martedì 18 maggio 2010

Consiglio Comunale 30 aprile 2010: O.d.G. e resoconto




ORDINE DEL GIORNO
  1. Interrogazioni ed interpellanze.


  2. Revoca del regolamento comunale per l'applicazione della tassa smaltimento rifiuti solidi urbani approvato con delibera di C.C. n. 36 del 01.09.1997 e modificato ed integrato con delibera di C.C. n. 17 del 16.06.2009 ed approvazione del nuovo regolamento. 
  3. Modifica artt. 3 e 7 del regolamento per l'istituzione e il funzionamento del Consiglio Comunale dei Ragazzi. 
  4. Proposta C.C. n. 41 del 27.04.2010: "Approvazione previsione di Entrata e di Spesa 2010 per la realizzazione del seguente intervento: «Telegestione e risparmio energetico sugli impianti di Pubblica Illuminazione»". 
  5. Proposta C.C. n. 29 del 14.04.2010: " Presa d'atto dello Statuto della «Fondazione San Vincenzo» di Ugento e nomina membro del Consiglio di Amministrazione"


 
Il Segretario procede all'appello
PRESIDENTE – Presenti 15, assenti 6. Prego, consigliere Cavalera.
CONSIGLIERE CAVALERA – Grazie, Presidente. Noi dobbiamo esprimere una protesta, in primo luogo proprio verso di lei, perché questo Consiglio comunale è stato convocato senza conferenza dei capigruppo e ci sono degli ordini del giorno portati in Consiglio senza passare in commissione. Ordini del giorno importanti, come il Regolamento della Tarsu, che secondo noi sarebbe potuto passare nella commissione regolamenti, anche se non c'è quella sul bilancio.
Nel frattempo, ci sono ordini del giorno richiesti dall'opposizione da mesi, se non erro dal 28 febbraio, non portati neanche in questo Consiglio comunale. Sono due ordini del giorno, se non mi sbaglio, sul nucleare e sulla petizione popolare per l'installazione di una antenna di telefonia mobile.
Lei, Presidente, è recidivo su questi atteggiamenti, su questo modo di fare, irrispettoso delle regole, dello Statuto, dei diritti dei consiglieri di opposizione. Ancora una volta non dimostra sensibilità, attenzione e correttezza istituzionale, così come di essere al di sopra delle parti. Questi suoi comportamenti danno forza, purtroppo al modo non certo umile di governare di questa Giunta e di questa maggioranza, sempre chiusa a ogni nostro suggerimento e a ogni nostro contributo.
Un comportamento deleterio, alla fine non tanto verso di noi, ma verso i cittadini, per le ricadute negative di tante scelte molto spesso sbagliate, ricadute negative sulla collettività, sulla situazione economico e sociale di questo paese, sullo sviluppo di questo territorio e quindi sul futuro dei nostri figli.
Io le dico con sincerità, Presidente, che un Presidente del Consiglio comunale del mio paese, fatto in questo modo, a me non piace. Lei dovrebbe essere il garante di tutti noi, dovrebbe essere garante che la Giunta e la maggioranza governi questo paese e non comandi questo paese. L'ho detto altre volte questo. Mi sembra che a livello locale a Ugento siete riusciti a riprodurre esattamente il modo di fare del governo nazionale. L'altra sera mi è rimasta impressa una frase detta dall'onorevole Fini, dal Presidente Fini, un uomo vicino a voi, non certo a noi, a proposito della situazione proprio del Governo nazionale, del modo di governare del Governo Berlusconi. Fini diceva l'altra sera: "Governare è la fatica della ricerca e del confronto delle idee. Comandare è tutta un'altra cosa".
Noi non la sentiamo come il Presidente di tutti noi. Lei ha dimostrato tante volte, troppe volte, di non essere in grado di ricoprire quell'incarico. E per quanto mi riguarda, dignità politica vorrevbe che lei si dimettesse da quella carica.
Noi oggi dovremmo anche abbandonare questo Consiglio, come già facemmo un'altra volta. Rimaniamo però per senso di responsabilità verso i cittadini, visto anche l'importanza di alcuni argomenti da discutere e cercare di dare il nostro contributo in loro difesa e cercare di correggere, per quanto possibile, il vostro operare. Rimane sempre la stima personaIe, h stima dal punto di vista umano, però il giudizio politico è quello che ho poc'anzi espresso. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Cavalera.
Riguardo l'ordine del giorno, l'argomento non ci porta nei capigruppo, perché non è obbligatorio. Il Regolamento della Tarsu riguarda nelle competenze della seconda commissione, che non è stata istituita. Commissione consiliare per i regolamenti non esiste.
Riguardo alle petizioni, invece, consigliere Cavalera, l'Art. 42 dello Statuto prevede, al secondo comma, che le firme dei cittadini debbono essere autenticate nei modi di Legge. Queste non sono autenticate.
Quindi, per quanto riguarda l'ordine del giorno, ritengo che il prossimo Consiglio lo porteremo all'ordine del giorno. Per quanto riguarda le competenze, ne discuteremo in un prossimo incontro che stabilisco.
Le commissioni si sa... Volete che vi faccio un passaggio sulle commissioni? Lo faccio. Allora, è noto a tutti che le commissioni vengono disertate con continuazione dai componenti che fanno parte della minoranza. Se continuate a usare questo atteggiamento, io presenterò proposta al Consiglio comunale per l'annullamento di queste commissioni, perché non c'è motivo di esistere, una volta che non vengono frequentate dai consiglieri di minoranza. Prego, Consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO – Grazie, Presidente. Solo per dire che per quanto mi riguarda, come consigliere dei Verdi, quello che poc'anzi ha detto il Presidente, cioè nell'affermare che tutta l'opposizione e assente nei vari appuntamenti delle commissioni, non mi risulta, perché l'unica volta è stata l'altra volta, che sono arrivato già intorno... era alle 17:00 e sono arrivato alle 17:25. E gli uccellini se n'erano volati tutti.
Quindi, non so tutta questa fretta, dopo la cova... Anche perché erano così importanti gli argomenti, anche se poi alla fine sono tutti importanti. Cioè, non ne vedevo il motivo perché si è lasciato così... Ognuno aveva i suoi impegni. E nell'occasione io altre volte, come Consiglio, sono arrivato tante volte, in anticipo, e quindi quella mezzoretta, quei tre quarti d'ora passano sempre, un'ora.
Anzi, direi di più: nel proporre che la commissione, che non è stata mai istituita, che diceva poc'anzi il Presidente, è bene che sia istituita. Cioè, far funzionare tutte le commissioni poi. Io penso che convenga a tutti istruire le pratiche, rendere visione, interessarci, almeno in quell'occasione della commissione e poi successivamente in Consiglio.
Io sono per aggiungere le commissioni. Come, per esempio, di far funzionare lo Statuto una buona volta per sempre, specialmente a livello statutario, quando parliamo di referendum, di tutta... Cioè, non ne vedo il motivo come ancora a tutt'oggi non possiamo ancora... Non so, qualsiasi iniziativa popolare, non si può portare poi a fare un referendum, etc. etc.. Anzi, lavoriamo di più per arrivare, almeno in qualche occasione, nel momento in cui si propone un referendum e qualsiasi cosa che riguarda tutti noi, facciamolo funzionare, grazie.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Prego, consigliere Giannuzzi.
CONSIGLIERE GIANNUZZI – Grazie, Presidente. Soltanto per dire che sono d'accordo con la sua proposta di abolire le commissioni. Perché, considerato l'andamento dei lavori ultime commissioni, considerato che le commissioni non svolgono un lavoro produttivo, perché i documenti non pervengono, allorquando la minoranza non ha partecipato, sono arrivati provvedimenti pasticcio in quest'aula, quindi è bene che le commissioni; se cosi devono funzionare, concordo con lei che è meglio non farle funzionare proprio. Perché l'esperienza che ho avuto: in due commissioni che sono mancato, ho dovuto constatare che i provvedimenti che ne sono usciti erano completamente non istruiti, non controllati, erano pasticcio, vuol dire che le commissioni non funzionano. Allora è bene abolirle, così risparmiamo anche soldi per i cittadini. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Giannuzzi. Passiamo al primo punto all'ordine del giorno.

 
PUNTO 1 O.D.G.
INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
PRESIDENTE – Ce ne sono due, che sono state rinviate nel precedente Consiglio dal consigliere Minenna. Per rispetto del consigliere Minenna, che è assente, saranno rinviate al prossimo Consiglio.
CONSIGLIERE CAVALERA – Presidente, il consigliere Minenna sta ancora a Lecce, all'Università.
PRESIDENTE – Le rinviamo al prossimo Consiglio, perché non è corretto discuterle senza la sua presenza.

 




PUNTO 2 O.D.G.
REVOCA DEL REGOLAMENTO COMUNALE PER L'APPLICAZIONE DELLA TESSA SMALTIMENTO RIFIUTI SOLIDI URBANI APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 36 DEL 01.09.1997 E MODIFICATO E INTEGRATO CON DELIBERA DI C.C. N. 17 del 16/06/2009 E APPROVAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO
PRESIDENTE – Relatore il vice Sindaco, Lecci Massimo.
ASSESSORE LECCI – Grazie, Presidente. Signor Presidente, signor Sindaco, colleghi consiglieri. Come si evince dal contenuto della proposta di deliberazione sottoposta all'esame dell'assise, siamo chiamati a approvare il nuovo regolamento disciplinante l'applicazione della tassa smaltimento rifiuti solidi urbani, onde assicurare che la sottesa attività amministrativa fini    criteri economia, pubblicità. ai fini determinati dalla Legge con criteri di economia, efficacia e pubblicità.
Le modifiche più rilevanti rispetto al vigente Regolamento che ci apprestiamo a revocare, afferiscono alle problematiche relative ai rifiuti speciali e ai criteri di assimilazione degli stessi a quelli urbani, così come esplicitati dagli Art. 5, 6, 7 e 8.
Importante il contenuto degli Art. 10 e seguenti, dove in particolare vengono indicate le percentuali di detassazione della superficie di diverse attività, sempre connesse ai rifiuti speciali. E stato infine predisposta la classificazione delle categorie di locali e aree con omogenea potenzialità di produzione di rifiuti, come indicato nell'Art. 15.
Ritengo che sussistano tutti i presupposti per esprimersi favorevolmente in merito. E pertanto chiedo al Consiglio un voto in tal senso. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, vice Sindaco. Interventi? Prego, consigliere Cavalera.
CONSIGLIERE CAVALERA – Grazie, Presidente. Su questo ordine del giorno, intanto faccio presente che sull'oggetto della proposta c'è un errore, perché la delibera di Consiglio comunale n. 17 non è del 16 giugno, ma è del 15 giugno 2009, se la Segretaria può prendere appunto. Con quest'ordine del giorno, approvazione di un nuovo regolamento di riscossione della Tarsu, e con la delibera di Giunta approvata il 26 scorso, sulla determinazione delle tariffe Tarsu, nella quale delibera c'è al aumento del 20% medio delle tariffe rispetto all'anno scorso, siamo arrivati veramente alla resa dei conti su questo servizio, così tribolato per tutti. Ma in particolare ora diventa una cosa veramente seria per le tasche dei cittadini.
Ora, cari amici consiglieri, tutti i nodi vengono al pettine, per un servizio dato ai cittadini, mal governato da questa amministrazione. E forse, dico io, ancora di più dalla precedente amministrazione in fase di appalto del servizio.
Ma di questa amministrazione, di quelle scelte, molti di voi, della Giunta e della maggioranza, siete stati responsabili. Così come responsabile siete stati e siete tuttora degli indirizzi di attuazione e gestione del servizio appaltato. Anche se attraverso l'ATO.
Con questi due atti amministrativi, quest'ordine del giorno, e con la delibera di Giunta di aumento delle tariffe, si sta preparando una ulteriore vera batosta per i cittadini e per le attività esercitate nel nostro territorio.
Con questo non si vuole dire che il Regolamento non doveva essere aggiornato, anche in virtù di nuove disposizioni di Legge, ma riteniamo che non si siano valutate le ricadute effettive nelle realtà, e in certi casi i cambiamenti repentini che si andranno a verificare per cittadini e operatori economici.
E di questo voglio fare un esempio. Faccio un esempio di un'autofficina, per esempio, di un'autocarrozzeria, o di un'officina di un elettrauto. Un'officina di 200 metri quadrati l'anno scorso non pagava niente, bastava la convenzione per lo smaltimento dei rifiuti speciali. Nel 2010, quindi quest'anno, con questo Regolamento e con l'aumento delle tariffe, oltre, a mantenere la convenzione per lo smaltimento dei rifiuti speciali, si sta introducendo una detassazione del 40% soltanto della superficie. E una tariffa, per esempio, di 3,45 euro a metro quadrato.
Per cui, mentre l'anno scorso, ripeto, non pagava niente, quest'anno scatteranno improvvisamente per un operatore del genere, per un artigiano del genere, 414 euro di tassa di smaltimento, contro zero dell'anno scorso. A me sembra un po' troppo.
Per cui, proporremo un emendamento alla tabella delle percentuali di detassazione. E lo dico già da adesso, nella misura di un 20% in più di detassazione rispetto alla tabella contenuta nel Regolamento.
