lunedì 14 giugno 2010

C.C. 31 maggio: resoconto 1° e 2° O.d.G.

COMUNE DI UGENTO
CONSIGLIO COMUNALE DEL 31 MAGGIO 2010
Il Segretario procede all'appello
CONSIGLIERE CAVALERA - Il consigliere Gianfreda tarda un'oretta, perché aveva degli impegni a Lecce, familiari.
PRESIDENTE - Presenti 19, assenti 2. Il consigliere Gianfreda è giustificato.

PUNTO 1 O.D.G.
APPROVAZIONE VERBALI SEDUTE PRECEDENTI
SEGRETARIO - La votazione la facciamo come al solito, gli astenuti e i favorevoli, va bene?
PRESIDENTE - Votazione.
VOTAZIONE
FAVOREVOLI -
ASTENUTI -


PUNTO 2 O.D.G.
INTERROGAZIONI
PRESIDENTE - Interrogazione presentata dal consigliere Minenna: "Disservizi postali nella frazione di Torre San Giovanni". Prego, consigliere. Si prepara a rispondere il Sindaco.

CONSIGLIERE MINENNA - Grazie, Presidente. Mi avvio a illustrare questa interrogazione che, come la presidenza ha ricordato, cita alcune notizie riguardo alcuni disservizi protrattisi del mese di dicembre a danno dei residenti della frazione di Torre San Giovanni. È rivolta al Sindaco.
Per sapere, premesso che da tempo Torre San Giovanni gode dello status di frazione del Comune di Ugento , ciò comporta che essa debba avere per tutto l'arco dell'anno alcuni servizi essenziali, quali una delegazione municipale e un ufficio postale. Mi giungono costanti e ripetute segnalazioni da parte di numerosi cittadini di Torre San Giovanni, che reclamano il mancato invio da oltre 40 giorni di ogni tipo di corrispondenza. Ciò, oltre a essere increscioso, potrebbe avere fastidiose conseguenze per tutti i residenti di quella frazione. Sappiamo, infatti, benissimo cosa comporta il ritardato o mancato pagamento di bollette di acqua e luce o di rate per prestiti familiari o personali. Con una precedente interrogazione segnalavo la chiusura, proprio nei mesi estivi, del locale ufficio postale, con conseguente disservizio e danno di immagine nei confronti, oltre che degli 800 residenti di Torre San Giovanni, anche dei numerosi turisti che affollano questa splendida località costiera. In un deliberato del Consiglio comunale, proposto dal sottoscritto consigliere interrogante, e dal collega consigliere Nico Giannuzzi, si impegnava  il Sindaco e la Giunta comunale a attivare tutte le procedure per la riapertura pomeridiana dell'ufficio postale di Ugento e per l'attivazione in tutto l'arco dell'anno di quello della frazione di Torre San Giovanni.
A parte rassicurazioni verbali e alcune lettere di reclamo da parte del Sindaco, poco o nulla si intravede di positivo all'orizzonte, affinché i cittadini di Torre San Giovanni possano godere mi maniera migliore e continuativa di un pubblico servizio, come quello postale. Al danno si aggiunge di recente anche la beffa di non ricevere, forse per mancanza di personale o altro, la normale corrispondenza quelle due volte la settimana, così come era nei mesi scorsi.
Tutto quanto sopra premesso, chiedo al Sindaco del Comune di Ugento, onorevole Eugenio Ozza, se rispondono a vero le notizie di una mancata consegna per diversi giorni da parte di Poste Italiane, della normale corrispondenza nella frazione di Torre San Giovanni. Si chiede altresì quali misure si intendono adottare nei confronti di Poste Italiane affinché tali episodi non vengano più a ripetersi nei confronti dei nostri concittadini di Torre San Giovanni.
Aggiungo una considerazione a braccio: anche nei confronti dei cittadini di alcune zone di Ugento, come per esempio i residenti delle case popolari di Via Edison, di via Pastane e di tutta la zona 167.
È un problema che si è ripetuto anche nelle settimane scorse, come il Sindaco ben sa, perché gliel'ho segnalato in maniera informale. Non capisco perché questo accanimento da parte di Poste Italiane nei confronti della cittadinanza ugentina.
SINDACO - Grazie, consigliere Minenna, per l'interrogazione rivoltami relativamente ai problemi che da un po' di mesi, forse anche un paio d'anni, stanno angustiando tutti i residenti di Torre San Giovanni.
Io ho avuto diversi incontri, sia col direttore delle poste a Lecce, sia col nuovo responsabile del servizio di corrispondenza, di smistamento della corrispondenza di Casarano, e devo dire che le risposte datami non è che siano molto soddisfacenti. Loro partono dal presupposto che l'ente Poste da qualche anno ha assunto delle funzioni diverse da quelle che erano qualche anno fa. Per cui, da conteggi fatti, grazie ai monitoraggi, anche alle rilevazioni da loro fatte negli anni passati, risulta che lo o sportello di Torre San Giovanni non era sufficientemente attrezzato né era m grado di garantire all'ente Poste la economicità delle spese necessarie per poter mantenere quel servizio in loco. Si sono impegnati però adesso, da qualche tempo, a migliorare il recapito postale. Già mi pare che da qualche tempo è efficiente il casellario centrale presso la sede dove c'era prima l'ufficio postale di Torre San Giovanni. E ne stanno prevedendo altri due, uno vicino al palazzotto dello sport vecchio di Torre San Giovanni, e uno in contrada Fontanelle. Comunque, queste due più, più quello centrale, serviranno almeno per alleviare soprattutto il disagio che i cittadini di Torre San Giovanni e anche i turisti che frequentano d'estate quelle nostre località balneari, abbiano a subire ulteriori disservizi.
In più, per quanto riguarda la delegazione municipale, io vi posso già annunciare, anche perché è di pochi giorni fa l'apertura dell'ufficio dei vigili urbani a Torre San Giovanni, presso la sede della capitaneria di Porto di Torre San Giovanni stesso, la delegazione marittima che c'è. E lì ubicheremo anche una delegazione comunale, senza andare a fare due uffici distinti, in un unico ufficio metteremo... Lo stiamo attrezzando adesso con i nuovi computer, con nuove attrezzature, in modo che possa funzionare da adesso... Già è entrato in funzione i primi di maggio, però adesso lo attrezzeremo perché possa funzionare al meglio fino a tutto settembre. Queste sono le notizie che ti posso dare.
Per quanto riguarda, invece, il servizio postale, la lamentela che tu fai, anche per le zone della 167, che non sono servite bene, e ho avuto un incontro qui la settimana scorsa, ripeto, col responsabile della distribuzione, mi ha assicurato che il problema principale è dovuto al fatto che purtroppo l'ente poste assume lavoratori stagionali. Non fanno in tempo nemmeno, quelli che vengono assunti di lavorare due - tre mesi, poi vengono cambiati ogni volta. Per cui, un postino non riesce nemmeno a prendere cognizione della località in cui presta servizio, che subito viene spostato in altre parti. Viene licenziato e assunto in altri... Questo è uno dei maggiori disservizi, perché la zona 167, a differenza di altre zone, dove non ci sono i numeri, lì ci sono i numeri e ci sono le strade. Il disservizio è dovuto soprattutto al fatto della rotazione continua dei lavoratori precari dell'Ente poste.
