Il Tar, cioè, chiama in causa il concetto di "bene comune", di territorio patrimonio di più comunità le quali, se ritengano messa in pericolo la qualità della vita dei loro abitanti, possono pertanto contestare l'operato di altri Enti.

A questo argomento ha dedicato un intero capitolo il libro "Il sistema" di Maria Luisa Mastrogiovanni.

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