Poi c'è un'altra obiezione: sono esclusi, all'Art. 11, se non mi sbaglio, tra i fabbricati che vengono esclusi, sono esclusi fabbricati rurali accatastati come D10, per la conservazione dei prodotti agricoli e la custodia degli attrezzi.
Allora, attualmente sta succedendo, anche per l'Agenzia del territorio, sta obbligando, perché o lo fanno i privati o lo fa l'agenzia direttamente... si stanno accatastando tutti i fabbricati, anche i fabbricati di un metro quadrato, che stanno in campagna, o abusivi, e non abusivi, devono essere accatastati tutti. O lo fa il proprietario, o lo fa il catasto d'ufficio. Allora, con questa esclusione delle categorie D10... La categoria D10 è una categoria catastale speciale. Vale a dire, sono i fabbricati per i quali viene dichiarata la ruralità. E sono pochissimi casi in cui viene assegnata la ruralità. La maggior parte di questi garage in campagna, di questi piccoli vani in campagna, sono accatastati o saranno accatastati come categorie C2 o C6, vale a dire, o depositi o rimesse. Io dico: perché, se hanno la stessa funzione per attrezzi agricoli o per deposito di prodotti agricoli devono pagare? Non credo che sia giusto. E di questi casi ce ne sono tantissimi. Perché, ripeto, il Catasto non sempre accetta la categoria D10, ma li fa accatastare come depositi o come rimesse.
Quindi, anche qui presenteremo un emendamento per aggiungere questo tipo di categoria nelle esclusioni dalla tassa.
Poi ci sono paio di problemi altri: uno riguarda le industrie che hanno grandi coperture, coperture di migliaia di metri quadrati. Però proprio oggi, ragionando anche sull'ufficio, le industrie possono risolvere con quello che dice l'Art. 8, perché, siccome le industrie producono rifiuti in una quantità tale... O sono rifiuti speciali, oppure potrebbero produrre rifiuti in una quantità tale che non possono essere smaltiti tramite il servizio di raccolta pubblica. E quindi molto probabilmente, anzi sicuramente si possono rivolgere all'Art. 8 per essere esentati, a eccezione, logicamente, della zona uffici e della zona per abitazione, per esempio, per essere esentati dalla tassa.
Resta il problema, sempre per superfici di vaste proporzioni, sia dei depositi all'ingrosso, che degli autosaloni, che si tratta sempre di vaste superfici, che però non producono rifiuti. La verità è questa: cioè un autosalone o un deposito all'ingrosso... Oggi facevo l'esempio anche in ufficio, con il funzionario. Prendiamo, per esempio, quel deposito che c'è alla zona industriale di quelli di Racale. Lì è un deposito di 5 mila metri quadrati, dove si carica e scarica materiale all'ingrosso e basta. Non mi sembra che in un caso del genere si possa applicare una tassa di... Come pure un autosalone, che non produce rifiuti... una macchina in esposizione non produce nessun rifiuto, quindi è assurdo applicare addirittura in questo caso mi sembra che arriviamo a 3 euro e qualcosa per una cosa del genere.
E quindi, anche per queste due tipologie, si propone di intervenire o sulla detassazione, perché non sono inserite nella tabella, oppure sulle tariffe, insomma.
Addirittura la stessa cosa si potrebbe dire per le autorimesse delle abitazioni private. Perché ci sono ormai numerose sentenze della commissione tributaria provinciale, che hanno escluso le autorimesse private dal pagamento della tassa rifiuti.
Capisco anche che è una cosa difficoltosa, perché l'ufficio si troverebbe nelle condizioni di non poter distinguere tra superficie delle abitazioni e superfici delle autorimesse. Diciamo che questa cosa si può rimandare, al limite, per l'anno prossimo, con uno studio più approfondito. E poi c'è un altro emendamento che vorremmo fare all'Art. 13. Non so se gli emendamenti li illustro adesso o dopo, Segretaria.
SEGRETARIO – Adesso.
CONSIGLIERE CAVALERA – Allora lo facciamo già da adesso.
Per quanto riguarda il primo emendamento, allora, all'Art. 11, dove c'è la tabella delle percentuali di detassazione della superficie, proponiamo che le percentuale del 40% e del 20% vengano portate rispettivamente al 60% e al 40%, almeno per il 2010, proprio per rendere graduale l'inserimento di queste tasse, molte delle quali l'anno scorso non si pagavano proprio.
In più, mi questa tabella aggiungere, appunto, due altre attività: i depositi all'ingrosso e gli autosaloni con una detassazione anche qui del 60%. Esposizioni e autosaloni e in più depositi all'ingrosso.
Poi, all'Art. 11, al punto g), dove dice: "I fabbricati rurali, accatastati con categoria D10" aggiungere: "o fabbricati ubicati in campagna, accatastati con categoria C6 o C2, destinati alla", poi "conservazione dei prodotti e la custodia degli attrezzi" c'è già scritto.
Poi, all'Art. 13, aggiungere come esenzione un altro punto, c) "locali, a qualsiasi uso adibiti, occupati da associazioni di promozione sociale previste dalla Legge 383 del 7.12.2000 e successive modifiche e integrazioni".
Io tengo pure uno stralcio della Legge: "Sono considerati associazioni di promozione sociale le associazioni conosciute e non riconosciute, i movimenti e i gruppi e i loro coordinamento, federazioni, costituite al fine di svolgere attività di utilità sociale a favore di associati o di terzi, senza finalità di lucro e nel rispetto della libertà e dignità degli associati".
Poi dopo dice: "Sono esclusi i partiti politici, sono esclusi i sindacati, quelle cose li".
Dice l'Art. 23 di questa Legge: "Gli enti locali possono deliberare riduzione sui tributi di propria competenza, per le associazioni di promozione sociale, qualora non si trovino in situazioni di dissesto ai sensi del Decreto Legislativo 25 febbraio 1995, n. 77 e successi vive modificazione". Quindi, se il Comune non è mi dissesto, può deliberare riduzioni sui tributi locali per le associazioni di promozione sociale. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Cavalera. Prego, consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO – Modestamente, penso che non si possono approvare i nuovi regolamenti, alla luce di un incremento di tasse sui rifiuti solidi urbani, quando giacciono nel dimenticatolo tutti i Regolamenti che dovrebbero gestire i servizi ai cittadini, gli impianti sportivi Per una crescita sociale e economica.
Quando poi ancora giacciono nel dimenticatolo, nello stesso dimenticatolo i locali pubblici mai regolati e dati in gestione a privati, alle associazioni, tipo per esempio quel locali nella piazza anonima di Torre Mozza, già richiesta in gestione da privati cittadini. O il campo sportivo di via Taurisano, mai regolato. Molti qui questi locali sono nello stato di completo abbandono e vanno tutti in malora, nonché sono ricettacoli di rifiuti.
E poi, ritornando all'aumento della Tarsu, come da nuovo regolamento, non si può aumentare la stessa con la giustificazione dell'entrata in funzione (perché queste cose sono state dette) a regime del biostabilizzatore Cogeam, quando ancora la differenziata stenta a partire. E qui mi soffermo un attimo per sviscerare meglio il principio stesso che va del tutto bocciato. Quando ci si può ispirare a tutto ciò che veramente, come dicevo prima, comporta una crescita sociale ed economica di tutti.
Qui veramente prendo l'occasione anche del collega Consigliere Cavalera, quando in un passaggio ha detto che su disposizioni legislative si parla che il Comune può, non deve. Questa è la stessa storia dell'addizionale IRPEF, se vi ricordate e non avete memoria corta. Anche in quel dispositivo di parlava di Ici, che i Comuni possono, non devono. E noi non abbiamo aspettato neanche che venisse fuori questa Legge e l'abbiamo applicata in toto subito.
Quindi, ecco che personalmente come cittadino, come consigliere non posso che bocciare questo tipo di iniziativa, che non fa altro che aumentare sempre le tasse sulla pelle dei cittadini. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Altri interventi?
CONSIGLIERE COPPOLA – Presidente, volevo fare una domanda. Ho dato un'occhiata velocemente. Se ricadeva il caso, in questo Regolamento, in cui una persona ammalata, magari che è ricoverata presso una casa di cura e non abita più nella propria residenza, nonostante ha i beni primari, sia l'elettricità oppure l'acqua dell'Acquedotto Pugliese. Se ricadesse in questo regolamento l'esenzione al pagamento. Anche una persona detenuta in carcere, che magari non risiede più alla propria abitazione per dieci o per un po' di anni, e poi si ritrova a pagare la tassa, anche se non c'è nessuno che la occupa.
PRESIDENTE – Risponde il dottore Bocco.
ASSESSORE LECCI – Il dottore Bocco mi chiede una sospensione di un paio di minuti, perché sta esaminando un attimo il contenuto degli emendamenti, in modo da esprimere il parere con cognizione di causa.
PRESIDENTE – Sospensione di cinque minuti.
RIPRENDE LA SEDUTA
Il Segretario procede all'appello
PRESIDENTE – Presenti 18, assenti 3. Prego, consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO – Io, senza alcuna polemica, voglio che intanto si partisse da controlli a 360 gradi per gli evasori. Non è proclama questo. Perché mi sono stancato, come cittadino e come consigliere, di pagare le tasse degli altri. Per questi evasori. Per piacere, un po' di attenzione.
Poi dico, che poi è in primis, se vogliamo, scusate se sono stimolato su di me come cittadino e come consigliere per dire io, per dire tutti i cittadini in questo senso. Ma soprattutto nell'Art. 12, che hanno appena emendato, e quell'aggiunta della lettera f) , diceva il dottor Bocco, io aggiungerei o in quella lettera f) , e nella lettera g), poi troviamo il modo come fare, per i meno abbienti, non solo quelli ricoverati a tempo pieno in case di cura, etc. etc.. Certo, non è facile andare a stanare, a vedere, perché tutti siamo poveretti. Io lo vedo tutti i giorni a scuola, mi presentano le dichiarazioni ISEE zero centesimi, e tante cose altre e magari stanno bene. Però, non è che non si può fare questo proprio. Studiamoci un modo, ma qualche controllo si può fare.
E allora dico anche: i disabili non residenti di fatto. Su quello non c'è dubbio, sono le stesse persone che aveva sollevato il consigliere Coppola.
Il recupero di tutto ciò che devono pagare i villaggi, che è stato già accertato e ancora a oggi non abbiamo recuperato tutte quelle somme.
E poi cerchiamo, per finire, con quei soldi di rimpinguare le casse comunali. Perché noi stiamo aspettando ancora, e spero solo che non rimanesse un sogno, i tre milioni di euro. E pagavamo con quei 3 milioni che ci devono dare, non so se deve rimanere sogno questo. Allora lì potevamo benissimo mettere a sostegno di tutto ciò, senza andare a far pesare sempre sui cittadini questi aumenti. Mi diceva prima lo stesso dottore Bocco, o chi per lui, che per i cittadini è il 20%. L'anno scorso sono aumentate pure.
Ecco perché dico che occorre, almeno per una volta, mettere qualcosa di recupero di quei soldi, mai entrati nelle casse comunali.
Allora, per finire, all'Art. 12, alla lettera g), ex novo chiedo che sia messo anche "per i meno abbienti, i disabili non residenti di fatto", che diceva il consigliere fatto e lo stesso per coloro che sono all'estero. Magari non ci vengono neanche una volta l'anno. Non ho capito perché devono pagare sempre. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Consigliere Cavalera.
CONSIGLIERE CAVALERA – Presidente, abbiamo riconcordato gli emendamenti con l'ufficio. A questo punto, se l'ufficio può dare lettura di, quelli definitivi, così al limite posso ritirare quelli che ho presentato io.
PRESIDENTE – Gli emendamenti del consigliere Cavalera e il consigliere Coppola sono stati formulati dal responsabile dell'ufficio, che adesso darà lettura. Prego, dottore Bocco.
DOTTORE BOCCO – Sulla scorta delle osservazioni e degli emendamenti formulati dai qui presenti consiglieri, dopo una valutazione effettuata insieme agli stessi, si ritiene di poter accogliere da un punto di vista tecnico i seguenti emendamenti che adiamo adesso ad elencare. All'Art. 11, dove parla di esclusione della tassa, al Gomma 1, lettera g), viene riformulato in questo senso. Cioè, la lettera g) include i fabbricati rurali accatastati con categoria D10 e i fabbricati ubicati in campagna, accatastati con categoria C2 o C6, destinati alla conservazione dei prodotti agricoli e alla custodia degli attrezzi.
Poi, sempre all'Art. 11, al comma 5, nella tabella dove vengono descritte le attività, al rigo dove vengono inserite le officine meccaniche, si aggiungono anche le officine con annessi autosaloni. La percentuale della detassazione della superficie, che è indicata nella tabella in questione, viene aumentata per tutte le attività del 10%. Ragion per cui, dove è scritto 40, sarà 50, dove è scritto 20, diventerà 30.
All'Art. 12, dove si parla di riduzione, viene aggiunta la lettera f) che reciterà in questo modo: "Persone sottoposte a misure restrittiva della libertà personale presso le case circondariali e soggetti ricoverati presso residenze sanitarie e assistenziali a tempo indeterminato - o soggetti ricoverati a tempo indeterminato presso residenze sanitarie assistenziali – che siano unici occupanti dell'immobile e dimostrino che lo stesso non viene in alcun modo utilizzato da terzi".