PRESIDENTE - Grazie, Sindaco. Prego, consigliere.
CONSIGLIERE MINENNA - Soltanto una brevissima replica. Io so che le Poste sono una azienda ormai privatizzata. Si è spesso detto da più parti che privatizzare i servizi dovrebbe poi a portare, scusate il gioco di parole, a un migliore servizio. Invece stiamo avendo il procedimento inverso.
Ma comunque sia, dobbiamo far capire, Sindaco, questo è un consiglio che faccio in maniera molto spassionata, che anche se sono un'azienda con predominanza  di capitale sociale, quindi un'azienda quasi privata, le Poste offrono un servizio pubblico. Quindi io non so se è il caso, per le prossime volte, dato che non si possono verificare questi disagi, di prendere in considerazione una denuncia per l'interruzione di pubblico servizio, così come è stato fatto da Sindaci di altri Comuni, sia di Centrodestra, sia di Centrosinistra.
Riguardo alla situazione delle case popolari, rifaccio presente che c'è una situazione incresciosa da risolvere, perché ci sono alcuni condomini, nei pressi di Via Edison, i quali sono registrati come via Edison nei nostri uffici anagrafe, mentre per le poste, per Telecom, per la domiciliazione di altre utenze, vengono registrati come via Sabin. Dobbiamo cercare anche di risolvere questo problema, perché poi quando arriva il postino nuovo non sa quale è via Edison o non sa quale è via Sabin. Questo anche perché mancano i numeri e i numeri civici sulle strade.
PRESIDENTE - Grazie, consigliere. Interrogazione presentata dal consigliere Minenna sui mancati accorgimenti riguardo il museo comunale. Prego, consigliere.
CONSIGLIERE MINENNA - Questa è una interrogazione congiunta, rivolta sia all'assessore dei lavori pubblici, Carlo Scarcia, sia all'assessore alla cultura, Massimo Lecci, ognuno per i propri ruoli istituzionali che rivestono. Riguarda alcune disfunzioni, alcuni mancati accorgimenti tecnici di manutenzione presso il museo comunale di archeologia.
Premesso che nel luglio 2009 veniva solennemente inaugurato e celebrato il restauro del museo comunale di archeologia, istituito alla fine degli anni 60 e fortemente voluto da personalità che hanno amato gente e difeso la sua storia, come Francesco Corvaglia, Sofia Codacci Pisanelli e Salvatore Zocca, già sul finire nei mesi estivi mi giungevano varie segnalazioni, come si evince dalla documentazione fotografica allegata alla presente, di otturazione dei bagni e dei servizi igienici m generale, con conseguenti fuoriuscita e allagamento di varie stanze del piano terra del museo.
La lamentela da parte di turisti e visitatori, è stata la mancanza anche di aria condizionata nel piano superiore dell'edificio. Ciò comporta l'apertura costante dei finestroni, con conseguente e determinante situazione precaria dal punto di vista della sicurezza e della custodia dei reperti contenuti nelle teche e nelle stanze del museo stesso. E, dato non trascurabile, anche della deperibilità di alcuni manufatti archeologici di notevole pregio storico e artistico.
Pare che in questi giorni ci siano stati diversi sopralluoghi da parte del comando provinciale dei vigili del fuoco di Lecce, circa alcune situazioni manutentive ai limiti della sicurezza nei luoghi di lavoro, questa volta, agli impianti elettrici, di riscaldamento dei locali e delle caldaie. A tal proposito mi giunge voto di ben 21 prescrizioni non rispettate durante il collaudo dell'edificio stesso.
Tutto quanto sopra premesso, chiedo all'assessore ai lavori pubblici, Avvocato Scarcia, e all'assessore alla cultura, Avvocato Lecci, ognuno nei propri ruoli e nelle rispettive competenze istituzionali, di porre all'attenzione del Consiglio comunale di Ugento ampia e dettagliata relazione su quanto sopra esposto e inoltre sulle misure che si intendono adottare per evitare che tali incresciose situazioni possano riprodursi all'interno del nostro museo di archeologia.
PRESIDENTE - Vice Sindaco, Massimo Lecci, risponde.
ASSESSORE LECCI - Grazie, Presidente. Con riferimento all'interrogazione tessè illustrata dal consigliere Minenna, comunico quanto segue:
Con delibera della Giunta comunale n. 202 del 5 agosto 2004 veniva approvato il progetto esecutivo redatto dai tecnici, ingegneri Calà, Stefanachi, architetto Bozza e Preite, afferente gli interventi di recupero, valorizzazione e fruizione del convento dei francescani, per un importo complessivo pari a euro 3.614.000,00 .
In data 22 aprile 2004, si richiedeva al comando provinciale dei vigili del fuoco il rilascio del parere preventivo di conformità e antincendio, che lo stesso Comando esprimeva in data 2 luglio 2004.
Con determina del 22 aprile 2004 e 18 maggio 2004, veniva liquidata alla tesoreria dello Stato l'importo di euro 492 per il rilascio del suddetto parere di conformità.
In data 10 luglio 2007 si chiedeva al comando provinciale dei Vigili del Fuoco, ufficio prevenzione, il parere di conformità antincendio per perizia di variante e suppletiva dei lavori di adeguamento dell'edificio, e lo stesso Comando lo esprimeva, apponendo delle prescrizioni in data 27 luglio 2007.
Con la suddetta nota, lo stesso comando provinciale comunicava l'obbligo da parte del Comune di richiedere il sopralluogo finalizzato al rilascio del certificato di prevenzione incendi. I lavori di recupero, valorizzazione e fruizione del convento dei francescani venivano ultimati in data 1 gennaio 2009. In data 17 luglio 2009 il Comune di Ugento richiedeva al Comando dei vigili del Fuoco il rilascio del certificato di prevenzione incendi, previo sopralluogo presso il nuovo museo.
Con nota del 23 novembre 2009, acquisita in data 30.11, il comando provinciale, in seguito al sopralluogo effettuato in data 2 novembre 2009, esprimere il parere contrario per il rilascio del certificato di prevenzione incendi degli immobili in Ugento e dettava prescrizioni al fine di eseguire alcuni nuovi interventi in sostituzione o integrazione di altri similari, già previsti progettualmente e indispensabili per risolvere aspetti di dettaglio mirati all'ottenimento del certificato di prevenzione incendi.
I suddetti lavori si sarebbero dovuti realizzare entro 60 giorni successivi.
In data 11 febbraio 2010 si trasmetteva al comando provinciale dei vigili del fuoco il progetto di variante del impianto antincendio e sicurezza per l'adeguamento al nuovo allestimento mussale, redatto dalla direzione lavori per il rilascio del parere di conformità.
Questo progetto recepiva di fatto molte delle prescrizioni imposte dai vigili del Fuoco, con la nota richiamata del 23.11.2009.
In data 19 febbraio 2010, veniva acquisita al protocollo dell'ente parere favorevole di conformità e ad oggi residua pochissimi interventi di completamento, che dovrebbero consentire all'ente di ottenere il certificato entro il corrente mese, entro il mese di giugno. Questa risposta è congiunta insieme all'assessore Scarcia.
PRESIDENTE - Grazie, vice Sindaco. Andiamo avanti. "Progetto di una costruzione di una centrale biomasse nel territorio del Comune di Casarano". Consigliere Minenna, relaziona. Si prepara il Sindaco a rispondere.
