Torniamo ad occuparci delle compostiere domestiche. Quel che segue, non ha pretese scientifiche o didattiche di alcun tipo, se non quella di illustrare sommariamente il procedimento, indicare le tipologie di rifiuti più adatti, etc., etc.. Però, però… visto che chi dovrebbe occuparsene non lo fa, ci industriamo noi nel nostro piccolo, sperando di fare cosa gradita ai cittadini.
IL COMPOSTATORE (o composter)
Nel nostro caso il compostatore (composter) è un recipiente in plastica, forato alla base per consentire un adeguato ricircolo di aria e dotato di due portelli: uno superiore di carico, uno laterale per consentire il controllo del processo di decomposizione e permettere lo scarico del compost.
IL COMPOSTAGGIO E’ UN PROCESSO NATURALE
In natura la sostanza organica prodotta in più (foglie secche, feci, spoglie di animali, ecc…) viene decomposta dai
microrganismi presenti nel terreno che la restituiscono al ciclo naturale. Il ciclo naturale della sostanza organica, inizia dai vegetali, unici tra i viventi in grado, grazie alla clorofilla, di catturare l’energia luminosa del sole e di immagazzinarla nelle molecole organiche (zuccheri, grassi, proteine) sintetizzate esclusivamente a partire da acqua, anidride carbonica e sali minerali. Da questi cosiddetti
produttori, le sostanze organiche passano al secondo anello, i
consumatori di primo grado (gli erbivori) che si nutrono di vegetali; da questi, grazie alla predazione, ai
consumatori di secondo grado (i carnivori) e così via.
Gli escrementi, le secrezioni, le parti morte di tutti questi organismi vengono poi aggredite da una miriade di piccoli organismi decompositori che in parte mineralizzano la sostanza organica, ritrasformandola in acqua, anidride carbonica e sali minerali ed in parte la convertono in humus.
Questo ciclo è ben svolto nell’ecosistema naturale, per esempio nel bosco dove la lettiera prodotta dai materiali naturali caduti a terra va incontro ad una lenta decomposizione grazie all’intervento di diversi organismi che agiscono in sequenza:
i piccoli
artropodi del terreno(acari e insetti detritivori) sminuzzano i resti vegetali o si nutrono delle carogne(necrofagi);
diverse specie di
batteri iniziano il processo di decomposizione scindendo e trasformando le molecole organiche in molecole organiche od inorganiche più semplici;
i
funghi, grazie alla fitta trama di ife che si insinuano tra le foglie morte, sono in grado di decomporre le molecole più resistenti: la
cellulosa e la
lignina.
Il lavorio di questi organismi non conduce soltanto alla mineralizzazione della sostanza organica, ma anche alla sintesi di nuovi composti componenti dell’humus che formano quel terriccio scuro e profumato tipico del sottobosco.
Con il compostaggio ci limitiamo a imitare i processi che in natura riconsegnano la sostanza organica al ciclo della vita. Preparando i nostri rifiuti organici al compostaggio lasciamo fare alla “natura”, preoccupandoci solo di predisporre le migliori condizioni perché il processo di decomposizione avvenga il più veloce possibile e con i migliori risultati.