Per questo tipo di categoria, l'agevolazione o la riduzione consiste in una percentuale di abbattimento della tassa del 60%.
Poi, all'Art. 13, dove vengono indicate le esenzioni, viene aggiunta la lettera c), nella quale vengono annoverati i locali a qualsiasi uso adibiti che risultino occupati da associazioni di promozione sociale, di cui alla Legge n. 383 del 7 dicembre 2000 e successive modifiche e integrazioni.
Così come rilevabile dei propri atti costitutivi e statuti. Quindi, dovranno essere associazioni nelle quali dai rispettivi atti costituivi o statuti risulti che siano costituite per il perseguiti di fini di promozione sociale, di cui alla predetta Legge.
Credo che siano tutti.
PRESIDENTE – Prego, consigliere.
CONSIGLIERE CAVALERA – Presidente, a questo punto concordo con gli emendamenti rielaborati dall'ufficio e ritiro i miei emendamenti presentati prima.
PRESIDENTE – Prego, consigliere Coppola.
CONSIGLIERE COPPOLA – Grazie, Presidente. Esprimo il mio voto di astensione per quanto riguarda il punto all'ordine del giorno, però sono favorevoli agli emendamenti sia da parte mia che da parte del consigliere Cavalera. Grazie, Presidente.
DOTTORE BOCCO – Purtroppo, da un approfondimento fatto in contestuale, rispetto all'emendamento di cui all'Art. 12, lettera e, fra le riduzione tariffarie che la norma permette, la misura massima è quella di un terzo della misura della tassa. Cioè, non possiamo andare in linea di principio oltre il 30% - 33%. A questo punto, che è poi il ragionamento che si era fatto, perché in altra circostanza lo aveva fatto notare l'ufficio, per cui non è che ce n'eravamo dimenticati, il ragionamento che era stato fatto era quello: essendoci già la lettera a), le abitazioni con unico occupante, queste tipo di casistiche di cui parlavamo, cioè ipotesi di detenzione presso case circondariali o ricoveri a tempo indeterminato presso le strutture sanitarie, affinché verifichi il presupposto dell`inutilizzo dell'immobile sicuramente veri in immobile vuol dire che sicuramente l'occupante era unico. A questo punto, con questo tipo di vincolo che la Legge ci pone, già la lettera a), dove parla di abitazione con unico occupante, assorbe con il 33,33 % quel tipo di... Cioè, la assorbe, perché quella è la percentuale massima. Quindi a questo punto sarebbe inutile inserirla come lettera a parte. Perché comunque quel tipo di agevolazione massima che la Legge prevede di 33,33% noi lo avremmo applicando la lettera a). Ecco perché in ufficio, quando ne abbiamo discusso, non si era arrivati a definirla come categoria...
CONSIGLIERE COPPOLA – Lo spostiamo, visto che i casi sono limitatissimi, cioè parliamo di una, massimo due persone su tutto il territorio di Ugento, mettiamolo sulla esenzione.
DOTTORE BOCCO – Mai casi della esenzione...
CONSIGLIERE COPPOLA – Se lo facciamo politicamente, non ci sono problemi. SINDACO – La Legge non lo prevede espressamente.
DOTTORE BOCCO – Diventa un problema della gestione operativa. Cioè, man mano che dovessimo allargare questo tipo di interpretazione alle varie casistiche... Perché leggo testualmente, giusto per intenderci...
CONSIGLIERE COPPOLA – Per me sta bene, è chiarissimo. Se poi lo guardiamo negli uffici caso per caso con gli assistenti sociali...
DOTTORE BOCCO – La norma, tra l'altro, dice che agevolazione particolari possono essere concesse a condizione che il bilancio vada a reperire, con risorse proprie i soldi... E quindi a questo punto siamo al contributo, cioè è come che prevedessimo una spesa per questi signori. E quindi di fatto diventerebbe un contributo a livello sostanziale.
PRESIDENTE – Votazione per l'emendamento formulato... lo ritiri?
CONSIGLIERE COPPOLA – Sì, è uguale alla lettera a), perché non si può superare un terzo... Quindi ritiro l'emendamento, visto che si avvicina molto alla lettera a), però poi lo guardiamo caso per caso per ogni singola persona. Grazie.
PRESIDENTE – Votazione per l'emendamento di Cavalera formulato dal dirigente. Chi è favorevole?
VOTAZIONE
FAVOREVOLI –
CONTRARI –
CONSIGLIERE CAVALERA – Presidente, per dichiarazione di voto sulla proposta complessiva.
PRESIDENTE – Prego, consigliere.
CONSIGLIERE CAVALERA – Diamo atto dell'accettazione dei nostri emendamenti, concordati insieme all'ufficio e anche alla maggioranza, e ringraziamo la maggioranza di questo. In ogni caso, per quanto ci riguarda, c'è sempre un difetto d'origine su questo servizio. Resta sempre e comunque una nostra insoddisfazione per il fatto, come dicevo prima all'assessore, che siamo lontane dalla percentuale della raccolta differenziata, quel 30% previsto dal contratto, e che avrebbe dovuto farci risparmiare circa 230 mila euro per la situazione di Ugento. Cosa che avrebbe contribuito a alleviare in ogni caso l'esborso dei cittadini, specialmente dopo l'entrata in funzione del nuovo sistema di conferimento dei rifiuti, con il relativo aumento dei costi, che obiettivamente i costi sono quelli che sono.
Quindi, siamo coscienti di questo, vi ringraziamo per i nostri emendamenti. Però in considerazione di questo, il Regolamento in ogni caso deve essere aggiornato, deve essere approvato. Noi preannunciamo il nostro voto di astensione sulla proposta complessiva. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Votazione sull'argomento n. 2. Favorevoli?
VOTAZIONE
FAVOREVOLI
CONTRARI
ASTENUTI
PRESIDENTE – Per l'immediata esecutività, chi è favorevole?
VOTAZIONE
FAVOREVOLI
ASTENUTI
 
PUNTO 3 O.D.G.
MODIFICA ARTT. 3 E 7 DEL REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMULALE DEI RAGAZZI
PRESIDENTE – Relatore, assessore Greco.
ASSESSORE GRECO – Grazie, Presidente. Buona sera a tutti. La proposta n. 37 del 23 aprile 2010 ha a oggetto la modifica degli Art. 3 e 7 del Regolamento per l'istituzione e il funzionamento del Consiglio comunale dei ragazzi.
Si tratta dell'argomento che proposi di ritirare nello scorso Consiglio comunale per poter avere un ulteriore incontro chiarificatone con la scuola, protagonista del progetto, e la prima commissione consiliare, deputata a decidere in materia.
Nell'ambito dell'incontro, svolto presso la scuola media, alla presenza delle docenti referenti del progetto e della dirigente scolastica, la professoressa Conte, sono state evidenziate, da parte della Scuola le loro esigenze, con un incontro proficuo di collaborazione che si è tenuto dalla prima commissione e le istituzione scolastiche.
Ovviamente, la modifica riguarda la composizione del gruppo di tutoraggio, il quale è un organismo consultino, che deve espletare una funzione di coordinamento esterno rispetto al progetto del Consiglio comunale dei ragazzi, che a norma del Regolamento sarà composto da i dirigenti scolastici, i docenti referenti delle scuole coinvolte, i genitori, due per ogni scuola, assessore alla pubblica istruzione e assessore alle politiche giovanili.
Ovviamente, ringrazio il Presidente della prima commissione, Enzo Congedi, e tutti i componenti della prima commissione, che hanno accettato l'invito da parte del sottoscritto nella scuola per questo incontro circa l'emendamento da loro proposto. E sottopongo all'approvazione del Consiglio comunale l'odierna proposta. Grazie.
PRESIDENTE – Prego, assessore. Prego, consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO – Personalmente, nel momento in cui vado a leggere l'Art. 3, stralciare il periodo che va "dal consigliere di maggioranza e il consigliere di minoranza indicati dalla conferenza dei capigruppo consiliari", così di seguito, io penso che, siccome stiamo parlando di un progetto sociale, di un progetto in cui ci vede partecipi, diciamo, non come protagonismo, bensì come persone, consiglieri di supporto, diciamo, alle nuove generazioni a che prendessero un po' di confidenza con cose molto più grandi di loro, e nella gestione umile e semplice dei ragazzi, ecco che mi sembra opportuno che ci sia qualcuno che fosse fatto un lavoro scolastico e anche che ognuno di noi mettesse a servizio dei ragazzi quel poco o molta esperienza che abbiamo maturato strada facendo.
Quindi, mi sembra opportuno e giustissimo lavorare in equipe, mettendo al primo posto l'indipendenza, la semplicità, l'umiltà e l'indipendenza dei ragazzi. Però come supporto mi sembra giusto mettersi al servizio di questi ragazzi, e quindi propongo che ci sia ,uno della maggioranza e uno dell'opposizione a far sì che si abbia un supporto sostenuto, diciamo, nei confronti di questi ragazzi. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Altri interventi? Prego, consigliere Giannuzzi.
CONSIGLIERE GIANNUZZI - Grazie, Presidente. Brevemente, perché, per quanto mi riguarda, non ho modificato la mia idea, la mia impostazione rispetto a quest'atto. Anzi debbo dire che l'incontro che abbiamo avuto presso la scuola media di Ugento conferma che almeno in parte la scuola, contraddicendo quanto ha scritto, per sua natura non è un'istituzione pluralista, aperta al dialogo, al confronto con ogni formazione politico — ideologica. Perché io credo che consiglieri partecipazione    trattandosi poi opporsi alla partecipazione di consiglieri comunali, trattandosì poi di un fatto che potrebbe riguardare anche la maggioranza futura, perché oggi c'è una maggioranza, domani ce n'è un'altra, quindi garantire anche la partecipazione delle forze politiche che oggi sono in maggioranza e oggi domani all'opposizione, che domani, cambiando maggioranza, dovrebbero cambiare anche le persone che stanno all'interno di questo gruppo di tutoraggio. Ecco perché la proposta di inserire i consiglieri comunali, trattandosi di una istituzione, quella del Consiglio comunale dei ragazzi, speculare rispetto al Consiglio comunale, diciamo così, degli adulti.
Quindi ecco perché nel gruppo di tutoraggio, che ci dicevano gli insegnanti essere qualcosa di non importante, salvo poi non ritenere opportuna la partecipazione dei consiglieri comunali che, a differenza degli assessori, rischierebbero di strumentalizzare la presenza, l'istituzione stessa. Quindi io questa impostazione non la posso accettare. Mi dispiace per come sono stati svolti i lavori, mi dispiace che questo Consiglio comunale dei ragazzi è nato male, continua a vivere peggio, e su una proposta che doveva maturare concordata, si sta registrando, invece, una divisione che, secondo me, non è ottimale per questo tipo di iniziative e che si protrarrà in avanti, anche l'anno prossimo, considerato che siamo ormai alla scadenza. Faremmo anche bene a considerarle queste cose.
A ogni modo, io non certificherò mai con il mio voto che la presenza di un consigliere comunale m un gruppo di tutoraggio significa strumentalizzare. Perché, votare questo documento significa certificare che i consiglieri comunali strumentalizzano la partecipazione, a differenza degli assessori.
Così non è, perché si tratta di organismi politici, entrambi legittimati dal voto popolare. Quindi, mi spiace, mi ripeto, constatare che su questa proposta c'è una spaccatura. È così e tale resterà. Mi è dispiaciuto perché su questa iniziativa occorreva procedere a passi unanimi, non a passi di divisione. Almeno, così era nata quando l'abbiamo proposta nel 2006. Poi è andata a finire così. Comunque io non parteciperò proprio al voto di questa delibera, perché non voglio assolutamente, né posso certificare che la presenza dei consiglieri comunali significa strumentalizzare e la presenza degli assessori significa non strumentalizzare. Grazie.
PRESIDENTE - Grazie, consigliere Giannuzzi. Prego, consigliere Gianfreda.
CONSIGLIERE GIANFREDA - Grazie, Presidente. lo prendo la parola su questo argomento nella doppia veste: come componente del Consiglio comunale, quindi veste politica, e, ovviamente, sapete il mio lavoro, anche come insegnante, quindi un operatore della scuola.
E, francamente, sono rimasto molto deluso... io ho chiesto come sono andati i lavori in quella riunione nella scuola media, che, onestamente, avrei preferito si fosse fatta nella sede del Comune. Va messo in evidenza anche questo. Perché la ragione per la quale era stato deciso il ritiro dell'argomento era esattamente una ragione politica. Cioè, era una ragione che riguardava le decisioni che questa assise comunale, una volta risentiti, chiaramente, gli organi della scuola, avrebbe preso.
Mi risulta che la maggioranza si è esattamente appiattita, ha sposato in toto tutte le motivazioni rimarcate ancora una volta in quella riunione dai componenti della scuola stessa. E siccome, come ha detto il consigliere Giannuzzi, non si tratta di domani che sarà un'altra amministrazione, diciamo fra qualche ora, se pensiamo che i tempi tecnici per l'elezione del Consiglio dei ragazzi, l'insediamento del Consiglio stesso e quindi poi dar vita effettiva a questo organismo importante, potrebbe addirittura già portarci nella prima riunione utile già a dopo i risultati del voto dell'anno prossimo, voto comunale.