CONSIGLIERE MINENNA - Anche se è indirizzata all'assessore all'ambiente. PRESIDENTE - Risponde il vice Sindaco, allora.
CONSIGLIERE MINENNA - Questa interrogazione è scaturita dal fatto della notizia, che penso noi tutti ben conosciamo, della possibile costruzione di un grosso impianto, alimentato a bio masse a oli vegetali, ancora non si capisce bene, o non ho sotto mano il progetto, pur avendo fatto richiesta al Comune di Casarano. Centrale che potrebbe emettere nell'aria dei fumi che non sono poi così salutari. Questi fumi poi, data la vicinanza, questa centrale dovrebbe sorgere a 9 chilometri da qui, cioè nel Comune di Casarano, potrebbe intaccare la salute degli ugentini e del nostro ambiente stesso.
Quindi, questo lo dico perché sono stato ferocemente attaccato da una parte della società casaranese sui blog. Sono stato accusato addirittura di sentimenti anticasaranesi. Non è così. È semplicemente una mia, e spero condivisa da parte del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale, preoccupazione per la salute dei nostri concittadini.
Apro e chiudo una parentesi: visto che loro si preoccupano dell'installazione di 21 pale eoliche, a ridosso del loro territorio.
Premesso che, è stata avviato da tempo l'iter autorizzativi presso i diversi enti per la costruzione nel territorio del limitrofo Comune di Casarano di una centrale per la produzione di energia elettrica da 25 megawatt, alimentata a olio di girasole, progettata e gestita dalla società Italgest.
Secondo alcuni pareri scientifici, i fumi prodotti dalla combustione dei 5 mila litri all'ora di olio di girasole, la cosiddetta biomassa che farebbe funzionare la centrale suddetta, potrebbero essere nocivi, in quanto immetterebbero nell'aria, all'oltre all'anidride carbonica, diverse altre sostanze tossiche, tra cui biossido d'azoto e, idrocarburi policidrici aromatici e diverse nanoparticelle, le quali, oltre a essere respirate dall'organismo umano e anche animale, una volta sciolte nell'atmosfera, andrebbero a ricadere e a condensarsi sui terreni e sulle piante, con la seria possibilità di penetrare anche nella falda acquifera del nostro territorio.
Pare che non esistano filtri o sistemi di depurazione validi per i fumi prodotti detenuti a centrale a biomasse di Casarano. E questo aumenterebbe i rischi per la salute umana, soprattutto per le popolazioni residenti nei Comuni vicini al suddetto impianto. E sappiamo benissimo che Ugento dista da Casarano solo 9 chilometri.
Infatti, respirare quanto è immesso nell'aria da questa centrale potrebbe seriamente far aumentare malattie tumorali e alle vie respiratorie in maniera considerevole.
Questo impianto, denominato "Eliantos 2", dovrebbe essere alimentato dalla combustione di girasoli e i medesimi, quindi l'olio da bruciare, devono essere prodotti in un raggio di 70 chilometri dal luogo in cui sorge la centrale. Ciò risulterebbe devastante per l'agricoltura della provincia di Lecce e per i paesaggi e le architetture che costituiscono da tempo immemorabile gran parte del Salento.
Risulterebbe inoltre, se queste sono davvero le condizioni, impossibile riconvertire quasi tutta la provincia di Lecce a questo tipo di cultura. Cioè, dovremmo espiantare i nostri ulivi e sostituirli con i girasoli. E quindi l'olio da combustione per "Eliantos 2" dovrà essere importato dall'estero. Questo aumenterebbe il numero di automezzi impegnati  per il trasporto dei girasoli m lungo e in largo per l'intero  Salento.
Questo, lo sanno anche i bambini, aumenta le immissioni di anidride carbonica nell'aria e le conseguenze di questo, purtroppo, sono già tristemente note a tutti.
Nel sono, pare che per il funzionamento di questo impianto a biomasse occorrano notevoli quantità di acqua in un territorio come il nostro, civicamente sottoposto a penuria e a restrizione di questo prezioso bene.
Senza contare il gran numero di pesticidi chimici che si dovrà usare per mettere a coltura la pianta del girasole.
Ugento è sede di un territorio vasto, il terzo della provincia per estensione. La maggior or parte del  quale votato ad una florida agricoltura, e la nostra economia è basata, oltre che su questa, anche sull'economia turistica. A questo vanno a aggiungersi la presenza di eco sistemi e habitat naturalmente di notevole bellezza e pregio, che sono stati inseriti nel parco naturale regionale, litorale di Ugento, proprio perché delicati e meritevoli di essere tutelati e fruiti dai salentini e dai turisti che ogni anno affollano la nostra splendida costa.
Aggiungo che proprio per la vocazione piuttosto recente del nostro territorio di improntare suo sviluppo in maniera sostenibile, rispettoso dell'ambiente e dei ceco sistemi naturali, oltre che dei paesaggi incontaminati e della riscoperta della vocazione agricola e delle tradizioni artigiane, tutto questo va a cozzare fortemente con l'installazione di un impianto a biomasse di tali dimensioni e portata. Oltre tutto, in una porzione di territorio così vicino al nostro e che le ricadute, come sopra esposto, sia in termini economici, che occupazionali e di sostenibilità ambientale, sono tutt'altro che positivi per Ugento le suo territorio, oltre che per l'intero Salento.
Tutto quanto sopra premesso, chiedo all'assessore all'ambiente del Comune di Ugento, Avvocato Massimo Lecci, di fornire in sede di prossimo Consiglio comunale, ampia e dettagliata relazione in merito a quanto sopra da me esposto, con particolare riferimento a quali strumenti di tutela intende porre in essere la Giunta comunale di Ugento nei confronti dell'invasività dell'impianto a biomasse "Eliantos 2", che dovrebbe sorgere nel Comune di Casarano e che potrebbe avere conseguenze e ricadute negative sulla salute e sull'intero territorio e ambiente del Comune di Ugento.
PRESIDENTE - Grazie, consigliere. Risponde il Vice Sindaco.
ASSESSORE LECCI - Con riferimento all'interrogazione tessè illustrata, si significa quanto segue: la società Italgest srl ha precisato come la centrale Eliantos 2 di Casarano, poiché localizzata in area industriale, non risulta obbligata a ottemperare all'Ars. 2, comma 4 della Legge Regionale 21.10.2008 n. 31 relativa a impianti ricadenti in zona agricola. Per cui, non dovrà necessariamente approvvigionarsi, per almeno il 40% 'del suo fabbisogno, ricorrendo alla biomassa locale, prodotta stabilmente entro un raggio di 70 chilometri dall'impianto.
L'approvvigionamento dell'olio vegetale grezzo avverrà per la maggior parte da coltivazioni su terreni del continente africano. Una delle coltivazioni sulle quali verrà fatto affidamento per l'estrazione dell'olio sarà la "Iatrofa Curcas" escludendo il ricorso alle piantagioni in provincia di Lecce di girasole.
Nell'eventualità in cui ci siano agricoltori salentini che vorranno realizzare coltivazioni a fini energetici, a esempio colza per l'olio, in regime di rotazione ci potrà essere anche la possibilità di utilizzare olio vegetale grezzo locale.
Per il trasporto del combustibile si stima un traffico di 4 - 6 autobotti al giorno.