Per cui, sia l'altra volta, nell'altro Consiglio comunale, sia oggi, con l'intervento di Giannuzzi e anche col mio, non e che vogliamo tirare acqua al mulino della opposizione. Cioè, io non so se mi spiego. Nel momento in cui diciamo: garantiamo pariteticamente le componenti politiche del Consiglio comunale, se riteniamo che nel lavoro si possa essere un contributo fattivo di entrambe. Altrimenti, come dicevamo l'altra volta, se dobbiamo essere tacciati, consiglieri di maggioranza e di minoranza, entrambi, dall'organismo scolastico come coloro che possono strumentalizzare un certo lavoro dei ragazzi, scusate, la proposta che poi viene successivamente, quella cioè di far partecipare i due assessori, è diversa come carica degli assessori? Non è una carica politica anche quella? Ecco la contraddizione m termini in quello che la scuola ha suggerito. Questo che non è stato accolto dall'organo politico di maggioranza, che domani potrebbe essere anche opposizione, l'anno prossimo, ma non è questo il problema, perché si parlava in maniera generale, di accettare che la scuola veda i consiglieri come possibili elementi che strumentalizzano, gli assessori, invece, no. E che cosa sono gli assessori, se non espressione politici dei cittadini?
Ecco perché la proposta dell'altra volta, assessore Greco, era quella di ritirare, ma eventualmente, se davvero a scuola vedono l'organo politico come un intralcio alla libertà di pensiero di coloro che possono essere gli eletti al Consiglio comunale dei ragazzi, è bene che sia l'ufficio preposto, cioè un organo non politico. Questo avevamo chiesto noi: se è possibile la partecipazione di tutte le espressioni del Consiglio comunale, se non è possibile l'espressione tecnica.
Invece oggi ci state presentando esattamente come se noi avessimo preso un abbaglio nel chiedere un rinvio, e stato presentando esattamente lo stesso ordine del giorno.
Ripeto, non mi risulta che sia stata presa posizione ufficiale in quella riunione da parte dei componenti della maggioranza, se non quella di sposare, e a mio avviso facendo un errore politico, quelle che erano le istanze della scuola, e cioè autocondannarsi, sia pure nella veste di assessore, che comunque non spoglia da eventuali pregiudizi dalla scuola, perché l'ho detto prima. Non è che io che sono stato eletto, siccome sono nominato consigliere comunale, non sono più politico. E gli esempi li abbiamo avuti a livello nazionale qualche giorno fa, quando il Senatore, Presidente del Senato, Schifani, voleva far capire all'opinione pubblica italiana che il capo del Senato, quindi la seconda carica dello stato istituzionale, nel suo mandato dei cinque anni non prendesse mai iniziative politiche. E questo, chiaramente, lo sappiamo che non è così. Il Presidente del senato è una figura istituzionale, ma rappresenta una certa parte di uno schieramento politico, per cui nell'esercizio anche delle sue funzioni fa politica.
Quindi, se dobbiamo dirla tutta, non credo che il nostro Presidente del Consiglio si offenda, il nostro Presidente del Consiglio, nel suo esercizio di questa legislatura, vi risulta che sia stato sempre l'arbitro di questa assise? Non ha mai fatto minimamente azioni politiche, prese di posizione di parte? E ne approfitto per dire, Presidente Marchese, in moltissimi Consigli comunali, in moltissimi in tutta Italia, il Presidente del Consiglio appena eletto dice: "lo non parteciperò mai a nessuna votazione".
Noi non volevamo, naturalmente, questa dichiarazione, ma questa non è polemica.
Per cui, voglio dire, essere assessori non può essere inteso, da parte degli organi scolastici, e poi chiudo, come una persona che è santa dal punto di vista degli eventuali vantaggi o svantaggi politici. E' questo che noi contestiamo.
Per cui, non ci sentiamo di partecipare a una votazione, m cui da soli noi stessi diciamo: "Se io vado, se sono nominato a far parte di questo organismo scolastico, io vado a fare politica con i ragazzi di 12 – 13 anni". E questo è deprimente da parte di un consigliere comunale. Per cui, la non partecipazione al voto è politicamente ancora più forte e importante dal punto di vista del messaggio che vogliamo passare, anche dal voto contrario. Cioè, la non nostra partecipazione al voto, per cui quando voterete questo argomento saremo assenti, è un messaggio politico molto più forte rispetto eventualmente a un voto contrario, che avremmo potuto esprimere.
Ecco, allora, il significato del nostro allontanamento nel momento in cui si andrà a votare questo argomento. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere Gianfreda. Prego, Sindaco.
SINDACO - Io debbo ammettere che dalla replica di Gianfreda... Quella di Giannuzzi la potevo anche capire. La replica di Gianfreda mi lascia un po' stupefatto. Perché la giri sempre in politica, come se il Consiglio... scusami, Renato, hai parlato e non ho detto una parola. Quando si parla di un Consiglio comunale dei ragazzi, la trasposizione dei lavori del Consiglio comunale, politicizzato come il nostro, non può essere fatta in modo pedissequo, andando a raffrontare il nostro operato a quello dei ragazzi. Sarebbe un errore madornale, che tu stai compiendo questa sera, confrontandoti attualmente come consigliere comunale di opposizione con quello che devono i consiglieri del Consiglio comunali dei ragazzi. Sarebbe una cosa gravissima. Forse non ti accorgi nemmeno quando espliciti certi pensieri tuoi.
Perché una cosa è quello che dice Giannuzzi: abbiamo fatto una proposta e mi sembra strano che in Consiglio i professori l'abbiano rifiutata.
Una cosa è il tuo ragionamento, dove la butti sempre in politica, senza nessun senso. Come se ci fosse stata da parte nostra la volontà di creare questo sbarramento e non fare accedere quelli dell'opposizione all'interno del Consiglio comunale dei ragazzi, come organo di controllo. Questo si capisce dal tuo ragionamento.
Siccome ogni volta che parli cerchi sempre di buttarla nel dubbio, nell'equivoca, sempre nella polemica spicciola, lasciamo stare. Perché se noi dobbiamo andare all'interno del Consiglio comunale dei ragazzi con questo spirito non insegniamo niente ai ragazzi. Anzi, andiamo a insegnare ai ragazzi un modo cattivo di fare...
Anche perché, quando parli di assessore, parli di Sindaco e dici: "Sono rappresentanti di una parte politica", però la carica di assessore non è la carica di consigliere comunale. Perché sennò saremmo tutti consiglieri comunali (lui dentro. La carica di assessore riveste un'importanza strategica, perché è mirata a svolgere un ruolo particolare all'interno del Consiglio comunale, dell'amministrazione comunale.
Dopo tanti anni, se tu ancora non hai affermato questo concetto, mi meraviglia, perché non è possibile che tu faccia queste distinzioni. Lo fai soltanto per ragioni di cavillo e basta, non perché sei convinto di quello che stai dicendo, Gianfreda.
Detto questo, Nico, mi dispiace che questa proposta, che io avevo accettato all'inizio... Voi sapete, quando fu presentato l'emendamento, io fui favorevole e la maggioranza tutta votò a favore. Poi c'è stata di nuovo la decisione di andare a incontrare il Consiglio di classe, insieme ai professori. È emerso, da quello che è stato detto dall'assessore, e che tu hai confermato, Nico, stasera, che non c'è questa volontà.
Siccome stiamo istituendo un Consiglio comunale che parte dalla volontà espressa dalle famiglie, dal Consiglio di circolo, dagli insegnanti, mi sembra poco confacente alle nostre funzioni andare a dire " per forza lo vogliamo" e se quelli non lo accettano, interrompere questo dialogo che c'è con la scuola, perché non hanno "capito" forse lo spirito con il quale noi ci stavamo mettendo a loro disposizione.
Ma pigliamola come incomprensione, come una mancanza da parte della scuola di essere poco incline a accettare un discorso più politicizzato, più politico da parte del Consiglio comunale. un errore, secondo me.
Però, detto questo, vietiamo di fare polemiche tra di noi. Lasciamo che sia costituito questo Consiglio.
Anche perché domani, voi stessi lo avete detto, la figura del Sindaco, la figura di assessore rimane a prescindere da chi è. Voi sapete che tra un anno io non ci sono più. Allora, chi mi sostituirà, non è Ozza persona politica, è Sindaco rappresentante dell'istituzione comunale. Perciò, l'istituzione c'è sempre comunque, al di là della figura di maggioranza o di opposizione. Detto questo, vi chiedo di uno sforzo di buona volontà, per non dare ai ragazzi soprattutto, alle famiglie, un messaggio sbagliato, perché stiamo cercando questa sera di cercare la loro volontà, che secondo me non interpreta correttamente il ruolo del comunale.
Bontà loro, hanno deciso così, e io mi adeguo a quella che è la volontà dei genitori e degli insegnanti.
PRESIDENTE – Prego, consigliere Giannuzzi.
CONSIGLIERE GIANNUZZI – Grazie, Sindaco. L'impostazione politica che ha dato la posso condividere, nel senso che effettivamente io la interpreto, e lei mi dà seguito in questo, in un errore di valutazione. Le posso assicurare che per la sua esperienza politica, se lei fosse stato presente a quella riunione a scuola, c'era da inorridire sull'impostazione e sul pregiudizio che è stato posto alle persone, consiglieri comunali, che esprimevano semplicemente il desiderio di partecipare in questo gruppo di tutoraggio che, per stessa ammissione del dirigente scolastico, non dovrebbe fare granché.
Allora, giusto perché voglio raccontare, ho proposto di toglierlo questo gruppo di tutoraggio Nel senso che gli assessori sono evidentemente degli organi istituzionali con i quali la scuola è obbligata a rapportarsi in ogni caso. Ovviamente non si rapporta con i consiglieri, ma si rapporta con l'organo esecutivo. Quindi, proprio per fugare ogni dubbio in ordine alla possibilità che da parte di qualcuno potesse anche esserci questa intenzione, che io non assolutamente riconosco, di strumentalizzazione, ho detto: "Allora stralciamo questo gruppo di tutoraggio, lasciamolo composto soltanto dai professori e dai genitori, gestitelo come meglio credete, cosicché ...... "No, noi vogliamo ...." È qui che è scattato... Probabilmente lei al mio posto avrebbe fatta la stessa cosa, perché mi sono sentito un attimo colpito come consigliere comunale nell'impostazione proprio del mio mandato. Questo è il discorso. Veramente mi ha ferito questa impostazione. Perché alla fine avrei potuto proporre, a esempio, trattandosi di Consiglio comunale, figure di garanzia, che potrebbe essere far partecipare il Presidente del Consiglio comunale. Cioè, soluzioni se ne potevano trovare. Però, di fronte a questa impostazione che io, come lei, giudico un errore e che mi ferisce, sinceramente non ho voluto insistere, però la libertà mia di questa sera consiste nel protestare a questa impostazione, non partecipando a questa votazione.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere.
CONSIGLIERE GIANNUZZI – Un secondo; Presidente. Io ringrazio il consigliere Giannuzzi, perché queste cose che ha appena detto sono state oggetto... Cioè le ha riferite in un nostro pre- Consiglio e in effetti ci ha trasmesso quale è stato lo stato di disagio. lo su questo ho cercato di impostare il mio intervento, perché nel tuo primo intervento non avevi stigmatizzato. Cioè, chi ha cercato di porre uno scontro frontale nei confronti della istituzione politica, che era presente con un assessore, un con consigliere e quant'altro, ha dimostrato.:. ha fatto contro politica, diciamo. E a noi questo non va.
Figuriamoci, Sindaco, se un rimprovero... Io fra qualche giorno dovrò forse festeggiare le nozze d'argento in questo Consiglio comunale. Cioè, era tacciato di uno che non distingue il ruolo politico dal ruolo istituzionale, insomma... Anche perché, se vogliamo, sono diverse le mansioni, però concedimi che anche il consigliere comunale è istituzione, non è il segretario di un partito.
È istituzione anche il consigliere comunale. Quindi, da questo punto di vista, sono chiaramente compiti diversi, ma è istituzione anche il consigliere comunale.
Ecco dove io, Sindaco, ho forse alzato un po' la voce del mio intervento. Non è possibile che se l'organismo scolastico dice "no alla politica" e io non ci sto in questa definizione, però non sa che l'assessore, oltre che rappresentante istituzionale, è anche espressione politica, così anche il consigliere. Non abbiamo detto noi oggi che siamo dispiaciuti perché oggi siamo opposizione e quindi stiamo stati estromessi. Ingegnere Nuzzo, è stato estromesso il consigliere di opposizione e il consigliere di maggioranza, prevedendo nei due assessori (e quindi lo specificano, e lì l'altro errore) elementi tecnici.
Possono anche esserlo, Sindaco, e poi chiudo, qualora dovesse verificarsi una coincidenza tra la carica assessorile e il lavoro professionale dell'assessore, cioè un insegnante. In quel caso è chiaro che è compatibile, perché è un tecnico che ricopre la carica di assessore. Non so se mi sto spiegando.
Viceversa, se l'assessore è l'ingegnere Nuzzo un domani, che di scuola... non che non se ne intenda, per carità, però fa un altro lavoro, di tecnico specificatamente di tecnico che contributo può dare? Ecco la mancanza dell'accoglimento della nostra proposta, fatto dalla scuola, però reperito anche, recepito anche dalla maggioranza, che secondo me avrebbe potuto, insieme all'opposizione rimarcare in quella seduta, in quella riunione, le ragioni, che non sono certamente di pericolo, di speculazione. Si parla di bambini di 12 anni, l'ho detto prima.
Ecco il nostro disappunto. Non volevo assolutamente buttarla nella polemica politica. Il fatto che il Sindaco mi taccia sempre di questo, non è una novità. Tanto, Sindaco, posso tranquillamente dirlo m maniera ufficiale: per qualche Consiglio altro, poi al posto mio te la prenderai probabilmente con qualcun altro, per cui da questo punto di vista stiamo quasi alla fine.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Prego, Consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO – Grazie, Presidente. Io faccio già la mia dichiarazione di voto, astenendomi. Quindi, mi assenterò per un attimo. Per dire anche, non per usare alcuna polemica, che secondo me, modestamente, in quella seduta, in quell'occasione presso la scuola media, dove io non mi sono trovato, e prendo atto di quello che ha detto il consigliere Nico Giannuzzi, in quell'occasione lui si è sentito in un particolare stato d'animo sicuramente. L'ha manifestato molto chiaramente. Ma in quell'occasione, a vedere tutto lo scenario, pur non essendo presente, io oggi tiro modestamente queste conclusioni: non me ne volete, ma involontariamente, dico, sarà stato un atto sproporzionato o quanto meno di accentramento di potere, nel momento in cui non è nata in quell'occasione quella bontà su quell'idea di far parte come Consiglio un consigliere di maggioranza e uno di opposizione. E questo che mi rammarica. Come mai? Voglio pensare solo che involontariamente sia successo tutto ciò. Ma fossi stato io dall'altra parte, e quindi come assessore, avrei detto: per dare corpo alla bontà dell'idea e dell'iniziativa, quella cioè dei genitori che volevano i rappresentanti, ma i rappresentanti del Consiglio, più che altro. E sicuramente sarebbe stato un atto popolare. Perché il Consiglio rappresenta il popolo, più ancora del Sindaco che ci rappresenta tutti. In questo senso.
Allora ecco che io avrei preferito che in quell'occasione da parte proprio della maggioranza qualcuno avesse detto, ma con questo non ne voglio fare una colpa, spero solo che sia stata involontaria, che qualcuno avesse detto: "No, diamo la possibilità all'espressione popolare e quindi a un consigliere soprattutto di maggioranza e di opposizione". E tutto ciò che volevo dirvi. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, consigliere. Prego, assessore.
ASSESSORE GRECO – Grazie, Presidente. Soltanto per chiarire un piccolo passaggio in riferimento al fatto che la scuola non ha avuto mai nessun tipo di preconcezione o comunque di preclusione all'inserimento di un consigliere di minoranza. Semplicemente, siccome il progetto è un progetto molto delicato e molto importante, perché posso capire gli sforzi che i docenti compiono per poter insegnare ai bambini quali sono i procedimenti consiliari, chi è il Sindaco, quali sono le funzioni dell'assessore, quali sono le funzioni del consigliere, quindi c'è un lavoro pedagogico e di 'insegnamento molto importante alle spalle.
Ovviamente, come si parlava in quella sede, iniziamo in questo modo: vediamo l'andamento dei lavori. Anche perché poi nel Consiglio comunale dei ragazzi non c'è nessuna divisione politica, non c'è né destra né sinistra, ma semplicemente un organismo che si interfaccia con le scuole, si confronta con le scuole, al fine di proporre le problematiche del territorio. Tant'è che proprio mercoledì prossimo, il 5 maggio, ci sarà un confronto tra il Consiglio comunale, quindi tra maggioranza e opposizione e con la scuola, la quale solleverà le problematiche del territorio, che in questi giorni sta studiando a scuola, per cercare delle risposte concrete da parte della politica.
Quindi il Consiglio comunale dei ragazzi è un organismo che si mette a confronto con la scuola al fine di risolvere le problematiche del territorio.
Quindi si tratta semplicemente di un rapporto istituzionale, che dovrà essere proficuo per lo sviluppo del nostro territorio. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, assessore. Passiamo alla votazione. Chi è favorevole?
VOTAZIONE
FAVOREVOLI

 
PUNTO 4 O.D.G.
PROPOSTA C.C. n. 41 DEL 27.04.2010 "APPROVAZIONE PREVISIONE DI ENTRATA E DI SPESA 2010 PER LA REALIZZAZIONE DEL SEGUENTE INTERVENTO: TELEGESTIONE E RISPARMIO ENERGETICO SUGLI IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE"
PRESIDENTE – Prego, Dottore Bocco.
DOTTORE BOCCO - Questa proposta riviene da una richiesta dell'ufficio lavori pubblici, avente una natura di fatto analoga a quella presentata nell'ultima riunione di questo Consiglio, che riguardava la videosorveglianza. In sostanza, trattasi di un intervento che, così come relazionato dall'ufficio lavori pubblici, sfrutterebbe principi tecnici strutturali per certi versi analoghi, che ne renderebbero pertanto opportuna, oltre che necessaria, la realizzazione in concomitanza con l'altro intervento approvato nella scorsa seduta, al fine, così come relazionato dall'ufficio tecnico in questione, di poter realizzare dei risparmi economici dall'attuazione dell'intervento rispetto ai consumi di energia elettrica, oltre che dei vantaggi tecnico-funzionali rispetto alla realizzazione concomitante dei due interventi.
Ragion per cui, al fine di non precludere la realizzazione di questi obiettivi, l'ufficio, nelle more dell'approvazione del bilancio di previsione, ha redatto questo tipo di proposta a questo consesso, finalizzata a far sì che ci fosse una approvazione sul punto riguardo all'approvazione delle previsioni di entrata e di spesa 2010 per la realizzazione dell'intervento di telegestione e risparmio energetico sugli impianti di pubblica illuminazione.
Questo è quanto da un punto di vista tecnico-contabile, per così dire. Per quanto riguarda, chiaramente, ogni tipo di osservazione relativa al merito tecnico-tecnologico, si rimanda agli atti dell'ufficio tecnico per quanto in questa sera alla nota di richiesta allegata alla proposta di delibera.
PRESIDENTE – Grazie, dottore Bocco. Interventi? Prego, consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO – Su questo argomento ci siamo già ben chiaramente espressi noi facenti parte di quella commissione in cui si è dibattito il problema. E in quell'occasione personalmente dissi: "Poiché siamo in crisi, nel momento in cui andiamo a sostituire una lampadina - questo per rimanere terra terra - oppure perché un topo si rosicchia il filo sottoterra del illuminazione, e quindi si spegne la lampadina". Poi ho aggiunto anche che giacciono ancora quei pali, è uno scempio di pali da sostituire, da rimuovere. Perché sono stati sostituiti in tutto il paese, sia a Gemini che a Ugento, con i lampioni più in armonia con l'ambiente circostante, con il territorio. E allora a tutt'oggi giacciono quei pali mai rimossi.
E non per passare su altri argomenti, ma riguardano comunque l'arredo urbano, tutto ciò che ci fa andare in crisi per semplici cose. Immaginiamo poi nel momento in cui andiamo a sognarci la luna nel pozzo. Perché è vero che si spendono, se non erro, 500 mila curo per l'illuminazione pubblica. Poi si presenta, con la faccia tosta, l'assessore Scarcia, un progetto di 1300.000,00 curo per dire che qui dobbiamo illuminare questo... Ma non tutto. Fosse almeno tutto!
Però poi, detto dall'assessore Scarcia in quell'occasione, che dissi: "Ma sei venuto a insultare in commissione? A parte che tu non c'entri proprio in questa commissione". Ripeto le testuali parole.
Questo significa andare a mettere a dura prova la mia pazienza, nel momento in cui si presentò con un progetto faraonico, con un progetto che sta in cielo. Quando qui non c'è neanche da camminare per terra. Nel momento in cui ho detto che si va in crisi perché un topo rosicchia un filo, perché non si sostituisce la lampadina, perché sulla via di Gemini non si riempiono le buche. Ma è assurdo tutto ciò, nel momento in cui andiamo a parlare di questo.
E non vorrei mai pensare che dietro a questo progetto qualcuno ci marci. Perché, guarda caso, questo progetto è nato su suggerimento del Sindaco di Racale, che ha già proceduto su questo progetto, non so se l'ha finito. E quindi ha insegnato la strada maestra, come arrivare a intercettare risorse. Con un rientro poi di soldi man mano, strada facendo.
Allora, io mi ripeto ancora in questo, perché è mortificante andare a parlare di questi progetti, che non so a chi stanno così a cuore, nel momento in cui in tutto il territorio di Ugento ci sono macerie, ci sono catastrofi ambientali, di territorio, tutto, o quasi tutto. Nel momento in cui non si inaugura mai una piazza a Gemini, o si rifà l'arredo urbano, o si toglie quello scempio di monumento a Gemini per fare qualcosa di più grazioso, con tutti i nomi e cognomi dei nostri caduti in guerra.
Allo stesso modo, quando oggi, scusate ma per farvi cogliere la concretezza delle cose, in piazza Regina Elena a Gemini, sulla via me porta presso il tabacchino del cugino del nostro assessore, c'è l'erba. Possiamo portare le pecorelle, le caprette. Ma veramente è assurdo. E vogliamo parlare di queste cose?
Allo stesso modo, come l'assessore affronta i problemi ridendo e mai facendo la persona seria, a incidere, una buona volta per sempre, a che... E quindi mi spiace dirlo: è indice di puerilità. Perché una persona che la stai rimproverando e si mette a ridere, è grave. Nel momento in cui non prende atto a fare qualcosa di buono per i suoi cittadini. Perché è convinto che con quel piccolo parco attrezzato a Gemini, abbia chiuso la bocca a tutti i cittadini.
Devi dare conto. Perché poi deve fare il resoconto di 5 e, 10 anni, che non sei stato a guardare. Prima stando dietro e poi da attore in prima fila., protagonista.
Sia prima, con tutti gli incarichi che hai preso dal Comune di Ugento, dei cittadini, delle tasse che pago io, che mi sono stancato di pagarle.
E qui è uno sfacelo. E mi fermo qua, perché non mi voglio incavolare. Grazie.
Direi di ritirarlo proprio quell'argomento.
PRESIDENTE – Grazie. Prego, consigliere Corvaglia.
CONSIGLIERE CORVAGLIA – Grazie, Presidente. Prima di tutto vorrei chiedere un cappelletto, che non c'entra con l'argomento, ma riguarda le tue affermazioni all'inizio del Consiglio comunale, riguardo alla raccolta di firme non autentificate. Tra l'altro, un ordine del giorno passato in commissione. Questo significa che non verrà portato in Consiglio comunale?
PRESIDENTE – Che c'entra la petizione popolare con l'argomento che stiamo discutendo?
CONSIGLIERE CORVAGLIA – L'ho detto, ho fatto la premessa. Ho detto: "dieci minuti". Mi risponde e vado avanti.
PRESIDENTE -....
CONSIGLIERE CORVAGLIA – Prendo atto che non mi vuole rispondere.
PRESIDENTE – Ingegnere, se viene regolarizzare, verrà presentata come petizione. Se non verrà regolarizzata, la presentiamo come ordine del giorno vostro. Va bene?
CONSIGLIERE CORVAGLIA – Va bene, dobbiamo fare così, però è una cosa un può strana. Anche perché, a esempio, al prossimo Consiglio comunale, del quale sono contentissimo, un Consiglio aperto, viene presentato su suggerimento dei ragazzi. E ne sono ultracontento. La prima volta, invece di far firmare i cittadini adulti, si farà firmare, invece, i ragazzini. Va bene, chiusa questa parentesi, ritorniamo all'argomento.
Su questo argomento, che è già arrivato in Consiglio comunale, e quindi ne abbiamo discusso e quindi avete presente la nostra posizione, non voglio dilungarmi tecnicamente. Vorrei solamente aggiungere delle altre cose riguardo agli sviluppi e un appunto su quello che è uscito sul giornale comunale. Sul giornale comunale, a esempio, nell'articolo, nelle 3 mila scarse battute che ci sono concesse, il titolo, per la verità abbastanza malizioso, è stato decurtato. Non vorrei pensare che si trattasse di censura. Il titolo era "l'affare Telecom... Cosa c'è dietro?". Era malizioso, giornalisticamente malizioso, però non vorrei che fosse stato tolto perché poteva dare fastidio a qualcuno.
Ora, l'abbiamo spiegato l'altra volta perché siamo contrari su questo ordine del giorno, sulla realizzazione di questa telegestione. E lo diciamo sinteticamente anche nell'articolo che compare su "Auxsentum". Non riusciamo a capire come si possa fare, come si possa realizzare quello che si vuole realizzare, quando l'impianto di pubblica illuminazione di Ugento è vecchio obsoleto. Non riusciamo a capire dove sta il risparmio. Non riusciamo a vedere, anche perché il risparmio, ammesso che di risparmio si possa parlare, sarebbe solo sulla quota energia e non su tutte le altre parti fisse che ognuno di noi può controllare andando a guardarsi una qualsiasi bolletta elettrica.