Fatte queste doverose precisazioni, l'amministrazione comunale si attiverà onde predisporre un apposito calendario di audizione da parte della competente commissione consiliare ambiente, presieduta dall'ingegnere Giuseppe Nuzzo, con tutti i soggetti coinvolti e individuati in: Arpa Puglia, A.S.L., Provincia di Lecce, ufficio scarichi e immissioni, Regione Puglia, ufficio energia e rete energetiche, Comune di Casarano, Italgest srl, comitati civici portatori di interessi diffusi. Tali incontri saranno finalizzati a acquisire ogni elemento utile per assumere le determinazioni che tutti insieme  riterremo opportuno adottare.
Nello specifico, si sottoporranno gli interlocutori convocati le seguenti richieste di chiarimento: emissione in atmosfera, dovute al funzionamento dell'impianto e al trasporto di materie prime; possibili ripercussioni sulla salute umana; consumi idrici legati al funzionamento dell'impianto; possibili variazioni nell'assetto agricolo talentino in termini di utilizzo di risorsa idrica, pesticidi, fitofarmaci, e cambiamenti nella struttura tipica del mosaico paesistico locale; dettagliata descrizione delle modalità di coltivazione delle aree impiegate e del personale utilizzato nel continente africano. Grazie.
PRESIDENTE - Grazie, vice Sindaco. Prego, consigliere.
CONSIGLIERE MINENNA - Molto brevemente. un argomento che non riguarda direttamente il nostro Comune, non è direttamente di nostra competenza. Però, essendo un Comune limitrofo a quello di Casarano, ripeto, potrebbe anche interessarci. Ci sono diversi pareri su questa centrale a biomasse, c'è chi è a favore e c'è chi è contro. C'è tutto un dibattito interno alla comunità casaranese, che si sta sviluppando anche in questi giorni. Io sto cercando di a acquisire tutte più informazioni possibili, attraverso la lega tumori di Lecce. Sono andato al Comune di Casarano, ho fatto richiesta di accesso agli atti, per capire bene in che cosa consiste il progetto di questa centrale a biomasse. Mi ritengo sin d'ora disponibile a qualsiasi tipo di attività, anche a quelle sopra accennate dall'assessore Lecci, per eventualmente tutelare gli interessi della comunità ugentina dal sorgere di questo impianto, che a prima vista e a mia personale sensazione, potrebbe non collimare con gli interessi del nostro territorio. Perché non dimentichiamoci che siamo titolari di 16 chilometri di coste, di un'economia turistica, e siamo anche sede di parco naturale. Quindi, già siamo sede di impianti per lo smaltimento di rifiuti come il biostabilizzatore e la vecchia discarica, adesso potrebbero sorgerci un impianto, le cui emissioni, anzi sulle cui emissioni non si è certi, a 9 chilometri di distanza, appunto. Secondo me non è proprio ottimale, ripeto, per gli interessi della nostra comunità.
PRESIDENTE - Grazie, consigliere. Una nota Asso. dei geometri di Ugento, in merito a alcune problematiche e coerenze di strumenti tecnici e urbanistici nel territorio di Ugento. Consigliere Minenna. Si prepara a rispondere l'assessore Mauro.
CONSIGLIERE MINENNA - Grazie, Presidente. Premesso che il territorio di Ugento, come ampiezza territoriale, è uno dei maggiori della provincia di Lecce, m virtù di questo persistono all'interno dello stesso diverse situazioni urbanistiche e ambientali regolamentare e aggiornare a tutta una serie di disposizioni urgenti, oltre a diversi habitat naturali e eco sistemi privilegiati da tutelare e rendere fruibili ai cittadini e a turisti.
Proprio per queste e altre considerazioni, l'Asso geometri di Ugento in data 9 marzo 2010 protocollavano una lettera piuttosto polemica indirizzata al Sindaco, all'assessore all'urbanistica e al responsabile del ramo suddetto, nonché all'intero  Consiglio comunale e alle varie associazioni di categoria, lamentando un mancato confronto fra questa, le istituzioni comunali e il settore urbanistica e territorio del Comune di Ugento su alcune importati tematiche quali: piano casa, regolamento sul funzionamento del parco naturale e regionale litorale di Ugento, piani di lottizzazione giacenti nei cassetti dei vari uffici comunali e quant'altro.
Tutto quanto sopra premesso, chiedo all'assessore all'urbanistica, geometra Antonio Mauro, di porre in essere, in sede di prossimo Consiglio comunale, ampia e dettagliata relazione in merito alle questioni e alle problematiche tecnico - urbanistiche sollevate da Asso Geometri di Ugento.
PRESIDENTE - Prego, assessore Mauro.
ASSESSORE MAURO - Buona sera. In merito all'interpellanza fatta dal consigliere Minena, rimango un po' perplesso, perché il contenuto di quella lettera è un contenuto che di fatto abbiamo già elaborato un po' di mesi fa. Per esempio, il piano casa. Col Piano casa ho fatto due - tre riunioni, ho coinvolto i geometri di Ugento. In questa sala abbiamo fatto una riunione anche con politica e tecnica, quindi invitai i geometri, architetti, ingegneri e quant'altro per dare il contributo. E lo diedero. Quindi diciamo poi che il Piano casa è stato il frutto di quello che l'ufficio voleva fare, insieme  ai tecnici del Comune di Ugento che vennero interessati  a suo tempo.
Quindi, sul piano casa... Poi non so cosa lamentano sul piano casa. Sicuramente il Piano casa non era la panacea, non era la risoluzione dei problemi dell'abusivismo o dell'espansione urbanistica del Comune di Ugento. Si trattava di sanare piccole situazioni, di dare piccole opportunità alla gente, specialmente nel paese e non nelle marine, di poter edificare delle cubature comunque non molto significative.
Comunque, l'abbiamo fatto e l'abbiamo fatto in collaborazione con i tecnici di Ugento.
Per quanto riguarda, invece, il Regolamento del Parco, il Regolamento del Parco, diciamo, sta un po' ritardando a venire. Perché abbiamo dato incarico alla provincia di Lecce che facesse una sgrossatura, diciamo, di quello che è il Regolamento che mettesse insieme le diverse anime del parco, quindi tra l'aspetto urbanistico, faunistico, paesaggistico e quant'altro che contempla, e quindi subito dopo avere uno strumento in mano al quale poter apportare le migliorie. Quindi, venire in un'assemblea pubblica, dove tecnici esperti e cittadini possono di fatto dare il loro contributo alla migliore elaborazione di questo regolamento.
Diciamo si e protratto un po' nel tempo, ma dico che siamo ormai in una fase stringente. Quindi a breve faremo questa riunione, perché poi è intenzione mia, e lo è stato da sempre, il momento m cui il territorio necessita di strumenti, coinvolgere tutte le categorie per avere i suggerimenti giusti. Perché poi quello che noi andiamo a fare non fa altro che ricadere sulla cittadinanza., su
di me che sono cittadini, ma anche su di voi. Quindi, non è perché sto da quant'altra parte, che abbia un potere, un'onnipotenza dove posso decidere e fare. Quindi, il confronto è sempre propedeutico, diciamo, e funzionale a quello che un amministratore fa. Quindi è mia cura e premura nel momento in cui andiamo... Però delle volte è prematuro andare a parlare, creiamo solamente confusione, facciamo tanti appunti, ma poi non concretizziamo niente. Nel momento in cui avremo uno strumento in mano, che ha già di per sé pianificato alcune cose, forse è più semplice entrare. E anche a chi non è molto addetto ai lavori, sarà più facile comprendere in che maniera è possibile operare all'interno di questo strumento.