Quindi, non ritorneremo su questo. Non siamo d'accordo perché, quando si incomincia a costruire una casa, per fare un esempio che si capisce benissimo, non si parte dalla fine, dal tetto, ma si parte dalle fondamenta. Quando le fondamenta sono solide, allora si costruisce anche il resto.
Sappiamo che c'è stata una ditta che ha fatto ricorso al Tar, e questo ricorso è stato vinto dal Comune di Ugento. Non ci convince lo stesso, anche perché, leggendo la sentenza, di fatto... anzi ve ne leggo un pezzettino per dare l'idea: "Il progetto presenta dunque un quid pluris, che costituisce una peculiarità fondata su determinati diritti di esclusiva, rispetto a un tradizionale impianto di pubblica illuminazione. Si osserva a riguardo che l'impresa ricorrente non ha dato alcuna prova e dell'esistenza di un sistema alternativo, che possa soddisfare le esigenze pubbliche esternate nella delibera comunale e né la disponibilità di un sistema del genere da parte della stessa ricorrente, rimanendo una semplice petizione di principio, l'asserzione dell'esistenza di tecnologie alternative, che consentono di assicurare le medesime funzionalità".
Che significa? Significa che se io fossi stato quella ditta, o sono scemo come ditta, nel senso che se faccio un ricorso sono in possesso di tecnologie analoghe, cosa della quale comunque siamo convinti, che non sia tecnologia esclusiva come Telecom. O sono scemo come ditta, o ho scelto un Avvocato o un pool di Avvocati non all'altezza, perché non hanno presentato... io non sono un Avvocato, comunque è una cosa di buon senso. O non hanno presentato (è quello che viene detto nella sentenza) la prova che loro hanno delle tecnologie equivalenti, che possono fare la stessa cosa, in pratica. Quindi, non ci convince questa sentenza. E siccome noi non siamo quelli che vanno contro solamente, vi dico solamente due cose. La prima: non ci fermeremo su questo argomento. Porremo in essere quello che noi riterremo necessario per salvaguardare le casse comunali da quello che riteniamo uno spreco di 2.300.000,00 euro, perché dobbiamo vedere cosa ci costa nel complessivo, e ci costa due milioni, trecento e qualcosa nell'arco di dieci anni.
Con il bilancio del Comune di Ugento, come anche di altri Comuni, come sono messi, non ritengo che questa sia, su un impianto di illuminazione vecchio e obsoleto, un buon investimento.
Quindi, porremo in essere tutto quello che potremo per impedire che questo accada, per quanto riguarda questo discorso qua.
Qua è il pubblico punto. Vi presenteremo quanto prima anche una nostra proposta, una proposta di come si può lavorare in quest'ambito, con costi molto minori e con un maggiore vantaggio per tutti noi. Grazie.
PRESIDENTE – Grazie, ingegnere. Prego, ingegnere Cavalera.
CONSIGLIERE CAVALERA - Come diceva il consigliere Corvaglia, noi su questo argomento, su questo progetto di telegestione, siamo stati già contrari l'altra volta, in fase di inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche.
Questa sentenza che c'è stata non cambia il fatto che non si è proceduto a una preventiva ricerca di mercato e di soluzioni possibili. Tra l'altro era una promessa che l'assessore Scarcia, l'assessore ai lavori pubblici, nel Consiglio comunale del 28 novembre 2009, aveva fatto, che si sarebbe proceduto in ogni caso a una ricerca di mercato e di soluzioni possibili per il territorio.
Tra l'altro ricerca di mercato che doveva tenere conto della situazione degli impianti nei nostri centri abitati che sono vecchi e obsoleti, come diceva il consigliere Corvaglia.
Oltre tutto, nel frattempo sono sopravvenute anche altre situazioni, in quanto, per esempio, è andato il progetto di videosorveglianza di 700 mila curo, che in parte si sovrappone a questo progetto di telegestione.
Quindi c'è un'interazione tra i due interventi, che andrebbe analizzata e approfondita per non rischiare, appunto sovrapposizioni inutili.
La maggioranza, invece, vediamo che con questo ulteriore atto vuole andare avanti in ogni caso su questa strada, che, sinceramente non ci convince, sia per come è stata intrapresa e sia per dove ci potrà portare.
E sinceramente siamo preoccupati e non possiamo avallarla. Per cui il nostro voto sarà contrario anche sull'inserimento delle somme in bilancio, proprio per come è stata portata avanti fino adesso. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE – Grazie, ingegnere. Prego, assessore.
ASSESSORE SCARCIA – Grazie. Ho sentito il ripetersi di quello che è successo a novembre. Devo chiarire prima al consigliere Riso che forse sarebbe più opportuno documentarsi meglio su questo tipo di progetto, perché parla di piazze, di rifacimento di piazze, parla di altre opere. Io pensavo di averlo chiarito l'altra volta, ma evidentemente sono stato poco chiaro. Spero che il consigliere Riso mi degna di attenzione, una volta per tutte, di modo che non vada... Perché, se proferisce testuali parole in Consiglio, naturalmente, quando va nelle piazze, dice le stesse cose, che non corrispondono a verità.
Chiarisco: il Comune di Ugento non sta investendo soldi per 2.300.000,00 curo che li prende dalle tasche dei cittadini.
Questo progetto è un progetto di autofinanziamento. Mi spiego: sfido tutti a guardare il programma triennale delle opere pubbliche e mi si dica se esiste un'opera pubblica come questa che si autofinanzia. Spiego: noi spendiamo 500 mila euro tra diritti fissi, ingegnere Corvaglia, e quota consumo. Noi andiamo a coprire la rata con il risparmio della quota consumo. È una prerogativa di questo contratto. Evidentemente non...
CONSIGLIERE CORVAGLIA – E quindi non abbiamo risparmiato niente.
ASSESSORE SCARCIA – Non mi interrompere, però, perché io devo finire. Scusami, sennò mi fai finire il filo. Scusami, ingegnere.
Quindi, quest'opera si autofinanzia. E' una clausola inderogabile della delibera. Se non ci sono quei risparmi, il contratto si scioglie.
Caro Salvatore Riso, spero che questo adesso ti sia chiaro e non vai a dire che noi prendiamo soldi dalle tasche dei cittadini e potevamo pensare ad altro.
Ricordo ai consiglieri, tutti quanti, che da quando io siedo su questo tavolo, ogni relazione del revisore, del dirigente ragioneria parlava del risparmio energetico.
Quindi, non è una questione dell'Avvocato Scarcia. Siamo stati accusati, perché non abbiamo applicato, perché la Legge ce lo impone, il risparmio energetico. È chiaro, consigliere Riso? stata la Legge che ce lo impone, dovevano mettere mano a tutti i costi.
Poi ti tranquillizzo: non mi risulta che il Sindaco di Racale abbia effettuato un progetto del genere. Mi sembra strano che io sia a conoscenza e il Sindaco di Melpignano e il Sindaco di Melissano, che hanno questo sistema.
Melpignano è partito prima di noi. Melissano è partito da qualche giorno. Loro hanno completato le opere, noi ancora le dobbiamo iniziare.
Perché io voglio ripetere, infatti l'ho detto l'altra volta e lo ripeto: mi dispiace che l'opposizione, davanti a questo progetto, che ha cambiato la filosofia del Comune di Ugento, dove gestisce in proprio il Comune, lo gestisce direttamente, ci sia un ostacolo a questo. Mi dispiace, lo dico col cuore. L'ho detto a novembre e lo dico adesso.
Ingegnere Corvaglia, lei si meraviglia della sentenza. La sentenza, glielo voglio dire, sta facendo scuola a livello mondiale. La nostra, del Comune di Ugento. Siamo nominati per il caso di Ugento. La stanno prendendo molti a pretesto a loro favore perché, vi ho detto l'altra volta, noi non è che siamo andati a affidamento diretto per piacimento. Io un po' di ricerche le avevo fatte. Vedetevi tutti i Comuni dell'Emilia Romagna, sono andati tutti a affidamento diretto. Tutti quanti!
Il fatto delle quote fisse, ingegnere Corvaglia. Questo sistema è un rubinetto che viene dato all'amministrazione, che uno lo apre e lo chiude come vuole. Rispetto al risparmio energetico che parla la Legge, e che tutti i Comuni d'Italia, anche quelli che hanno voluto farlo attraverso ditte esterne, non è che si risparmia sulle quote fisse dell'ente. Quelle sono dovute. Il risparmio sta solamente nel consumo energetico. D'altra parte la Legge parla del consumo energetico, non parla delle quote fisse. Le quote fisse si devono pagare all'Enel.
Per quanto riguarda sulla vetustà dell'impianto, ove mai questa esiste, dobbiamo mettere noi mano comunque. Agli atti del Comune a oggi vi sono stati presentati dei progetti per affidamento all'esterno. E io vi dico perché questa maggioranza ha preferito questo sistema per farlo in proprio rispetto a quello di affidarlo a terzi. Ma quelli che vengono affidati a terzi, nei progetti esistenti al Comune, non parlano assolutamente dei fili sottostanti i pali. Quello è un problema che dobbiamo sempre vedere noi a prescindere. Perché? Perché la ditta non conoscendo come sta l'impianto, non si prende le responsabilità. Ma mi sembra una cosa ormai... Sono lavori extra, dalle proposte che vengono offerte quelle sono cose a parte.
Però, attenzione a quello che vi sto per dire, perché questo è importante. E per consigliere di opposizione dovrebbero essere i punti cardine, perché questo progetto possa essere accettato. Il progetto, come funziona? Perché dobbiamo capire come funziona. Non è vero che noi ci impegniamo a pagare 2.300.000,00 euro. Attenzione su questo. E sottolineo: attenzione a quello che vi sto dicendo perché lo leggerete nel contratto. La Telecom ha preso atto del nostro Impianto esistente. Attenzione, lo ripeto: la Telecom ha fatto dichiarazione in contratto, nel momento in cui si stipulerà, naturalmente, che ha preso atto del nostro impianto esistente.
Seconda condizione: c'è un progetto pilota. Il progetto pilota, senza cambiare nulla, deve dare una garanzia del risparmio del 27,8%, senza toccare niente. Significa, signori miei, che ove mai non dà questa certificazione, il 27.8%, il progetto non parte. Noi non paghiamo.
Superato il progetto pilota, cari consiglieri di opposizione, attenzione a questo, c'è che l'intero impianto deve dare come condizione sine qua non, altrimenti non si collauda, e se non si collauda non si paga, un risparmio del 45%. Un minimo del 45% ve lo ripeto. I soldi la Telecom non li riceverà mai se non dà una certificazione che noi risparmiamo il 45%. Non verrà fatto il controllando e pertanto, se non verrà fatto il collaudo, non ci sarà il pagamento della somma dei due milioni e 300 mila euro.
Io mi aspetto dall'opposizione, ove mai c'è qualche clausola ancora più dura da metterla, me la suggerisca, io non ho problemi. Penso che il contratto a favore della pubblica amministrazione lo abbia ingessato bene. Più che io, gli uffici lo hanno ingessato bene a favore dell'amministrazione. Vi prego di chiedere copia di questo contratto e di leggervelo con tutta sincerità. Perché, se ci sono tutte queste clausole, che sono favorevoli per il Comune, non so di che cosa voi vi possiate lamentare.
Se questo sistema, rispetto al nostro impianto, non funziona, non partirà. Significa che non pagheremo nulla. Non me ne vogliate, però questa cosa ve la devo dire. A novembre noi ne abbiamo parlato di questa cosa.
Un progetto alternativo io accetto, consigliere Corvaglia, che lei me lo propone. Ma che lo propone adesso, ingegnere Corvaglia, con tutta la buona volontà, perché non me l'ha proposto qualche mese prima? Perché noi dobbiamo ottemperare a quelli che sono gli obblighi di Legge. Me lo poteva suggerire.
Io ero aperto, ve l'ho detto. Anche all'ingegnere Cavalera ho detto: "Quando volete, incontrate Telecom, fategli tutti i discorsi che volete, chiariamoci". Ma più di questo, che cosa posso fare? Io sono rimasto sempre a vostra disposizione per un progetto così importante che, mi sia consentito, ingegnere Corvaglia, lei l'ha detto con tanta enfasi. Io al posto vostro non sarei tanto contento leggendo questo articolo che sta su Internet "L'affare Telecom... cosa c'è dietro?". Credetemi, io che ho lavorato e ci ho messo veramente il sangue, mi sento offeso. Perché ogni volta voi insinuate, insinuate.