E quindi a breve faremo questa riunione, che voi auspicate, ma che era mia intenzione, come da sempre ho fatto, farò anche quest'altra unione per rendervi edotti di quello che abbiamo fatto. Per le lottizzazioni intanto, molto probabilmente ce ne stanno, perché il nostro PRG presenta una marea di lottizzazioni, ma sinceramente io fino a tre Consigli fa sono stato accusato... qualcuno mi diceva: "quante ne fai facendo!", perché avevamo portato 5-6-7 lottizzazioni che giacevano da anni. Quindi ho dato un impulso alle lottizzazioni e le ho portato in Consiglio. E non poche. Non vi ho fatto l'elenco perché non sono avvezzo a queste cose, a dire: "Ho fatto a,b, c",. fare gli elenchi. Però se uno vuole, posso anche farli gli elenchi delle lottizzazioni, di quanti piani di lottizzazione abbiamo sbloccato e abbiamo già reso attuabili. Chiaramente, un piano di lottizzazione nel momento in cui lo fa, lo sblocca, lo porta in questa assise e viene approvato, non è che di per sé poi porta a un vantaggio immediato, perché poi se non c'è economia, se la gente non costruisce, se la gente non edifica, purtroppo abbiamo un piano di lottizzazione sulla carta attuabile, ma di fatto rimane lì non utilizzato. Ne abbiamo fatti diversi. Vi dico che in cantiere ve ne sono altri, ma io vorrei una volta per tutte, specialmente oggi abbiamo anche l'opportunità di avere un pubblico abbastanza nutrito, le altre volte siamo quattro gatti e altre volte non ti viene di sprecare le parole. Invece abbiamo delle persone, e quindi mi fa piacere spiegare che cosa significa un piano di lottizzazione.
Un piano di lottizzazione è un'iniziativa privata. Vale a dire, le dire, le persone che fanno parte di quel piano, propongono all'amministrazione una realizzazione di quelle aree e danno l'impulso, quindi danno il via, si costituiscono m consorzio, oggi basta avere il 51% della superficie, delle proprietà, e invitano  il Comune a redigere il piano di lottizzazione. O meglio, viene redatto dai privati e presentato al Comune.
Di fatto, quindi è l'iniziativa privata che deve spingere il Comune a poter poi attuare tutte le procedure. E vi assieuro che nel momento in cui... anzi, io ho attivato tantissimi piani di lottizzazione che dormivano, mandando le lettere ai proprietari per dire "scusatemi, ma avete fatto questo, poi vi siete bloccati, perché? Vi serve una mano?". Quindi l'ho fatto. Molti tecnici mi hanno risposto: % proprietari non sono più interessati, ho abbandonato l'incarico", quindi non riesco nemmeno a risalire a chi oggi ha l'incarico  di quella lottizzazione. Però l'ufficio è aperto a qualsiasi soluzione e proposizione affinché si sblocchi il settore dell'urbanistica. Quindi, sui piani di lottizzazione l'ufficio ne ha diversi che porterà a termine a breve, ma se la cittadinanza ritiene che dobbiamo sviluppare ancora di più, ben venga che arrivano le richieste del Piano di lottizzazione. Sarò ben contento di a spostare l'ufficio da altre eventuali incombenze e a metterlo sui piani di lottizzazione. Grazie.
PRESIDENTE - Grazie, assessore. Interrogazione presentata dal consigliere Minenna, riguardo a una ricerca storica sul sa! Patriota ugentino Agostino Scarascia, eroe della guerra di liberazione. Prego, consigliere. Risponde il Sindaco.
CONSIGLIERE MINENNA - Grazie, Presidente. Premesso che quest'anno ricorre il 65° anniversario della liberazione della nostra Patria della tirannide fascista e dall'occupazione tedesca, tutte le città d'Italia, tutte le massime cariche civili, istituzionali, militari e religiose onorano questi ricorrenza come le è dovuto, visto che dal 25 aprile del '45, dalla resistenza partigiana è nata la costituzione Repubblicana e la Repubblica stessa, che in questi decenni ha garantito diritti e libertà fondamentali per tutti, spiace vedere come a Ugento da anni il 25 aprile passi in sordina, come se fosse una festa minore. Così come spiace sapere che gli alunni e gli studenti delle scuole elementari e medie, ignorino completamente il significato di detta ricorrenza, importante per i destini della nostra nazione e fondamentale per gli assetti democratici del nostro moderno stato. Così come spiace vedere, e lo si evince bene della documentazione fotografica allegava alla presente, che nel compilare il calendario delle festività scolastiche, fatto conoscere alla cittadinanza mediante pubblico manifesto affisso in tutto il territorio e che riporta le firme del Sindaco, Eugenio Ozza, e dell'assessore alla pubblica istruzione, Massimo Lecci, ci si è dimenticati di menzionare, tra queste feste, la festa della Liberazione nazionale il 25 aprile, appunto.
Sperando che detta festività e che i valori che essa porta siano condivisi dall'intero  Consiglio comunale, porto all'attenzione vostra la figura di un combattente ugentino, di martire della causa nazionale, che ha combattuto la dittatura nazifascista sia in Italia che all'estero. Il suo nome era Agostino Scarascia.
Da alcune scarne e sommarie notizie, ricavate dagli archivi comunali, Agostino Scarascia nacque ad Ugento il 24 maggio 1913, figlio di Giovanni Scarascia e di Addolorata Macagnino. Si sposa nel '37 con Giustina Fontò, originaria di Alliste e parte per il fronte greco nel 1940. Padre di tre figli, Olga, Giovanni e Luce, tutti morti prematuramente, muore per eventi bellici il 14.5.1944 in Montenegro, nell'ospedale da campo della divisione italiana Garibaldi, divisione questa composta interamente da Militari italiani e nata dalla fusione di due divisione, La Venezia e la Taurinense, operanti sino alla fine del secondo conflitto mondiale sul fronte iugoslavo.
Divisione partigiana questa che ha dato un fondamentale contributo alla lotta contro il nazismo e i suoi alleati nazisti all'estero, e forse unica fra poche orientate in patria a maggio del '45, perfettamente equipaggiata e armata.
Altro, appunto, non sono riuscito a sapere, dato che anche la morte dello Scarascia è morta nel 2002, se non che il nome di questo nostro concittadino fosse conservato negli annali patriottici e partigiani di Lecce e che fosse iscritto all'ANPPIA, Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani e Antifascisti.
Visto e considerato che ritengo utile far conoscere e annoverare tra gli ugentini migliori anche questa gloriosa figura di soldato e di patriota e di combattente per la libertà, contro la tirannide e i privilegi, con la presente interpellanza chiedo alla Signoria Vostra, cioè al Sindaco, di porre in essere tutte quelle iniziative dal punto di vista della ricerca storica e culturale atte a far conoscere o eventualmente scoprire l'importante figura de patriota e partigiano ugentino, Agostino Scarascia che come tanti in quegli anni lontani, e nello stesso tempo vicini della nostra comune storia nazionale, ha sacrificato la sua
giovane vita per difendere un'ideale di società basato sulla libertà e sulla giustizia e che ha consentito al paese di conoscere lunghi periodi di pace e prosperità.
PRESIDENTE - Prego, Vice Sindaco.
VICE SINDACO - Risposta congiunta con il Sindaco. Con riferimento all'interpellanza urgente, illustrata dal consigliere Minenna, si comunica che nei prossimi giorni l'assessorato alla cultura formalizzerà apposita richiesta di incontro ai responsabili dipartimento di studi storici dal Medioevo all'età contemporanea dell'università del Salento, al fine di ipotizzare l'intrapresa di un percorso di ricerca storica sul concittadino Agitino Scarascia. L'esito di suddetto incontro sarà partecipato nelle forme più appropriate.
PRESIDENTE - Grazie, vice Sindaco. Grazie, consigliere Minenna. Interrogazione presentata dal consigliere Riso riguardo una panchina alla piazza Regina Elena di Gemini. Prego, consigliere.
Dopo risponde il vice Sindaco.
CONSIGLIERE RISO - Buona sera a tutti. Interrogazione: "Seguito smontaggio di una panchina in via definitiva in piazza Regina Elena a Gemini". per problemi tecnici e di privacy Si coglie l'occasione per considerare il totale abbandono delle piazze Regina Elena, monumento caduti e mercato coperto, che denotano un degrado funzionale delle stesse e di impatto visivo non in armonia con gli edifici storici circostanti.
La mancanza di a spazi di aggregazione e socializzazione, nonché strutture pubbliche atte a sensibilizzare lo spirito di appartenenza di una comunità, vedi auditorium, campi sportivi, oratorio, mai realizzati.
La mancanza di verde pubblico o di un'aiuola centrale con intorno delle panchine in piazza Regina Elena e il ripristino di due alberi nelle aiuole nei pressi della chiesa di San Francesco D'Assisi, l'oscuramento della prospettiva e l'immagine  dello storico edificio scolastico, a causa del monumento ai caduti, mai ripensato e spostato in altro luogo. Lo scempio ambientale di pali elettrici, mai rimossi e inattivi, in contrasto con i lampioni in armonia, questi ultimi, con l'ambiente storico.
Che occorre ripensare la piazza da ripavimentare, da ricollocare le panchine soprattutto nei pressi degli esercizi pubblici commerciali, come posizionate m passato, ancora prima di circa dieci anni fa. Che per la privacy non si possono posizionare due panchine tra un telefono pubblico della Telecom e a ridosso di un locale adibito a ufficio. Che si può bandire un concorso di idee per recuperare e risolvere definitivamente tali problematiche di arredo urbano.
Si chiede pertanto a codesta amministrazione cosa intende fare per risolvere tali problematiche pendenti da oltre dieci anni e che rientrano tra i vari impegni presi anzitempo con gli elettori cittadini. E qui a braccio, come ha fatto Minenna, aggiungo una cosa io. A braccio dico che a questo tema odierno aggiungo la problematica dell'ufficio di delegazione comunale a Gemini, oggetto della mia interrogazione passata e mai arrivata in questo Consiglio.
Me l'hanno smarrita. La delegazione comunale a Gemini a tempo pieno e anche un pomeriggio la settimana, degno di un paese civile. Come succede a Felline, ci sono due vigili, allo stesso modo, e quindi  è prevista una turnazione. Quando manca uno, c'è l'altro. Allo stesso modo dico che non c'è da meravigliarsi di tanto scempio nel terzo millennio. Ma non voglio fare alcun comizio, perché qui non ci si può continuare a stare zitti di tutto ciò. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. E non mi voglio dilungare.
Quindi, colgo l'occasione per rinnovare questa interrogazione mai arrivata in Consiglio perché anche a Gemini ci fosse una delegazione degna a tempo pieno con un rientro pomeridiano dei vigili, come succede a Felline da tanto tempo.
Ben venga anche l'altro discorso che diceva Minenna, quello della delegazione a Torre San Giovanni. Torre San Giovanni non è oggi frazione, era già ieri frazione, per chi non lo sapesse. Grazie.
PRESIDENTE - Prego, assessore Scarcia.
ASSESSORE SCARCIA - Buona sera a tutti. Giusto per precisare, consigliere Riso, la panchina che lei riferisce in piazza Regina Elena, non è stata assolutamente rimossa per problemi tecnici o di privacy. Se la mia memoria non mi inganna, la panchina è stata tolta per ristrutturazione.
La precisazione è d'obbligo, proprio perché lei si è permesso di scrivere, non vorrei che poi rimanesse agli atti una cosa del genere.
Invece, per quanto riguarda il monumento dei caduti, nei prossimi giorni, come è mio uso e costume, verrà interpellata  tutta la cittadinanza di Gemini per quanto riguarda il monumento dei caduti. Perché non può un'amministrazione, una maggioranza decidere senza interpellare il popolo. Io l'ho fatto in passato e comunque...
PRESIDENTE - Per favore, silenzio in aula.
ASSESSORE SCARCIA - L'ho fatto in passato e continuerò a farlo.
Invece, per quanto riguarda la piazza, comunque, la piazza Regina Elena, va bene il concorso di idee, però dopo averlo proposto alla popolazione. Mentre, il rifacimento del mercato coperto, è m atto un progetto presso l'ufficio, che sta quasi terminando. Nel momento in cui verrà fatto, verrà portato a conoscenza anche di questo.
Invece, per quanto riguarda la mancanza di verde pubblico, aiuole centrale, quello verrà affrontato nel concorso di idee. Mentre non ci dimentichiamo che a Gemini comunque è di fresca realizzazione quel parchetto, che sembra niente, ma comunque è un input come centro di socializzazione.
Poi non ci dimentichiamo, caro consigliere Riso, entrambi siamo difensori della frazione di Gemini, ma abbiamo anche il territorio di Ugento che comunque è grande, inteso come Ugento, Torre San Giovanni e Marine. Grazie.
PRESIDENTE - Grazie, assessore.
CONSIGLIERE RISO - Non voglio essere per niente polemico. Guarda caso, la piazza all'inizio di questa... della precedente amministrazione, sempre di Centrodestra, in quell'occasione già avevano promesso che la piazza di Gemini l'avrebbero sistemata con la pavimentazione addirittura. Quindi, i cittadini sono stati presi in giro. Quel monumento da una vita, non si chiede a nessuno... Siccome è uno scempio, quel monumento va rimosso, perché è proprio un pugno nell'occhio a quel bell'edificio in prospettiva.  Poi, allo stesso modo...
PRESIDENTE - Consigliere...
CONSIGLIERE RISO - Per piacere, non mi interrompere.
PRESIDENTE - Fermati un attimo. Qua non si tratta di essere polemici o no. Tu devi rispondere se sei soddisfatto alla risposta che dà l'assessore o no. Quindi, non devi entrare nella polemica.
CONSIGLIERE RISO - Non sono soddisfatto, lo sto dicendo.
PRESIDENTE - Intanto ti sei già messo nella polemica.
CONSIGLIERE RISO - Per niente soddisfatto. In più, ripeto, che quando si affrontano certi argomenti seri, si ride poco e si fa la persona seria. E in questo scusate se riprendo ancora l'assessore Scarcia. Stiamo parlando di un territorio al quale ci tengo tanto, non si direbbe che lei ci tenga tanto, per come si comporta.