Penso che dobbiamo cambiare un po' la politica: invece di insinuare, o portiamo certezze e diciamo ai cittadini se ci sono cose dietro e andiamo a denunciarle immediatamente. Oppure, non insinuiamo, cerchiamo di sederci al tavolino e lavorare per la pubblica amministrazione. E vi ripeto: perché ho detto: "Lo faccio io come Comune"? Ve lo dico in modo molto semplice. Perché voi lo sapete, io con le ditte non è che abbia, con chi lavora per la pubblica amministrazione, un buon feeling. lo non ho buona stima. E ve l'ho detto l'altra volta: questi contratti voi li sapete bene come funzionano. Il Comune paga alla ditta 500 mila curo, perché noi di energia elettrica paghiamo 500 mila euro annue, li paghiamo comunque per 20 anni, per 15 anni, quanti sono. Poi la ditta, secondo il crono programma di investimento, va a investire sul nostro territorio.
a) Dobbiamo controllare bene la ditta. E noi sappiamo una delle pecche della pubblica amministrazione qual è: proprio il mancato controllo.
b) Possono spegnere una parte di Ugento, perché c'è un problema tecnico. Attenzione: c'è un problema tecnico. Se c'è un problema tecnico, come faccio a andare a vedere se è vero, non è vero, corto circuito. Nel momento in cui si spegne quella parte di Ugento, i 500 mila euro per contratto io li devo versare comunque. Non è che posso dire: "Tu mi hai spento Ugento, io non ti pago". Non esiste. Io devo pagare. Loro devono garantire cause di forza maggiore. Ne sappiamo tante di queste barzellette nella pubblica amministrazione. E lo dobbiamo confessare a tutti quanti che noi non sempre, parlo per me naturalmente, siamo in grado di controllare tutto questo.
Oggi, se mi rimane, con questo sistema, una parte di Ugento spenta, abbiamo una certezza: .stiamo dando un disservizio, sicuro. Però i soldi non vanno alle ditte, tutt'al più vanno nelle tasche dei cittadini, quelli che risparmiamo perché non paghiamo la corrente. Questa è una cosa certa.
Però sul progetto, sulla situazione, sulla bontà vi posso garantire, almeno queste sono le mie intenzioni, e lo sottolineo: le mie intenzioni sono quelle, e le abbiamo trascritte nel contratto, che se non funziona non paghiamo.
Quindi, ecco perché mi sembrano strane tutte queste avversità di fronte a questo progetto, ripeto, cambiando filosofia.
Melpignano lo ha utilizzato, Melissano lo ha utilizzato. Gli altri paesi, invece, no.
Voglio dirvi anche da un punto di vista tecnico. Io non voglio insegnare niente, per carità, specialmente che faccio l'Avvocato e voi siete dei tecnici.
Perché qua non è poi solo risparmio energetico. Perché se fosse solo risparmio energetico, possiamo sederci e discuterne. Qua c'è qualcosa in più. C'è un quid pluris, che diceva l'ingegnere Corvaglia nel momento in cui leggeva la sentenza. Non è colpa mia se quella sentenza è andata bene per il Comune. Forse qualcuno dovrebbe essere fiero che il Comune finalmente ha vinto una sentenza, poiché si dice che perdiamo sempre. Ora, l'unica volta che abbiamo vinto, insinuate che c'è qualcosa che non va... Sicuramente non c'entra il Comune.
CONSIGLIERE CORVAGLIA – Scusami se ti interrompo, ma non è insinuare. Io ho detto semplicemente che è scema la ditta o è scemo l'Avvocato. Non ho insinuato niente.
ASSESSORE SCARCIA – Ti invito, visto che usi internet, visto che scrivete su internet e che appaiono quegli articoli, a andare a leggere qualche nota della dottrina italiana a favore della sentenza, quella proprio. Vi invito, perché io mi sono sentito orgoglioso. Sapete, quando una delibera del Comune passa il vaglio del Tar, viene, in un certo senso, complimentata dalla dottrina italiana, è un orgoglio. Scusatemi, ma non per me, per Ugento è un orgoglio. Perché significa che qualche norma di Legge la sappiamo mettere in atto.
Il progetto "Minos tecnologia all'avanguardia e al servizio della pubblica amministrazione e dei cittadini". Perché, ripeto, peccavo che se n'è andato il consigliere Giannuzzi, perché l'altra volta fece una battuta sulla intelligenza della città di Ugento.
"Con la tecnologie delle linee alimentate, o power line, che sfrutta il principio delle onde convogliate, è possibile implementare un sistema di telegestione e di telecontrollo delle reti di illuminazione pubblica per ridurne i costi globali.
Il sistema Minos prevede, infatti, la diagnostica e il comando in tempo reale dell'illuminazione pubblica, grazie all'utilizzo della rete elettrica e delle infrastrutture già preesistenti per il flusso delle informazioni necessarie al funzionamento del sistema.
Si tratta, quindi, di una forma di comunicazione evoluta, basata, appunto, sul principio delle onde convogliate.
Il sistema permette quindi una più efficace gestione della manutenzione delle reti di pubblica illuminazione, così come un'oculata gestione dell'energia elettrica utilizzata, al fine di fornire un servizio adeguato e soddisfacente ai cittadini, con un'attenzione sempre elevata al risparmio e all'ambiente.
Anche la digitalizzazione della pubblica amministrazione è possibile con le -tecnologie a linea alimentate, sfruttando la rete elettrica anche di edifici storici e applicando il sistema a costi contenuti e interventi poco invasivi, superando così le varie barriere strutturali, date spesso dall'anzianità di molti edifici, che ospitano uffici e sedi operative dei servizi pubblici: prefetture, scuole, ospedali, vari uffici della pubblica amministrazione locale.
Oltre la gestione del risparmio, l'utilizzo programmato e mirato, effettuato attraverso il sistema Minos, permette di ridurre i consumi energetici fino ad un miimo ........ (Legge documento agli atti).
CONSIGLIERE CORVAGLIA – Lo stato della Pubblica illuminazione a Venezia come a La Mecca, come era? Obsoleto o decente?
ASSESSORE SCARCIA – Evidentemente lei vuole per forza creare la polemica. Le sto dicendo che se il sistema non funziona, noi non paghiamo. Ma che cosa volete di più? Cioè, che garanzia volete? Fatemi capire. Il Comune di Ugento non caccia un euro. Se in funziona il sistema, di che cosa stiamo parlando? Fatemi capire, così capisco se è sterile polemica, oppure lei per forza vuole avversare il progetto. Mi faccia capire.
CONSIGLIERE CORVAGLIA – Hai finito?
ASSESSORE SCARCIA – No, a dire la verità, non avevo finito. Lei mi ha tolto la parola, se devo essere sincero.
CONSIGLIERE CORVAGLIA – Tanto stavi già oltre i 15 minuti, quindi si poteva anche. ASSESSORE SCARCIA – Scusate, chiedo venia, non tengo l'orologio alla mano.
PRESIDENTE – Vuol dire che se il Presidente ha commesso l'infrazione di aver concesso all'assessore di parlare più di 15 minuti, poi vi concede un'altra ora a testa di parlare. Potete parlare.
CONSIGLIERE CORVAGLIA – Non c'è bisogno. Quello che si deve dire, lo si può dire in pochissimo tempo. I concetti, quanto meno.
Assessore, è chiaro che l'hai trattata in maniera estesa. Però innanzitutto hai detto una cosa che, dalle carte che ho, l'offerta e il resto, non risulta. Va bene, su quelle carte c'è scritto che la Telecom assicura quella percentuale di risparmio energetico, stante l'efficienza dell'impianto di pubblica illuminazione. Non dice sulle carte in mio possesso... Sono anche passato, ho preso delle cose, però il prototipo di contratto non mi è stato fornito. Per cui era chiaro che le carte che abbiamo dicono che la Telecom si prende la responsabilità di quella percentuale di risparmio energetico, solo se c'è un impianto efficiente. Non dice: "Buttiamo tutto a terra se non arriviamo a questa percentuale".
Poi mi hai fatto una descrizione minuziosa del sistema Minos. Guarda, non per fare polemica, non è quello che noi contestiamo.
Contestiamo che questa cosa, di per sé pregevole, anche se, sinceramente, dal lato gestionale successivo su tutti i servizi che potrebbero essere implementati ci lascia perplessi, nel senso che la nostra realtà... Poi magari saranno dei servizi potenziali, che non siamo... magari la telegestione che il palo di illuminazione è in grado di condurre in maniera decente... Voglio dire, sono delle belle cose, che magari noi non realizzeremo mai.
E ti stavo dicendo: l'obiezione di fondo (non è polemica) è: questo è un bellissimo progetto posto su una cassa vecchia, su un motore vecchio. Per cui, anche se la carrozzeria e luccicante, non camminerà mai come una macchinanuova, con il motore nuovo.     E poi un'altra cosa, una domanda specifica: visto che abbiamo usufruito dei 700 mila euro per la videosorveglianza, cosa succede alle 18 telecamere previste in questo progetto?
ASSESSORE SCARCIA – Scusatemi, a me piace, come sempre vi ho detto, parlare con le carte alla mano.
Il contratto alla pag. 2, ve lo leggo, di modo che, semmai dovesse cambiare, avete ragione poi a ricordate, se questo non risultasse vero. Come, se vi icordate, a novembre io dissi: "Se non esce la sentenza, io non firmo il contratto". È una promessa mantenuta, perché io il contratto lo potevo firmare, perché non c'era stato nessun dictat da parte del Tar.
Io ho aspettato, perché io ho interesse a che questo progetto si faccia, ma si faccia, se ci sono le condizioni. Altrimenti sono d'accordo a non farlo. Questo sia chiaro.
A pag. 2 dice: "Verificate da Telecom Italia, attraverso i partner Umpi, i cui tecnici hanno verificato la consistenza dell'impianto di pubblica illuminazione esistente".
Poi, pag. 8: "All'esito positivo del progetto pilota, il Comune di Ugento si impegna a acquisire la disponibilità della fonte di finanziamento prevista per l'opera, con mutuo Cassa Depositi e Prestiti, o in alternativa tele leasing o finanziamento pubblico".
Quindi, all'esito positivo.
Poi, abbiamo previsto anche una clausola, perché ho cercato di prevedere tutto, noi partiamo con Cassa Depositi e Prestiti. Mi sono posto il problema: se succede che Cassa Depositi e Prestiti non mi dà il placet, l'unica forma di finanziamento ottenibile è il teleleasing. Però il teleseasing ha qualche costo maggiore rispetto alla Cassa. Però mi sono posto questo problema: e se nelle more riesco ad avere un finanziamento? Se ho finanziamento, nel contratto c'è scritto questo: "Qualora in corso di vigenza del contratto di locazione finanziario si verificasse o l'esigenza di voler riscattare anticipatamente il contratto, il Comune di Ugento ne avrà facoltà, corrispondendo l'importo del capitale residuo attualizzato, privo di penali di uscita, intendendosi solo la sorte capitale, senza interessi e /o penali". Ho previsto anche questo.
Poi, quello che vi dicevo prima: il Comune di Ugento provvederà al pagamento della rata di leasing, con decorrenza dalla data di collaudo definitivo dell'impianto di telegestione dell'illuminazione pubblica, attestante la regolarità dei lavori in oggetto, nonché delle prestazioni che gli apparati descritti nell'Art. 2, che sono gli apparati singolarmente, quindi che devono avere... All'Art. 2 c'è scritto che tipo di apparato noi montiamo. Compreso la certificazione di un risparmio minimo del 45% dei consumi sull'intero impianto di pubblica illuminazione comunale oggetto del sistema di telecontrollo a conclusione dell'attività di verifica di cui all'Art. 9. C'è tutta un'attività da fare.
Ove mai una delle tre condizioni innanzi citate non si dovesse verificare, il collaudo non avrà esito positivo e pertanto Telecom Italia sarà tenuta a rimuovere le difformità entro 15 giorni e eseguire con l'ente il collaudo entro i 15 giorni successivi.
Quindi, se non c'è il 45% di risparmio, se non sono stati eseguiti i lavori a regola d'arte, se il marchingegno non è quello di cui all'Art. 2, il Comune non paga, perché il collaudo non viene effettuato.
Questo penso che è chiaro, è scritto a chiare lettere.
Questo è, ingegnere Corvaglia. Ripeto: sicuramente non sono onnipotente nel prevedere tutto, ingegnere però ho cercato di prevedere quante più clausole possibile a favore della pubblica amministrazione.
PRESIDENTE – Prego, consigliere Riso.
CONSIGLIERE RISO – Come Verde ho sentito, in un passaggio dell'assessore Scarcia, parlare di pubbliche utilità. Modestamente, ce ne sono anche più imbellenti... e
ASSESSORE SCARCIA – Pubblica utilità non l'ho detto proprio.
CONSIGLIERE RISO – L'ha usato, l'ha usato. Poi riveda il risultato stenotipistico, poi se l'ha detto o no. Quindi, ce ne sono, modestamente, di più impellenti pubbliche utilità. O perché sta molto a cuore all'assessore Scarcia questo fantomatico progetto di teleilluminazione?
Perché, se dobbiamo parlare anche di adempiere agli obblighi di Legge, ha usato anche quest'altra cosa, io penso che abbiamo tanto da dare alla comunità europea in fatto di esborso comunale o, se vogliamo andare in grande, Stato italiano come multe sulla differenziata. Sulla fantomatica differenziata a Ugento, quasi inesistente.
Come per i rifiuti e la differenziata, dicevo, quasi inesistenti, e poi perché, modestamente, ripeto, non progettare l'energia per ]'illuminazione e riscaldamento tramite la Cogeam, con capitale pubblico e privato?