Allora, in ragione di ciò, senza alcuna polemica, io disattendo tutto quello che... quelle poche parole che ha detto l'assessore Scarcia, perché sono proprio in contrasto con la realtà dei fatti. A Gemini possiamo portare le pecorelle in piazza a brucare l'erbetta.
I pali di luce elettrica che andavano rimossi sono un contrasto...
PRESIDENTE - Devi concludere, Riso. Non puoi rispondere in questo modo.
CONSIGLIERE RISO - Sono un contrasto con r'armonia, quel poco di armonia che rimane. Quindi occorre rimuoverli al più presto, come in piazza e così via. Allo stesso modo...
PRESIDENTE - Devi concludere, consigliere.
CONSIGLIERE RISO - Quanto tempo ho?
PRESIDENTE - Devi concludere, stai facendo polemica.
CONSIGLIERE RISO - Come sarebbe a dire? Allo stesso modo...
PRESIDENTE - Devi dichiararti soddisfatto o non soddisfatto e devi chiudere.
CONSIGLIERE RISO - Dicevo ancora che in ragione di ciò io ho sollevato un po' di problematiche. Non certo con questo non ci tengo a Ugento. Siccome stiamo parlando in questo momento di Gemini, sto parlando di Gemini e basta, ma non che non ci tenga a Ugento, o perché non sono sensibile e solidale a tutte le problematiche di Ugento. E inutile che confonde le idee il Presidente qui presente.
Allora io ho sollevato anche il problema dell'auditorium, che ve lo portavate in bilancio. Ogni anno nel bilancio pluriennale, ma mai neanche l'ombra di un progetto in merito. A Gemini mancano proprio i momenti, i punti di aggregazione. Siamo allo sbando. Qui avete, grazie a Dio, un oratorio. Grazie a Dio qui avete tante di quelle strutture. Sicuramente avete anche le piazze, che sono uno sfacelo e non avete fatto niente, perché le stiamo rifacendo tutte.  Allora, dicevo, il campo sportivo non ce l'abbiamo, un oratorio non ce l'abbiamo.
Allora, incominciamo a dare il buon esempio, non come l'altro giorno, che ci siamo permessi, e il Presidente va a colazione quando mi sente un po' passionale in questo senso. Abbiamo fatto una figuraccia nei confronti dei nostri figli, dei bambini, perché siamo il cattivo esempio. E mi fermo qua, sennò potrei parlare da adesso a domani mattina.
Allora io chiedo e mi fermo qua, chiedo soltanto ai miei amici, quando siete d'accordo per mandare definitivamente a casa queste persone? Questo sto dicendo, grazie.
PRESIDENTE - Interrogazione...
CONSIGLIERE CAVALERA - Presidente, posso?
PRESIDENTE - Un attimo, ci sono interrogazioni.
CONSIGLIERE CAVALERA - Proprio per le interrogazioni. Siccome sono rimaste quelle del gruppo nostro, se lo ritiene opportuno, noi siamo disponibili a portarle in un altro Consiglio, oppure a ripresentarle.
PRESIDENTE - Sono rimaste solo tre interrogazioni, le facciamo, poi andiamo avanti.
CONSIGLIERE CAVALERA - Allora le ritiriamo e poi le ripresentiamo, Presidente.
PRESIDENTE - Quali interrogazioni vengono ritirate?
CONSIGLIERE CAVALERA - Parlo anche a nome del consigliere Corvaglia. Ritiriamo sia quella lì sulla viabilità e sulla toponomastica, tanto ne parleremo in sede di bilancio. Ritiriamo sia quelle sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e anche l'interrogazione sulla questione delle monete ritrovate in località Artanisi.
PRESIDENTE - Su richiesta dei consiglieri, vengono ritirate le tre interrogazioni. Passiamo al terzo punto all'ordine del giorno.  Silenzio, per cortesia.
CONSIGLIERE MINENNA - Presidente, parliamo di bilancio. Non c'è mai stata una seduta così attesa dalla popolazione. Quindi...
PRESIDENTE - Consigliere, se non c'è silenzio nella sala, non si va avanti col Consiglio.
CONSIGLIERE MINENNA - Ma i cittadini sono stati educati fino adesso, quindi credo che lo saranno ancora. Se vogliamo aspettare il silenzio...
PRESIDENTE - Consigliere, questa non è una festa. Questo è un Consiglio comunale, dove dobbiamo dibattere gli argomenti del Consiglio.
SINDACO - Per favore, vi chiedo un attimo di cortesia. Ho preso la parola, anche se non tocca a me parlare, tocca all'assessore al bilancio. Però io, lo dico con la massima sincerità di questo mondo, so che l'opposizione fa il suo dovere, ha fatto venire tanta gente, perché ha sparso in giro un po' di volantini e addirittura...
INTERVENTI ACCESI DAL PUBBLICO
SINDACO - Scusate, se volete... tanto dobbiamo parlare. Il Consiglio comunale è fatto per discutere gli argomenti, e tra poco saranno trattati. Tra cui si parlerà della tassa rifiuti soliti urbani, perché è l'argomento principe di questa serata. Ripeto, non sto inventandomi Cose. Totò, per carità, non fare sempre polemiche. ...
PRESIDENTE - Per favore!
SINDACO - Totò, non approfittare della mia buona educazione. Perché stai agitando, stai sobillando la gente, stai mettendo la condizione la gente di reagire in modo scomposto. Tu sei un professionista, sei un laureato, non ti devi permettere di fare queste cose. Una persona intelligente come te non le deve fare queste cose. Io non ti dico "vergognati", io dico "stai attento a come parli".
Totò, siccome ci conosciamo... se mi fai parlare, ti chiarisco il senso. Non sto parlando di voi, parlo degli amici consiglieri. Quando parlo, parlo... scusami, Totò. Tu sei un fine... Mi permetti di farti un'osservazione? Senza arrabbiarti. Io ti leggo un invito che c'è qui sopra. Siccome tu sei un bravo professore di italiano e ti sei sempre piccato di essere un ottimo interprete delle parole che si usano in maniera abbastanza precisa, io ti voglio leggere due parole: "Partecipiamo e facciamoci sentire". Quel "facciamoci sentire" che significa in un'aula consiliare? ... Totò, non mi prendere in giro.  Siccome è firmato dai consiglieri comunali, quel "facciamoci sentire" vuol dire alla gente: "Venite e fate casino". Questo vuol dire da parte loro. Questa è l'interpretazione mia, posso sbagliare. Se ho sbagliato l'interpretazione, ti chiedo scusa.
CONSIGLIERE MINENNA - Posso dire una cosa?
SINDACO - Angelo, se ho sbagliato a interpretare  questa frase, me la chiarite e chiedo scusa a tutti.
CONSIGLIERE MINENNA - Molto brevemente, intervengo per fatto personale, e penso di parlare a nome di tutta l'opposizione. Quel "facciamoci sentire" non è stato scritto da noi per sobillare gli animi delle persone, che sicuramente sono già esasperati per conto loro. E semplicemente, Sindaco, come è nostro dovere di consiglieri comunali "facciamoci sentire in maniera partecipativa" punto. Non è che abbiamo sobillato o abbiamo detto: "Venite a gridare". "Sedetevi e ascoltate le nostro ragioni e le ragioni della Giunta comunale riguardo all'aumento della Tarsu. Punto. Lo abbiamo fatto in maniera molto onesta, molto pacata e molto civile.