Siccome modestamente l'assessore Scarcia voleva un confronto con qualche progetto di qualcun altro, altro in questa fase io propongo o ripropongo di pensare, per il futuro, a quell'illuminazione e riscaldamento tramite ]'impianto di biostabilizzazione per il riscaldamento di questo paese e per ]'illuminazione. Quindi, con un capitale pubblico e privato. E non prendere solo danni alla nostra salute e alle nostre tasche.
E oggi abbiamo già parlato, almeno delle nostre tasche, di tutto ciò che i cittadini sulla loro pelle pagano. Con l'aumento delle tasse. Abbiamo appena parlato delle tasse sui rifiuti solidi urbani. Capita ad hoc l'argomento. Perché qui non si può continuare a prendere i danni e la beffa. Allora a questo punto propongo: ritiriamo e prendiamo in considerazione la mia proposta che ho fatto prima, quella di andare a mettere insieme il capitale pubblico con quello privato. E quella del consigliere Corvaglia, che diceva: "Io avrei un progetto". Tanto, non sta morendo nessuno. Perché, se i danni ci sono, se inadempienze ci sono, se ambiti di Legge ci sono, ma penso che ce ne sono tanti altri. Tipo quella differenziata, tipo tutto il sistema dei rifiuti. Tipo ancora quello che stiamo pagando. Perché Poggiarlo proprio ]'altro giorno continuava ancora a speculare, proprio sul giornale di ieri, dicendo che non hanno la strada, se ho capito bene, per far sì che confluissero tutti i mezzi di trasporto. Ma veramente possiamo... Questo che significa? Un'anticamera? A tenerci ancora rifiuti per le inefficienze,,per le inadempienze di Poggiardo? E mi fermo qua. Grazie.
CONSIGLIERE CAVALERA – L'assessore Scarcia, non so se gli è sfuggito, però non ci ha ancora risposto sulla questione della videosorveglianza. Con quei due progetti che si sovrappongono, cosa succede? Penso che avrà qualche influenza pure...
ASSESSORE SCARCIA – Perdonami. E' per questo che si è portato oggi, perché si devono interfacciare i progetti. Perché, mentre il finanziamento ha delle previsioni, delle ubicazioni ben precise, noi qua non abbiamo ubicazioni precise. Noi lo estendiamo sul territorio, che ha bisogno, che rimane scoperto dal progetto del centro storico. Certo, non andiamo a mettere una telecamera con la telegestione e una telecamera del... Ecco perché questi vedono viaggiare insieme. Giusta la preoccupazione.
CONSIGLIERE CAVALERA – Le nostre perplessità sono proprio queste. Cioè, quello che noi ci lascia insoddisfatti è la questione intanto di questa mancata ricerca di mercato. Perché la ricerca di mercato non è che significa andare a vedere in quali Comuni c'è questo stesso sistema.
Significa vedere se ci sono altre possibilità, altre soluzioni più adatte al nostre territorio. Cosa che non si è valutata.
Il tra l'altro, questa sentenza che ha dato ragione alla Telecom e al Comune, leggo qua che, sulla questione dell'esclusività, sembrerebbe addirittura che la sentenza favorevole sia stata perché ]'impresa ricorrente non ha dato alcuna prova dell'esistenza di un sistema alternativo che possa -soddisfare le esigenze pubbliche, esternate nella delibera comunale e della disponibilità di un sistema del genere da parte della stessa ricorrente. Cioè, non significa che se non li tiene l'impresa Fabio Ancora, l'impresa che ha fatto questo ricorso, non significa che non ci sono altre soluzioni a livello nazionale. Non è che ci dobbiamo nemmeno prendere... Ditelo chiaramente che avete intrapreso questa strada ormai, che voi la ritenete giusta.
Tutto è opinabile, consentiteci di non essere d'accordo per come è stata intrapresa e quindi noi non la avalliamo, in ogni caso. Perché, per tutti questi problemi che già stanno partendo da adesso... Sì, il contratto, tutte le clausole che volete, ma ne abbiamo viste di contratti con clausole che poi sono andati a finire come sono andati a finire, a spese di Avvocati e basta. E teniamo le ferite noi a Ugento di queste cose. Io questo qua soltanto vi dico. Poi andate avanti, le ricadute saranno sui cittadini.
SINDACO – Io voglio intervenire brevemente, proprio un intervento flash. Ma soprattutto perché mi è capitato per la prima volta davanti questo foglio su cui è riportato un articolo a firma PD di Ugento, a proposito dell'argomento di cui stiamo parlando questa sera. E debbo dire che già il titolo "L'affare Telecom... Cosa c'è dietro?" n pare che sia sintomatico del tipo di opposizione che il PD riesce a fare a Ugento, senza nemmeno essere documentato su quello di cui si sta parlando.
Perché, caro ingegnere Cavalera e caro ingegnere Corvaglia, quando fate queste allusioni, è soltanto offensivo per la vostra intelligenza, non per la nostra. Perché io non mi sarei mai permesso, stando all'opposizione, di fare un titolo simile. Mai!
Forse sono abituato a un altro tipo di opposizione, o forse ho vissuto un periodo sbagliato. Consigliere Gianfreda, questo è un tipico strumento di ingenerare sospetti nella pubblica opinione, anche di fronte a cose buone, anche di fronte i progetti buoni, di cui voi non riuscite nemmeno a contestare la bontà stasera. State cercando di appigliarvi, di mettere il dito su un aspetto della faccenda, tipo quello: "Come si fa a funzionare una macchina Ferraci con motore da 500", mi pare che questo sia... E poi "come fa a funzionare un impianto, che prevede questo tipo di grande tecnologia, su un impianto vetusto, obsoleto?".
Io credo che, ingegnere Corvaglia, tu sei ingegnere, io non so, Ingegnere Cavalera è ingegnere, io non lo sono. Ma credo che qualsiasi ditta, la Telecom, che non è una dittarella di Ugento, la Telecom è una multinazionale, è conosciuta in tutta Italia, in tutto il mondo. Io non credo che la Telecom, prima di venire a fare un progetto a Ugento e a mettere la sua faccia, perché poi l'impianto è targato Telecom, non si sia resa conto, nel andare a proporre un progetto simile, una convenzione simile, su quale base di partenza sta innestando il suo progetto.
Mi sembra così ridicola la cosa... Perché se la base di partenza è sbagliata, il progetto non funziona. E se non funziona, come ha detto l'Avvocato Scarcia, noi non facciamo niente. Allora, dove sta il problema?
Non è che abbiamo a che fare con la ditta di Eugenio Ozza, che non capisce niente di telecomunicazioni e di tele risparmio. Stiamo parlando di una ditta come la Telecom, ripeto, che in tutta Italia e città come Venezia sta facendo questi impianti.
Noi, invece di essere felici, orgogliosi che finalmente si sta incominciando a parlare in grande, stiamo cercando di fare una polemica, dannosa alla stessa immagine vostra, non nostra. Perché alla fine, quando l'impianto sarà fatto, e funzionerà, perché funzionerà, perché noi abbiamo fiducia nella ditta, voi farete brutta figura, per quello che state dicendo stasera, non noi che abbiamo sposato questo progetto.
Ecco perché dico che io questo tipo di polemica non l'avrei fatta, perché tra un anno, due anni, se faremo bene, e io sono certo che sarà fatto bene... Anche perché vi dico francamente: all'inizio io avevo qualche dubbio come lo avete voi circa i costi del progetto. Poi quando ho visto l'assessore Scarcia che per anno intero va e viene da Cesenatico, va e viene da Venezia per andare a affrontare personalmente sul posto i problemi collegati a questo tipo di progetto, e ci viene a proporre una cosa che io all'inizio, vedeva con una certa diffidenza, ma non sull'aspetto tecnico, perché non ne so, ma sull'aspetto del costo... E poi mi sono convinto che, bontà sua, quello che stava proponendo è una cosa buona per il Comune, io mi sono azzittito, ho detto: "Carlo, stai andando bene".
Tanto è vero, e l'assessore Scarcia è qui, mi sono convinto che questo è il migliore modo possibile per affrontare un problema di tele risparmio energetico.
Poi vorrei anche capire, ingegnere, avete sparato una cifra qui sopra: 2.325.000,00 curo, includendo in quella cifra anche i 700 mila curo di finanziamento della telesorveglianza, che non c'entra niente con questo.
Ingegnere Cavalera, gli interessi, parlando con il dottore Bocco, il mutuo costa il 4% all'anno, moltiplicato per dieci anni, viene, su un 1.300.000,00 euro 50 mila euro all'anno, per dieci anni viene 5050 mila. Siccome poi si deve ridurre, perché ci sono rate decrescenti, perché man mano che si paga il debito diminuisce, il debito complessivo ammonterà per interessi a 300 mila, più un milione e 300, arriviamo a 1.600.00,00 curo. Come fate a arrivare a 2.325.000,00 curo? Spiegatemi.
Io un po' di matematica ancora riesco a masticarla, reminiscenze scolastiche, di quando insegnavo. Perché mi spiegate come fate a arrivare a queste cifre?
Ma i costi aggiuntivi, ingegnere Cavalera, tu le sai queste cose, fai un po' di conti: 45% assicurato dalla Telecom, su 550 mila curo all'anno che si pagano di luce elettrica, sono per 225 mila curo in meno che il Comune dovrebbe pagare all'Enel tramite questo impianto. Moltiplicato per dieci anni, fa 2.250.000,00 curo.
Tolte le spese, diamo pure buono, 1600.000,00 euro, poi 400 mila euro, 2 milioni. Rimangono al Comune 250 mila curo. Diviso i dieci anni, sono 25 mila curo che il Comune ha a disposizione per la normale manutenzione. Considerato anche il fatto che dopo l'impianto è tutto del Comune, non paga più una lira. A questo punto io non vedo dove sta il cattivo investimento.
Se mi spiegate con i numeri, con esempi pratici, forse comincerò a capire pure io qualche cosa e dirò: "Siete bravi, avete c'entrato il problema e l'impianto non lo facciamo più". Cercate di convincermi, ma soprattutto cercate di convincere voi stessi. Perché non credo che voi abbiate compreso appieno il significato di questo progetto. Grazie.
PRESIDENTE – Passiamo alla votazione. Chi è favorevole?
VOTAZIONE
FAVOREVOLI
CONTRARI –
PRESIDENTE - Per l'immediata esecutività?
VOTAZIONE
FAVOREVOLI
CONTRARI–

 
PUNTO 5 O.D.G.
PRESA D'ATTO DELLO STATUTO DELLA "FONDAZIONE SAN VINCENZO" DI UGENTO E NOMINA MEMBO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE – Prego, assessore Lecci.
ASSESSORE LECCI – Grazie, Presidente. Signor Sindaco, colleghi consiglieri, nella tornata del 7 agosto 2008 l'assise approvata all'unanimità la depubblicizzazione dell'istituzione pubblica di assistenza e beneficienza asilo infantile "San Vincenzo" nella trasformazione in persona giuridica di diritto privato.
Nella stessa seduta, il Consiglio, nel recepire un emendamento del consigliere Giannuzzi, statuiva di riconvocarsi per la nomina del membro da individuare in seno al Consiglio di amministrazione. E ciò all'esito del riconoscimento giuridico richiesto e avvenuto con determina n. 9 del 15 gennaio 2009, da parte del dirigente del servizio politiche e di benessere sociale e pari opportunità della Regione Puglia.
In data 8 febbraio 2010 veniva pubblicato sul bollettino ufficiale lo Statuto della Fondazione San Vincenzo di Ugento, che all'Art. 5 prevede come tra i membri del Consiglio di amministrazione vi sia un rappresentante del Comune.
Proprio per questo questa sera siamo chiamati a prendere atto dello Statuto della Fondazione San Vincenzo e procedere all'elezione del suddetto componente. Grazie.
PRESIDENTE – Abbiamo bisogno di due scrutatori: Riso e Basile. Prego.
SI PROCEDE ALLA VOTAZIONE A SCRUTINIO SEGRETO
PRESIDENTE – Prima di fare lo scrutinio, devo fare due avvisi: uno per domani sera alle 8:30, dopo che si ritira la processione, c'è la premiazione di 4 artigiani, che tutti gli anni facciamo con questa festa. Quattro artigiani anziani. La manifestazione si svolge al Largo Pretura, siete invitati tutti alla manifestazione. Chi sarà presente, può salire anche sul palco insieme a noi.
Il secondo avviso è quello del 12 maggio, alle ore 9:00, presso il palazzetto dello sport ci sarà la giornata nazionale dello sport, organizzata dall'istituto alberghiero ugentino.
Auguri al professore Renato, che è uno che si dedica molto su questo tipo di manifestazioni. Possiamo cominciare lo scrutinio.
SI PROCEDE ALLO SCRUTINIO
PRESIDENTE - Risultato della votazione: 1 scheda bianca, 4 voti per Cavalera, 11 voti per Congedi. Il Consigliere alla Fondazione è Congedi Giovanni. Per l'immediata esecutività, chi è favorevole?
VOTAZIONE
FAVOREVOLI
ASTENUTI
PRESIDENTE - La seduta è sciolta.

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