SINDACO - Ti ringrazio per la spiegazione, Angelo.
CONSIGLIERE RISO - Scusate un attimo. Presidente, posso parlare? Solo per precisare una cosa, senza alcuna polemica. Ve lo dico da amico di vero cuore. Il Sindaco vorrei pensare che involontariamente abbia fatto una gaffe molto grave. E' un peccato mortale in momento in cui ha detto: "Cittadini, siete stati sobillati" oppure "cittadini siete stati portati qui per la protesta, con un volantino". Non è così. Questo significa, e non voglio fare la morale a nessuno e lezione a nessuno, questo significa che i cittadini non sono animali pensanti come me. Significa che i cittadini non ragionano col loro cervello. È un'offesa e un peccato normale. Scusate la mia animazione in questo senso.
E allora, bisogna chiedere scusa in questo momento ai nostri cittadini, perché noi qua siamo per sentire i loro bisogni. Questa è l'occasione. E qui devo solo aggiungere una virgola ai miei amici del Centrosinistra, che mi sento parte integrante, sia pure scomodo, nel momento in cui fu fatto questo o altri volantini. Il sottoscritto già in passato ha detto: "Se noi dobbiamo fare l'opposizione con volantini, io non ci sto. Cancellatemi da tutte le parti che io vado per conto mio". Con questo non significa che io non sto con l'opposizione o che me la sto prendendo con loro. Solo una cosa, però, aggiungo ai miei amici: smettiamola con i volantini. E più fruttuoso portare i cittadini non piazza a protestare. Decidiamo insieme le forme qui dentro, fuori e sempre. Questa è civiltà, questa è la polis, questa è la città, questo è il paese. Nel momento in cui noi non siamo mai a disposizione di loro, se non aumentando tasse.
E poi, senza fare lezioni a nessuno, dico un'altra cosa, modestamente: che non si può continuare in questo modo. Ho sentito un altro peccato dell'assessore Scarcia che per la prima volta si chiama cittadino, quando qui dentro nessuno vuole sentirsi chiamare cittadino o fare la parte del cittadino. Il sottoscritto, invece, fa prima il cittadino e poi fa il consigliere. Si dissociano, perché i cittadini servono solo per i voti, i cittadini servono solo per le tasse. E se permettete, sono indignato, sono incazzato, perché le tasse le pago pure io. Andiamo a recuperare ora che arriviamo al bilancio, alla spazzatura, tutti i soldi che non pagano i villaggi turistici, quello che dobbiamo recuperare, tutto ciò che riguarda la spazzatura. Perché, se non la pagano loro, la dobbiamo pagare noi.
Per piacere, basta.
CONSIGLIERE CAVALERA - Presidente, posso? Ricordare soltanto che noi siamo stati quelli che più volte abbiamo chiesto addirittura di incentivare la partecipazione dei cittadini scrivendolo sul manifesto di convocazione di Consiglio comunale, in tempi non sospetti e da sempre. Addirittura abbiamo ritirato tre interrogazioni, proprio in vista di un argomento così importante, come il bilancio di quest'anno. Quindi, più di questo, che dobbiamo fare?
PRESIDENTE — Io intendo estendere l'invito prima ai consiglieri di mantenere la massima calma, di poter portare avanti l'argomento, che è di massima importanza, negli interessi di tutta la cittadinanza. Un documento studiato scrupolosamente dai responsabili di ufficio, riguardo al bilancio, e valutato attentamente dagli amministratori.
Così come verrà relazionato dall'assessore Pacella. Il momento in cui le mancanze che secondo l'opposizione possono dare dei risultati migliori, è l'aula giusta di dare una soluzione migliore. Stiamo qua discutere l'argomento. Questo è I' invito ai consiglieri. Poi intendo fare l'invito  a tutta la cittadinanza presente, che con molto rispetto o molto piacere che siete presenti, io sono stato uno dei promotori che alcuni mi hanno chiesto delle informazioni riguardo all'argomento che stiamo in discussione. E io stesso ho detto: "Fate bene a venire in Consiglio comunale per vedere quello che propone l'amministrazione e le soluzioni che dà per migliorare l'argomento proposto dall'amministrazione, le soluzioni per migliorare dal opposizione".
Detto questo, l'invito alla cittadinanza, che è presente, è quello che per poter avere un massimo risultato di questo argomento che andiamo a discutere, e che sicuramente consumerà qualche ora per poter trovare delle migliori soluzioni, vi prego di non disturbare i lavori. E un invito alle forze dell'arma, a chiunque intende di creare dei problemi di disturbo durante i lavori, senza esitazione che facciano il loro dovere.
SEGUONO INTERVENTI ACCESI DAL PUBBLICO
CONSIGLIERE COPPOLA — Presidente, posso?
PRESIDENTE — Prego, consigliere Coppola.
CONSIGLIERE COPPOLA — Scusate un attimo, cittadini. Vorrei soltanto 30 secondi di silenzio, perché sennò il Presidente non dà mai il via ai lavori. Dopo i 30 secondi che il Presidente ha iniziato il punto all'ordine del giorno, possiamo discuterne tutti insieme. Tre secondi sennò il Presidente ne approfitta della vostra... Dieci secondi di silenzio e poi vediamo se riusciamo a iniziare il punto all'ordine del giorno.
PRESIDENTE — Il consigliere Coppola vendite non ha studiato bene né lo Statuto né il Regolamento. Quindi la proposta del consigliere Coppola non può essere ammessa, perché non è prevista dal Regolamento e dallo Statuto. Se non fate silenzio, i lavori non vanno avanti, sia ben chiara questa cosa. Quando sento il silenzio allora do la parola all'assessore per relazionare.
Non è possibile dare la parola al pubblico. Non è un'assemblea aperta, mi dispiace. Non mi costringete a andare a azioni più forti, per favore.
Maresciallo, io devo andare avanti con i lavori, per favore, mi metta ordine in sala.
CONSIGLIERE MINENNA — Scusate, siccome è nell'interesse di tutti, non nostro che siamo seduti qua, è nel interesse di tutti che i lavori vadano avanti. E penso che gridare si fa poco. Perché, gridate, non è che la spazzatura diminuisce. Stiamo qua semplicemente per capire le ragioni che saranno esposte all'assessore al bilancio e poi ci saranno le risposte da parte nostra e tutto il dibattito seguente. Se continuate a parlare, i lavori non vanno avanti e poi parliamo veramente da soli. Poi non venite a lamentarvi alla maggioranza e all'opposizione delle decisioni prese. Tuccio, essere non ci fai andare avanti nei nostri lavori, non possiamo formulare le controproposte nostre! Lo volete capire che gridare vi serve a poco? Ci serve a poco gridare.
CONSIGLIERE RISO — Presidente, vuole riprendere, per piacere? Così se ne stanno zitti dopo. Questo è un velato ostruzionismo suo, Presidente, non è loro. Per piacere smettetela poco, poco. Sennò il loro piano è quello di farvi andare via tutti.
Continui, Presidente.
PRESIDENTE - Prego, assessore Pacella.

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